Fine secolo - 13-14 aprile 1985
Miche!Leiris Nato nel 1901, poeta dal 1925, surrealistacon Masson, filoso– fo con Bataille, etnologo del- 1"Afrique fantòme', psicanali– sta con I" Age d'homme',auto– biologo con 'La règle du jeu'. Gran viaggiatore, dotto, ama– to dai giovani poeti. Oggi io scrivo per sostituire alla mia an– goscia più grande un'angoscia più pic– cola: quella dell'artigiano ansioso di fare del suo meglio. Patrick Modiano Nato nel 1945. Può fabbricare un buon "Livret de famille" a ogni persona nata sotto l'Oc– cupazione tedesca e ventenne negli anni yé-yé. Non bisogna troppo porsi questo gene– re di domande. Rischiano di paralizzar– vi ancora di più davanti alla pagina bianca e di fare di voi il personaggio di "Paludes" di André Gide. E' come se, appena prima di saltare col paracadute, vi domandaste: "Ma perchè salto col paracadute?" Non facilita le cose. Credo che si scriva perchè non si sa fare nient'altro. Alain Robbe-Grill et Al tempo in cui i suoi libri non sembravanodire niente sul suo conto, si credeva di conoscere l'essenzialedella sua biografia: nato nel 1922 a Brest e preteso sterilizzatore degli scrittori francesida trent'anni,epoca in cui rinunciò al miglioramento dei frutti e legumi coloniali. Ma il Nuovo Romanziered'an– tan ha introdotto lo scorso in– vernodei sospetti dati persona– li nel suo immaginario e nei suoi fantasmi, sicché bisognerà reimpararetutto. Scrivo romanzi da trentacinque anni. Non so sempre perchè. Avevo un me– stiere che mi interessava e nel quale ero votato a una brillante carriera. Avevo circa trent'anni quando ho abbandona– to tutto per scrivere dei libri di cui nes– suno voleva sapere, nè gli editori nè poi il pubblico. Questo non mi ha turbato. Bisognava che scrivessi quei libri, senza sapere per quali ragioni. E' una specie di "impegno", senza alcun dubbio, ma che non è di ordine politico, o sociale, o morale, nè di qualunque altro genere esterno alla letteratura. E' solo un impe– gno nella scrittura stessa. Naturalmente mli rendo conto che ciò potrebbe a buon prezzo spiegarsi con qualche paro– la grossa: la sensazione di estraneità di fronte al mondo, il rifiuto della morte, lo sforzo di introdurre dell'ordine nel cuore del disordine, eccetera. Ma diffi– do delle parole grosse. Ho sempre l'im– pressione che la letteratura sia la cosa più importante che esista. Ma non so precisare di qual genere di importanza si tratti. Ho appena trascorso parecchi anni a scrivere un libro, "Le miroir qui revient", che tratta proprio questi pro– blemi: da dove vengono le cose che scri– vo, e perchè le scrivo. Onestamente, le conclusioni, se conclusioni ci sono, sono troppo fragili perchè possa in poche pa– role riassumerle qui. Francoise Sagan Nata nel 1935. Il suo primoro– manzo, "BonjourTristesse", è fra i più letti della letteratura francese. Un tantino specializ– zata nei romanzi di ragazze toccate dal furore di vivere. Si è data al gioco della verità con l'ultimolibro:"Avec mon meil– leur souvenir". Perchè adoro farlo. Andrei Siniavski Professore e critico letterario, nato nel 1939. Pubblica dei racconti satirici sotto il nome di Abraham Terz. Nel 1962, battesimo ortodosso. Cinque anni e nove mesi di gulag, che gli ispirerenno in particolare "Una voce nel coro". Uscito dall'URSS nel 1973, insegna letteraturarussa in Francia. La scrittura è per me una seconda vita, più ricca e più interessante della mia esi– stenza umana. Per questo temo che lo scrittore sia un po' un vampiro che non fa del male a nessuno, ma che conduce tuttavia un'esistenza misteriosa, doppia, di oltretomba. Quando si scrive, ci si di– mentica di sè, si smette di pensare, ed è questo che è sublime. L'immersione nel– l'arte che è più grande di noi e sfiora la creazione magica del mondo. FINE SECOLO* SABATO 13 / DOMENICA 14 APRILE :::::::::::::::::::::::::=::::::::::::::::::::>:). 33 Philippe Soupault Nato nel 1897. Autore dei "Champs magnétiques" con Breton, surrealista marginale, scrittore eclettico, gran repor– ter saggista e memorialista. Sempre al servizio della poe– sia. Perchè mi diverte. Miche!Tournier Nato nel 1924, questo ex pro– duttore della radiotelevisione francese mancò la nomina di aggregato. Si vendicò scriven– do più tardi "Vendrediou les limbes du Pacifique". Mitofilo e accademicoGoncourt. Perchè scrivete? A questa domanda Bal– zac ha risposto: "Per essere ricco e cele– bre. Altri rispondono con sicurezza: perchè è un atto necessario al mio equi– librio psichico, e scriverei anche se non dovessi essere pubblicato. Sono le due risposte estreme. Quanto a me dirò: per esser letto. Mi considero come un arti– giano che modella il manufatto destina– to a esser messo in vendita, un libro. Il libro è una creazione, e questa creazione comporta un primo e un secondo grado. Al primo grado, io invento una storia e dei personaggi. Al secondo grado, il let– tore se ne impadronisce e prosegue la creazione per farla propria. E poichè ogni creazione implica gioia, c'è per me doppia gioia. Quella di creare e quella di suscitare una co-creazione tra i miei lettori. Io accendo un fuoco in me che mi dà calore e luce. Ma lo diffondo an– che, e osservo milioni di fiammelle tre– molanti su tutta la terra suscitate dai miei libri negli spiriti e nei cuori. A Monteux (Gard) ho visitato la fabbrica di fuochi di artificio Ruggieri. In ba.rac– chette leggere coeme piume -pronte a in– volarsi alla minima esplosione- ho visto strani chimici mescolare in tubi delle polveri multicolori, che sarebbero di– ventate più tardi, e molto lontano, raz– zi, soli e fuochi di Bengala. Uno scritto– re, è un po' questo. (La seconda ed ultima parte sabato prossimo) I
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