la Fiera Letteraria - XI - n. 32 - 5 agosto 1956

• Domenica 5 agosto 1956 LA FIERA LETTERARTA: Pag. 5 SCOMPARSA DI POESIE U . DI SARA MARZI no scrittore, GOTTFBIED * ''un diagnostico;, ~ JNSIEME nella stanza raccolta, coi pennelli ln. macchina veloce ed un gran fascio di rose appena colte. Statuetta Eerica e grigia il gatto siede e guarda la mia mano con i lunghi Le pupiUe che scrive ed i! tuo gioco pennelli. verde dorato seguono pensose i gesti umani e i! loro ~enso: lunga la quieta sera, tutta sogno e pace un leggiadro ricamo, nn filo d'oro della nostra esistenza. BUIO Nulla torna, se è morto: tutto cambia si disfa in cento forme sconosciute rivive senza senso: !a gran luce cade in tramonti, poi rinasce in fuochi quando incombe la notte. Nulla torna: la bella forza, !'illusione, il canto muoiono anch'essi, muore nella mente ogni_ sogno che nasce. Cambia ogni forma: ciò che m'irraggiava come sole d'agosto è tramontato ora con ansia cerco ovunque !e stelle, ma negli occhi l'orizzonte riflette solo buio. A. SERA Lunghe righe violette spazio e luce tutto felice nella nuova s~ra. Ritrovata fra maglie di sorrisi e di parole, !'anima è come un giunco che fiorisca nel vaso delle mani. Ti sei proteso di nuovo a! sole ed è sereno e lieto lo sguardo diffidente. Ora t'adagi beato nel vascello de! mio amore veleggi per i! mare dei miei sogni verso terre felici. Nuovamente appoggi i! capo sopra lunghi veli ti disseti coi versi, riposando su vellutate immagini:. !e chiamo evocando incantesimi di gioia• e te le spargo ai piedi, con letizia. NONCHALANCE Languenti le tue parole vaghe vento d'autunno sopra una brughiera. Frusciano annaspando nell'aria vacue, stracche d'incomprensione. Muoiono i sentimenti, bianche anime al vento: muore con tristezza infinita nei tuoi occhi tutto un passato. SARA MARZI ~ di non nel Ei•a il poeta clte aniava 1·acconianda1·e ai gio'Vani appelli dispm•ati, niai S. O. S. in piena navigazione, di * CA.RLO PICCIDO lancia,•é inai nia,·e aperto Alvaro e Papini in Italia, stato avviato, eg!i pure, al sa- « Grido primigenio •· G i à nella sua privata trincea pro- reca dentro di sè !e note di un ed ora, in Germnnia, Benn! cerdozio. Poi, dagli studi di nelle «Novelle», e poi nel fessiona!e. Fa il medico. E' passato che ad ogni ora r1- Scomparsi nel giro di poche teologia, era passato a!!a me- dramma • Der Vermessung- un signore distinto, quasi torna, e che spesso intralcia settimane! La morte percuote dicina. E già sui banchi del- sdirigent • (Il Capo-agrimen- elegante, vive appartato. For- il cammino. Benn ha voluto !e cime, dirada le selve senza l'Università lo' aveva ghermì- sore) Benn è un corifeo dei- se i! bando non gli ha nociu- condannare certi suoi atteg– che i vivai nuovi rwe!ino to il dèmone della poesia. Nel !'espressionismo. E a!!'espres- to. Lo ha collocato in una po- giamenti e giudizi del passa– gran copia di giovani tron- 1912, a ventisei anni, aveva sionismo si butta con tanto sizione meno e soggettiva»; to; ma ii suo capitale arti– chi atti a sostituire i caduti. pubblicato «Morgue». Le im- impeto che, nel 1922, si sen- gli ha consentito di seguire stico !o ha ancora seguito, E ci assale un senso di sgo- pressioni degli anfiteatri ana- te esausto e lamenta: « Ich l'altrui poesia e di giudicare lui volente O nolente, oLtre mento, com.e se non morissero