Fine secolo - 23 febbraio 1985

FINE SECOLO SABATO 23 FEBBRAIO 1985 1 . Idea del èomunismo Nellapornografia,l'utopiadi una societasenzaclas– si ·si presenta attraverso l'esagerazionecaricaturale · dei tratti che le distinguonoe la loro trasfigurazione nel rapporto~ sessuale.Da nessun'altraparte, nem– menonellemascherate~arnevalesche, è dato trovare un'altrettantocaparbia insistenzasui segnidi classe nel vestiarionel momentostessoin cui la situazione li trasgredisce vanificanelmodo piu .incongruo. Le crestee i zinalidellecameriere, la tuta dell'operaio, i · guantibianchie i gallonidelmaggiordomo, di recen– te perfinoi camicie le mascherinedelleinfermiere celebranola loro apoteosinell'istantein cui, posan– do come strani amuleti _su corpi nudi inestricabil– menteconfusi,sembranoihnunciareconuno squillo acutissimodi tromba quelrultimogiorno,in cui do– vrannoapparirecomesigledi una comunitaancora impresagita. Qualcosadi similes'incontra soltanto, nel mondo antico. nelleraffigurazionidei rapporti amorosifra dei e uomini,che costituiscono,pl!rl'arte classicaal ~ùo tramonto, una fonte inesauribiledi ispirazione. Nell'unione sessuale coldio, il mortale,vintoe felice, cancellava d'un tratto l'infinitadistanzache lo sepa– rava dai celesti;ma, nello stesso·tempo,questa di– stanza si riproducevarovesciatanella metamorfosi animaledelladivinita.Il candicomuso del toro che trascinaEuropa, il beccoarguto del cigno sospeso sul volto di Leda sono la cifra di una promiscuita cosi intima e eroica da riuscire,ancora per poco, insopportabile. ~ • Secerchiamo il contenutodi varietadellapornogra– fia. immediatamentessaci mette davantiagli occhi la sua ingenua,stuccosapretesadi felicita.Carattere Un piccione che imita un rapace, o un'a~uila che sta per trasformarsi m colomba, e ne ha abbastanza di tormentare Prometeo (Reza D.,Parigi). di Giorgio AGAMBEN essenziale di questaè di essereesigibile in ogni mo– mentoe in ognioccasione: qualunquesia la situazio– ne di partenza,dovra immancabilmente finirein un rapporto sessuale.Un filmpornograficoin cui, per un contrattempo, questo non avvenisse,. sarebbe. forse,un.capolavoro,ma non sarebbeun filmpor- . nografico.Lo strip-tease è, in questosenso,il model– lo di ogni intrecciopornografico:all'inizioci sono sempree soltanto dellepersonevestitein una certa situazionee l'unico spaziolasciatoall'imprèvisto ri– guarda il modoin cui, alla fine,essedovrannoritro– varsiinsiemespogliate. (La pornografiarecuperaqui il gestoseverodellagrande letteraturaclassicà:non deveessercispazioper la sorpre~a e il talentoconsi– ste in impercettibili variazionisu un medesimo tema mitico).Ed ecco,in_sieme: svelatoil secondocaratte– re essenzialedella pornografia:la felicita,che essa esibisce, è sempreanedottica,è semprestoria e occa– sioneàfferrata, maicondizionenaturale,maiqualco– s.adi gia dato: il naturismo,che semplicemente ri– muovele vesti,è da sempreil piu accanitoavversarici · dellapornografia,e, comeun filmpornografico sen: za evento sessualenon avrebbe senso, altrettanto- pocoa torto potrebbeesseredefinitapornografica la semplice immobileesposizionedellasessualitanatu- rale dell'uomo. · Mostrareil potenzialedi felicitapresentein ognimi-. nimasituazionequotidianae,ovunquevi sia una so– cialitaumana:questaè l'eternaragionepoliticadella pornografia.Mail suo contenuto di verita, che la poneagliantipodidai corpinudi che affollanol'arte mormmentale fine secolo,è che essa non sollevail quotidianonel cieloeterno del piacere,ma esibisce; piuttosto, l'irrimediabile carattereepisodicodi ogni piacere,l'intima digressivitadi ogni universale.Per questo,solo nella