Fine secolo - 4-5 gennaio 1986

RNE SECOLO* SABATO 4 / DOMENICA 5 GENNAIO 2 I . , . PICASSO· A CAVALLO DI C(SAR CÉSARE IL FALSARIO Alla fine degli anni cinquanta, lo scultore Cèsar lo si poteva incontrare fra mezzogiorno e le due seduto alla terrazza del Deux Magots, sul Boulevard Saint Gennaio, dal lato in cui si vede la chiesa. Era quasi sempre vestito di vel– luto alla maniera dei brettoni o dei bergama– schi, lui .essendo corso d'origine e italiano di discendenza. Cèsar era ed è di statura napoleo– nica, ha grandi baffi e gli occhi grandi, scuri, sempre un po' arrossati per.l'insonnia, la fatica e l'incredibile vitalità. In quei tempi e in quegli anni una grande ammiratrice di Cèsar era la principessa di Noailles. La principessa di Noailles era una signora tranquilla,. forse pacifica, che nascondeva la sua bonarietà sotto una quantità di capelli che le cadevano in riccioli e boccoli sulle spalle. Questi strani, opulenti capelli, questa enorme capigliatura la facevano assomigliare in modo allarmante a un ritratto di Luigi XIII. Cèsat diceva alla signora de Noailles: "Signo– ra, è un mestiere difficile il mio...tutti ti stanno con il fiato sul collo...mercanti e colleghi... Le . assicuro,· principessa, bisogna stare sempre al– i' erta, guardarsi alle spalle, sorridere poco, . non dare confidenza, le mani strette sempre sulle chiappe ..." Madame de Noailles diceva: "Espressione in– teressante la sua..." e sorrideva :voltando il so– lenne capo a destra e a sinistra, Cèsar injquel tempo era perseguitato da un fal– sario sitjiliano, mio amico, vo(rei aggiungere gramde,adorabile amico. Chi, tra gli italiani di Parigi, non ha mai avuto fra i suoi amici un si– ciliano, nobile o finto nobile di Palermo, non conosce l'ironia, la grazia e l'allegra protervia . che sta acquattata nella natura umana. Questo · nobile falsario fingeva di non ricordarsi "bene la sua lingua d'origine e parlava in modo affet– tato come un milanese che, ottenuto successo e denaro nella città di Lon4ra, finge di essere in– glese. Diceva per esempio il falsario: "Je t'en P.rie,Germanò, non andare mai oltre il fiume s·unarive droite ..: è pieno di franshesì' coshì' ", · a cura di Germano LOMBARDI e stringeva le dita, contraendo il palmo della mano. Lo scultore Cèsar, corso, detestava tutti e non nel particolare, poichè pénsava in quei tempi ancora timidi di successo che gli altri, tutti, uo– mini e donne, siciliani e no erano stati concepi– ti ed erano nati per:danneggiarlo, derubarlo e in qualche modo denigrare il suo probabile successo. Dunque Cèsar mi diceva. severo: "Ton ami, quel finto nobile siciliano, Ger– manò, sta mettendo in giro nelle gallerie del Boulevard o du Dragon, o quelle fino alla Rue de Lille e de Bèames, mette in giro delle mie carte, dei miei papiers dèchirès a poco prezzo. Digli di smetterla: io le ho viste...sono brutte copie. Ti assicuro, se erano bei falsi li avrei an– che firmati ...." COME MICHELANGELO, O COMME UN CON Questa è la statua equestre che lo scultore Cèsar ha pensato, realizzato e fuso per conto del Ministero .della Cultura francese: Questa statua, dedicata l:l Pablo Picasso, per ora sta di fronte al Petit Palais ~ul Rond Point dei Champs · Elysèes, alla fermata del metrò Champs Elysèes-Clemenceau. L!ho fotografata con una Pentax MX, l'obiet– tivo era un 50mm. Era m!ttina e c'era una luce molto grigia e bassa. La pellicola era una Ko– dak Tri-X Pan esposta a 400 ASA, diaframma 8, a un 125esimo di seco~do. La statua dovrebbe essere posta sulla piazza di Montpamasse" di fronte .alle Rue de Rennes, nel XIV arrondissement. i La mattina che Cèsar l'ha portata da Rouen a Parigi, nella città a causa della visita di Gorba– .ciov, c'era uno dei più grandi, vasti e inestrica– bili "embouteillages" che si siano mai verificati nella storia tormentata della viabilità pariginà. Il flic di fronte al Petit Palais mi ha spostato le . Assemblaggio . celebrati,o della grande statua e1Juestre destinata da Parigi a Pablo Picasso, e . scolpita da César. transenne per farmi spazio. Era ùn francese di origine africana, robusto e sorridente. Gli bo chiesto: "Le pare bella?".Ha riso con trentasei smaglianti denti:"lo deve essere per fona-ha detto- ...una statua così deve costare un sacco di soldi..." Lo scultore Cèsar ci ha lavorato a lungo, a quel che dicono le cronache. Avrebbe dovuto essere finita e montata alla fine di settembre e Jack Lang, il ministro della cultura, avrebbe dovuto inaugurarla nella prima settimana d'ottobre. Lo scultore Cèsar, quando gli chie– devano se la statua era finita, rispondeva: "Dirò come diceva Michelangelo al Papa che chiedeva se la Cappella Sistina era fini~. Dirò: la statua è finita quando è finita ..." Alla TV francese, nei primi giorni di novem- . bre, Cèsar ha dicharato: "In un problema come questo, di questa fottuta statua, je fonce comme un con" (vado fino in fondo come uno stronzo). (dichiarazione della fotografa Leila Buongior– no). • DA TERGO La parte più bella della statua che Cèsar ha de– dicato a Picasso mi pare sia quella di dietro: il culo. Allora !hodisegnato solo quella, queste grandi chiappe del centauro Picasso che lanciano nel vuoto una infinità di oggetti puntuti o tonanti. Appare perfino una Tour Eiffel delle palle di cannone delle guerre napoleoniche e non so che altro. Davanti, il torso e il viso sono un po' angelici e preteschi, · forse con intenzione poichè, secondo alcuni. i lineamenti di Picasso qui rappresentati sono simili a quelli di Cèsar, colui che li rappresenta. Non so quanto questa statua starà ancora da- vanti al Petit Palais. . Quando sono andata a disegnarla c'era solo tin gruppo di turisti tedeschi che la guardavano sorridendo. · (Commento di Va/entina la Rocca, pittrice). :. ......

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