tornici rivivevano in quei suoi bin er!edigt, ich schreibe con minor parzialità e passio- !a tragedia della Germania e soltanto degli scrittori e dei canti spesso lugubri, nei qua!i nicht mehr! ». (Sono spaccia- ne. E' un pessimista della vi- del mondo e oltre la paren– poeti, ma una gran parte del- si volle financo ravvisare to, non scrivo più!). ta, non dell'arte. Non lo sgo- tesi di silenzio impostagli la letteratura e della poesia una vena di sadismo. C'era, Era, peraltro, una crisi mentano !e forme, i ritmi, gli dalla dittatura. Da poeta con essi. peraltro, molto pessimismo: passeggera; La spossatezza di schemi nuovi nei quali ta- laureato ed anziano ha rac- Gottfried Benn, nato il 2 un pessimismo punto leopar- r.hi ha troppo dato e creduto luno vuol ravvisare, invece, comandato ai giovani di es– maggio 1886. aveva settanta diano, non ispirato dalla nul- senza avvertire, ne! candore un'atroce decadenza. sere « duri e di non !ancia– anni. Non era dunque gibva- !ità o vanità de! tutto, ma della propria coscienza d'ar- La sua voce ridesta squil- re mai appelli disperati. mai ne, ma il suo nome era ri- dalla realtà del dolore, e dal- tista, che anche !'espressioni- la in una Germania dove la S.O.S. in piena navigazione, comparso app~na da_ poco più !a maca~r!1- potenza di scene s7;1,o, come. tant_i altri • ismi ~ guerra ha, con milioni di vite, ne! mare aperto. che un decennio e ti suo canto alle quali il suo occhio di ~e- d allora, di prima e_ di po,, reciso anche centinaia di spe- CARLO PICCHIO suonava come una voce nuo- d_,co aveva dovuto avvez~ar- era soLtanto una maniera, non ranze dell'arte. I connaziona- Spazza pan: " Giocolieri" (da un catalogo di Neri Pozza) va. Discusso, e talora osteg- si. Meno truc~, ma altrettar>:- una vera e vigorosa, spanta- li lo odono, gli anziani lo ri– giato, restava una delle mag- to ga,;,liarda,. e !a vena poeti- nea corrente. conoscono. Gottfried Benn e giori, forse la maggiore, fi- ca _de, volumi dt versi che se- Da! ~uo torpore _lo desta una uno dei « nuovi poeti». u Ac– gura della contemporanea li- gu_,r~no a! p,:imo: « Soehne_ » scrittrice, lna Seide!, con un cademia tedesca, la « Deut– rica tedesca. Viveva, dopo (F1glt), « Gehtrne » (Oervelll), appello patetico: « Ebbro sche Akademie fuer Sprache una parentesi di forzato si- «_Raccolta» (Gesa.mmelte Ly~ frat_ello, par 1 la! . So che t_u und Dichtung •, gli decreta, !en~io, la sua sefonda vita ar- nk) e nelle « Novelle_», tutti devi parlare.». E Benn r~- nel 1951, il Premio Buechner. ttst,c_a. Era I alfiere della usciti l>ra i! 1916 e il 1918. prende a parlare ed a seri_- Si pr-esenta a riceverlo un si~ poesia «assoluta». Un poeta Ma dal 1915 Benn era- me- vere, mentre intorno a lui, gnorè più che sessantenne ac– aspro, spesso violento, che dico militare e seguiva la nella mediocre atmosfera del- curatamente vestito dai' ca– ne!!e sue creazioni lasciava guerra, per la prima volta la Repubblica di Weimar, la pe!!l ormai radi Stupiscono il sepno di un'unghia potente, pau~osamente . middiale, dai po~sia. te_desca va cerc'!