Fine secolo - 6 aprile 1985

FINE SECOLO* SABATO 6 APRILE . Poesie di José Bergamin Sulla neve che intatta traveste il paesaggio tre gocce di sangue meravigliosamente. Senza chiudere gli occhi vicino e distante un fremito d'ali invisibilmente. "Esperando la mano de nieve." G.A .Bécquer Sei come la morte che al varco del cuore sembra un istante trattenere il passo. Come se non volesse con la suà mano di neve smorzare la viva fiamma che ci arde. Forse perché non volle di me stess9 lasciare agli altri una memoria amara, addentrandosi in me, senza io volerlo, in me prese dimora. E ha dato il suo debitp di amaro alla mia voce, di lei che sola era ha fatto un'eco melodiosa della sua disperazione. (Traduzionidi Giorf(ioAgamhen e Gin~vraBompiani) • t. "Qué es dei cuerpo de tu voz?" Ca/deron Siamo eredi di una lingua così remota nel tempo che in lontananza si perde COIJle una voce senza corpo. Un'accozzaglia di presagi senz'ombra né echi,. che s'inabissa nel buio del suo eterno silenzio. La lingua che parliamo nòn è musica del silenzio: è un remolino di parole trascinate dal yento. Un contrito rumore che sale dall'inferno e neì fumi nasconde il suo stesso bagliore. Una favolosa faveÌla · senza luce di ragione che ride o che piange nel suo letto di tempo: torrente o ruscello limpido o torbido nel suo cristallo il cuore trapela in un sogno. I ,, ,. LETTERINA TESTAMENTARIA Se morissi stanotte, voi domani mattina alla mia spoglia magra non le date importanza. Travestita da monaco o avvolta nel lenzuolo senza preghiere vane mettetela'nella cassa, e la sotterrerete là dove più vi piace purché non vi sia gente né sospiri né lacrime iri una terra qualunque (tutta la terra è santa) con solo sopra una croce senza una pietra a dir nulla. La lascerete lì sola. E non direte niente. . E subito ve ne andrete senza voltare la testa . . Andrete in un bosco ombroso dove si ode il rumore dell'acqua che nel ruscello scorre; e in mezzo ai rami degli alberi, il vento mormori parole oscure; e un fuocherello di foglie secche crepiti fra le fiamme. E vedrete in quel bagliore spegnersi fra le braci la favilla cenerina del sogno che fu la mia anima.

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