la Fiera Letteraria - XI - n. 32 - 5 agosto 1956

Pag. 4 'LA F TERA LETTERARIA MESIRCA O DELLA SEMPLICITA' COMPLETA * c(Musica inpiazza)) Da un'altezza nuova • di ANDREA ZANZOTTO rientro di unnarratore Ancora, madre a te 'mi volgo, non chiedermi del vero, non di questo precluso estremo verde ch'io ignorai per tanti anni e che maggio mi dona ora sfugpendo; alla mia cariata mente, alla mia percossa pace? Madre, donde il mio dirti, * perchè mi taci come il verde altissimo i! ricchissimo nihii Non favoleggia con la realtà ma la incanta che incombe e esalta, dove beatificanti fiori e venti gelidi entro le limpide acque della propria memoria c;'aprono dopo iL terrore - e tu; azzurro, a me stesso, allo specchio che evolve .nel domani, alla luce }f. mia, vittoria soave, mi confonni? Donde, da quali tue viscere di GINO NOG \.RA ;i gorgog!ìo fosco dei fiumi, e Pare uno scrittore che va– da dritto alle cose, ai fatti: POi ci si accorge, invece, che egli vuole condurre questi suoi fatti ad una grazia im– provvisa•· Ci sembra che il giudizio dettato da Vigorelll e Romani nell'ormai lontano '42 possa ritenersi valido an– cora oggi che Giuseppe Mesir– ca rientra nella repubblica delle lettere dopo -dieci anni e più di un silenzio che porta le stigmate di un oblio pro– vinciale tipico di quell'idillia_ ca isola letteraria che è certo Veneto conservatore. queto e contemplante sotto i cieli ma– rezzati delle floride campa– gne. dei colli in morbido ab– e ne consegue une rara armo– nia espressiva. Infine vogliamo far rilevare della scrjttura del Mesirca un dato secondario ma comple– mentare. Certo suo cromati– smo. Non per nulla egli è sta– to in questi anni anche un at– tento annotatore d'arti figura_ tive. Rievoca i paesaggi con da quali ombre quelle erbe che da secol! a me misero imponi? A. more a te, voce a te, o disciolto co1ne nevi silenzio, come raggi rasi da! nulla: sorgo, e questo gemito che stringe, questo fiore che irrora di rosso i prati e !e !ab bra, questa porta che senza moto si disintegra in canicole ed acque .... gusto pittorico, curioso dei ' E, come da un'altezza buoni toni e delle loro modu- nuova !'anima mia r.on ti ricorda ... ' laz-ioni, così come in una sua 1 aria Incantata (dove sta vigile in scalinasi · sogni, in impervie astente1 e spesso ironicamente) i suoni tra dolce fumo e orti approfonditi hannÒ un peso (àel tutto mu- là sotto i! !ago, ld nelle rugiade sìcale. traboccanti, dall'occhio ancora al tocco triste dell'alba Lievitanti... Un senso che non muove ad un'immagine un'immagine offesa da un colore un colore disgiunto da un'idea; un'ansia senza testimoni o una pace perfetta ma precaria, questo è l'io che mi desti, madre, e che ora appena riconosco, né parola né forma né ombra? Mi nascose i! vero e mi travolse o nudo mi scolpì, Lampo ml trasse da! nero bollore dei monti? Perché nulla compresi del brancicare avido di bestte d'insetti e fiori e so!l, perché nulla m'apparve de! Lavoro Là sussurrato e sparso nei campi, aggrinzito nel nido, né i! sudore m'apparve, L'altrui vigile pena - e io solo e lontanissimo in un acerbo colloquiante vuoto fronte a front~ m•altinsi? Calda La mano accarezza ancora i! frtLtto. Nel vincolo i! bambino e L'artigiano. Vivo i! !ume degli occhi ne! profondo. Questo fu mio, né mai seppi, mai vidi? Per voi non m'allietai né piansi ancora? Madre, ignorai i! tuo volto, ma non -l'ansia proliferante sempre in ogni ptega in ogni bene in ogni tuo rivelarmi, ma non L'amore senza riparo che da te, mostro o SPirito, m'avvolge e aridamente m'accalora. bandono. In genere, i critici c.he saJu_ tarono al suo esordio di nar– ratore il Mesirca (vedi Villa– roel. Pintor, Gatto. Gadda Conti. Pampaloni assieme ad altri e ai due sopra citati) po– sero l'accento su questa sua grazia nativa, sulla chiarezza vaga della sua pagina. Oggi, dovremmo rilevare che sotto tanto silenzio nulla di nuovo è maturato che Mesirca ritor_ na qual'er~ in Storia di A11:– tonia (1939). in Un uomo soli– tario (1941)? Che gli anni tra.