-ndo i campioni delld poesia più leonina. . . post, ~• !'ted~cazwne, dagli ispirazioni meno 1antast,ch~, nuova che !o hanno sa!uta- UN SAGGIO DI FILIPPO PUGLISI * Era_ un ;nedico, come pa- ospedali d1 prima linea. dai ed ~salta non precisamente ti to primo della loro schiera. recchi altri, come Hans Ca- « La~a,:ette ». ~uando depose realismo, tropp~ lontano an- Stupiscono anche più i ber– rossa; ma quanto diverso da la divisa, nel! amarezza della cora da,Ua coscienza tedesca, linesi de! quartiere di Schoe– !ui! L'~sper!enza del dolore sconfitt0:. _già infuria,;_e,. in ma un « Nuovo oggettivismo» neberg che riconoscono in lui umano sentito e apprezzato Germanuz ti nuovo mov,men- fondato su di un programma il loro scrupolosissimo medico nella sua realtà fisica, nelle to letterario ed arti~tioo:- !o di valori nazionali e, fino ad curante. su,, crisi febbrili e cruenti espressionismò. Ante e post un certo punto, umani. .. t3pira a Carossa una lirica e litteram i tedeschi sono sem- n nazionalsocialismo agita Benn aveva a!lora ~ubb,~~ una prosa schietta, lineare pre stati, nel !oro fondo, dei ad un tratto i! paese ribel- cato uno dei suoi ult!'!'t lt!>rt, vibrante spesso di umiltà e romantici. L'impulso roman- !ante alla dura legge di Ver- • Doppelleb~n • (Doppia vita), di melanconia. Benn era, an- tico è in• essi congenito, è la sail!es, e lo scrolla come una autobiografico. Qualche ann.o che in poesia, piuttosto il dia- !oro estetica natura. Anche sequenza sempre più violen- dopo, ne! 1954 ten~;ia una gnostico, severo. talora s-pie- !'espressionismo, benché tra- ta di scariche elettriche. Benn cb~nferef;1za anclhe Ptu 1 auto– tato, I ' e s t e t a atroce del- vestito, benché armato di si schiera tra i seguaci di iogra ,ca. « A tern, a s Pro– le orgie sanguinose degli nuovi ingredienti, obbediva Hitler, ma tosfo si sente le b!em . der Kuenst!er • . (In– ospedali e delle sale opera- alle intime leggi dello spiri- ali impacciate e tarpate da!- vecchia re,. prohlema deglt ar– torie. to nazionale. Creava una real- !a grottesca disciplina del par- tisti), E' t! proble~a, spesso Viveva a Berlino (ovest) e tà immaginata, non più nel- tito. Nel 1937 lo colpisce la pravissimo, d! tutti; almeno da un anno, malato, aveva ab- !'infinito e in una sfera su- scomunica di Goebbels, !o di que!_!i cui è concesso di bandonato la professione. Si perante il mondo delle cose e « Schreibverbot », il divieto di invecchiare. Ma era soprat– era trasferito nella capitale degli uomini effettivi. ma scrwere che impone anche ai tutto suo: il dubbio sulla - d'allora - ancora studen- nell'intimo delle cose stesse, periodici e agli editori di non risponde~za della nropria ar: te. Figlio di un pastore pro- e attribuiva ad esse un'ani,n'l accettare opere dello sban- te alla vita, quando questa e testante di Mansfe!d, nel di- occulta per scoprirvi un mi- dito. seminata di scogli e di secche stretto di Westprignitz, nella sterioso fervore, per rucco- Gottfried Benn tace per e di vortici, e di relitti di Marca di Brandeburgo, era g!ierne lo • Urschrei •, il quasi un decennio. Si ritira naufragi, e quando l'artista Enrico Panlucci: " Barche nella rada" STUDIO SULGENTIL * li genio, per Gentile, non è irrazionalità, arbitrio e imme– diatezza, ma al contrario è disciplina, gusto e meditazione * di RE1'1A.'IO 1'l1JCCI Anche nel campo filosofico v'è una borsa d:i valori ! Oggi è in sensibile rlbesso il pensie– ro di Benedetto Croce, osanna– to all'indomani della sua mor– te ma subito dopo abbandona– to al silenzio, ed in rialzo inve– ce quello di Giovanni Gentile, le cui teorie interessano