Fine secolo - 20-21 luglio 1985

LA.SACROSANTA NAUSEA DELLE SCOLARESCHE NAPOLETANE L'universale fungibile Penultimo concorso magistrale a Napoli (24 mila concor– renti per 600 posti): un candidato copia -come tutti- il tema che si è portato, poi intavola una discussione pub– blica per dimostrare che il suo prodotto corrisponde ef– fettivamente a una delle tracce inviate dal ministero. Ultimo concorso magistrale a Napoli (40 mila concorren– ti per 85 posti): una candidata copia senza esitazione il suo bravo tema, alla fine si gira verso il collega più vicino e chiede: «Scusa, lo potresti leggere, poi mi dici a quale delle tracce corrisponde?» . L'innocente candidata ha tirato le ultime conseguenze, e ha ragione: essendo costato una cifra variabile dal mezzo milione al milione (a seconda del tariffario applicato dai preparatori di concorsi) il suo tema deve andare bene, perché il suo valore monetario lo mette al riparo da qua– lunque obiezione di contenuto o di forma. (C'è chi evita anche la messinscena del «corso di preparazione al con– corso» e compera direttamente i temi da parenti e amici). E' la_vittoria definitiva dell'universale astratto. Tra questi 40 mila aspiranti pedagoghi c'è la ragazza che-due anni fa, al termine dell'istituto magistrale, scrisse un tema pressapoco così: la mia èarriera scolastica è stata tutta una inutile tortura, ma ora posso dire di essere contenta «perché finalmente c'è lo fatta». Tutto ciò sarebbe solo gustosa aneddotica, se non fosse anche una delle infinite concause producenti il fatto sgra– devole: cioè che la gran parte dei bambini napoletani di famiglia non istruita esce dalla 5a elementare (ed è già una scommessa arrivarci, per moltissimi perduta) in stato di para-analfabetismo irrecuperabile. (Sembra che i miracolosi governanti di questo paese ab– .biano trovato la soluzione: nel prossimo futuro la classe magistrale verrà laureata d'ufficio). I sepolcri In un paese della Campania ad altissimo tenore di crimi– nalità è successo a qualche giovane disoccupato di scova– re un mestiere inaspettatamente lucroso: la vendita dei fiori. Non fiori qualunque, solo rose e orchidee. Infatti la camorra ammazza i giovani maschi del paese; sorelle e fidanzate provvedono a mantenerne le tombe permanentemente arredate di questo lussuoso ornamen– to. Quale secolo Alla fine dì quale secolo si deve situare una maestra che assale il bambino di prima elementare, alla presenza del– l'intera classe e di una collega, nel modo seguente «Ecco– lo là quel fetente pidocchioso ..,» eccetera. E che rifiuta i fiori che il bambino le ha portato -a lui solo fra tutti i compagni- perché, dice, glieli ha dati «per farsi perdona– re»? 'A talequale ·Così viene chiamata in alcune zone del casertano la foto– grafia. li bisogno di radicale identità espresso dalla paro– la contribuisce a chiarire l'adorazione feticistica che si nutre da queste parti per la fotografia. Ove però si sia specificato che l'identità nori è quella della foto nei confronti del soggettp fotografato, ma viceversa. Infatti per fotografia non si intende l'istantanea che co– glie fulmineamente la realtà, ma quel prodotto altamente convenzionale e del tutto finto che viene conservato reli– giosamente per una vita intera, e per ottenere il quale si battezza, si cresima, ci si sposa: l'album rilegato in vali– getta di cuoio (può costare anche due milioni), contenen– te la testimonianza inconfutabile, esibita a tutti i visitato-

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