Fine secolo - 18-19 gennaio 1986

..,. ella foto ovale, unritratto– santino delcomiglieredel popolo libico. A destra,Gbeddafi durantel'incontrocon gli ospiti "venh ..' europei • . Gli antefatti Nel marzo 1982 Gheddafi compì una visita di stato in Austria, ricevuto cordial– mente dal cancelliere Kreisky. Nel corso di quella visita, ci fu un insolito incon– tro fra il colonnello libico e alcuni esponenti "verdi" eu– ropei. Nell'agosto 1981,-c'era stato il duello aereo sulla Sirte. Nel ·dicembre 1981, prepara– to da un'agenzia viennese l_egata alla Libia dal. nome "società per la questione nord-sud", si era · svolto a Salisburgo un primo incon– tro fra tre libici e alcuni membri . europei dei nuovi "movimenti". Probabilmente vi si sondò già l'opportunità della riunione di marzo con Gheddafi, che avrebbe così incontrato il governo austria– co ma anche, per il tramite · degli "alternativi", i "popo– li". Presentato agli invitati come un dibattito pubblico .con Gheddafi da tenersi a Salisburgo, l'incontro venne all'ultima ora spostato a Vienna, e attuato come UJl~ specie di udienza deJ leader ~ libico. Alexander L.:anger, consigliere regionale del– l'Alto Adige-Sud Tirolo, che era fra i partecipanti, si pre– murò di invitare alcuni gior– nalisti, fra i quali Petta, che ne avrebbe di fatto riferito sul Corriere della Sera. Lo stesso 'Langer scrisse un vi– vace resoconto in due punta– te per il quotidiano "Lotta continua". Fra gli altri partecipanti ci fu– rono i tedeschi Mechtershei– mer (un ex colonnello del– l'aereonautica, ·già iscritto alla CSU), Vogt (un verde "fondamentalista", oggi de– putato), un paio di svizzeri, un paio di austriaci. dagli intbnditori: volantini a· caratteri verdi che chiedeva- · no solidarietà con !a Libia. Poco dopo venne l'invito a un viaggio in Libia, i cui de– stinatari si consultarono, e subordinarono ancora l'ac– cettazione alla partecipazio– ne di giornalisti. Fu così che all'escursione, che com– prendeva: tedeschi "verdi" come l'avvocato berlinese Schilly (oggi deputato, e can– didato a un ministero del– l'Assia, 1 andatci poi a Jo– schka Fischer), Mechtershei– mer, Gertrud Schjlling, Vogt ·· con una simpaticissima fa– l}'liglia completa di moglie, un bambino e due bambine, due giovanotti occupanti di case di Amburgo, la svedese Thyra Quenzel, un viennese consigliere verde in un co– mune, uno inglese, uno spa– gnolo, una coppia di sicilia– ni, e Langer, furono aggre– gati Benedict M.MQlder, a nome del quotidiano Tage– szeitung, e io, per Lotta con– tinua. Qual era lo scopo i:iel viag– gio, per gli ospiti libici? Pro– pagandistico, certo, nia non solo. Probabilmente, Ghed– dafi era ancora (forse lo è perfino oggi) incerto fra una'. pura politica di forza e. di strumentalizzazione verso l'Europa e la speranza di ac– creditarsi e di essere accolto : nei paest europei, magari at– traverso ioiziative come la partecipazione Fiat, o l'aper– tura di Kreis\y, e, allora, il dialogo coi "nuovi movimen– ti", reso' di grande attualità dall'imminenza delle deci– sioni sui missiÌi. Sta di fatto che Gheddafi teneva molto a visitare l'Italia, come avrem– mo constatato durante il viaggio, ed era molto contra– riato che l'impegno a rice– verlo non venisse attuato. Dopo il -v:iaggio in Libia (ne uscirono articoli sulla Tage– szeitung, sullo Spiegel, e sul Manifesto a·firma di Langer; Nel giugno 1982 l'arrivo a Bonn di Reagan per un verti– ce NATO fu accolto da una manifestazione pacifista enorme: si parlò di quasi mezzo milione di dimostran– ti. In quella occasione i libici fecero sapere c~e avrebbero voluto prendere la parola, e ai bordi del corteo vennero diffusi, inosservati se non . io inv~e •ero rimastit nel frattempo senza giornale) non ci furono, per quello che ne so, altri rapporti. riato e dai datori di lavoro, e a diventa'repartner. Questo deve avvenire in modo pacifico. Per esempio, Gheddafi indicava il .Belgio, dove là cosa si era realizzata in alcune •fabbriche, ma troppo poche, e a~rchiate. Se oltre ~~ • milione di operai prendesse le fabbnche, non sarebbe pm facile accerchiarli. Così pacifisti e operai dovevano unirsi per realizzare l'autogestione e liquidare il profitto e i pa– droni. Se questo vale per gli operai, che determinerebbe– ro così, invece del padrone, il proprio destino, vale anche per i popoli, che non decidono, ma sono oppressi dai loro ·rappresentanti; o