Fine secolo - 25-26 gennaio 1986

I FINE SECOLO* SABATO 25 / DOMENICA 26 GENNAI0- 3 '-- I . 1 · I I I COMPLEMENH OGGETTI (DICEMBRE) , [ , N 1 . . . d . on· asçianm ignorare ove sarai Leggimi la minutà planetaria . Posso forse con·o~certi, conoscencfo i tuoi oggetti, . I petali di fiamma della tua fiamma e del ttto onfalo? • I • • . Il tuo odore il tuo nome la tua età le tue commessure t\ttraverso i tuoi <tapillarì, percuoto, i gambi; fascio di . . _[ · . : _ polsi? ve~.g~ La tua eleganza I tuoi racconti le tue calze I lum colon Illanguidisco la rosa dì qualcu~a il romanzo " I tuoi gioielli le tue tute le -tue ciglia il tuo orologio La prossimità è la nostra dimensione I tuoi lobi la tua voce le tue labbra le tue lettere Non lasciarmi ignorare dove sei Il rullo grigio insabbia la nostra baia DA RIMETTERE IN PROSA (LUGLIO) Grandi fogli di zinco i giorni si accatastano Non amo ogni minuto del giorno Nella segheria dell'agendum contro la guisa Io non passo per uno ragionevole Tutte le strade portano alla tua bocca I tuoi tratti scavati quest'inverno , Ho messo in cantiere una poesia per la nostra resinatura Adesso vedrai tutto andrà lentamente. Scostando le castagne sul pendio di Marly ti genuflettevi sul cielo, diventavi il mio inginocchiatoio. Dalla tua femorale azzurra, donna da vena, estraggò questo inchiostro per testare contro il lungo decesso, la materia grigia e la votazione passabile, e mettere in cantiere una poe– sia da rifare una_'poesia paragonabile alla speranza. • Sei come.eri quando mi pettinavi nell'angolo con vista sulla stazione, le tue forbici giuste chiamavano a rina– scere: ' - · , Come un fruttd complicato col lavoro, coll' tinte di marmellate, il tud profilo amato ricopriva il profilo di quella donna ai piedi di Sardanapalo. Tutto ripassava da quella cruna, da quel punto di svolta, giudicato di nuovo in dettaglio - dalle tue narici, onfalo, lòbi, con– chiglie, l'osso di paragone, l'opera di carne. 1 ' Poesie di M·ichel Deguy f FIGURE GIACENTI Cieco, dicevano un tempo del poeta perchè traspo– neva per trovare; così dell'estrema peripezia dell'amo– re dalle fasi mai scolpite di cui dava il preventivo da indovinare. Descriveva qualcosa come il tuo !)Onno in– clinato come un.battello giacente a babordo nel riflus– so della marea, le tue narici come vele alle raffiche del– la sera, e le nostre manovre, le nostrt:! àtti;ezzature, l'a- _ mantiglio, il bompresso, i riflessi dèi ··tuoi ·astri sulla tua faccia, il tuo sbandamento, il rilevamento dei quais secondo l'angolo della tua anca. . . - La tua anca nella mia mano destra sul quai... vedi, scrivò figura giacente mentre,tu non dormi. , BORDI Ma che sforzo, che segreto, che battipaleno nell'om– bra e nella vicina~scurità delle gambe, che tradimenti, che fiducia ·nella bontà dell'interdetto, che vimini di dita, che temerarietà, che indiscrezione acrobata, che disperazione di conoscere, che gusto di quel gusto, per arrivare .a gioire del piacere, e per convincerla con blanàizie, con gaudio, che essa entrava nel raffrpnto. Tutto è scuro, e tuttavia danza, denso, danza e ca– denza; non possono dissimulare la gioia. Sicchè la parte ·di dolore, incomprensibile ai viventi, viene ·da quella bordatura ai bordi del di fuori, quel verso del versante dove versano i ciechi di Breughel, contempo– raneamente qui e.fuori di qui, nel tempo stesso dell'al– legria, del baccanale, dell'alba australe che scoppia tra •,due immobili "Di fuori tutto è vento Moto c·he rende felici' 1 ... FORMA "Oh, la mia chiglia scoppi! Ch'io vada in fondo al mare(.,f E' una poesia a dirci questo, una poesia che ripren– de il topos della navigazione poetica, dell'elogio del nocchiero, {iella fragilità dell'imbarcazione poesia. Ora, il battello, per essere ebbro, non deve far acqua da tutte le parti; ·deve restare separato .dall'elemento che affronta, percorre, inventa: restare ben connesso per affrontare secondo la sua legge_il percorso nello strano. E nella circostanza rimbaldiana, il cui deside– rio dj scoppiare non distrugge l'ossatura della poesia, questa rt;_stavaattestata in lamine perfettamente paral– lele, listoni di quartine in .dodecasillabi ... DOVE IL TEMPO SI PERDE La minuscola e quasi subliminale perdita del tempo, che è perdita del tempo nel modo in cui la perdita del fiume è sorgente, là dove- il tempo si perde è una deli– zia - quando mi_alzo dalla sedia, chiamato dal campa.: nello, e durante questo lasso - venti, quaranta secon– di?. - a comando, liberato dal compito di descrivere, .dall'obbligo d'inventare un difficile guado, ma nel frattempo votato-a nulla, penso soltanto a aprire ... IL COMBATTIMENTO Emissione, captazione; punto fortificato di combat– timento. Simile all'assedio della roccaforte, che nello . stesso tempo riceve, colpi, terribili, e proietta, fancia, vomita, le sue invettive; questo luogo eccessivo, e aun– .que simbolic6, di scambi iperattivati, offre la sua fa– vola ad una allegoria della poesia, così che una poesia possa chiamarsi combattimento, bardata e crivellata, artificiere e scud~:-ih ,còncreto: è lo statuto dell'ossi– moro, il simul dello scambio dei "contrari". traduzione di Valerio Magre/li

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