Fine secolo - 1-2 giugno 1985

FINE SECOLO * SAErATO 1 / DOMENICA 2 GIUGNO - ·IL G ............. N I JE S O DEI GA'rl1 Mezw ·secolo prima della rivolu7ione fr.anc~~ IDI gr,g,po t.i apprendisti e lavoranti tlpOgr_UJi compieunameticoloso, ed entusjastica strage d! gaµi, completa _t.i cacaajtortura, ~utila:oone, processoe JJ!#)b6ca esecutJ(Jne. Cosìfacendo,ripete IDI rito àntico e universale t.i JXll!'a e crudekà contro g6 anima.i, e i gatti soprattutto.Ma saggia anche là rivokacontro il padrone,e 1il sua, donna - aspettando che,mezw secolo dopo ... L a cosa più divertente mai accaduta nella bottega di stampa di Jacques Vincent, secondo la testimo– nianza di un operaio, fu un grande massacro di gatti. L'operaio, Nicolas Contat, raccontò la storia in un resoconto sul suo apprendistato nel laboratorio di rue Saint-Severin a Parigi, durante gli ultimi anni 1730. La vita dell'apprendista era dura -spiegava. Erano in due, Jerome, la versione in qualche modo immaginaria dello stesso Contat, e Léveillé. Dormivano in una stanza lurida e gelida, si alzavano prima dell'alba, correvano per commissioni tutto il giorno schivando gli insulti dei lavo– ratori e i soprusi del padrone, e non ricevevano da man– giare altro che brodaglia. Trovavano il' cibo particolar– mente ributtante. Invece di mangiare alla tavola del pa– drone ,dovevano mangiare i suoi avanzi in cucina. Peggio ancora, la cuoca di nascosto vendeva gli avanzi e dava ai giovani cibo da gatti, vecchi pezzi di carne putrefatta che non potevano davvero mandare· giù e che anche i gatti ri– fiutavano. Insonnia Quest'ultima ingiustizia portò ·Contat al tema dei gatti. Questi tengono un posto speciale nella sua narrazione ·e nella famiglia di rue Saint-Severin. La moglie del padro– ne li adorava, in special modo la grise (la grigia), la sua favorita. Una passione per i gatti sembrava dilagare nelle imprese di tipografia, almeno tra padroni o. bourgeois, come li chiamavano i lavoratori. C'era un bourgeois che aveva 25 gatti. Aveva il loro ritratto e li nutriva con pollo arrosto. Nel frattempo, gli apprendisti cercavano-di fro.11teggiare una quantità di gatti dei vicoli che prosperavano nel quartiere della stampa e avvilivano la loro vita. Urlavano tutta la notte sul tetto sopra la squallida stanza degli ap– prendisti rendendo impossibile una notte di sonno filato. Poiché Jerome e Léveillé dovevano alzarsi alle 4 o alle 5 _ del mattino ad aprire il cancello per l'arrivo dei primi la- -voratori, inauguravano la giornata sfiniti, mentre il bour– geois dormiva fino a tardi. Il padrone, oltre che non ;:nangiare, non lavorava nemmeno con gli uomini. La– sciava che il sovrintendente dirigesse la bottega e compa– riva pressoché solo per dar sfogo alla sua indole violenta, di solito a scapito degli apprendisti. La caccia Una notte i ragazzi decisero di risolvere questo stato di cose. · Léveillé. che aveva uno straordinario talento per le imita– zioni, strisciò sul tetto finché raggiunse un punto vicino. alla camera da letto del padrone e si mise a miagolare e urlare così orribilmente che il bourgeois e sua moglie non chiusero occhio. Dopo diverse notti di questa cura, i due coniugi decisero che erano stati stregati. Ma invece di chiamare il curato -il padrone era eccezionalmente devo– to e la padrona molto attaccata al suo confessore- ordi– narono agli apprendisti di liberarli dai gatti. La padrona ordinò di stare attenti a non spaventare la sua grise, e i ragazzi_ne furono molto divertiti. Jeromee Léveillé_ si.misero allegramente all'opera, aiutati dai lavoranti. Armati di manici di scopa, sbarre della ti– pografia~ altri._arnesi del loro mestiere, co~r~ dietro a tutti i gatti che trovarono, e9minci~ndo d~la grise. di Robert DARNTON---------------------------' Léveillé le frantumò la spina dorsale con una sbarra di ferro e Jerome le diede il colpo di grazia. Dopo di che la buttarono in un rigagnolo mentre i lavoranti stanavano i gatti dai tetti, colpendo a randellate tutti quelli che riusci– vano a raggiungere e intrappolando quelli che cercavano di sfugg~re in saçchi piazzati strategicamente. li processo_e l'esecuzione Ammassarono sacchi di gatti mezzo morti nel cortile. Quindi tutti i lavoranti del negozio si riunirono intorno aJ mucchio e inscenarono una parodia di processo com– pleto di guardie, confessore, e boia. Dopo aver dichiara- Se~endo il t~~a che_ci è_ par~icola~en~e caro dei rap– porti fra uom1me altn am-qiah,pubblichiamonelle pagi– ne che seguono un saggio storico ed etnologico sul sim– bolismodei gatti; un'inchiestadall'Inghilterra - dive11tata improvvisamentee orribilmente di attualità, coi titoli sulla "bestialità" dei tifosi britannici - sulle tradizioni vecchiee rinnovate dei diritti deglianimalie sullediverse forme di "lotte di liberazione"deglianimali dall'uomo e dell'uomo da sè; e un repertorio ragionato della legisla– zioneitaliana sui diritti deglianimalie sullesue premesse– culturali e morali. Il, J?ri~o saggio, che qui traduciamo non integralmente, da Il titolo a un recentevolumedi Robert Darnton (''The Great Cat Massacre and Other Episodesin Frènch Cui– turai History"; Basic Books, New York, 1985) che è di– vent~to negli scorsi mesi