Fine secolo - 7-8 settembre 1985

' sul retro, privo di protezione, della fortezza di Singapore, che era considerata "inespugnabi– le" e in realtà fu occupata senza combattere. Un altro esempio può illustrare l'ampia gam– ma di applicazione di tali manovre. Uno dei trucchi classici era di offrire al capo del paese nemico una bella ragazza (o un gruppo di can– tanti e ballerine) per occuparlo nei piaceri della vita al punto di fargli abbandonare gli affari di stato e le intenzioni bellicose. Si potevano in– trattenere buÒni·rapporti con il nemico anche con altri doni, cessione di territori eccetera, in modo da separare un nemico dall'altro, e poi eliminarli uno ad uno. Nella realtà tali mano– vre erano ovviamente molto complicate. Pos– siamo prendere a esempio le azioni degli Eerci– ti Nazionali nel 1927,durante le lunghe guerre civili tra i generalissimi. I comandanti di questi eserciti-deciserodi ritirarsi dalle loro posizioni, ma avevano paura che il nemico potesse attac– carli durante la ritirata e sconfiggere o disper– dere le loro truppe. Una esplicita ritirata pote– va inoltre demoralizzare i loro soldati. Come risolsero 'il problema i generali cinesi? Dappri– ma iniziarono un'offensiva e spostarono in maniera notevole il fronte. Quindi suggerirono al presidente fantoccio di emanare un appello alla pace, cosa che era abituato a fare parec– chie volte all'anno, senza alcun effetto. Questa volta tuttavia, per rispettare l'appello del presi– deQte, gli Eserciti azionali annunciarono che cessavano l'offensiva e proponevano la pace fra tutti i partiti contendenti. E cominciarono realmente a caricare le loro truppe sui treni. I comandanti nemici ne furono completamente confusi, e convinti che fosse tutto un trucco, e si preparasse un nuovo attacco da qualche par– te, quindi cercarono di raffou.are le loro posi– zioni. La ritirata era invece reale. La seconda: parte di questo piano fu ancora più complicata. I comandanti degli Eserciti_Nazionali spinsero due raggruppamenti nemici ad arrivare insie– me a Pechino e prima della propria ritirata li– be~aròno un ex-presidente tenuto in prigione. Quindi lasciarono la capitale ai due gruppi ri– vali, con due presidenti, proponendosi di pro– vocare uno scontro tra i loro nemici. Questo esempio illustra anche l'altro principio, dei cambiamenti flessibili·nelleazioni dirçtte e indirette. Se l'offensiva iniziale avesse riporta– to un grande successo reale, avrebbe potuto es– sere continuata e sviluppata in una grande azione militare. Così un'azione manovrata può trasformarsi in azione diretta e viceversa. Il concetto di azioni dirette e aggiranti è colle– gato all'altro concetto, g{à menzionato, dei _ punti deboli e forti. Principio fondamentale della teoria cinese era di attaccare i punti deboli e di evitare quelli più/orti. Sun Wu paragonava ciò al "battere l'uovo con una pietra". I punti forti del nemico non vanno attaccati realmen– te, e nei loro confronti si può· solo ricorrere a una simulazione in modo da fuorviare il nemi– co. Il concetto di punti forti e deboli non de- • v'essere frainteso per un eccesso di semplifica-· zione. E' una categoria molto vasta, che com– prende non solo i punti deboli e forti in senso fisico, ma anche gli aspetti vulnerabili e quelli battibili. Inoltre, i cinesi li interpr~tavano in maniera relativa. Essi supponevano che niente è forte o debole in ogni sua manifestazione, ma ogni cosa forte ha qualche aspetto di debolez– za, e ogni cosa debole ha i suoi aspetti favore– voli. Per esempio, i vietnamiti notarono