Fine secolo - 25-26 gennaio 1986

Chi è L a prima sera ch'io conobbi - con questa torre - l'Amato; fu di grande maraviglia. In principio mi trovavo nella poltrona in fon– do alla stanza dei venti di cui si dicevano paurose no-. velie, ma ora essi mancavano. Tanto lontana innanzi a me si apriva la finestra, e innanzi a questa passava- · no nuvole d'oro.che un momento si specchiavano nei vetri e poi via, ne venivano altre meno.chiare. Non vi era ancora sul davanzale la mia pianta né vi passava .la dolente Signora né correvano i lumi: era, nel vano, gran quiete grigio-azzurra e quelle nuvole morbide, ma sempre più spente: In me non vi era nulla, quando fu la gioia. Mi ero infatti quasi addornientata quando apparve la luna. Essa salì in un attimo sulla linea cele– ste della montagna é scioglieva rapidamente in mare i suoi bei capelli. A tale apparizione struggente dolcez– za invase la stanza nera e le pareti si gonfiavano verso la luce; al di fuòri l'acqua si lamentava sciogliendo an– che lei i suoi capelli bianchi sugli scalini (per amore).– Alzata a rriezzo sulla poltrona, guardavo maravigliata queste cose e Ja luna e le migliaia d'ocèhi che si volta– vano qua e là tra le barche per vederla. meglio. Ma non era passato che un attimo quandò essa (la luna) rallentò pallida per la gran corsa, si sdraiò sul cielo le– vando la fronte quasi per pianto. «Non guardatemi» disse. Obbedii e, pure ardendo di simpatia, abbassavo turbata gli occhi innanzi a una quantità strabocchevo- FINE SECOLO* SABATO 25./·DOMENICA 26 GENNAIO le di lumj apparsi: lungo le montagne e quaggiù. Costoro non badavano alla luna, ma a nie, senza batter ciglio, fermissimi. Tremavo lievemente per in-. canto e voglia di chiuder viso tra braccia; ma intanto (anche per certo senso di correttezza) non potevo .. Dissi a un tra.tto «vi amerò tutti, ma non guardate troppo forte», e queste parole rimasero in me, mentre· essi sempre mi guardavano, sentivo i loro occhi. Mi parve, dopo un certo tempo, ch'io potessi muovermi senza sgarbo: andai all'altra finestra che faceva ango– lo con questa. Era.chiusa essendovi _stata:proprio nei. giorni in cui venivo sui mari, una demoniaca appari- zione dei venti. con danze e canti. . - Dietro i tetri mi vidi però guardata da altri lumi po– veri,·ognuno affacciato al suo balcone forse per pren– dere aria, e sopra vi erano grandi tetti neri e dirupi e mostruosi cenni di terrazze con lenzuoli che alzavano le braccia contro me e poi fuggivano. Più sopra di questi era la collina buia con i suoi alberi anche bui e alcuni lumi sperduti. Ne vidi cinque seduti ip croc– chio, che mi fissavano non avendo altro da fare, forse parlavano di me. Ero turbatissima, guardai più su i.I casto profilo della collina nella dolcezza verde del cie– ·10, e J1!0ltipini· si rincorrevano con grazia su questo dorso avendo ricami verdi tra le chiome (anche se in seguito corsero sempre, innocentemente). Un altro gioco L'oplio degli sc,:ittori},1/e spalle-è consueto e inevitabile; fa parte del distaéco nei tempi. Questo non vuol dire che sia giusto. · . Facciamo conto di capitare in una soffitta dove ritroviamo una cassa di libri vecchiotti e polverosi. Quei libri hanno perduto la copertina e sono senza il nome dell'autore e senza titolo. Arrivati lassù, ci pare di aver ritrovato - l'infanzia.e giochiamo a -nascondino. Di chi sarà questa o quella pagina che non avevamo mai letto o che ritroviamo come un . compagno di scuola? Un altro gioco, altri incontri che si alterneranno alla serie di "Pagine scelte". · Per aiutarvi nella individuazione, vi diremo che la scelta dei-pezzi parte dal 1919, cioè da "La Ronda", omaggio dovuio agli avi, se tali sono.. Voi ci scriverete le vostre critiche e i vostri desideri. La rubrica non è .enon vuole essere programmata, né tanto meno impositiva: Divertiamoci assieme, per il meglio. . Valentino Bompiani. Qualche· indicazione per agevolare · la ricerca-de/l'autore. -· ·L'autrice di questo tèsto è · 'nata a Roma nel 1914. I suoi · libri parlano molto di Napoli. Qualche annofa ha vinto il Pre_mioStrega. 3

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