Fine secolo - 7-8 dicembre 1985

FINE SECOLO* SÀBATO 7 / DOMENICA 8 DICEMBRE 21 8. I lettori assidui e appassionati di romanzi sanno che esistono scene e personaggi che si imprimono nellà memoria in modo indelebi– le, a volta anche nella memoria collettiva dei. popoli, perchè vengono trasmessi perfino orah:pente o per mezzo di immagini. di gros– solana fattura. Don Chisciotte che combatte contro i mulini a vento; Romeo e Giulietta; Re Lear; Paolo e Francesca; Moby Dick; -lo · starosta che invece di morire in odore di san– tità, emana lezzo cada.verico; la monaca di Monza; Angelica ·e Tancredi che si rincorro– no nelle stanze del palazzo ... Voglio ora cita– ·re una scena di romanzo che Elsa amava e ri– cordando la quale si divertiva a porre indovi– nelli agli amici: «Qual è -chiedeva- la più bel– la dichiarazione d'amore nella storia della letteratura?» E dopo avere ascoltato le varie risposte .o avere sopportato il silenzio degli amici troppo timidi o troppo ignòranti, la dava lei: «As-tu mangé?»: quando Clelia en– tra nella cella di Fabrizio, temendo che gli abbiano dato del cibo avvelenato, e nell'im– peto gli dichiara il suo amore passando dal 'Voi' al 'Tu'. 9. Voglio ora elencare i persona:-ggi,i fatti, gli eventi dell'universo poetico di Elsa che si sono impressi nella mia memoria in modo in– delebile: la «Costellazione dei cugini»; il pa– dre di Arturo aggrappato a una rupe che a lungo chiama l'amato rinchiuso in una cella ·del carcere di Procida, finchè questi gli urla: «Parodia!»; la felicità di Useppe quando vive tra 'I Mille', la sua mestizia quando deve la– sciare q·uel mondo comunitario per essere rinchiuso con la madre in un appartamentino moderno; il gatto di Elisa e il cane di Useppe; la felicità di Aracoeli con Manuel bambinQ, la sua festosità, quando maneggia e contem– pla le vestine e le trine della bambina; il suo dolore selvaggio poi, e la follia erotica e il calvario. Un passo di un suo sc~itto sulla bomba ato– mica, quando dice che ogni epoca ha il mo– numento emblematico che le corrisponde; i Greci il Partenone; il Medio Evo la Chiesa gotica; il nostro tempo il fungo di Hiroshi– ma. t ancora i Felici Pochi e gli Infelici Molti. E !'«Edipo a Colono», un testo in cui la nostra lingua raggiunge a un tempo la vetta della di– sperazione e quella della tenerezza. E il terri– bile svelamento che tocca al ragazzo de 'Lo scialle andaluso', quando entrato in una sala di quart'ordine, vede la madre, che credeva una grande artista, dileggiata dal pubblico. A tutti i ragazzini di Elsa è toccato in sorte uno svelamento improvviso e drammatico: anche a Elisa, a Arturo, a Manuel, a Useppe. E credo che fra le sue creature prediligesse ' Useppe, il bambino che non era riuscito a so– pravvivere alla terribile esperienza: la caccia– ta dallo Eden. 10. Elsa aveva dedicato «La Storia» "a el analfabeto por. quien escribo". Oggi, che gli analfabeti sono tanto aumentati a causa del cattivo funzionamento della· scuola e del per– fetto funzionamento della TV, è forse tempo perduto rivolgere ai giovani l'invito a leggere i libri di Elsa e le opere dei pensatori, degli scrittori, dei poeti che prediligeva. A ascolta– re i suoi musicisti, a guardare i suoi pittori. Per chi non lo sappia, essi sono elencati in una pagina di 'poesia visiva' contenuta n·e'Il Mondo salvato dai ragazzini' dove i loro nomi, meriti e tragici destini sono disposti in forma di croce. E di quella croce Elsa avreb– be voluto che tutti si caricassero.

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