Fine secolo - 12-13 ottobre 1985

FINE SECOLO* SABATO 12 / DOMENICA 13 OTTOBRE 34 ·••:i;~::1:*r::!:1]:rn;;::tnm ;;;;:···· ······· '•'''•'•' Calendario ragionato delle IDostre d'arte a cura di Carolyn CHRISTOV BAKARGIEV ROMAI1:: Grandi mostre Fendie Karl Lagerfeld:un percorsodi lavoro Meret Oppenheim, in tempi "surrealisti", mette– va pellice a (piccoli) monumenti. La Galleria Na– zionale, in tempi "postmoderni", fa alla pellicia un (piccolo) monumento: manichini:.,.studio dei materiali e dei colori, disegni preparatori dello stilista Lagerfeld ... Certo, l'arte diventa sempre più di moda.e,.la moda diventa pian piano ... (cfr. Daniela Monaci, Reporter, 7/10/85). Ma Arturo Quintavalle, nella presentazione alla mòstra, ci rassicura: quella del pelo, o della pelle, è una mi– tologia "il sogno del maschio di coprire di pelli, quelle da lui simbolicamente cacciate, la donna". Metonimia o metafora? Galleria Nazionale d'Arte Moderna, via Belle Arti 131, tel. 802751 9-14 (fest. 9-13) chiuso lun., fino al 25 ottobre - Marian~Rossano - AntonioCapaccio:"1990" Orto Botanico Padiglione Bianco, L.go Cristina di Svezia 24 oggi "dalle ore 5 all'alba" (?) Tracce Arabein Italia Quadri e quadretti (c'è anche un assemblage, però, di Ali Kichou) di alcuni artisti arabi ~he vi– vono in Italia, in una mostra a cura d1 Italo Mussa. Un po' astratti, un po' figurativi, un po' colorati, un po' materici ... "una pittura che vuol essere partecipe della crisi della «modernità»" (com. stampa). E pensare che io vorrei tanto uscirne... Palazzo Venezia, Sala Barbo AntoinePoupel,fotografo Raffinato voyeurismo, quello di questo giovane fotografo borsista ali'Accademia di Francia. Sono esposte varie decine di lavori (foto b/n, monotipi, Polaroid), alcuni di grande formato. Poupel sembra aver assimilato, nel contesto ro– mano, suggestioni diverse, anche lontane fra loro. Bassorilievi dei musei e dei monumenti, sta– tu€ldelle fontane barocche assurdamente corrose dall'acquà e da chissà cos'altro;- la Bocca della Verità e i "falsi" da giardino; tutti '.'spiati" in certi atteggiamenti fra il surreale e il pornografi– co. Nudi femminili (veri e moderni) ne accentua- • no, se possibile, gli aspetti erotici ( e nel bianco e nero il colore della carne non si distingue da quello del marmo ...). Evidenti gli echi concettua– li: interventi sulla stampa e sull'emulsione, mon– taggi e distorsioni. E poi occhi, tanti occhi. Accademia di Francia, Villa Medici, viale Trinità dei Monti I, tel. 67611 10-13 16-20, fino al I 8 ottobre Ros Blasco Le tele, di grandi dimensioni, ricche di densità pittorica senza essere informali, stilisticamente molto impostate e progettate senza essere ripeti– tive, offrono alla visione un mondo "verticale" fatto di forme rigide che evocano lame, punte, rasoi; una dominante (e quindi inquietante) realtà che lascia sullo sfondo scuro e opaco al– lampanate e rarefattissime figure umanoidi. For– se ombre impotenti degli oggetti (cattivi) che or– mai rappresentano. "Coscienza" inquieta della modernità? Villa Medici, via Trinità dei Monti, l, tel. 67611 10-13 16-20, fino al 18 ottobre 1935 - Gli artistinell'Universitàe la questionedel– la pitturamurale Roma, Rettorato del'Università di Roma, P.le Moro 5 fino al 30 ottobre Visita a studio L'East Village a Roma: • s1scopre qui l'America Quando si esce dall'East Vil/age, quando si viene per esempio in Europa, è inevitabile che l'atten– zione critica si sposti dal contesto dell'opera - che si conosce solo come ricordo di qualche visita ne– wyorkese oppure solo per sentito dire - alla qua– lità dell'opera: all'effetto psicologico ed emozio– nale, al metodo usato, alla poetica, alla novità dell'immagine (che può anche essere quella di un falso, o del falso di un falso...). In un certo senso, chi apre una galleria a Roma per esporre a1tisti dell' East Vil/age alza il_tiro, si confronta anche con la storia dell'arte. E comunque una strada .. che si deve percorrere, perché, come si sa, il tem- - po e gli eventi non si fermano. Quello che era l' East Vil/age qualche anno fa - crogiolo di gio– vani artisti sconosciuti; aspiranti galleristi e col– lezionisti' neofiti (a volte con pochi soldi); simu– lacro di ribellione avanguardistico; emblema del nuovo "sistema" consumistico dell'arte; tourbil– lon di energia catalizzata - non è più oggi. Siamo arrivati alla resa dei conti. Bene. Infatti, tutti i recenti articoli apparsi sul fenomeno East Village auspicano questa "selezion~• ("Troppo spesso l'originalità è soffocata in una bouillabaisse neoe– spressionista di moda", Moufarrege; "c'è una scomoda similitudine fra molto del lavoro e i prodotti destinati al consumo di massa", Mi– chael Kohn).