che i carri armati in se stessi erano "forti" ed invul– nerabili pèr i guerriglieri, ma il loro punto de– bole era la dipendenza dal trasporto di carbu– ral].te.Se si attaccavano le linee di rifornimen– to, il che non era difficile per i guerriglieri, i carri armati diventavano inutili. Potevano per– fino diventare un pesante fardello per gli inva– sori che comunque si sforzavano di preservarli. · FINE SECOLO* SABATO 7 / DOMENICA 8 SETTEMBRE ~- ~ ..... , . ::,- . ~ \ ' . \. Il compito di un comandante o -di un capo è_ scoprire i punti debpli ed elaborare una strate– gia per attaccarli. Si può riceverne un esempio dal mondo degli affari. · Una grossa compagnia può produrre efficien– temente lunghe serie di prodotti identici e inve– stire in invenzioni técniche, ma non è molto flessibile. Una compagnia piccola può produr– re molto meglio serie più brevi, può individua– lizzare i suoi prodotti, adattarli alle richieste del consumatore, ed applicare rapidamente nuove tecnologie o invenzioni realizzate in ma– niera casuale. L'analisi di questi aspetti forti e deboli era chiamata da Sun Wu "la conoscen– za del nemico e d~se stessi". I teorici cinesi raccomandavano di intraprende– re un'azione quando il suo successo ·è sicuro. Questo principio è soprattutto importante per una parte più debole che deve ottenere una vit– toria a ogni tappa; una singola sconfitta po– trebbe essere la sua fine, e comunque danneg– gia sempre le fiducia di sé. Tutte le azioni devo– no essere eseguite rapidamente, con precisione e solo su "brevi distanze", cioè senza complica– zioni e ostacoli inattesi. Nonostante ciò le azioni individuali possono essere riunite in lun– ghe catene ed essere separate l'una dall'altra da lunghi periodi di tempo. - · Per queste azioni elementari essi eleborarono alcuni modelli stabili, simili a mosse di un gio– co: stratagemmi. La più vecchia lista di strata– gemmi ne comprende 36. Una delle descrizioni più recenti proveniente da Hong Kong ne comprende 208. In pratica sono ancora piìi nu– merosi, dal momento che molti di essi sono re– versibili, e possono esere applicati in due modi, a volte con varie modifiche. Possiamo prendere ad esempio uno dei vecchi e più semplici stratagemmi: "fare rumore ad est ed attaccare ad ovest". Dal momento che Qui accanto,dasinistra: ZhugeLian_g, lo strategapiù famoso;la fuga è l'ultimoe il miglioredei36 stratagemmi. _' Nella paginaa fronte, GuaoYu, il Dio dellaGuerra, protettored~li uomini d'affari,dellafratellanzae dell'onestà. 27 esso è comunemente noto in Cina, qualsiasi azione aperta a partire da una direzione attire– rebbe l'attenzione sul lato opposto, da cui ci si attenderebbe il vero attacco. Quindi si può in– vertire lo stratagemma: si può inizi~re aperta– mente i pi;:eparativiper ùn attacco da un lato ed attaccare realmente da quel lato, sorpren– dendo il nemico. Quindi si può "mentire attra– verso la verità", e il nemico si svierà da se stes– so. L'esempio più famoso di questo genere è il "trucco della fortezza vuota". Una volta il grande stratega cinese Zhuge Liang (181-234) fu circondato in una piccola città, con la sua sola guardia, da un esercito nemico. Allora or– dinò di aprire il portone e si sedette sulla·soglia suonando il liuto. Il nemico suppose che fosse un trucco, un' "esca" per farlo finire in trap– pola. Allora l'esercito nemico si ritirò frettolo– samente e Zhuge Liang potè mettersi in salvo. Questi trucchi hanno affascinato la mentalità cinese per due millenni. C'è naturalmente un problema di moralità. Sun Wu assunse