Fine secolo - 21-22 settembre 1985

FINE SECOLO * SABA'TO 21 / DOMENICA 22 SETTEMBRE 34 Calendario ragionato delle 1nostre d'arte a cura di Carolyn CHRISTOV BAKARGIEV CENTRO Grandi mostre Andrea Lilli e la pittura Marchigianatra '500 e '600 Ancona, Pinacoteca civica, tel.204262 10-19dom.9-13 chiuso fest. e !un., fino a ottobre AugustoMurer Chianciano Terme, Palazzo Leonardo De Vegni fino al 16 ottobre Max Beckmann Città di Castello, Pinacoteca Comunale fino a ottobre Mostra internazionaledell'antiquariatoXIV ediz. Dipinti (dal '300 di Piero Lorenzetti al divisioni– smo di Previati, attraverso un Rubens "inedi– to"), mobili antichi, arazzi, tappeti, maioliche, preziosi ... C'è persino un gruppo di piatti prove– nienti da un servizio di Caterina II di Russia! Firenze, Palazzo Strozzi, tcl. 282635 da oggi fino al 20 ottobre Modern Masters dalla collezione Thyssen-Bome– misza Si possono ancora vedere i dipinti del famoso barone: uno spaccato "personale" dell'arte mo– derna dall'impressionismo (Manet, Renoir, Mo– net. Degas...), attraverso il post-impressionismo (Cèzannc. Van Gogh, Gauguin, Toulouse-Lau– trec) e la prima avanguardia (Magritte, Tanguy, Ernst, Kandinsky, Mare ...), fino ad espressioni più recenti (Bacon, Kitaj ...). Catalogo Electa con testo di Anthony Burgess. Firenze, Palazzo Pilli - Sala Bianca fino al 29 settembre · Disegnidi architettifiorentini: 1540-1640 Firenze, Cabine/lo Disegni-e Stampe fino al 31 ottobre Italia: 100 annidi fotografia Firenze, Palazzo Ruccellai 9-13 14,30-20 (mari., ven. e sab. fino alle 22,30), fino al 15 ottobre · GustavoGiulietti Firenze, Sala d'Armi di Palazzo Vecchio fino al 7 ottobre fugar !'ombredel Tempo Cultura e stampa nella Foligno del '600. Nel– l'ambito del Festival "Segni Barocchi 6''. L'artedel costumenel seicento umbro Sono messi in luce soprattutto gli aspetti tecnico– produttivi connessi alla realizzazione matenale dei capi d'abbigliamento. _ Foligno, Palazzo Trinci e Palazzo Giusli-Orfini 10-13 17-20chiuso martedì, fino al 30 nov. Campodel Sole - Un'architettura di sculture Intorno ad "una tavola (desco) centrale, ideale e reale riferimento all'incontro, alla familiarità" (Crispolti", si svilupperà, sulla riva del lago Tra– simeno, una grande scultura a spirale, di varie decine di metri, fatta di colonne ( 4 metri di altez– za, uno di diametro). Gli autori? "Scultori di di– verse generazioni appositamente invitati" (idem). Si presentano ora un primo gruppo di opere. Visita a studio Giulio Toreato: "Perchéessere prigionieridella retina?" Giulio Turcato è sempre stato un po' ostile alle poetiche e al caricare l'arte di valenze concettuali o letterarie. Eppure, bisogna ben dire che... Le opere del dopo-guerra sono una riaffermazio– ne dell'avanguardia contro il novecentismo e la pittura· figurativo-simbolica degli anni '30 e '40, sia per gli aspetti tecnico-formali - astrattismo, collages con uso di materiali eterogenei ( Compo– sizione con Tranquillanti, Monete), frottages (La Pelle) -. che per la loro forte carica polemica (Pelle e Capigliatura, Le Rovine di Varsavia, Il Dollaro). Ma il suo astrattismo si distingue da quello che si andava sviluppando in America con l'Informale per un approdo più stilistico e com– positivo, emozionale ma non emotivo. Gli arabe– schi, quasi da horror vacui, dei Reticoli eliminano i punti di focalizzazione, strutturando quindi delle superfici dove sfondo e immagine si con– fondono, o meglio, dove non c'è né sfondo né immagine. Alla fine degli