È quasi una richiesta snobistica di retour à l'ordre. Certo, il ramiorto quantità vs. qualità, diciamo dal 1982 ad oggi, è sconcertan– te. Ma spesso si dimentica che una sorta di resa dei conti è già avvenuta, e più di una volta. Graf– fitisti come Kénny Scharf, Keith Haring, James Brown e Futura 2000, per èsempio, già nei musei e nelle case dei grandi collezionisti, già storicizza– ti dai critici, non sono stati "scoperti" soltanto da galleristi di Soho (Shafrazi, Ala...), ma prove- NuovçTramedell'Arte · Genazzano (Roma), Castello fino al 31 ottobre Studi sul deserto: I riti e i gesti del Verano Mostra fotografica di Anna Forcella. Inquietan– te. Palazzo Valentini fino al 17 ottobre Gallerie Julian Schnabel Accanto alla transavanguardia italiana si svilup– pano alla fine degli anni '70 e all'inizio di questa decade, soprattutto in Germania ed in America, nuove forme di espressionismo pittorico. È la reazione alla severità del concettuale da una par– te e, dall'altra, alla confusione degli epigoni effi– meri della Body e performance art. In U.S.A., David Salle e Julian Schnabel recuperano allora la superficie bidimensionale come luogo di proie– zione dell'immaginario. Schnabel interviene con una materia pittorica densa e vibrante sopra su– perfici trovate - tappeti con disegni floreali, vec– chi pannelli di legno, lamiere di alluminio e così via. Non più però con gli intenti provocatori e neodadaisti di Rauschenberg, ma piuttosto con un desiderio di esplosione estetica, vitalistica. In · mostra anche tre opere di grandi dimensioni ese– guite in Italia quest'estate. Sperone, via di Pallacorda 15, tel. 6781688 10-13 16-20 chiuso dom., dal 14 ott. alle 19 The Discoveryof America Si apre una nuova galleria a Roma. Questo è usuale da qualel!e.anno. Diverso ed insolito, per l'Italia, è invece la "merce" esposta: opere di 24 artisti newyorkesi che operano all'East Village. Molta pittura, molta figurazione, molta ironia, molto kitsch. Dal "falso" Pollock di Mike Bidlo (già presente a Genazzano quest'estate) ad un Consagra (figlio); dalle figure muscolose e rosee di Judy Glantzman alla parodia di Benton fatta da Mark Kostabi, dalla postmodernissima "rou– lette" di Rhonda Zwillinger al neo-espressioni- smo di Tony Wong. _ Wessel O'Connor, via di Ripetta 22, tel. 3619315 mart.-sab. 10-13 16-19,30, da oggi alle 18,30 . ValerioTrubbiani Banco di Santo Spirito, P.zza del Parlamento 18, tel. 6762 fino al 15 nov. Le Rane di ~alvani Più che una mostra, una serie di carte da visita, oppure una camera delle (piccole) meraviglie, un raggruppamento (50 artisti) di opere (minute) in uno spazio ridotto, oppure, come lo ha definito Felice Levini (che vi prende parte), Cani e Porci. Se non è un appuntamento molto utile per chia– rirsi le idee sull'avvenire dell'arte, è il segno della buona volontà dei suoi curatori (Ida Panicelli, Stefania Miscetti e Lorenzo Pezzatini), ed è stata un'occasione per una bella festa. Studio E, via dei Coronari 54, tel. 6544783 fino al 19 ottobre HannahHiich "Sotto il pretesto di una vita interiore gli espres– sionisti ... si sono riuniti in una generazione che domanda già oggi l'apprezzamento della storia, della letteratura e dell'arte e pone la sua candida– tura per.avere una approvazione borghese ono– revole". Così recitava nel 1918 uno dei primi ma– nifesti dadaisti che parlava anche di "nuovi ma- nivano ·oltre che dal Bronx anche dalle gallerie Fun di Patti Astor (aperta nel luglio '81), da 51X (dic. '81), dal Mudd club e da Nature Morte (maggio '82). E le vie di Alphabet City, nel lower east-side, sono coperte di pitture-spray di Ha– ring, Scharf, Hambleton, ecc., per,Jo più eseguite prima del grande boom di mercato dei Graffiti. Una seconda "selezione" è avvenuta poi la sta– gione successiva, cioè fra il 1983 ed il 1984, quando galleristi affermati come Barbara Gla– dstone presero "a prestito" artisti (chiamiamoli pure) neo-surrealisti da Pat Hearn, da Fun e da Gracie Mansion: ecco la fortuna dei paesaggi a fumetto d\ Milan Kunc, gli accostamenti surreali ed ironici di George Condo, il neo-gotico di Thierry Cheverney ed il neo-spazialismo ironico di Peter Schuyff. Quindi, più che augurarsi che un fenomeno di moda, troppo pubblicizzato sulla stampa, sia ri– dimensionato, si tratta di vedere se l' East Vil/age è ancora un terreno fertile o meno. Fra gli·artisti dell'ultima generazione, l'esempio più curioso è forse Mike Bidlo: una specie di falsario che non si limita a rifare le "immagini" dei quadri, ma cerca anche di riprodurre "eventi" artistici - come le tele di Pollock o le serate di Yves Klein, da sempre considerate opere "uniche", in quanto legate nella loro essenza ad una gestualità o ad una corporeità irripetibili. Arte allo specchio. Parliamone con Tom Wessel e Billy O'Con– nor, che dirigono la nuova galleria a Roma. Perché avete scelto Roma come sede, una città dove si dice esista poco mercato e dove le quota– zioni sono più basse che a New York? Tom: La cosa buffa è che a N. Y. tutti ci dicevano infatti di aprire là galleria a Milano. Ma io sono

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