anco– ra studiosi di grande valore e atttaggono a sé nuovi proseliti. Nel sistema del Filosofo di Castelvetrano aveva sino ad ora rappresentato la figura della « parente povera» la F!!osofia de!!'Arte, considerata una delle men felici espressioni del suo pensiero, tale comunque d·a non recar pregiudizi al clamoroso successo ottenuto dalla Esteti– ca del Filosofo di Pescasseroli. Ma ecco ora Filippo Puglisi, docente nella Unjversità di Ca– tania, 'e autore, tra l'altro, di uno studiò assai apprezzato sul- ~~:,;:ti~ ~~~~<tic!tof;eJ:r~:~ riti della teoria dell'arte di Gen– tile, pur non nascondendone i punti deboli, le deficienze, le contraddizioni. La pubblicazione, che s'inti– tola: La concezione estetico-fi– losofica di Giovanni Gentile (Catania, Giannotta, 1955). comprende sei grandi capi tali, nei quali si pa~sano in rasse– gna le interpretazioni e le cri– tiche dell'estetica gentiliane, di essa si studiano sia le geriesi e l'evoluzione sia i fondamenti storico-teorici, per poi flssàre il posto che ha l'arte nel siste– ma di Gentile, rilevarne il ca– rattere nell'attualismo e infine valutare la critica estetica nel– la concezione gentiliana. L' evoluzione del pensiero estetico di Gentile, va distinta. secondo il Puglisi. in due perio– di: il primo, va all'incirca dal 1897 al 1920; il secondo appros– simativamente, dal 1920 al 1943. tesi di oggetto ed oggetto: la filosofie. « Il soggetto e l'og– getto non hanno perciò con– cretezza e1 di fuori della loro unione - soggiunge il Pugli, si - e questa non ha, non può avere realtà indipenden– temente dall'arte e dalla re– ligione. Vuoto, per usare una espressione kantiana, il pensie– ro senza l'io e il non io, e cie– chi l'io e il non-io senza il pen– siero C. •.) Il momento artistico scaturisce dalla stessa essenza del pensiero, che nella sua dia– lettica è appunto e contempo– raneamente io e non-io e sin– tesi d'entrambi C...) Lo spirito è eterno, e al pari di esso è eterna l'arte». Ma, se l'a 1 rte giunge elle più alte vette d'el pensiero, se si rende immanen– te ad esso. non rischia di per– dere il suo -precipuo carattere? E. d'altro canto. se lo conser– va, questa conservazione non reca pregiudizio all'assolutezza dell'attualismo, nel quale tutto dovrebbe risolversi, compresa l'arte, che, quando è pura, è inattuale, per dichiarazione del medesimo Gentile? E' pur ve– ro che egli, nel =mento stes– so in cui cosi la def:lnlsce, af- ferma che essere l'arte inat– tuale non vuol dire essere ine– sistente, ma soltanto insepara– bile del resto dell'atto spiritua– le; fissare il soggetto - egli dice - nella sua soggettività, è fissare un astratto, ed ag– giunge che questo astratto per cui il concreto passa al fine di realizzare la sua concretezza. e per cui non potrebbe passare. se esso non fosse concreto e quello astratto. questo astratto è la vita del concreto, e senza di esso lo spirito sarebbe esso stesso un'astrazione; ma è pur vero che. più l'atto risolve in concreto l'astratto, più questo si riproduce immediatamente, an– zi la sua riproduzione è la vi– te stessa dell'atto, il quale di– verrebbe astratto senza l'astra– zione! La risposta a questo proble– ma, di capitale importanza co– si per l'attualismo in generale come per l'estetica gentiliana in particolare, viene data dal Puglisi nel penultimo capitolo della sua