Fine secolo - 6 aprile 1985

FINE SECOLO * SABATO 6 AP.RILE 14 A I JDO' STA ZAZA' -----------------------------di Fabrizia RAMONDINO---------------------------- "e gli animali sagaci già notano che non molto sicuri noi siamo di casa nel significato mondo." Rilke, Elegie di Duino, I 1. C'è in piazza della Borsa a Napoli un'antica fontana, più volte rimaneggiata o spostata nel corso dei secoli. Per descriverla dovrei consultare la guida del Touring, che forse è ne.Ilacasa terremotata, forse in una di quelle che mi hanno ospitato in questi anni; o andarci di persona un momento. ,Ma questo, per le cose che dirò, mi ripugna o solo mi rattrista. Vi si levano comunque al centro mostri marini. e un Nettuno e la ornano intorno stemmi e leoni. Vi passammo una volta in tram all'inizio del '44. In nien– te somiglta~a alle mie immagini di fontana: avevo visto i giochi d'acqua nei giardini dell'Alambra e le vaste fonta- - ne del parco di Madrid, dove si giocava con barchétte di carta avaramente legate a un filo o libere invece di per– dersi e disfarsi come le nuvole; o come l'isola chiara e leg- 1944, una bambina sbarca a Napoli da un'isolaperduta, e decide ili metter su casa nellafontana del Nettuno. Qua,-ant'annidopo. Ancora alla ,.,cerca di unposto in cui stare di casa. Ancora la voglia di scappare da casa. . La storia si svolge a Napoli, nel suo sottosuolo,.nei s_uoi quartieri sommersi e net suo, monti ilnprovvisamente emersi. E' la storia di unapersona, di una città, e di una strana_g_enerazione che ha creduto che il bradisismo jos.,;;e un'arma dei padroni, e si é perduta in viaggio,forse. gera ch'era svanita al nostro sguardo, disancorandosi dal bastimento. Non c'era invece in quella fontana nemmeno una goccia d'acqua. Una fontana senz'acqua Non la riconobbi quindi per quello che era. Mi parve la struttura muraria già pronta per diventare la nostra casa. · C'erano tante stanze da letto e salotto, camera da pran– zo, cucina, bagno. A alta voçe nominavo le stanze attribuendole a questo o a quell'uso; e quellè che affacciavano sui leoni del Palaz– zo della Borsa, parendomi le più vaste e solenni, le desti– navo a mio padre e mia madre. I miei fratelli, di cui ero il capo~a causa della mia maggior età e della mia disinibita fantasia, mi ascoltavano incantati - appena qualche anno •più tardi notai invece manifestarsi in loro ai miei giochi e '- \,,

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