rappresentazione del piacerefem– minile, che si segna unicamentein un volto, essa esaudisce la sua intenzione. · • Checosadirebberoi personaggidel filmpornografi– co che stiamooss~rvando, sepotessero,a loro volta, esserespettatoridellanostra vita? I nostri sogninon possonovederci -é questala tragediadeH'ùtopia.Lo scambiofra personaggioe lettore -buona ·regola.di ogni lettura- dovrebbefunzionareanche qui. Solo che importante non è tanto che noi impariamo a · viverei nostri sogni,quanto che essiimparinoa leg- gere la nostra vit~. · · «Apparira,allora,che il mondopossiededa lurighi!-– . simo tempo il sogno di una cosa, di cui·essodeve solo possederela coscienzaper possederlaveramen– te». Certamente -ma come si possiedorioi sogni, . dove sono custoditi?Chè qui non si tratta, natural– mente,di realizzarequalcosa-nullaé piu noioso di un uomo che abbia realizzatoi propri sogni: é l' insulsa buona.lena socialdemocratica della porno– grafia.Ma nepimenosi tratta di custodireintangibili in camere di alabastro, coronati di gelsomini_ e di rose,idealiché.diventandocose,si sfracellere}?bero: é il segretocinismodel sognatore. · ·· Bazlendiceva:quel che abbiamosognato,lo abbia– mo gia avuto. Tanto tempo fa, che nemmenoce ne ricordiamo ..Non in un passato,quindi -non ne pos– sediamo-iregistri.Piuttosto i sognie i desideriina– dempiutidell'umanitasonole membrapazientidella resurrezione,semprein atto di risvegliarsinell'ulti~ mo giorno.E non dormonochiusiin preziosimauso– lei, ma stanno confitti come astri viventinel cielo remotissimo dellinguaggio, di cui appenadecifriamo lecostellazi.oni. E questo-almeno-non l'abbiamoso– gnato. Saperafferrarele stelleche comelacrimeca– dono dal firmamentomai sognato dell'umanita é il compitodel comunismo. .- Idea del potere Forsesoltantonelpiacerele due categorie, inventate dal geniodi Aristotele,dellapotenzae dell'atto per– dono la loro ormai stereotipa.9pacita e diventano, per ~n'attimo,·trasparenti. Il piacere -é scritto nel trattato che il filosofodedicòal figlioNicomaco-é ciòla cui fomrn é in nl!l1istante romnilit:i n!'rn<' 11 •·1- 11'wntc;., ,.,,, Da questadefinizione consegueche la potenza è 11 contrariodel piacere.Essa é ciòche non é mai in atto, che manca semprela sua fine;in una •parola:dolore. E seil piacere,conformemente a que– sta definizione,non si svolgemai nel tempo, la po– tenzasani inveceessenzialmente durata. Questecon– siderazioni permettono di far· luce sui · rapporti segretiche legano potere e potenza. Il dolore deua· potenza svanisce,infatti,nell'attimo in cui essa tra– passa nell'atto. Ma esistonoovunque-anchedentro di noi-delleforzechecostrigonola potenzaad attar– darsi in se stessa.Su questeforzesi fÒndail potere: esso é l'isolamentodellapotenzadal suo atto, l'orga– nizzazionedella potenza. Raccogliendone il dolore, il potere fonda su questo la propria autorita: esso . lascia-letteralmente-incompiutoil piaceredegliuo– m1m. Ciò che va, in questo modo, perduto, non é però, soltantoil piacere,quanto il sensostessodçllapoten– za e del suo dolore. Divenuta interminabile,essa . cadein baliadel sognoe intrattiene,su se stessae sul piacere,gli equivocipiu mostruosi.Pervertendola retta connessionedi via e -meta,di ricercae stesura, essa scambia il culminedel dolore -l'onnipotenza– per la perfezionepiu grande.Ma solocomefinedel– la potenza,solocomeassolutai!llpotenza é umanoe innocenteil piacere;e soltanto come tensioneche oscuramentepresagiscela sua crisi, il suo giudizio risolutivo,é accettabileil dolore. Nell'opera,come nel piacere, l'uomo gode finalmentedella propria impotenza.

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