Fine secolo - 1-2 giugno 1985

si dovrebbe smettere di interferire in alcun modo. nella se– lezione di animali come cani e gatti. Il mio uomo odia i pets, l'idea stessa, e i loro padroni. • Eppure, e neanche lui lo nega, il convenzionale amore ha dato qualche frutto. In Gran Bretagna la fondazione del– la Royal Society f or Prevention of Cruelty against Ani- · mais risale a1 1824. Oggi ha 50.000 membri. Negli anni '30 e '40 del XIX secolo ha condotto efficaci campagne d'opinione contro sport sanguinari come bull-fighting e bear-baiting (combattimento fra cani e tori il primo, fra cani e orsi il secondo). Mi fa rilevare Stephen che si trat– tava di sport particolarmente graditi alle classi popolari, e che meno deciso era allora l'atteggiamento della RSPCA verso la caccia alla volpe, sport aristocratico per eccellen– za. I primi esempi di "azione diretta", concetto cui Stephen e l' Animal Liberation Front tengono moltissimo, si hanno nel decennio 1850-60, quando alcuni membri della sezio– ne giovanile della RSPCA costituiscono la cosiddetta Band of Mercy (Banda della Misericordia). Loro obietti– vo specifico sarà invece la caccia, e·la caccia alla volpe in particolare. E le forme di intervento scelte andranno dal sabotaggio alle armi dei cacciatori, durante avventurose spedizioni notturne, al salvataggio della volpe, delicata– mente catturata e messa al rip~ro. La RSPCA li espulse, ma oggi gli attivisti dei diritti animali ne conservano gra– ta memoria e vedono in loro gli antesignani. Henry Salt e i diritti degli animali Nel 1890 esce un libro che imposta sin dal titolo una con– cezione profondamente nuo~a del ·rapporto regno uma– no-regno animale: Animai Rights di Henry Salt. Vi si so– stiene appunto che gli animali, anche se incapaci di for– mularli in termini umani, sono però naturali possessori di diritti. Spetta all'uomo-rispettarli, in primo luogo, e poi difenderli dovunque e quandunque essi siano violati. Tra i primati dell'opera di Salt vi è anche quello di aver af– frontato un argomento sino allora neppure concepito: la sperimentazione chimica sugli animali. L'industria chia– mata in questione era, guarda caso, la Bayer, e il medica– mento l'Aspirina. Se era possibile a Henry Salt estende– re al mondo animale il concetto di diritto, così antropo– centrico per sua natura, ciò era dovuto in gran parte al più radicale e irreversibile rovesciamento dell'immagine umana del ·mondo che sia stato prodotto dalla pubblica– zione di un libro: L'origine delle specie di Charles Darwin (1859). Circa vent'anni prima, Darwin aveva annotato nel suo diario: "L'uomo nella sua arroganza si ritiene mi– rabile opera, degna dell'intervento di una deità. Più umile e, credo, più vero, considerarlo creato a partire dagli ani– mali". Due millenni di antropocentrismo cristiano veni– vano messi, certo, in serio·imbarazzo. Quale fosse l'atteg– giamento della parte avversa, al disotto del furore e dello scandalo_ suscitato dal libro, è ben espresso dal noto aneddoto. Darwin e Huxley si trovavano a Exeter per una conferenza. La moglie del locale vescovo fu udita mormorare all'orecchio del marito: "Caro, non potrei dire se l'uomo discenda dagli animali o no._Ma perlome– no che non si sparga la voce!". Lo sviluppo-della medicina scientifica e della biologia, nella seconda metà dell'ottocento, ha come suo prerequi– sito la sperimentazione su animali. Assai tempestiva è in Gran Bretagna la consapevolezza degli abusi che si possono perpetrare nel laboratorio scientifico. "La prima Antivivisection Society è fondata nel 1887. Oggi ne esistono tre, la più ·radicale delle quali è la National Antivivisection Society che oltre ad educare il pubblico attraverso campagne d'opinione, e agire come. gruppo di pressione sul Parlamento, ammette anche azio– ni dimostrative non violente contro laboratori che si sono segnalati per una particolare mancanza di scrupoli. No -alla caccia, sì alla pesca Tutto questo, secondo il mio uomo