Fine secolo - 17-18 agosto 1985

1L QUI I ,ID SIGNORE DEI.. TEMPO CHE FA t-------------~--------------· a cura di Adriano SOFRI ___________________________ _, EdmondoBernacca, nellostudiodella Rai, nel J 984 F a un gran caldo, oggi. E' sabato, e Roma è abba– st~nza ~uota,- Col tassista parlo del caldo che fa. M1 lascia ali Eur, appena accanto al viale dell'A– stronomia. Bernacca mi introduce in uno studiolo, da– vanti a un balcone: «Qui fa meno caldo», dice. Siamo in medias res, dunque. . Il colonnello Bernacca ha ì'aspetto che ~tutti sanno, salvo che é più alto di come mi aspettassi. La sua popola– rità è abbastanza sensazionale. Da qualche tempo ha ab- bandonato la comparsa quotidiana sui teleschermi, eppu- re il suo nome ricorre con solida frequenza nelle conver- sazioni e sulla carta stampata: e non- solo, nè tanto, a· Colloquio con Edmondo Bernacca, su fisica e metafisica della metereologia, dall'Ufficio Presagi al sate~lite._Per prof ani, da leggere su/là sp1agg1a,tenendo 1/ giornale ben aperto? per/arsi ombra, e Jarlo notare all'omore/Ione accanto. proposito di meteorologia. E' un nome proverbiale. Forse lo Zingarelli dovrebbe plic:utu di grande importanza economica - dall'agricoltura provvedere a fargli posto: «Bernacca, Edmondo. Meteo- a[l'energia, all'edilizia - e infine un lit,ello applicato ancora rologo italiano. Fig.: indovino, profeta, persona adden: più universale che rigua(da la vita quotidiana della gente. tro alle previsioni ·sul futuro. Es. Non sono mica Bernacca - Siamo dominati dal tempo, in tutte le attività che si svolgo-. da poter dire che cosa succederà domani., oppure: J Ber- n? a/l'aperto. L'economi~ ne _èf~rtis~tr;1a1:1ente dipen<1:nte, nocca di Montecitorio prevedono che l'instabilità gover:na- sza P_~r _lacon?scenza de_,~atz cl1matzc1d1una zona, s10per tiva si allenti. Per estens., sta anche a signiftcare il servizio la p1u immediata «prev1s10nedel tempo». di previsioni meteorologiche, pur svolto da altri: Che co- Oggi si ·comincia a quantificare /'influenza economica della s'ha detto Bernacca cggi?» meteorologia, che è destinata a rafforzarsene sempre più, poichè il linguaggio delle centìnaia e migliaia di miliardi ha una sua peculiare eloquenza. Basta pensare d'altra parte all'emozione suscitata dal grande freddo dello scorso inver- La testa fra le nuvole Naturalmente, non c'è ragione di stupirsi. L'interrogazio– ne sul tempo che farà è la primordiale forma di futurolo– gia, e il mago della pioggia sopravvive ancora in"questo elegante e tranquillo signore del tempo. Poi ci sono le qualità sue proprie, di Bernacca: la calma sdrammatiz– zante, l'affabile ragionevolezza, una voce e una dizione didascalicamente baritonali. li mio interlocutore si schermisce: «Il fatto è semplice– mente che io sono stato il primo a dedicarmi ex professo alla divulgazione meteorologica. C'erano stati scienziati importanti, Eredia per esempio, un biofisico e climatologo . illustre al suo tempo, che avevano scritto una quantità di pagine, ma senza. mai rinunciare a un linguaggio tecnico · che ieneva alla larga il pubblico comune. Per la meteorolo– gia le torri d'avorio sono state ancora più resistenti che per altre discipline,. avvolte com'erano dalle nuvole e dai venti. Non si azzardavano al servizio direttamente rivolto alla gente. La meteorologia ha un livello più strettamente scientifico - l'indagine sulle ricorrenze che regolano i movimenti dell'a– ria e ciò che noi chiamiamo «il te'1!po» - poi un livello ap- no». La sacrosanta chiacchiera sul tempo che fa Bernacca ha. certo ragione nel sottolineare ancora oggi l'importanza economica primaria della meteorologia, ma io penso che la vera chiave della sua popolarità sia stata nella capacità di riscattare, con l'ufficialità sacra della te– levisione, l'ininterrotta e onnipresente e vilipesa chiac– chiera quotidiana sul tempo che fa. Abituati a parlare dalla mattina alla sera di che bella giornata è oggi e del– f'eventualità che piova domani, e a vergognarsene c.ome di ciò che è sommamente futile e insensato, uomini e donne si sono visti legittimare in questa essenziale e beata futilità da un appuntamento quotidiano in cui, col crisma della competenza specifica e con l'autorevolezza di un co- · · lonnello pacato (per giunta in tempi di colonnelli ancora nervosi) si parlava un po' del tempo che fa. Cioè dell'ar– gomento che ha meritato la schiacciante maggioranza déllo spazio negHepistolari prima (compreso quello-M~r-

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