Fine secolo - 23 febbraio 1985

FINE SECOLO SABATO 23 FEBBRAIO 1985 12 ' Uno spettro si aggir3. Ilell'Etlropa degli edi~ori In Ùna stanza rischiaratada una luce nebbiosa,tre gatti vannoe vengono,tengonole distanze,diffiden– ti della mano estraneae della fiammadella padella di ghisa. Uno nero, calzato di bianco, uno tigrato, uno rosso, figureprincipesche sospettose.Siccome non si fanno mai vederein piu d'uno per volta, si potrebbecredereche sia semprelo stessoche passae ripassasotto pelliccementite. Talepadrone,.talegatto. Forsesi divertea ingannare il visitatore,come Doris Lessingsi è divertitaa me-· nare per il naso il mondo delle lettere col mentito nomedi Jane Somers: « Volevo far vedere fino a che puntoquelmondo fosse meccanico.Volevovedereche cosasarebbesuccesso.E successoesattamentequello che avevo ·previsto». Il corpo del reato è sul tavolinobasso,accanto alla teierae a qualchebiscottoalla cioccolata in formadi stella.Un libro-o meglio,un nome.Perchènon si sa checosasia piu scandaloso: che Doris Lessingabbia scrittodue librieccentrici rispettoalla sua opera (ma lo sonopoi davvero?).O che la romanzieracandida– ta al Nobelabbia preteso di ridiventareuna scono– sciutae, sotto l'oscuronome di Jane Somers,rimet- tere in giocola sua reputazione?O che Doris.Lessing si sia adoperata per ingannare editori e critici?O · che, ancor peggio,ci sia riuscita?Cosi, in Balzac, una duchessa poteva tendere un'imboscataal pro– prio amante facendosipassareper un'altra al ballo mascheratodell'Opera. Scrivere come scriverebbe un'altra Era affaredi una sola serata.Qui, invece,la roman– ziera ha conservatoper tre anni il travestimentodi Jane Somersprima di affrontare a viso scopertoil suo pubblico.Volgendoalla luce, come qui a casa sua, il viso risoluto,attento, divertito,sul quale af– fiorano antiche collere. «Da giovane,ho dissipato molte energiead arrabbiarmi.Ma oggisonopiu cal– ma». Impulsivaforse, ma anche singol;irmente pa– ziente,comeprova questastoria, questa ostinazione da cacciatrice,questitre anni di silenzio,di osserva– zionesegretadi quelliche venivanoa girareintorno alla trappola e ci restavano. Nell'estate 81, DorisLessingpassail manoscrittodel «Diariodi una vicina» a Jonathan Cowles,il suo agenteletterario.Egliè a parte dell'intenzione, e in– traprendea nome di una certa Jane Somersi passi consueti.Primadi tutto pressoi due principaliedito– ri della Lessing,Jonathan Cape e Granada, <::be lo rifiutano.In settembre,PhilippaHarrison,delleedi- zioni MichaelJoseph, lo accetta. Essa scopre ben presto che Jane Somerse Doris Lessingsono una sola persona,ma terra il segreto.Lanciodel roman– zo, presentatocomeil primodi una giornalista.Fal– limento. Il libro non è una «rivelazione», le vendite si fermanosotto i 2500 esemplari,la critica tace o commentacon degnazione.E un libro «!!offo», «di– seguale»,«malcostruito».Otto editoridi tascabili,a cominciaredalla Penguin,rifiutaQodi pubblicarlo. Jane Somerstuttavia è recidiva e pubblicaun segui– to: If the old could. Accoglienzaaltrettanto fredda, silenzioaltrettanto generale, rotto dalla scrittrice stessanel settembrescorso,col sostegnodei media. «Mischief», intitola quel giorno il Sunday Times: la truffa, l'impostura,comunquela si chiami,ha semi– nato il disastro.Gli editoristranierise la sonocavata meglio,piu perspicacia intuire la mano della Les– sing.CosiKnopf negliUSAe AlbinMiche!in Fran– cia hanno tempestivamente acquistatoi diritti. L'In– ghilterra, anche dopo aver ritrovato il proprio 3anguefreddo,resta amareggiatae insistea sostene– re che la dimostrazionenon è stata affatto conclusi– va. Dimostrazionedi che cosa? Dell'atteggiamento «di– sonorevole» di certi editori che «si comportano come droghierie vendono libri come venderebbero zucche– ro»; dunquesensibilial prestigiodi un nome piu che alla qualita del prodotto?O dimostrazionedella ce– cita dei critici? «Dicono:Doris Lessing,è questo o quello ... Glipiace chegli scrittoriscrivanosempre lo stesso libro,e uno dei problemiche hannocon me è .. DORIS LES.SING, OVVERO JANE SOMERSv '-' La celebre autrice del «Taccuino d'oro», candidata al Nobel Rer la letteratura 1 ha scritto con uno pseuaonimo un paio di ro– manzi e li ha mandati al suo e'ditore, che /i ha bocciati. Pubblicati altrove, sono ri– m,asti igno.rati, e invenduti. Mettendo in gioco, con un inganno durato tre ani'li, la propria reputazione, Doris Lessing ha f at– to vacillare la sicurezza di un 'industria del successo garàntita dal successo. che i mieilibrihannola tendenzaa esseredifferenti /' uno dal/'a/tro».sicchè Jane Somersnon.sarebbe che