Fine secolo - 8-9 febbraio 1986

t, FINE SECOLO* SABATO 8 / DOMENICA 9 FEBBRAIO . . 34::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::'::;:::::::':::::':::::'''''::::::;;;;;;::;;;;;;;;;;;::ii:iiiiiiiii;:''''::':'::~"::"'::'::::::'°'""::::::':':::'''':::::::::::::;::::_::'CJJEL .. Calendario– ragionato dellemostre·d'arte a,cura di Carolyn CHRISTOV BAKARGIEV .NO~D Mostre pùJ; bliche ~ l Prima dell'avanguardia: da Fattori a Modigliani Aosta, Tour Fromage •~ Morandi e il su~ tempo 1 Una grande mostra, omaggio della città di Bolo– gna a un "suo " pittore. Nei duecento e più qua– dri esposti sono illustrate le varie fasi dell'attività di Morandi: gli esordi; la breve ma importante stagione metafisica (1919-20), ii'ventennio fino al conflitto mondiale, il dopoguerra fino al 1964, anno in cui il pittore morì. Ciascuna sezione è poi arricchita dalla ésposizione di quadri di altri art-isti, compagni di strada più o meno occasio– nali di Morandi, oppure semplicemente suoi con: temporanei: i "secessionisti bolognesi" (Licini, Giacomo Vespignani ...); Carrà e De Chirico (co– nosciuti nel 1918 e presenti con Morandi in varie mostre all'inizio.degli anni '20); la schiera dei no– vec~tisti e dei "dissidenti" (Sironi, Tozzi, Caso– rati;·Rosai, De Pisis, Mafai ...); una selezione - in– vero molto limitata - dei primi infotmali europei (Fautrièr, ·Burri, Tapies); e perfino una dozzina di quadri sugli·antecedenti (da.CÒrot a Picasso e · a Braque, passando per Cézanne; Rénoir, e De• rain). y figur~ di Mora?di i;ie e~erge co~e-' quella d1.un artista sostanzialmente isolato e dif– ficilmente. omologabile in unii çorrente - eccezion fatta per il periodo metafisico ~, alle prese con una ricerca che non' può certo dirsi poco coeren-. te, di un purismo lontano da ogn ·.intçnto narra– tivo o espressionista: deceimi dedicati Ilo sforzo di trasformare bottiglie, fruttiere, vasetti, bic– chieri,e lampade a olio i{l rarefatte forme classi='. che, co\onne e capitelli doriçi, forse un po' me~ laqconiti. In occasione della mostra sono usciti anche gli atti del convegno "Morandi e il suo' tempo'; ,tenuto, ovvia\Ilente a Bologna, nel nòv: , '84. fascicolo e catalogo della mostra editi da Mazzotta. " Bologna, Gal/eriq comunale d'arte moderna . fipo:al _1q feb. "\ · ·· · . \: ·,' \ . _.,>, Luca Cambiaso ·e la sua, cerchia ·1n una 'mostra a cura d1 Dante Bernini sono esposti disegni di Luca Cambiaso e della sua cer– chia, ritrovati già in forma di raccolta in u"nqua– derno palermitano del '700. Fra manierismo e barocco a Genova, in un clima che a volte fa pensare perfino ·alle scomposizioni cubiste. Genova, Palazzo Spinola, P.zza Pellicceria I , _9-17, chiuso )un., fino al 2 feb. La soglia: l'opera d'arte tra riduzionè e costruzio– ne Menna, l'osser:vatore, si guarda attorno e trova "una situazione dell'arte attuale contrassegnata ·dalla.transizione da un'esperienza creativa a do– minante espressiva/narrativa (Bonito Oliva di– rebbe cattolica, n.d.r.) a un'esperienza a domi-· nante riduttiva/costruttiva". Siamo a una soglia, , appunto, in bilico fra .figuraziòne e astrazione e fra abbondanza e riduzione. C'è anche un'altra ·soglia in questa mostra: nel lavoro di Mariano Rossano, Gianni Asdrubali, Antonio Capàccio e Rocco Salvia, infatti, al-·di là -della 'povertà' (bianco e nero, pochi seg~i...), esiste una tensio 0 • Lectio facilior Uno séultore . . canon1co ... È uscito da poco il catalogo ragionato delle ope– re del Canonica: statue femminili ammantate che . si appoggiano a muri, affrante dal dolore, nel .tradizionale atteggiamento di compianto, sulle