una posizione estremamente pragmatica: rigettava tali consideràzioni e raccomandava di pensare soltanto all'utile. Te.orici più recenti riconob– bero che tali mezzi erano di fatto immor,ali,ma li accettavano sç usati per un giusto scopo, se servivano a proteggere la giustizia. Certamente molti cinesi li hanno usati solo per il proprio tornaconto, considerando ciò "mo– ralmente giusto". Peraltro i teorici cinesi di so– lito comprendevano che l'opinione pubblica è un fattore importante e non può essere trascu– rato. Perciò pensavano che in una prospettiva più ampia è molto utile e fruttuoso unire azio- , ni astute a scopi onesti e benefici. Coloro che trascurano questa verità alla fine sono destina– ti a fallire. Perciò divenne una tradizione emet– tere, prima di una battaglia, un-annuncio dal tono amichevole per mostrare la propria buo– na volontà e le alte virtù morali, e i mercanti ci!1esierano noti in Asia per la loro onestà. Ci sono due buone traduzioni dei trattati basi– lari di questa scuola di pensiero, una russa e un'altra inglese. N.I. Konrad, "Sun'-czy, traktat o ·vojennom iskusstve" Mosca 1950; e Samuel B. Griffith "Sun Tzù, The Art of War", Oxford Univer– sity Press, prima edizione 1963. E' anche di– sponibile una traduzione inglese di un testo giapponese: Miyamoto Musashi, "A Book of Five Rings", tradotto da Victor Harris, The Overlook Press, Woodstock, New York, prima edizione 1974. (Ce n'è una versione italiana, "Il libro dei cinque anelli", a cura di Luigi Coppè, Edizioni Mediterranee, Roma' 1984). I oollaboratori di questo numero di Fine secolo Sandro ORLANDINI, insegna a Siena e a Siena spasima per le sorti della sua contrada, l'Aquila. Ha pubblicato libri e saggi di storia senese e generale, e collaborato spesso al nostro inserto. Sua nonna è stata fonte essenziale del saggio sul fantasma di Bettino. Giovanni GIUDICI, nato a Portovenere nel 1_924, è critico, saggista (una sua raccolta, "La dama non cercata" è stata appena edita da Mondadori), traduttore e poeta fecpndo (la sua ultima opera, "Lume dei tuoi misteri", è del 1984). Mauro MARTINI e Ornella FA VERO sono regolari collaboratori del_ giornale su questioni slave e altre. Krzysztof GA WLIKOWSKI è nato a Miedzyrzec, presso Lublino. E' stato membro dell'Accademia delle Scienze e respÒnsabile degli studi sulle antichità africane nel suo paese, dove ha pubblicato libri sull'incontro della Cina con l'Europa e la modernizzazione dell'esercito p.el sec. XIX (1979) e, nel 1977; il primo studio critico in polacco ~una Cina_eontemporanea, Confucio e Lin Biao. Nell984 è uscita, per sua cura, una raccoltà di-studi sulla'guestione nazionale nel Terzo mondo. Sulla formazione dell'identità nazionale in Cina sta preparando il suo primo libr_oin italiano. E' infatti ora docente 'dell'Istituto Universitario Orientale di Napoli. Marco LAMI è' fra i molti promettenti allievi dell'Accademia di Belle Arti di Firenze, e consuma la sua giovinezza a Empoli, in attesa di pubbicazione. Guido CERONETII, poligrafo e burattinaio, è nato a Torino il 24 agosto 1927. Le sue due ultime opere sono "Un viaggio in Italia" (1983, Einaudi) e il "Libro dei Salmi" (19_85). · Carolyn CHRISTOV BAKARGIEV compila settimanalmente la rubrica degli al?puntamenti d/arte, · Calligaro, OL'79, e Vincino disegnano regolarmente per Fine secolo. Curano Fine secolo: Nora Barbieri, Paolo Bernacca; che si occupa della. - 1 . veste graficai.Marino Sinibaldi, Adrian.o Sofri; Franco Travag!ini. ,, ,,, --',n

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