Fine secolo - 16 marzo 1985

34 TEMA: LE CEI ERRAZIONI .. L'anno che corre sarà attraversato da celebrazioni manzoniane, perché Manzoni nacque il 7 marzo di duecento anni fa. . Giornali, riviste, e soprattutto supplementi culturali dovranno arrangiarsi ..Dal _ «Manifesto» del 1° marzo riportiamo un divertente articolo di Remo Ceserani, che espone bene la sindrome del redattore culturale ( e dell'intellettuale di pronto intervento) di fronte al calendario degli anniversari. ( Naturalmente, anche il pezzo di Ceserani è un estremo espediente di celebrazione manzoniana). -. Quanto a noi, per cominciare, suggeriamo dièstendere alla vita vigile l'incubo ricorrente dell'esame di maturità: fatevi il vostro tema su Manzoni. Per aiutarvi, ripub~lichiamo alcuni titoli di te11i dedicati a Manzoni per gli esami di maturità, abilitazione ecc. negli ultimi venti anni. Infine, per bilanciare il bel ritratto del . giovin Manzoni disegnato da Margherita Be/ardetti, vi offriamo un singolare prodotto del Manzoni ultraottantenne. Nel 1868 il ministro dell'istruzione pubblica ( lo stesso che sforna i temi sopra citati) insediò una commissione incaricata di «ricercare e proporre tutti i provvedimenti e i modi, coi quali si possa aiutare e rendere più universale in tutti gli ordini del popolo la notizia della buona lingua e della pronunzia». Alla presidenza della commissione fu nominato Manzoni, il quale presentò tempestivame11te una relazione che argomentava la nepessità di uniform~re sulla lingua toscana e sul «vocabolario del linguaggio fiorentino vivente» i dispersi idiomi d'Italia. Di segùito, la relazione prescriveva i mezzi possibili alla diffusione della buona lingua: è il brano che riportiamo, che non mancherà di sorprendere i lettori con la sua foga di toscanizzazione globale. _ ( Abbiamo ricavato il brano da "Una lingua per tutti", a cura di R.Simone, voi.I, ERI 1980). / _...... \ ......... . ,:/ // I, t- ·'. (, .,_ •• •,-:.,,,;• I 1968 \ i . . I I I I I I La concezione cristiana della -vita secondo . Manzoni, attraverso le figure di Don Abbon– dio, di padre Cristoforo e del cardinale Borro– meo. 1971 Figure di oppressi e di _oppressorinei «Promessi Sposi». Il candidato illustri quelle che meglio ri– corda e ne delinei i caratteri essenziali. 1976 «Io concepisco i romanzi storici càme una rap– presentazione d'un dato stato della società per · mezzo di fatti e di caratteri così somiglianti alla realtà, che si possa crederli una storia vera, che si venisse a scoprire». Alla luce di questa definizione del romanzo sto– rico data dal Manzoni in una lettera al Fauriel nel novembre del 1821 dite' come fu realizzato nei Promessi Sposi il suo proposito 1978 Libera fanta·sia e profondo senso storico nell'o– pèra del Manzoni. 1980 Analizzate e discutete, alla luce de~ vostri studi e delle vostre convinzioni, il segl;lente giudizio di F. De Sanctis: «Il romanticismo, ·come il classicismo, erano forme sotto alle quali si ma– nifestava lo spirito ·moderno. Foscolo e Parini nel loro classicismo erano moderni, e moderni erano nel loro romanticismo Manzoni e Pelli– co». NIANE UNPF:ZZO AL VOLO · SUL MANZONI di Remo CESERANI Quando arriva la telefonata del giornalista, l'intellettuale · è a casa sua, forse tranquillo, forse un po'· angosciato, leggiucchia e scribacchia le cose sue, o ascolta up po' di musica, guarda il video, fa il relax con i bambini. Il gior– nalista ha fretta, ha il fuoco al sedere, ma deve mostrarsi calmo, conversevole, dolce e cortese, disinteressato. Nella riunione di redazione della mattina gli è stato affidato un servizio su un tema culturale, di quelli che da un po' di tempo sembra aumentino la tiratura. Si è seduto alla scri– vania e si è messo al telefono: con un po' di fortuna può imbastire il servizio in breve tempo. Chiama alcuni dei collaboratori abituali (un punto forte è costituito da quelli che per contratto devono fornire un certo numero di pezzi al mese) , ma è bene che raggiunga anche qualche altro, di quel.li che hanno nomi che tirano, come Eco, Sciascia, Manganelli, Ferrarotti, Alberoni, Gallino, Pam– paloni, Calvino, Gargani, Asor Rosa, Placido, magari Bobbio, Garin, Severino, Romeo, Firpo. E così, nello studio immerso in silenzio laborioso, o nella camera da letto appena percorsa da un litigio violento, o nel bagno oppresso da angoscia metafisica e raggiunto dal telefono portatile, ·o nel salotto inondato di musica stereo arriva implacabile la voce lontana che, dopo alcu– ni convenevoli, formula la domanda: Hai sentito alla ra– dio, è morto Hemingway in Africa, era a caccia sulle pen-

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