spoglie dei defunti; la profonda sofferenza mora– le. e l'espressione malinconica e· assorta di una giovane donna, Dopo il voto; un idealizzato e le– vigatissimo busto a seziony ovale di una Monta– nara di Gressoney dove è evidente il richiamo alla scultura toscana quattrocentesca, a quella di De– siderio da Settignano _edi Francesco Laurana; il Principe Adalberto di Genova, Ottavio; La!lza . duca di Camastra, la contessa Virginia S.omalla . dal Pozzo, la principessa Luisa d'Orléans, Edoardo VII re d'Inghilterra, Donna Franca Florio, la Granduchessa Maria Paulovna Vladi– miro di Russia, u.n po' .alla Trubeztkoj ... Un'ar)e aristocratica, ins,omma, dove la bellezza. è di nuovo ,'ideale' e dove l'accademismo raffinato s'intreccia a·un gusto quasi patetico per uno psi-. cologismo spinto. Un'arte che segnala il ritorno all'ordine sociale e l'allontanamento Liberty dal filone veristico-democratico-risorgimentale della. cultura italiana. Gli anni 1895-191O sono, infatti, quelli migliori del Canoniqa, scultore (che si di– lettava anche di musica), tipico rappresentante dell'arte "passatista" vilipesa e derisa nelle decla– mazioni oratorie e nei manifesti dei più giovani . . i .·• I \ i ne.(ironica sèbb;n/involontariame~te tale) fra un 'ìavoro minimal in cui il 'progeUo' esiste (an– che come convinzione che il 'nuovo' è ancora· possibile) e l'esecuzione, l'operare 'aperto' in cui . l'errQre e l'intuizione improvvisa segnano la _pre– senza, dell'individuo. Layorare sull'iconico~ sem– brirebbero dire gli àrtisti, è 'facile' e ·non àffron-– ta direttamente, come lo fa invece l'astratto, il problema. della pittu~a come linguaggio. li teire– no della •soglia fra figurativo e astratto, cioè il foogo della proie;i:ione come nelle macchie di Rorschach, è certamente un terreno non ancora esplorato del tutto e la cui ricerca risale non solo alle esperienze surrealiste e dàdaiste (penso alle teste di Hans Richter, per esempio), ma, ·com'è noto, alle nuvote· di Leonardo e ben oltre. li pro– blema dell'analisi delle formé, invèce, del segno e della sintassi della _pittura, sembra essere ormai cosa fatta: non, si può andare molto oltre Ro– thko, Burri, Dorazio, Fontana e- 'soprattutto Reinhardt. Allora, può essere che porre il ·pro– blema nei termini di opposizione astratto/figura– tivo sia porlo in maniera sbagliata e può essere ché la questione della necessità di un maggior ri– gore costruttivo e progettuale possa essere af– frontata prescindendo da tali opposizioni. In al– tre parole, cosa c'è di più astratto di un uo:vo vi– ~to da vicino, e cosa c'è di meno 'rigoroso' e c<;>-· struttivo di un neo-informàle viscerale? Pordenone, Galleria Sagittaria, fino a febb. Venezia nella fotografia dell'800 Venezia, Palazzo Fortunv, San Marco 3780 futuristi, uno scultore di immediato successo che, fra monumenti funebri e ritratfi, riscopriva, an– cora una volta, l'importanza dello-Stile. Il puri– smo neo-quattrocentesco determinava in lui un gusto per forme chiuse, levigate ed 'esatte', agli arit1podi rispetto all'allusività e alle forme 'aper~ te' dei simbolisti e dei divisionisti (anche agli an– tipodi, quindi, rispetto alla pittoricità e all'im– pressionrsmo .di un Bistolfi), forme 'aperte' che hanno innescato il proceJ,so di trasformazione approdato poi al futurismo e alle avanguardie. 