una delle tante incarnazionidell'opera, una delle possibili«voci»di uno scrittorenomade.Dal reali– smoclassicodei «Figlidellaviolenza» alla fantascien-. za dellaserie «Canopus», i generisi succedonosenza . escludersi. «In Inghilterraabbiamola fortuna.di <f,i– sporreda 400 anni di una storia del romanzo· che rendeimpossibile unasua definizione». Dunque é una formatotale,chepermettetutto, simi– le a quel taccuinod'oro doveconvergevano i taccui– ni neri, rossi,gialli,blu come tanti stati della perso- 1 11illlllllll 1 1!11illl!I =t::;: i:I nalita di coleiche scriveva.Bisognerebbe dire chela costruzionecosi complessadel Taccuinod'oro, il li– bro piu celebredi Doris Lessing,rendevapossibile Il diariodi una vicina, e ancheplausibilequestocoma– biamentodi identita. Poichènon·si pu6 rigirarela dimostrazionesostenendoche il mezzofiascodei li– bri di Jean Somersè dovuto innanzitutto alla loro mediocrita.Scritti da un'autrice che gioca con se stessae con il suo pubblicoa fare comese fosseun' altra, sono in primo luogo dei sorprendentidocu– menti letterari. «Io non sono lane Somers.Quando sono diventatalei, il mio universo si è ristrettocome._ unascatolina.Scriverecomescriverebbe qualcun altro è un'esperi~nza straordinaria». «Questa sono io» La mano di chi scriveè dunquequelladi una giorna– lista, redattricedi una rivista femminilealla moda. Una donna competente,superficiale,il cui fragile equilibriosi reggesulledue o tre ore che passaogni giorno nel suo bagno. Una donna «affascinante», «piuttosto snob», a cui sono morti il marito e la ma– dre senzachela sua vita ne sia stata veramente colpi– ta. Ella incontra in una boutiqueuna vecchiascon– trosa, collerica,miserabile,che vive in condizioni sordidee cheprendea poco a poco a propriocarico. Scivolamentoda un universoall'altro, dal mondo dellamoda a quellodei vecchiostinatie solitari,che dipendonoda visitatoribenevoli o ufficializzati. La vecchiaia senza compiacenza,accompagnatafino alla morte. Libro di metamorfosi,d'iniziazione,di passaggio,comela maggiorparte ddei libridi Doris Lessing,nato da un incontroautenticbcon coleiche porta il nome di Maudiee che ha condotto la scrit– trice a «quelmondointeramente sommersoche è un mondostraordinario». Il diariodi una vicinaLe è una finzioneper condensazionedi personaggio, se si vuole,un documentosociale,cheè servitoallostesso tempoda trappolaper catturareil giroletterario.Un ambiente che Doris Lessinggiudica con severita: «Incestuoso. Intelligente è brillante,ma all'interno di limiti che sonomolto stretti. Io sonocontentadi non esserenatain questopaeseperchècosipossoguardar– lo conocchioesterno.».«//mio retroterraè l'Africa». Al di la di questo quartierea nord-estdi Londrae del l'agitazionedell'edizione, l'Africa,riservadi tutte le esperienzedi es\raneita e di combattivita.Doris Lessing è stata questapiccolainglese intrepidae raz– zista per educazione,del primo raccontodi Novelle Africane, che percorre il Veldcon un fucilesotto il braccioe recitandosiTennyson.Mogliedi un colono inglesedella Rodesia, poi di un rifugiato tedesco, anticonformista che ha rotto tutti i suoi legami,mili– ta a sinistrae vivea Londra dal 1949. «Pensochenoi siamo fatti di personalita diverse,comedi tonidi voci diversi.C'è al di sotto qualchecosa che non si pub definire, la coscienza di essere se stessi.La si acquista moltopresto.Ricordoai essermi svegliataunamattina e di essermidetta:sonoqua,sonoio. Questacoscienza di te, quelloche ti ricordidi aver scopertoche sei, restatutta la vita,qualunque sia l'aspettoconil quale appariesteriormente». Si possonoattraversarei genericome deglispecchi, scriverecon un nome o con un altro, l'identitanon cambia. this is me. Quellache ama ThomasHardy, Meredithe Proust. Quella che scriveogni mattina con la stessaenergiae gli stessiinvisibili rituali. «E una questionedi autoipnosia bassagradazione. Per dieciminuti,prima di mettermia scrivere,cammino nellamia camerae spostodeglioggetti.E un modo per concentrarmi. ·no scopertoancheche,quando la– voravomoltobenee la tensione si accumulava, potevo interromperla dormendodieciminuti.Quandomi sve– glio,mi sentomeravigliosamente b ne.» Pronta a con– tinuare in un modo o nell'altrocome un gatto che varca arditamenteil recinto.Jane Somersnon seri– vera piu. «Se n'è andataora,quelladonna». Restaa questemani piccoleed espressive, segnatedai lavori domestici, il gustodi fabbricaremagariqualchealtra trappola. Di scrivere,mettiamo,come scriverebbe un uomo: «That wi/1 be fascinating; sara affascinante». MARIANNE ALPHANT

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