– scorsi (e che anni!) non inci– sero per nulla sulla sua uma– nità. né ci sono state mode Semplicità di Mesirca? Sem- ereditati ancora, plicità complessa. _____ !::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::_:::;:::::::::::::::;:--------""' GINO NOGARA ANDREA ZANZOTTO DELL'ALTA * SOCIETÀ FRANCESE? UN PANORAMA STENDHAL E ILSUO LUCIEN LEWEN che minimamente l'abbiano di• e, O S J i11f O ,, LO J S J O lusingato? Mesirca ha saputo u u .. salvare la propria integrità . 1 * ' t t· · ·t l osi co scri·ZJ·one che .s,· di·segna nelle nell'eco. nomia generale_ della blema del valore della descri- ~o, ?aveva _essere I panorama ,an as ,ca e spiri ua e c - Un romanzo come il «Lewen» - zlone stendhaliana d'atmosfera, ae!l al_ta soc1e_tàfrance. se... Que- me ha conservato il gusto del- ha incontrato delle difficoltà, pagine della prima parte, sul- n:irraz10ne? Dato che s1 tratta rimane. E' il fatale paragone sta d1chiaraz1one cosi ferma e la oal!ina. la oua]e. intendia_ per affermarsi Per il grosso la società chiusa e fermata di d1 romanzo incompmto e_ non con Balzac che l'esige; uno dei ~onsapevole c1. fa. con:iprendere mnri subito a scanso di equi- pubblico manca della compiu- Nancy è svolta con metodo e limato, questo v_alore <varia da nodi della critica su Stend'hai, m che sen~o s1 orientino le_ m– vod. non è esattamente la tezza nello svolgersi dei fatti; disposizione tipicamente sten- momento narrativo; per esem- nel suo paese. è proprio in que- tenzioru _d1 Sten<!•hal, e c1 fa belta oagina di molta lettera- , er la critica presenta seri pro- dhaiiani. P.rima di tutto, è . 10 PIO, nella_·seco nd a parte la r_ap- sto giudicare una supe~ficiali- anc~e misurare ciò che manca tura del « ventennio nero•, blemi filologici La p:rima edi- stesso mezzo di rappresentaZlo; presentazione . dell_a . ~=et! tà di ra,ppresentazione deilo e ciò che mancherà sempre al t t n ·tessuta de]1'bata ZJ'one compless1'va delle pagine ne eh. P. serba u.n'im.p_ronta. d• mo nd ana acqui.Sta più rilievo d del! s età fran essu a e . • ' peso e si estende per più pa- scrittore, nel trattare la torbi- suo qua ro a oc, d .ò- impreziosita sino alla clausu- acquista un rilievo particolare. descnz1one sottile. e rnb,ri_ore g,·ne.' Mentre nel =imo volu- da e vi<va materia psicologica cese. ~1 tratta ~m1:re i • cd.ii. d l S nso del Sl.mbolo in ,, Le'"'en » fu nel 1894·,compJes- Le /l"'••e dei. no_bili leg:tttlffil· r • che v ha dt p1u ricco• o ra e e , • - ,. ,,_ l me Ja fantasia di Stendhal è che Balzac disegna cosi bene. . 'h d' . . bil fìne estenuata: è una pagina siva ma non integrale, per ou- sti della provmc!a !ran_cese. a stata più resa dalla com1J10.ssa Bardèche. per esempio, co- "ciò che. v. a , _p1u no e» ... che rimane ancora oiù in là merosi tagli; poi si sono sue- conversazione dei salotti. la te: e divertita rappresentazione dei glie nel carattere della rappre- Ed ecc_0i nsultat1. Al momento l t · u cl'1ma an cesso ed1·ZJ·on1· in·legrali e negli nera e comp.licata ,psicolog_ 1' li in cUJ. la bor""'es1a francese ne emPo. In n - ~ h sentimenti che si svolgono con- sentazione stendhaliana de a . . 