'Malgrado ciò, afferma Dario -Dùrbé nell'intro- duzione al catalogo, .a distanza 'di tanto tempo, si potrebbe persino vedere un legame fra l'aderenza esagerata del Canonica al dato psicologico e il superamento del realismo ottocentesco, ricondu– cend~ cosi a unità.ciò che appariva contrapposto allora. Sarà. Canonica resta,comunque u_nartista sicuramente 'minore:, da guardare proprio per · questo con particolare attenzione da parte di chi, oggi, tenta di comprendere la 'minorità' e. il cu- . _rioso connubio fra produzione artistica è richie– ste del mercato che.distinguono ·una parté deJ'pa 0 ·– norama .attuale, 'preso, appunto," fra ·citazioni (esplicite o involontarie), accademismo e-psicolo– g1smo espress1omsta. Muratis mutandis. Le sche– de sull'opera scultorea sono a cura di Nicoletta Cardano, quelle riguardanti le composizioni mu– sicali sono invece state curate da Maria Caraci. D. Durbé, N.-·Card~no, M. Car~ci, Cano~ica De Luca, 1985, L.120.000 .. ' · ' ( Giambattista Tiepolo 'f , • Yen;zia, Ca' Rezzonico, ga-0ggi e fino al 6 aprile Gallerie., F~!ice Caso rati · · Bologna, Galleria Mareséalchi, fino al 25 marzo Sol Lewitt Bologna, Studio G7, via Val d'Aposa 7, te!. 266497, Salvo Alla-fine degli anni '60, Salvo esponeva in mo– stre-curate da Germano Celant. Dieci anni dopo, lo si trova fra i "Nuovi nuovi" di Barilli. La transizione alla pittura kitsch (colori pastelli, ma: FedericoFandfmi,Natura morta con frutta. In basso: Canonia, Montanara di Gressoney. - nualità evidente, temi mitici o storici ingenui) , sono forse i divertenti quadri (un po' c-0ncettuali e moltò éaramellosi) di santi attorno al 1973: San Michele, San Giorgio e San Martino. Poi ci furo– no 45 pittori in blu e L'ultima Sicilia (Salvo vive a , Torino, màè nato a Enna, nel '47), giochi ironici su Jaspet Johns e Boetti. Poi, tutto sembra pas– sare per il suo pennello: la ritrattistica accademi– ca, le nature morte di <::;ézanne,i paesaggi naifs e neo:primitivisti; perfino l'orfismo di Delaunay e . l'astrattismo futurista di Balla ( Cinque lampior11). Genova: 1A Bertesca Due, via Lanfrancani 1/JI_ sc.B, tel. 543489 · 16-19,30, chiuso !un. Picabia A sabato prossimo, dopo l'inaugurazione ... Milano, Marconi, via,Tadino 15, te!. 225543 dal 12 feb. ~ A.R. Penck Milano, Christian Stein, via Lazzareto 15, tel. 5704754, Arakawa Milàno, Blu, via Senato 18, te!. 792404 AdelePlotkin Milano, Arte Centro, via Brera 11, te!. 865888, Gilberto Zorio . C 'è.un alambicco i:ippoggiato su due enormi lan– ce che pendono dal soffitto. Da lontano, sembra contenere un liquido rosso fiamma. Da vicino, e da sotto, quel liquido diventa prima rosato e poi trasparente:_per purificare le parole. Frammenti di vecchie canoe, di-,pelli, pece, catrame, cristalli blu purissimi ... Acido solforico e rame, amonio bicromato, "non sono dei colori, sono prodotti chimici molto velenosi" dice l'artista. Mestoli di bronzo, conchç di rame dove egli aggiunge ac– qua. quasi quotidian3.Jl!_ente, perché l'acqua eva– pora, perché il processo elettrostatico procede, perché l'acqua, se ci si .avvicina e ci si respira SO:: pra, dive'nta ondulata, un segnale dei movimenti nàturali nell'ambiente. Come sempre nelle mo– stre di Zorio, c'è sia il senso della velocità e dello slancio che quello del lavoro umano, fatica so– p_rattutto lenta, affascinante e segreta in quella zona dove l'idea:si fa immagine e la realtà diven– ta fantastica e colorata. "Il mondo delle idee è immagine, l'immagine fa l'emozione dell'espe– rienza attiva e toglie dall'angolo l'autocitazione. Le reazioni chimiche procedono nei loro viaggi, i suoni luminosi si moltiplicano e si differenziano, i conduttori germinano cristalli ..." (Zorio, 1985). Torino; Christian Stein, P.27.3 S. Carlo 206, te!. 535574 , 15,30-19,30, chiuso !un. .,.

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