monografia, consacra– to al ~attere dell'arte nell'at– tualismo. RENATO MOCCI TEATRO PORTOGHESE E BRASILIANO * Una tradizione che esiste * di FRANCESCO Tllli'\'l'Ohl Il gruppo di . scritti elaborati Nel «Thesaurus litterarum» continuità, un irregolare ap– nel _Pr~o periodo, sfa che po- della editrice Nuova Accade- parire di temperamenti isolati lenuzzmo con le ~eone _di Cro- mia - vasta impresa divisa di mdividui creatori. I periodi ce sul concett_o di Stona, 0 su in tre sezioni· Storia delle più intensi e fertili saranno quelle di Troiano, o su quelle I tt tu · · · · ' di Lacombe, sia che polemizzi- e era re, Pagine dell~ Jet_- c?me m_ Spagna,. p secolo no coi lavori di Gatti, di Levi terature, e _Teatro d1 tiltto il doro_ e _il romantic1~0; ma LE LETTERATlJRE NEL JJIO!\TDO e di Bertaccio su Leopardi e mondo - e apparso, a cura le ong1m altamente s1gnilìca– di Wossler su Dante e Goethe di Giuseppe Carlo Rossi, ben tive sono, come sempre nella sostengono insomma che: l'ar-' noto Universitario Orientale storia del teatro, nei medie– te non è avulsa dal pensiero, di Jlfapoli, il volume del vali misteri religiosi e nelle perché lo spirito è atto e, co- « Teatrq portoghese e brasi- parodie e farse che li accom– me_ tale, indivisibile, nena sua liana». Cresce, nel nostro pagnano. Tra il Quattro e il 1i:itiera essenza C..) Al d1 fu<?- tempo, che ne è quasi carat- Cinquecento avviene la nasci– n del conc<ctto. come vuol n- terizzato, il gusto e l'impegno ta del teatro portoghese, col manere con il Croce, on~e man- per un tale genere di antolo- geniale Gil Vicente scrittore ... Contributi italici aliti '' Jlì eltliteratur,, Per secoli si è ritenuto in Europa che un popolo, privo di testi scritti nella sua lin– gua, fosse privo di letteratu– ra. Soltanto sul finire del Settecento, l'orizzonte si è schiarito. Macpherson con le sue mistificazioni ossianiche e Herder con la raccolta « Stimmen der volker in Lie– dern • sono i primi ad inte– ressarsi alla « letteratura po– polare» additando un lungo cammino ai romantici d'ogni paese. Sorge l'idea di una « WeltMeratur », formata dai contributi «nazionali• de i singoli popoli. A questo idea– le. convito di una letteratura mondiale partecipano presto anche i popoli oppressi e an– siosi di indipendenza. La fondazione della lingui– stica comparata• ad opera di Franz Bopp accelera il rin– novamento delle teorie lette– rarie, sollecita l'impulso ad una equa valutazione delle lingue minori. Nello spazio di pochi decenni, alla provvi– soria locuzione • letteratura popolare » si sostituisce l'al– tra di « letteratura orale». Si stabilisce dunque la coesi– stenza di due letterature nel· l'interno del patrimonio let– terario di ogni stirpe: una scritta, connessa a opere stampate e a nomi di « auto– ri », l'altra « orale », ma in procinto di diventare scritta, e non meno idonea alla qua– lifica di nazionale. In Italia, notissimo il no– me di Giacomo Prampolini. Basterà ricordare la sua « Sto– ria universale della lettera– tura» (U.T.E.T.), cui ora si aggiunge un recentissimo vo– lume, intitolato « le letteratu– re del mondo» (U.T.E.T., 1956). In novantadue capitoli, esem– plarmente sintetici, si passano in rassegna i prodotti della letteratura universale, dai pri– mitivi, dal terzo millennio avanti Cristo fino al Nove– cento, toccando le naz1onalità artistiche