6 " 1 r~-, vitale nerché ha le sue ultimi anni. in F'I"ancia. nume- de!Je dame, il gretto _mac .'".· fusamente e goffamente negli società, i limiti intrinsec_i a_lr~: ~rnva alla r1cchez".' e a po- ragionj classiohe. ben sta.b_i- rose ripubblicazioni volte ad un veUismo degll eqwvoci 1:oliti- animi dei due innamorati. Si spiro della sua opera; i limiti .ere._ quan_do essa. e la classe l '7',a1a anche, Si dica pure ]!- vasto pU'bb_lico.In Italia la pri- canti, sono tutti caratteri che r,·torna a quella liber1a' d'estro considerati soprattutto nel rap- d_egli uon:iin1 nuo_v1,delle. pas_- tr ""'LI è del 1929 con ruotano legati al cen~o dell~ - f t dell d 1g h heramente: oratica di un cer- ma au z10ne . . . . . . .. d ll' a at·vo che è propria del porto scrittore-suo tempo; nel s1om or,, e I ee or ma ' to umore. di un certo taglio il titolo· • Il rosso e il bian- anahs1 ps1colog1ca e osserva- n Lrr . , L h . . sso Stendhal appare co Stendhal la .r~spinge carne ma- co 11. L'ultima è quella recentis- tore:. Luci_ei:i L~\~en. capitatiloJ'è ,, feurcm1eanta l~nwuenna» s'L·uctteurnaonnars:m cue1coi·e eco dinanzi alla vita n.ro: teria vile. Eglt cerca l'energia ottocentesco, se non vi sco- ti ed'ta da Einaudi Attua]- per 1 1 serv 1z 10 militare e per "' . "" · . priamo oreoccunazioni di mi- m3i i 1 ·g le debutto alla vita dei sentirnen- rativa proporzionata nelle su~ fonda della società francese. COSIMO ALOISIO Domenica S agosto 1956 LETTERA DAL L' I rl,A I..,I A * Prigione d i sentime di * GIA.N:\111\'0 ZA.NELLI Ho avuto occasione, in que- nito. Di altra gente che passa non c'è, non c'è più... Ha sti giorni. di fare un viaggio. e saluta direi che indovino !e smesso d, bere grappa, che Ci pensavo da un pezzo. co- famlg!ii: quella una nipote le ricordava • l'aguardiente me ad ·una cosa che dovP.va di Nane Ca!tana· questo •m brasi!ena, che una 1Jo!ta le accadere; ed è stato a! paese fig!!o anziano de! 'vecchie- An- era consuetudinaria, non bai– dove vissi da ragazzo. Finite gelo Berretta. La più gli strani passi selvag– le elementari, vi fu, quasi Anch'io procedo verso l'am- gi che i! marito, emigrato, l.e ospite durante i periodi di fe- bu!atorio, nome strano, di as- aveva appreso. Un grande st– rie e un mese L'estate. Poi ci sistenza e di cura E' a! piano lenzio occupo. la piazza. an– s!oggiò una grave malattia e rialzato de! palazzo comunale; che se le campane del campa– infine La morte di mio padre, si apre, mi pare a sinistra nile non !ontano suonano il Ne! cimitero a due chilometri della grande rampa che sale mezzodì. Lungo il canale at– da!l'abitato è la sua tomba che fino aL grande balcone coper tiguo passa senza rumore una rimase sommersa con !e altre to della facciata. un aren110 il barca: un trabaccolo ammama durante l'alluvione de! 1952. cui tetto è sostenuto da smi!· !e 1Je!a e cala !'ancora. Non 1! viaggio che ho compiuto ze colonne; e sl!I davanti so passerà per ora il ponte gi– mi ha rifatto adolescente in no i soste11ni tubolari per revoLe; nessuno chiama il un giorno solatio di primave- due bandiere e una ba!au-111uardiano. Davide Casaro, che ra. Tutto e diventuo roseo, stra in pietra d'Istria. forse è a tavola. O dorme? anche i giorni seguiti a quel- Tornando indietro mi .-j- Per alcune ore o per sem– L'ado!escenza che io adulto so trovavo nella strada deL Tea- pre? Anche la sua cornetta essere stati molto grig;. tro Zago. Sono passato. sen sl tace, forse nella custodia Ma il tempo è prodigiosa- za riconoscerla davanti alla imbottita di finta pelle o tini– mente arretrato. Sono in Luce, porta della casa che fu abi- ta chissà do1Je. lungo i! canale navigabile che tata da me e dai miei. Nè la Silenzio ancora, un fondo congiunge i! Canal Bianco a!