degli animali, traccia il profilo del convenzionale amore dei ceti medi. Una pri– ma presa di posizione del movimento socialista si ha nel 1920 con la creazione della League against Cruel Sports (ancora_oggi working-class e laburista) che molto ha· fat– to per imporre limiti legislativi alla caccia. Ma, a tutt'og– gi, si guarda bene dal toccare la pesca sportiva, perchè in questo paese è sport working-class per eccellenza. Per Stephen, naturale evoluzione nel nostro secolo del– l'atteggiamento compassionevole dèi ceti medi sono le due tendenze ufficiali oggi più diffuse: da un lato, l 'ani– mal welfarè (benessere animc;ile);dall'altro, il conserva– zionismo. Il concetto di animai welfare nasce come rispo– sta ai primi esempi di sfruttamento industriale intensivo degli animali, i cui inizi si possono datare agli anni '50: allevamento di polli in batteria, allevamento intensivo di maiali e vitelli in spazi confinati, etc. Nel 1964 usciva 1.m libro, Animai Machines di Ruth Harrison, che poneva il problema in termini umanitari. Vasto era anche all'epoca in Gran Bretagna - per quanto ricordo non toccò l'Italia - il movimento d'opinione. La risposta politica fu la crea- FINE SECOLO * SABATO 1 / DOMENICA 2 GIUGNO Le fot~afiè di-Raolà • Agosti. sono stàte 'fatte all' · Esposizione c~nina internazionale tenutasi domenica scorsa a Roma. zione di una commissione di indagine che stabilì un blan– do codice di comportamento etico per allevatori indu– striali e sperimentatori di laboratorio. Stephen, detesta il concetto di "benessere" degli animali. Insiste che sia este– so anche a loro il concetto di sfruttamento, invece; lo stesso che vale per l'uomo. · Quanto al conservazionismo, atteggiamento assai diffuso anche tra le classi alte in questo paese - il Duca d'Edim– burgo è presidente -del World Wildlife Fund - vorrei pro– porre (Stephen mi sembra troppo pronto a raccomanda– re il vegetarianesimo radicale persino agli eschimesi) due esempi che riguardano l'uomo e che mi sembrano fiassu– mere il tono generale. Nel 1903, un esploratore e avventuriero' tedesco, il·capi– tano Richard Meinertzhagen annotava nel suo Diario dal Kenya: "La mia tenda fu eretta vicino a un accampamen– to Dorobo abbandonato. Questo popolo vive di caccia, ed era chiaro che aveva trovato di che tenersi occupato nei dintorni. Il terreno era cosparso di teste di rinoceron .. ti, in tutto venticinque crani, di impala, zebre e antilopi ... Ciò mi cònvinse del grave danno recato agli animali sel– _vatici da questa gente, la quale si sta rapidamente estin- guendo, e ciò è una benedizione". Meinertzhagen decise , che qualcosa doveva farsi, e creò la prima riserva in Afri– ca, dove soltanto capi preselezionati in base ad età, ma– lattia, inadeguatezza fisica, potevano essere uccisi da cac– ciatori europei con speciale licenza. Così fu introdotto in Africa il concetto giuridico di caccia di frodo. L'estinzione degli lk . Qualcuno ricorderà forse uno spettacolo di Peter Brook realizzato a Parigi negli anni '70, ma che venne anche in Italia alla Biennale di Venezia, Si intitolava Les Ik, e prendeva spunto da un libro dell'antropologo Colin Tur– nbull, The M_ountainPeople. Quel che si mostrava nell'u– no, e narrava e analizzava nell'altro, era questo. Nel 1958, lungimiranti amministratori coloniali inglesi decise– ro di dichiarare una remota regione dell'Uganda riserva protetta. Era la pjana di Kidepo. La si circondò. di torret– te con guardie armate e vi si costruì un ostello per turisti amanti degli animali. Purtroppo Kidepo era il terreno di caccia, la dispensa, del popolo • Ik. Le buone intenziòni conservazioniste non solo li affamavano a morte, ma la loro intera cultura, fondata sulla caccia e sui suoi riti, su– biva un irreparabile collasso. Lo spettacolo di Brook mo– strava madri e padri che -strappavano il cibo di bocca ai propri figli. Colin Turnbull concludeva il libro con la

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