degli Ebrei, In– diani, Cinesi, Bizantini, Islan– desi, Sanscrito-persiani, Fin– no-ugrici, per non dire delle letterature tradizionali, fran– cese, spagnola, italiana, ger– manica, americana, russa. La silloge del Prampolini risulta agile, fino al punto che può consentirlo l'ampiezza e la disparità della materia. Ma diciamo subito che li rischio della nomenclatura, il vezzo classiflcato1;0, lil. monotonia riassuntiva in genere, ci sem– brano brillantemente supera– te, in virtù soprattutto di una problematica connessa al pro– posito della « Weltliteratur », continuamente presente nelle pagine. Diamo qualche esem– pio. * di RENA'l,O BERTACCHINI Una volta ammesso che la tatti con la letteratura. contesto. Una potrebbe ri- per avvicinarsi ora al saggio, «letteratura» può essere an- Il g-iornalismo è o non è guardare la proporzione fra i ora al capi,tolo, ora al poe– che orale, il fatto della scrit- letteratura? Prampolini pro- due elementi costitutivi della metto in prosa. Fuori del Ji. tura non riesce più distinti- cede con calma e sembra mo- sostanza letteraria, realtà e risma nella prosa d'arte, sin vo; in compenso acquista destamente voler dire che il fantasia. dal primo romanzo « Gli in– maggi9r rilievo quello della giornalismo può essere o non Nell'ambito delle singole Jet- differenti», Moravia si è pre– lingua. Non si può concepire essere letteratura, secondo i tera ture, risulta, se con d o sentato come « uno spietato opera letteraria senza una lin- casi. A decidere basta la pre- Prampolini, un movimento denunciatore della immoralità gua e senza un fattore este- senza o meno di un profondo oscillatorio di compensazio- dilagante» in certe classi, tico, che intervenga co,ne de- impegno artistico o di un sen- ne, per il quale al periodo dietro il velario del confar· terminante. Anche se per cer- tito, sperimentato, interesse di predominio di un elemen- mismo. ti prodotti letterari di epoche culturale. Se nella storia del- to, sussegue il temporaneo Cammino « senza sbocchi», remote, avverte Prampolini, il la letteratura italiana ad es. predominio dell'elemento op- 'è detto il suo, e a perco1'rer– testo finisce per affidarsi qua- trovano posto le lettere del posto. lo, Moravia è visto solo, al– si esclusivamente al suo va- Sassettl, dell'Algarotti, del A questo punto vorremmo meno fino alla tal'da compar– !ore documentario. T a I un e Baretti, non si vede perchè aggiungere un'altra conside- sa del coetaneo Piovene; ma 1scnz10ni assiro - babilonesi non si doV1·ebbero concedere razione. Come, dal panorama cammino « coraggioso, per il posseggono solo valore cultu- a_ltretta_nti diritti _ad. oper~, delle letterature mondiali ri- ripudio dell'idillio roseo, per raie. I manuali scientifici « in s1milan e degne, di gwrnah- sul ti chiaro e impegnato il l'assalto alla realtà brutta; e versi» sanscriti trattano di sti contemooranei. contributo offerto dalla lette- ìJ successo presso i pubblici astronomia e di matematica; Più cauto e riservato, re- ratura italiana. stranieri confermò l'intrinse– il colto lettore indiano sarà sta Prampolini nel pronun- Non cl è possibile, in que- ca validità di una narrativa in grado di gustare bellezze ciarsi intorno a fenomeni sta_ sedei soffern;arci sui sin· materiata di vita». L'alba di di ordine poetico, ma allo stu- schiettamente letterari, come