anni '50, il segno si fa a volte più libero e calligrafico, modulando la su– perficie colorata (Mosche Cinesi). Negli anni '60, gli effetti coloristici dei gialli, rossi, arancioni e viola si raffinano anche attraverso la sperimenta– zione di nuovi pigmenti o di basi diverse, come nella pittura porosa e materica delle Superfici Lunari eseguite su gommapiuma. Usa colori fuo– ri dallo spettro, fosforescenti, argentei (Triuico Fosforescente). Con le recenti Libertà, alte ed esi– li sculture in legno dipinto, il suo interesse si spo– sta anche ad una ricerca sul volume, sullo slancio e sulle dimensioni, così come il recente spettacolo Tuoro sul Trasimeno (Perugia), Riva nord del lago Il 22 settembre La tessituradel Bauhaus Nel 1919 Walter Gropius fonda il Bauhaus a Weimar: architettura, funzionalità dell'arte, con– fluenza di arte e artigianato, ritorno della produ– zione industriale alla creatività del manufatto ar– tigianale, design e sperimentalismo. Ci insegnano Lyonel Feininger, Joha1111es- ltten, PauJ Klee, Kandinsky, Schlemmer, Moholy-Nagy e Josef Albers, fra aU,ri.La destra lo attacca e deve chiu– dere nel 1924"per mancanza di fondi. Viene rile– vato l'anno dopo dal comune di Dessau. Nel '30 lo dirige Van der Rohe. È "scio!!_o"a forza nel di luci,'movimento e suono, Moduli in Viola, pre– sentato alla Biennale veneziana un anno fa e quest'estate a Taormina, coinvolge la ricerca sul colore in un più ampio tentativo di conciliare pluralità estetiche, di "arte totale". Comunque, parliamone un po' con l'artista ... È stato impo.rtante il futurismo; ed in particolare Prampolini, per gli artisti della tua generazione? Si. Prampolini ci ha aiutato, era contrario al No– vecentismo e ai suoi aspetti neoclassici e decaden– ti. Il futurismo era forse utopistico ma per noi astralfisti, la scomposizione dinamica del quadro è stata fondamentale. L'uso di diversi materiali o oggetti nei tuoi primi lavori aveva un intento contenutistico, direi Dada, o era puramente formale? Era nella tradizione futurista: un procedimento non puramente formale sebbene con aspe lii diversi dal Dada in quanto non aveva una carica forte– mente teorica. I dadaisti, infa11i,sono arrivati al quadro monocromo, al concettuale puro, che a me non interessa. È corretto dire che nei tuoi primi lavori (La Pel– le, Cellula, Comiiio, Rovine di Varsavia), c'era un'indagine sull'«astrazione» dalla realtà, sui meccanismi per evidenziare i ritmi formali ed emotivi (le strutture profonde) del reale, mentre nei lavori grosso modo a partire dagli anni '60, la ricerca si è svolta all'interno dell'astratto, sugli effetti emozionali e percettivi di forme e colori ( Oltre lo Spettro, Fosforescenze)? In un certo senso sì; a volte cercavo una stilizza– zione. Ho applicato una estetica astratta alla realtà, per fare restare nel quadro soltanto l'im– pressione. D'altra parte, anche se nelle Rovine di Varsavia c'è stilizzazione. mi ricordo che quando vidi la città dopo la guerra, la realtà era già un'«altr<zyrealtà. inventata. Era strana, questa 1933_.Fra gli altri corsi, _cifu anche quello più specificatamente femmmtle della tessitura. "Il cammino del Bauhaus porta quindi al pezzo uni– co e, allo stesso tempo, alla produzione di massa "( da "Junge Menschen", nov. 1924, ristampato in catalogo). Pesaro, Palazzo Ducale, te!. 697325 Henry fiissli Immagini dantesche ... Torre dei Passeri (Pescara), Casa di Dante 1935 - Gli artisti nell'università e la questionedel– la pitturamurale Roma, Rettorato