- targa col nomP e la qua!ifi- silenzio di passato. Lentamen– !' Adige, i vecchi portici che ca deL babbo medico La ca- te la memoria disseppellisce hanno a tratti gli archi mal- ratteri.zza più, nè !o squillan- le voci, care o indifferenti to schiacciati. Anche sotto i te campanile d'ottone, a pila. un giorno; stenta. ma dopo portici che guardano ad oc- Poco importa: era una casa un poco rivede anche i volti cidente, c'è luce, un poco ve- d'affitto. la terza ed ultima e sulla facciata delle case lata dai tendoni eh.e riparano che avemmo ne! paese. E poi ritrova le macchie d'umido o da! sole la frutta e La verdu- riconosco lo Stallatico, mut<1;- ne scopre di nuove che ten– ra esposta sui banchetti. io per gran parte in auton- tano di scaldarsi a! sole. Dove i! portico cessa e la messa e subito dopo il corti- Chiusi gli occhi, sento una strada che costeggia i! canale Le cintato col fico gigante che voce che mi chiama: • Pu– diviene più stretta, si apre la supera i! muro, la casina che telo•, è !a voce arrochi a bottega di un barbiere. Prima un tempo era del veterina- della vecchia Gegia • che rifà di Natale e di Pasqua e in rio e L'altra rossa, de! notaio presenti L'aria e i! tempo in qualche altra circostanza. il che guardava sul fianco sitti- cui mi trovai immerso da ta– babbo ed io passavamo sotto stro della chiesa e si affac-1 gazzo. Le cesoie e i rasoi, uscendo ciava al bro!o. Finestre chiu- E' strano quello che conti– poi da! negozio de! figaro ri- se: è segno che il notaio non nuo a provare. Lasciato !'am– fatti nuovi. Mio padre sem- vi abita più. E come potreb- bu!atorio. sono passato da– brava ringiovanito. Ma que- l>e? M'ero dimenticato che è vanti alla locanda della Lu– sti sono ricordi. Devo invece morto e che, prima di lui mc- na, il vecchio barbiere mi par!ar2 de! viaggio. Ho tro- rirono i! figlio e la nuoro.. ha salutato ed anche la trut– vato i! paese mutato <ii poco. Mi sembra tuttavia di es- tivendola di mia madre. A! C'è sempre i! ponte della fer- sere ben presente a me stes- centro del paese scopro una rovia sul canale, poi i! treno so; vedo molto nitide le fac- altra , casa con !e finestre si ferma alla imminente sta- ciate delle case; evide1>.ti i chiuse. Le conoscevo popolate zlon e. Ecco i! viale di platani persone che incontro nell'aria e per cosi dire sorridenti; r.he sbocca nella via d'ingres- chiara. Eppure uomini e cose lucevano di occhi stellanti, so a l paese. Di se guito è una P. La stessa Luce e !e voci sono avevano un riflesso biondo, piazetta, a destra 11.na strada come affondate in una stra- di viva chioma. Avevano. che com incia con il teatro na atmosfera: vere due volte, Che vuol dire questo im· « Em! l.io Zago ». Qui i tem- ma un po' confuse: come perfetto ? Tutto è presente. a!– pi si con fondono. In luogo de, erano agli occhi de! ragazzo me.no ne! ricordo So eh~ il manifesti teatrali ài un gior- che fui e quali ogg' mi ap- so rriso non era rwolto e • . no. vedo annunci di comizi dl paiono. Con quale animo ,. che i! ragazzo sorprese sclt .,– oggi e di spettacoli cinemato- veda e riveda cori, .che _ricordi to i! gesto d'invito fatto oe; grafici in corso. Altra storia, e scoperte, è difficile dire, so- altri, per l'avvocato dalla altri divertimenti, che mi la- vrapponendosi le immagini e morblga barba castana. Mo!