goli capitoli dedicati al Due– dioso straniero accadrà di es- l'apparizione di « Finnegan's cento, al significato di Dante. ser più incline alla ricerca Wake » di Joyce, lentamente alla presenza di Petrarca e dei dati precisi che vi illumi- scritto, costruito in una lin· di Boccaccio, al Cfnquecento. nano certe conquiste del pen- gua «inventata» dal suo au- all'Ottocento. Preferiamo sot– siero. tare. Un'opera del genere, che tolineare, « currenle calamo», Spostandosi continuamente, prescinde dal linguaggio co- qualche appunto, efficace nel– dato l'assunto e la s,truttura mune, sociale, si colloca fuori la sua brevità, sul nostro No– dell'opera, dall"una all'a_ltra della letteratura vera e pro- vecento. Prampolini segnala letteratura del mondo, Pram- pria, e Prampolini sembra ad es., come prodotto tipi– polini, al risultato estetico è volonterosamente disposto a camente italiano, « per i pre– indotto ad affiancare spesso classificarla piuttosto come supposti cullurali e per quel– il fattore culturale. All'estre- «metaletteratura». la tecnica di compromesso, di mo opposto dei casi sopra ci- Intorno alle qualità e al- scettico controllo che esclude, tati si presentano alcune ma- l'intima struttura dei test-i come di cattivo gusto, l'effu– nifestazioni contemporanee, letterari, altre considerazioni sione diretta», la prosa d'ar– che mantengono indubbi con- è possibile sviluppare dal te, che rinuncia al narrare un neorealismo. schiuso alla coralità della vita, Prampoli– ni scorge nell'opera di Vitto– rini, di Pavese. di Jovine, di Pratolini. Proprio questi scrit– tori dell'ultimo decennio gli pare abbiano iniziato quel ravvicinamento della lettera– tura alla mlùtiforme realtà naz:ionale, che, non necessario in altri paesi, è stato invece additato inderogabile per il progresso della cultura italia– na da Gobetti e da Gramsci. RENATO BERTACCHINI tenere la sua autonomia. non · d · lt h h bilin' · '. · 1 · può l'arte non precipitare ella gie ': ,1 racco e, c e . anno gu":, 11quale sui dia ogh1 stessa stregua della colomba la virtù di rar p~tec,pe uq scenel!gi.ati e sulle egloghe pa– kantiana, nell'abisso del nulla. vasto pubblico_ d1 forme d1 starali che fiorivano in Spagna Vive l'elemento artistico nella cultura fino a 1en patnmomo fonda una p,rande letteratura e per le filosofia come !'uccel- degli specialisti. Nè la divul- drammatica, e coi suoi autos lo vola nell'aria'. e per l'aria, gazione dev'essere necessaria- anticipa Calder6n. ma non si identifica con essa. mente scompagnata dalla se- Nell'agile e preciso anche ~•atto n'?n è s9s\anz,a, _non è rietà, come dimostra il fatto se schematico, profil~ intro- 1essere d1 Pannerude, _urutà che che a tali opere attendono duttivo, il Rossi disegna, dopo esc!ud~ la. moltephc1!a. n_o:e~- generalmente i migliori stu- aver lumeggiato la grande fi- so e d1ve_rure,_dialettica, e uru- diosi. gura di Gil Vicente le tappe tà che da ragione della molte- Il I t · ·· · "fi t· d' 1 plicità, e molteplicità che dà . vo urne_ cu,:a o_dal Ross1 pm s1gm ca,_1ve e _teatro ragione dell'unità. I lavori del mti:oduce, s1 puo dire, m Ita- portoghese: _linfluenza 1taha– secondo periodo sono quello sul ha il teatro portogh~se (quan- n:3-. la tradizio_ne clasS1c_heg– Sentimento J' articolo: Arte to a quello brasiliano ,esso, g1ante ,e più v1cmo a no, ro– scritto