Fine secolo - 7-8 settembre 1985

Calendario ragionato delle :mostre \ d'arte a cura di Carolyn CHRISTOV BAKARGIEV NORD A Est e a Ovest del Crepuscolo A cura di Maria Grazia Torri Reynolds, in mo– stra neo-futuristi {Abate, Bonfiglo,...), neo-ma– nieristi (Salvo, Ontani, ...) e "crepuscolari"(Ca– stellazzo, Papola, Stefanini). Asolo (Treviso}, Ex-Convento di San Pietro da oggi alle 17 fino al 30 settembre AnniOttanta Bologna, Galleria Comunale d'arte moderna, · tel.502859 Imola: Chiostro di San Domenico, via Cavani Ravenna: Chiostri della Logge/la Lomb(lrdesca e Biblio1eca Classense Rimini: Castel Sismondo, Palazzina Mostre, Chiesa di Santa Maria ad Nives Giorgio Morandi Bologna, Pinacotecà nazionale fino ai 8 settembre TorquatoTasso: fra letteratura,musica, teatro ed arti figurative Tele e manoscritti musicali dal '500 al 1946 ispi– rati alla Gerusalemme Liberata. "Ben caro giungi in queste chiostre amene/ o de la donna nostra amore e spene". Ferrara, Sale Nobili del Castello Estense e Casa Romei fino al 15 nov. George Grosz Ferrara, Palazzo Massari, Padiglione di Arte Contemporanea, fino al 30 settembre Bastianino.e le arti figurative nella seconda metà del '500 , Ferrara, Pinacoteca Nazionale (Palazzo dei Dia– manti) e Ex-chiesa di San Romano fino al 15nov. De Chirico:l'atelier Ferrara, Palazzo dei Diamanti, fino al 6 ottobre Ateliers e opere Va di moda, fra gli artisti giovani abitualmente . in difficoltà per la carenza di spazi da _adibire a studio, il '.'recupero" di vecchi edifici. E la volta di una villa ferrarese, già sede di seminaristi e no– vizi e poi, durante la prima guerra mondiale, ospedale psichiatrico militare. Vi si incontraro– no, nel 1917, Giorgio De Chirico e Carlo Carr~ (ma c'erano anche Savinio e De Pisis) che "in .una condizione esistenziale e psichica assai vicina alla follia" (dal cat.), muovevano i primi passi nella Metafisica. Vi hanno sistemato i loro ate– liers, ora aperti al pubblico, otto artisti ferraresi: Brunetti, Camerani, Cattani, Cosua, Guidi, lori Carrà, Mongardi e Zabini. Ferrara, Villa del Seminario GiuseppeGorni:"Opere Parietali" Quistello (Mantova), Pinacoteca fino al 26 ott. Kilim Anatolici" - Antichi tappeti della Turchia "La mostra vuole illustrare la discendenza dei Kilim dagli antichissimi affreschi di Catai Hu– yuh (Anatolia Centrale), databili fra il 6.500 ed il 5.300 A.C." (com. stampa). Catalogo Electa. A me piacciono molto i tappeti. Milano, Rotonda della Besana lino al 20 ottobre Visitaa studio:MaurizioMochetti, Se qualche tempo fa su queste stesse pagine, in occasione delle note rassegne estive, ho interpel– lato un giovane artista emergente - Marco Tirelli -, è forse ora di tralasciare per un po' !'«attua– lità» e ripercO"rrernele origini, i precedenti. Per questa prima occasione, rivolgiamoci agli anni settanta, a quegli anni in cui le avanguardie si fa– cevano sempre più di "massa" ed effimere, op– pure, sempre più complesse, quasi inavvicinabili, provocando, forse involontariamente, la creazio– ne del sistema dell'arte oggi - più mercato che mai, meno "effimero" che mai. Parliamone con un protagonista, Maurizio Mochetti, che prose– gue ancor oggi una ricerca sui limiti della perce– zione che lo distingue chiaramente dalle tendenze delle "giovani" leve. Nato nel 1940,la sua prima personale (presen– tata da Marisa Volpi Orlandini) è del 1968 alla _galleriaLa Salita di Roma. Vi espone una serie di progetti fra cui quello della Generatrice, un asse in alluminio imperniato in un punto della parete; alimentato da un micromotore interno, ruota, descrivendo un semicerchio sul pavimen– to: ecco uno spazio delimitato dall'asse, un cono virtuale, da immaginare. Partecipa alla 6" Bien– nale di Parigi l'anno dopo, dove vince il _primo premio di scultura, e alla XXXV Biennale di Ve– nezia (1970)con, fra l'altro, A - B, una registra– zione su nastro magnetico di un colpo di balestra che provoca l'illusone di una freccia che-scoeca e-– colpisce la parete oppos"tadella sala di esposizio– ne. Nel 1977 De Marchis lo presenta al 6iappo~ ne con la mostra "7 italians and 7 japanese" dove espone Sfera (una cellula foto-sensibile la porta- ad autodistruggersi con una s_uffici1:nt~ esposizione alla