dell'Università, p.le Aldo Moro, te!. 802579 10-13 16-20, fest. 10-13, fino al 30 ottobre AntoinePoupel Fotografo residente all'Accademia di Francia, espone settanta lavori frutto della sua permanen– za a Roma. Alla ricerca fotografica si sovrappo– ne l'intervento "pittorico", o a livello dell'emul– sione, o della stampa. "Dai momenti narrativi e da quelli plastici emerge sempre una simbologia che traccia anche il percorso della mostra: l'esta– si, la morte, la sensualità carnale, erotica dei cor– pi, tutto è visto attraverso frammenti che produ– cono ambiguità compositive"(com. stampa). Roma, Accademia di Francia, Villa Medici, te!. 67611 ·10-13 16-20, dal 24 sett. al 6 ott. 1985: Nuove trame deU'arte Per chi è stato fuori quest'estate, farà piacere sà– pere che ci si può ancora aggiornare sulle ultime "trame" dell'arte. Genazzano (Roma) 10-13 17-20, fino al 31 ottobre D Cagli romano Siena, Palazzo Pubblico fino al 30 settembre Simone Martinie la sua cerchia Siena, Pinacoteca Nazionale fino a ottobre Gallerie Joseph Beuys:Olivestooe Pescara, Lucrezia De Domizio, via delle Caserme 44, tel. 085/8880154, fino al 31 settembre Cari André Una "croce"di cubetti in travertino-disposti sul pavimento della galleria squadrano la stanza e ricordano con forza, massa, ma anche discreta eleganza, che il minimal ancora si può fare. Roma, Galleria Sperone, via di Pallacorda 15 fino a ottobre DavidBlackwood Roma, Galleria Giulia, via Giulia 148, tel. 652061 .,MargeritaDorigatti Salomè ed altre opere: disegni e olii. Roma, li Politecnico, sala B. via G.B. Tiepolo 13A 19-23 dal 25 al 27 sett. AntonelloVerzera Roma, Big Mamo, vicolo San Francesco a Ripa, 18 dal 26 sett. alle ore 20 fino al 13 ott. ciuà distrutta, era allucinante, le case non erano case. In altre opere si trattava di situazioni più teoriche, al di fuori dalla realtà, che fWlevanq es– sere inventate ma che la scienza aveva già, in qual– che modo, "visto". Perchè essere prigionieri della retina? La pittura è il senso di uscire dalla realtà visibile. Le opere intitolate Composizione sorgono da una situazione teorica, emotiva. Invece, le Por– te d'Egitto, il Deserto dei Tartari, ecc., hanno in– somma una certa relazione con un'impressione, per esempio di un viaggio. L'assorbimento colori– stico eformale di un viaggio resta come impressio– ne. Il pittore cerca di tradurlo in emotività visiva. Comunque. la metodologia attraversa diversefasi; si costruisce una situazione emotiva, ma ci deve es– sere un ordine. anche nascosto. Pensi che le grandi dimensioni siano necessarie per esprimere visivamente questa emotività, come in Pollock? Sì. I miei quadri sono grandi, ma Pollock lifaceva con un impeto romantico ed espressionista che io nqn condivido. Sarei anche per la strutturazione di una parete intera. sulla quale si potesse vedere un dinamismo dei colori. Altri coloristi tuoi contemporanei, come Ro– thko? C'è contenutismo in•Rothko; non riesce ad uscire dall'umano, tant'è vero che il suo astrallismo è espressionista. C'è un senso di tragedia. Kenneth Noland è molto interessante. Alcune tue opere si chiamano Oltre lo Spetlro. Perché? L'amaranto ed il viola di quelle opere sono colori dello spetlro (solo il bianco ed il nero sono fuori dallo spellro), ma sono colori composti, sfumatu– re. Ho sempre voluto inventare un colore nuovo, che non si fosse mai visto prima. Non ci sono riu– scito, forse perché i mezzi materiali che abbiamo

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