per' l' enciclopedie Ita- come vuole la giustizia delle manticismo, realismo e inti– liana, Lo Filosofia dell"Arte e proporzioni, non è rappresen- mismo, che espressero, in ac– un insieme di saggi letterari tata nel libro che dalla gra- col'do coi terµpi, lo spirito na– che in_ sede _di_critica riaffe~- z_iosa farsa n çiudice conci- zionalE:. mano 1_Prmc.1p1_di essa. Il pn- ltatore della piantagione, di All1'1ntroduzione seguono i mo penodo e. d1 pr~parazione 1 Luìs Carlos Martins Pena). testi, bene scelti e meglio tra– e di s1Stema~_1one,11. secondo Dico che lo introduce perchè, dotti, in una lingua che si rappresenLa_ 1integrazione e la astrazion fatta da pochissimi adatta con sapienza alla di– conferm~ di e_sso. . · conoscitori, que to teatro è versa indole delle opere. Una , Le bas 1 stonc?-teoret!che del- stato sempre un grande igno- farsa e quattro autos di Gil 1 _est etice g_entiliana, da un lato to. irrimediabilmente oscurato Vicente che nella diversità si nallacc1ano a Croce a De d 1 · d I t ' Sanctis e soprattutto ad· He el· al ce eberruno fratello spa- . e . ono rappresentano bene <:!all'altro lato, afferma il iu: gnolo; ma forse anche trascu- !1 diverso panorama del poeta; ~lisi. e nessuno. rato a causa del prevalere, il cele_bre,_ patetico Castro di Per comprendere appieno il nelle lettere portog~esi, di un Ant~ruo Ferreira, nel quale n posto che ha l'arte nel siste- lin~agg10 e d1 un atmosrer~ sentunento_ e 11 lmguaggio ma del Filosofo siciliano con- hnc1, più che drammatic1. della passione amorosa sono viene rifarsi alla sua 'teoria Questa radicale e intima di- drammaticamente dipinti, con generale dello spirito come at- vers)tà che distmgue l'intera accent! _che ric9rdano ~a C~~ to puro: nel pensiero pensante trad1z10ne letteraria_ portoghe- le~ttna, 11ro_mant1c? Fra Lu1g, non ci sono gradi non distin- se dalla spagnola, e opportu- dt Sousa di Alme1da Garrett zioni, perché esso 'è unità, atto namente messa in luce dal (romantico per lo spirito che che non presuppone nulla a.van- Rossi nell'introduzione pre- lo muove ,poichè il racconto ti a sé, me è assoluta posizio- messa al libro; così anche è si riferisce a fatti di tre se– ne di sé, autoctisi, assolute au- sottolineata la qualità tipica coli prima): e due opere mo– toc'?scienza._ Perciò,. niente_ dia- ed esemplare dello spirito lu- derne, un tenue idillio _ La l~ttica de~h opposti, I~ dfalet- sitano, l'inclinazione al sogno cena dei cardi!lali. di Julio tlca h_e.11ehane, da applicarsi al- e alla fantasia, e quel quasi Dantas - e il dramma sim– lo spmto c),e, quale s_oggetto. naufragio nel sentimento che bolico Giacobbe e l'angelo di oppone a se una realta o na- f J · R · · · · tura, ~ioè l'oggetto. che il pri- aceya _esclama~ al gran_de OSE; eg'.o, d1 alta tensione mo mcessantemente risolve. Q_ue1roz .. « No, siamo uomm1 spirituale, opere a_ccoi:11pagna– pensando in una sintesi di sog- d1 emozione». te tutte da esaurienti ritratti getto-ogg~tto. Lo spirito in un Dunque un teatro portoghe- degli autori, costituiscono il primo mbmento è coscienza del se esiste ,anche se - come corpo di questa importante soggetto: l'arte; in un secondo osserva il Rossi - esso vanti, antologia. momento è coscienza della sin- più che una tradizione e una FRANCESCO TENTORI

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