– sciano indifferente. Prendo la sostituendosi a tanta distanza to quell'onor del mento pia 0 strada che acquista !'improv- d'anni. immutati alcuni aspPt- ceva alle donne. L'avvocato viso un sapore domestico. Che ti, altri invece nuovi e per aveva anche un nome da pa- cosa vibra di memoria e di me irriconoscibili. radiso: si chiamava Angelo. nuova vita nell'aria renden- Prendo una viuzza. una ca!- Ritrovo ciò che era. E' s•ire esistenziali. di impegni ll'!en.e, 1,1e piu;or:'a e~an- ti nell'ambiente ristretto e com- parti in vista di un nucleo di Scrive Bardèche: • "I.Jucien .L~– con ]a contemporaneità. Mira- ~toug,t~~~.;'!1f·oper."~iend~a- plesso di una cittadina. Sono esposizione. Comunque il pro- wen" costruito come un tntti- coli della provincia! E. ripe- liana (nell'ultimo dopoguerra sempre i moti dell'animo. le ------------------------------------------,----- tiamo, della provincia veneta. si succedono gli studi critici reazioni e le commozioni d1 Lu- RJT. B.&'l'TO DI GIA"01•IO PIGHl"l&.ìf (continua 1n 7. pagina) domi nota molta gente che !e che porta alla piazza del bello che nel corso degli an– passa e saluta? Sento per La municipio. Ecco !'ambu!ato- ni e nonostante la lontananza nrima volta una voce; è dt rio; è stranamente vuoto. Do- Tisia vero tutto che mi sfiorò. una donna che mi riconosce v'è la vecchia Ceggia infer- Oggi torna a toccarmi. Se per i! figlio del dottore e chie- miera di mio padre? La cer- non Le mani invecchiate, i! de se mio padre è in ambu!a- co inutilmente nell'atrio dOVp pensiero almeno !'avverte. torio. Oggi o cinQuant'an- è i! filtro di terra cotta pe, Avverto che ogni immagine, ni fa? Rispondo con l'istinto, l'acqua potabile e nella sa- ogni sensazione hanno uno col ricordo de!!a mia ado!e- Letta di medicazione, di là strano spessore, cume se il scenza, che i! giro mattuti- di un uscio a vetri smeriglia- tempo le rendesse più consi– no delle visite dev'essere fi- ti. La vecchia Gegia non c'è, stenti per non so che com– pletezza. Sono qui vicino a me, cose e persone e insie– me le ho sognate. desiderate, ritrovate. Sono come un ·dc- Mus ica i·n piazza (Rebellato, di Bardèche, Prévost e Mar- cien o ~che, in s~guito, della 1Jl. '-' IT 1 ,. tineau. accanto a quelli di,V'lll- protagonista femnunile, la d_e Padova 1956 - pag, 222. L. 800) gati'Vi di Caraccio) il « Lewen • Ohasteller, che Stend'hal descr1- - il titolo vale da sé una d!- Dal punto di vista del valo- ve con irooic:i, e partecLpe te- no che si rinnova. Non posso naturalmente conoscere la chiarazione - raccoglie ven- rp letterario è riavvicinato al nerezza. Lu_c1en. :,,enlltreenne. ticinque brevi racconti scritti «Rouge» e alla «Chartreuse~ tlgh~ d'un ri~ch1Ss1'1.110 banchi e– tra il '42 e il '55. racconti che per l'intensità di certe analisi, re d1 Pang1 e spedito a Nancy chiudono In una misura deJL per la leggerezza di certi am- c?m.e sottotene?t.~ del 27° la_n- bienti; anche se cede. evidente- c1en, di. guarmg1one nella p1c– nitiva la oersonalità del nar- mente, per disegno e compiu- cola capitale lorenese. D1 Nan– ratore. offrono cioè gli ele- tezza ai capolavori di Stendhal. cy (che non conosceva affatto) menti fissi per qualificarla e Ma c'è un altro interesse c'he Stendlhal dona una rawresen– assegnarle un posto a sé, soli- si afferma per il critico e per tazione tutta. irnpern!ata sulla tari a, oggi come ieri forse, il lettore Il • Lewen » è un'o- « ha'Llte societe » legittimista. La nelle nostre lettere. Mesirca pera calda ancora della crea- nobiltà di_ Nane;:;-non ~a acc~t- <<·L'uomo di oggi)) origine e la storia delle case che mi sono davanti agli oc– chi e della gente che li cir– conda, che