un best-sellernegli USA. È un saggio che fomenta riflessionie discussioni,anche ben lontano dalla cerchia dei competenti, per l'esperienz.a così universalmentediffusadei temi che implica.Forse è perfino troppo ottimistico nel segnare una svolta drasti– ca fra una cultura settecentescadisposta·a divertirsidella tortura dei gatti, e una odierna sensibilitàcui essa ormai ripugna. Ogni lettore (e, diversamente,le lettrici) potrà trovare nelle sue memoried'infanzia. o di fabbrica, o di · ca~rm~, processi burleschi e sevizie fisiche contro gli arumah; oltre che la resistenz.adel simbolismosessuale ~el ling_uaggio C<?mune ..Magari con uno scambiofra gat– ti e topi che lascia ugualela parte ,degliuomini:come nel proces~oai topi nel fango d~llatrincea di "Per il re e per la patna". · ~ue _recensi_oni' 3:I li~ro di Darnton, di Philip Benedicte d1G1ovanm Levi, s1possono leggeresull'ultimo numero di "Quaderni storici" (aprile 1985). · Darnton insegna storia alla Princeton University. Nel 1983 ha pubblicato "The Literary-Underground of the Old Regime". . - to gli animali- colpevoli, e somministrato loro gli ultimi sa~r~menti, li impiccarono su una forca improvvisata. ,Uchiamata dal clamore delle risate, arrivò la padrona. Mandò un grido appena vide un gatto sanguinante pen– zolare da un cappio. Poi si rese conto che poteva essere la grise. Certamente no, la rassicurarono gli uomini, rispet– tavano troppo la casa per fare un cosa simile. A questo punto apparve il padrone. Si arrabbiò al vedere che tutti avevano smesso di lavorare, nonostante che la moglie cercasse di spiegargli che erano minacciati da una forma di insubordinazione ben più seria. Quindi il padrone e la padrona si ritirarono lasciando gli uomini in un delirio di gioia, disordine e risate. Si replica Le risate non finirono lì. Léveillé reinscenò l'intero spet– tacolo almeno 20 volte durante i giorni successivi, quan– do gli stampatori volevano smettere di lavorare per fare due risate. Recitazioni burlesche degli incidenti nella vita di bottega, note come copies nel dialetto degli stampato– ri, fornirono un ulteriore spasso per gli uomini. L'idea era di umiliare qualcuno nella bottega ridicolizzandone le caratteristiche: Una copie di successo era di far infuriare qualcuno e schernirlo -prendre la chèvre (prendere la ca– pra) nel gergo di bottega- mentre i compagni lo eccitava– no con una "musica rozza". Sbatacchiavano i loro compositoi nelle casse dei caratte– 'ri, picchiavano i mazzuoli contro i telai, pestavano sulle credenze e belavano come capre. Il belare (bais in gergo) valeva a umiliare la vittima, come in italiano quando si dice "dare la baia". Contat sottolineava che Léveillé fa– ceva le copies più divertenti che si fossero mai viste, e dava impulso al coro più rumoroso di "musica rozza". L'intera vicenda, massacro di gatti e copies, rimase come il più divertente episodio della carriera di Jerome. , Che cosa c'è di divertente? Tuttavia essa colpisce il lettore moderno, per cui è non divertente, se non addirittura repellente. Cosa c'è di di– vertente in un gruppo di adulti che belano come capre e fanno baccano con i loro attrezzi mentr<:un adolescente inscena il macello rituale di animali indifesi? La nostra incapacità di recepire lo scherzo è un'indicazione della di– stanza che ci separa dai lavoratori dell'Europa preindu– striale. La percezione di tale distanza può far da punto di partenza per un'indagine, poichè gli antropologi hanno riscontrato che il punto migliore di accesso a una cultura straniera può essere quello che appare più oscuro. (...) Lo scherzo del grande massacro dei gatti, può costituire un ingrediente di base per-la comprensione della cultura artigianale sotto l' Ancien Régime. Un genere letterario Si deve ricordare prima di tutto che non possiamo osser– vare l'uccisione del gatti direttamente. Possiamo studiar– la solo attraverso il racconto di Contat, scritto circa venti anni dopo il fatto. Non vi può essere dubbio sull'autenti– cità dell'autobiografia semi-romanzesca di Contat, come .. ha dimostrato Giles Barber nella sua pregevole edizione del testo. Essa appartiene alla linea di scritti autobiogra– fici di stampatori che vanno da Thomas Platter a Tho– mas Gent, Benjamin Franklin, Nicolas Restif de la Bre– tonne e Charles Manby Smith. Poichè gli stampatori, o almeno i compositori, dovevano essere abbastanza istrui– ti per poter fare il loro lavoro, erano tra i pochi artigiani in grado di fare un loro personale resoconto della vita delle classi lavoratrici due, tre, o quattro secoli fa. Con tutti i suoi errori e pecche grammaticali, quello di Contat è forse il più ricco di tali resoconti. Ma non può essere considerato uno specchio di ciò che realmente ac– cadde. Va piuttosto letto come la versione di Contat di un avvenimento, un suo tentativo di raccontare una sto– ria. Come tutti i racconti di storie, esso pone l' a.~ione in una cornice di riferimenti; presuppone un certo reperto– rio di idee e risposte da parte degli ascoltatori; e dà una forma sensata a11a·nuda forma-dell'esperienza.(:;.) / -:--------------~~-------------:-~------------------....:.....-- .~

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