luce). Partecipa alle B1ennah d1 Venezia del 1978e del 1982, nonché alla mostra "Le Stanze" a cura di Achille Bonito Oliva a Ge– nazzano ( 1979)e alla mostra "Linee della ricerca artistica in Italia I 960/198'0"a cura-di Nello Po– nente a Palazzo delle Esposizioni (Roma, 1980). E' intervenuto all'Isola Tiberina nel 1983, con Paolini e Pisani, nell'ambito della manifestazione "La nave di Pietra". Fa attualmente parte della rassegna "On Language and Ecstasy: a genera– tion in italian art", in corso al museo Alvar Aak to e al Taidemuseo·in Finlandia. Sta preparando una retrospettiva a New York. li lavoro di Mochetti è spesso visto come arte tecnologica, sebbene in verità l'artista non condi– vida affatto il mito della tecnologia alla base di molta arte programmata ed usi, invece, le "mac- chine" come strumenti-stimolo di nuove perce– zioni. L'opera non è infatti nell'oggetto elabora– to dall'artista bensì nell'effetto che esso provoca. Lavora utopisticamente, ossessivamente, alle so– glie del percepibile e dell'impercettibile, risve– gliando i nostri sistemi di ricognizione dall'auto– matismo e dal torpore. Accanto alle opere sulla perceziQllevisiva (come la Generatrice o più re– centemente Arco e Laser presentato alla galleria L'Isola I.astagione scorsa), da buon strutturali– sta ci sono anche quelle che provocano un piace– re ancor più concettuale, rimettendo in causa rapporti linguistici oggetto-funzione (segno-si– gnificato) dati per scontati. Dal I968 ad oggi,.co– munque, il "macchinario", Ìl mezzo tecnico, si è fatto sempre più discreto e rarefatto, come ad in– dicare che la purezza e la perfezione dell'opera stanno nel massimo dell'immagine con il minimo _residuo.materiale. • Il tuo lavoro è completamente diverso dalle "mode" di oggi e dalla maggior parte di ciò che si vede nelle gallerie. Eppure continui ad usare il sistema dell'arte, a fare mostre. Perché? Solo restando al/'intemo del sistema dell'arte si può pensare di modificarlo. Mi ricordo che, ai tempi della Biennale del '68, Pasca/i diceva cose simili ma io non lo capivo. Mi rendo conto ora be– nissimo che ilfallo che Caravaggiò abbia dipinto i iedi-sporchi ha un significat<J in quanto lo ha fat– to nelle chiese, non fuori. Non c'è altra possibilità. Cosa vuoifare-:Una mostra in una stalla? Che sen– so ha? Non ha nessun significato /are una mostra in una stalla ("Mochetti", Galleria La Stalla, Marciana, 1983! n.d.r.). Comunque, il sistema oggi è cambiato ma non c'è ancora un "nuovo" principe. non c'è una nuova/orma di commi/lenza illuminata. N'on ci sono- "maestri" oggi, come lo erano Paolo Uccello o Piero della Francesca, pro- - prio perché non c'è richiesta di maestri. Oggi man– ca un 'ideologia ed il supporto di un 'ideologia è im– portante in arte. Penso quindi che siamo in un mo– mento ai trapasso, non in una nuova fase, "p.o– stmoderna". Per questo, lo considero positivo, perché si assiste al canto del cigno di un modo di f <Jiearte che noir corrisponde realmente al nuovo sistema di potere, che non può essere un avallo cul– turale come lo era, diciamo, l'arte barocca per i papi. Ciò dimostra che le avanguardie non sono riuscite veramente a modificare il sistema. L'arte, per poter rinascere, deve andare fino in fondo al 0 /'«immagine» vecchia. Credo che sarà la grande Leonetto Cappiello:dalla pitturaalla grafica Già presentata a Saint Vincent, a Firenze e a Li– vorno, sosta a Milano la interessante mostra di un iniziatore della grafica moderna. il macchiaio– lo livornese allievo di Toulouse Lau1roc che in– ventò uno stile del manifesto pubbhcitario che imperversò per i primi decenni del secolo. Le Frou Frou, La Bella Otero, La Lanterna Magica, La Bella Epoque di Cappiello non è solo ironia di un edonismo un po' decadente, ma anche assimi– lazione dei nuovi pallem visivi che le avanguar– die, il futurismo in primo luogo, andavano impo– nendo. La sua pubblicità per il lucido da scarpe ricorda tanto la Lampada ad Arco di Giacomo Balla... Milano, Accademia di Brera 9,30-19 sab. 10-13chiuso !un., dal 12 sett. al 30 ott. Aligi Sa~u Nel '26 aderisce al secondo futurismo (Dinami– smo, Riforma muscolare). Dopo, è fra i promo– tori del gruppo "Corrente" a Milano. Opposizio- Maurizio Mocbetti "Un puntolaser curvauna linea. Una circonferenzavisibile– invisibiledisegnatadal tempo", 1983-1984. ...... ... ç~~\ .. ~:::;.r} i( :· \ ne al fascismo. Tensione, espressione, colore squillante. Milano, Banco di Santo Spirito fino al 23 sett. Paolo Portoghesi Modena, Palazzina dei Giardini, e.so Canal Grande, lino al 24 settembre Giulio Paolini Ravenna, Pinacoteca Comunale, tel. 33768, fmo al 30 settembre ArmandoTesta - D segno e la pubblicità Torino, Mole Antonelliana 9-19, fest. 10-13 14-19chiuso !un., fino al 13 ot– tobre Mirò: sculture e oli Venezia, Palazzo delle Prigioni, Riva degli Schia- voni · 10-19 BiennaleArchitettura Venezia, Padiglione Italiano dei Giardini Pubblici 10-19chiuso martedì, fino al 30 settembre U Corso del Coltello "Sono per un'arte che prenda i suoi modelli dal– la vita, che si contorce e si espanda fino all'im– possibile e si ingrandisca e sputi e sgoccioli e sia altrettanto dolce e stupida della vita stessa(Claes Oldenburg)". Alrinizio degli anni sessanta risal– gono le prime per/òrmance e le opere "pop" del notissimo autore di hamburger di gomma, mac– chine da scrivere di stoffa, cessi flosci, ecc. Si può ancora vedere la performance che Olden– burg ha progettato per Venezia - con Loosje Van Bruggen e Frank ·o'Gehry - un'azione da svolgersi (su acqua e terra) intorno ad un coltello e cavaturaccioli di 24 metri e ad una tazzina da caffi: gonfiabile di 5 metri di diametro. Teatra– lità, spontaneismo, scultura si fondono in questo spettacolo-evento (precedenti analoghi a Chica– go, Las Vegas, Milano) centrati, come molta parte del lavoro di Oldenburg, sulle abitudini oro-alimentari di una cultura. La grande Banana a Times Square, la Baked Pptaloe a Grand Army Plaza, ingigantimenti materiali _dioggetti piccoli, ma forse già giganteschi negli usi.e nella psiche. Venezia, Piazzetta e Canale de/l'Arsenale -- 6- 7-8 settembre, ore 21 (per inf. te!. 5237606) Cuore di Video Venezia, Palazzo Fortunv, San Marco 3780 dal 5 settembre alle ore ·17 industra il nuovo commi/lente. Per sostenere un nuovo valore, quella vuole infatti sempre di più il sostegno dell'arte (/'Olivetti sta restaurando i Leoni di Venezia e la mostra di Caravaggio a Na– poli è stata sponsorizzata da un'industria di com– plller), ma non di qualsiasi arte. Ha bisogno di un'immagine completamente nuova, che certamen– te può esistere. L'industria non forma parte degli · acquirenti della neo-pittura attuale. L'industria non legge Bonito Oliva. Diciamo, io credo al supe– ramento delle tecniche. Può essere però che certe "tecniche", come la pittura, non siano ancora state esplorate fino in fondo e che oggi lo si stia facendo, no? Non ho detto che non potranno essere recuperate. La pittura, il lavoro su di un supporto bidimensio– nale. potrà essere recuperata quando si hanno al– tre informazioni, nuove visioni. Il mezzo tecnico deve essere il più vicino possibi– le allo scopo da raggiungere. Mi sembra evidente. A questo proposito, perché da qualche tempo fai molto uso del laser nelle tue opere? In realtà, io avrei dovuto usarlo dai miei primi la– vori. Purtroppo, il laser allora era nato da poco, più o meno con il ·mio priino lavoro nel 1965, il Raggio di Sole. Non c'erano possibilità di adope– rarlo. Adesso nel laser scopro qualcosa di più che mi permei/e di superare le opere precedenti. La tua ''immagine" ruota quasi sempre attorno alla luce, richiamando elementi mistici. Sarà for– se soltanto nella mente dello spettatore, ma il lento travasamento di luce da una parte all'altra del porticato di una chiesa all'isola Tiberina (1983)richiama fatti religiosi... Questo è un tuo mollo di 1•edere l'opera, è una tua proie=ione. Tu ora stai rispondendo al perché non si può più fare un quadro oggi: è sempre già wn– notato. a prescindere da ciò che 1•1,w/e significare. Perché ti piace fare opere che sono al limite della percezione, che quasi "non si vedono•· se non si "cercano''? Per un visitatore che non conosce il tuo lavoro, questo può passare quasi inosserva– to, come nel caso del recente punto di luce rossa prodotto da un raggio laser proiettato su di un edificio fuori dalla galleria Il Cortile (primavera '85). ' f

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