per i soldati in guerra, che eseguono co- mandi altrui. Anche le Nazioni Unite non sono che go– verni uniti. Tutto ciò che oggi esiste al mondo è inauten– tico: pochi "rappresentano" quattro miliardi di persone. Co~e può esserci la pace? ' I colori del/'alternativa Ecco dunque l'alternativa. Se il movimento di protesta è nato vuol dire che le istituzioni esistenti non erano in grad~ di dire quello che esso ha da dire. Che badano solo a sacrificare gli altri per perpetuarsi. Così Carter quando ha cercatò la prova-di forza in Iran-per ragioni elettorali; così Reagan quando ha rischiato ·nella Sirt_~una guerra che avrebbe pagato il suo popolo. La cosa è evidente in Europa, dove profitto e gara al riarmo hanno distrutto l'ambiente, inquinato i fiumi, rovinato le città. L'uomo è ·. diventato un topo. Essere uomini è diventato vivere da parassiti, nell'interesse dei profitti e·apparati di guerra. Il nuovo movimento reagisce a tutto questo, deve cercare una pace che àbolisca anche l'ingiustizia, che sopprima le istituzioni fondate sulla rappresentanza, e dia inizio all'e– ra mondiale della Giamahiria. Le masse controllano tut– to, e governi, partiti, sindacati ed eserciti regolari devono sparir~. Così anche tutto il ·male scomparirà dal mondo. Le masse saranno libere, e felici. Ci sarà un movimento .internazionale in cui il colore verde sarà la bandiera. An– che il nero e il rosso dovranno scomparire. Per questo è . stata fatta, e .si continua a fare, la rivoluzione in Libia. Visto che abbiamo vinto, abbiamo scelto il verde, che è il colore della speranza e della salvezza (così dicendo Ghed– dafi sollevava, per noi e per le telecamere, il librettò ver– de), il colore che domina anche in Paradiso. E' ~osso, al contrario il fuoco dell'inferno. Se il movimento m Euro– pa ha scelto il verde, VQOI dire che una causa comune si è saldata. "Non avete incontrato Reagan o Begin o Sadat, ma me. Insieme potremo fondare un movimento· interna– zionale verde". Gheddafi, qui, in conclusione invitava a leggere e studia– re àssiduamente il libretto verde. E ne dava una somma– ria illustrazione, aiutandosi con un grafico. Nel primo ca– pitolo c'è la soluzione del problema della democrazia at-_ traverso l'organizza_zionedelle masse. Una volta attuato il primo capitolo tutto il potere è nelle mani dellli gente comune. Il secondo capitolo abolisce lo sfruttamento, e dà la casa a chi la abita, la terra a chi la lavora, e così via. Il terzo capitolo tratta dei rapporti sociali: applicandolo si evita la catastrofe sociale. Si riorganizza la famiglia, la tribù, la gens, su una base nuova. Si abolisce la discrimi– nazione razziale. Si crea Ùn sistema educativo libero. An– che sport: e arte saranno di massa. Dunque studiare il li– bretto verde, e poi se ne riparla. Le basi americane l - ~ . L'ultimo argomento era il più delicato: la questione delle basi americane nell'Europa occid_entale.Occorreva in pri– mo luogo impedire l'installazione di nuove basi missilisti– che, in secondo luogo smantellare una dopo l'altra le basi esistenti, '.'Anç_be attraverso il movimento di.massa pote-• te far chiudere· queste basi. Invece di fare dimostrazioni nelle strade, bisogna manifestare nelle basi amèricane, ta– gliar lorò'.viveri e acqua, naturalmente in maniéra pacifi– ca, cosicchè le basi, subendo questa pressione intollerabi– le, non p_otranno cÒntinuare a esistere, almeno pacifica– mente. "Sè il vostro movimento ha successo, potrebbe ave– re come èonsegueni:a un movimento analogo in Europa Orientale. Noi non vogliamo le basi in nessuna delle due Europe. Per questo movimento pacifico mettiamo a di– sposizione tutto quello che abbiam~. Se esso non .avrà successo, vuol dire che bisognerà rafforzare lo sforzo mi– litare. Ci saranno gruppi di fedayn (a questo punto avven- . ne l'avanzata dello scarafaggio, ndr). Siamò anche dispo– sti a darvi dei mezzi per questo ·programma pacifico. La seconda notte Quanto ai vostri cortei, voi forse dal di dentro non ve ne accorgete, ma noi che li guardiamo nei televisori a colori sì, ci sono molte più bandiere rosse che verdi, aumentate il verde, se no si pensa che sia l'URSS. Ci sono· anche troppe fa!çi e martello. Grazie dell'atJenz.ione, arrivederci quando vorrete". _ . _ _ . _. . Come si vede, si tratta d1 una vers10ne pnm1tiva e mge-

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