ho conosciuto 1m tempo o che mi pare di rico– noscere. Questa è !a farmacia; qui vicino è il droghiere, vie– ne da quel negozio un insi– stente odoré di stoffe appena sballate: la Pescheria luccica e puzza. I! pesce si rinnova nelle acque dei mari e dei fiu- zione dello scrittore: incompiu- lato la nvoh1ZJon_e. _p 1. ~ugho non favoleggia con la realtà ta con un primo disegno, con n governo d1. Luigi Filippo è ma la incanta entro le lim- varianti a•bbondantissime. con un g overno dt fatto che b1so– pide acque della propria me- notazioni cronologiche e psico- gna tollera.re finchè dur:i ma moria distogliendola da inte- logiche ugualmente alJbondan- col _quale s1 regoleranno. 1 con– ress; immediati per proposi- ti ai margini del manoscritto; ti, m un futuro u1,1 po vago: e l'italiano del Hinasciniento • mi e dà la impressione di non è una finestra aperta sulla poe- 'Per l'intanto, questi s1~n~ri d1 zbn.i umanitaristiche, socia- tica di Stendhal sulla tecnica campagna, questi uffic1ali d1- Nei che ca1•atte1•izzano la /01•1na suoi scritti il Pi~hini insiste spesso sulle qualità in:tuithre e,I ar·tisticbe finir mai. Anche gli uomini Ho sufficiente esperienza di fonti battesin<.;;li e di cimite– ri per poterlo dire. Dalle por– te di tutte queste case esco– no i vivi d'oggi e sembrano 1,. o anche solo per casi mo- in senso più strètto, sul fondo missionari o q~este dam,; ser– rali. Una realtà disimpegnata. psicologico, ironico tenero e a- bano u1: atteggia_me_nto d1. ~de– Eppure una realtà accessibile maro dello scrittore. Ri!e.ggen- gnoso n.'jerbo ne.i riguardi de– a tutti, partecipe della con- do il , Lewen .. si coglie, me- gli ufficiali del 27", rapp~esen: dizione umana, certo nei modi gli o ancora che nei romanzi ri- tanti dell'usurpatore .. Luc1en s1 I . inentis dello scienziato scoprito1•e di ve1·ità * di ROilllJALDO A VAJl'Zli\ 1 1 che questa veste più elemen- veduti e compatti, certi caratte- n:ova accolto da quest atmosfera Nel suo • L'Italiano del Ri- e Giacomo Leopardi•• pubbii- tologica del cervello, sulle fun- volumi di argomento stretta. tari. continui e infine univer_ ri essenziali dell'arte stendha- d1freddezza e, allo tesso tempo, nascimento• Giacomo p:ghini cato in « L'Idea liberale•• VII, zioni ormogiandoiari - specie mente scientifico, quali « La liana, il segreto della sua i.spi- n?n lega ~on 1 colle_ghl dt reg- sviluppa il concetto che i' ri- n. 2 e seguenti, 1898-99, ed un in riguardo alla ormonizzazio. biochimica del cervello• (Ra- sali. razione. Ciò che si iperde da g1ll'!erito, unb?rghe~tti 0 . lette- sveglio scientifico dell'epoca di originale scritto su « La fun- ne secretiva del diencefalo, agli senberg e Sellier, Torino, 1915, I suoi personaggi, O sono un ounto di vista del valore rariamente rivoluzionari. Galileo era stato prepardto dai zione evolutiva del dolore e i'! ormoni anteipofisari ed estro- esaurito), « Le correlazioni fanciulli (e con che gentilezza strettamente letterario o artisti- La narrazione proced': lenta risveglio artistico doPo ,! le- pessimismo• comparso nella geni, alle distrofie tiroidee (an- chimico-nervose• (Pozzi, Ro– risentiti, vedi per esempio Lo co dell'opera in sè. si a~quista e minuziosa. nel coSt ruire vi- targo dell'alto Medioevo, per • Rivista di Fil06ofia, Pedagogia che in rapporto alla endemia ma, 1941), si -produceva in ope– stagno), o umile gente. umile in conoscenza_ profo1:da. m con- cend_e e -nel disegnare carati~_- cui la genialità dell'uomo rina. e scienze affini • (Val. I. n. 6) gozzigena), alle alterazioni en- tre di cultura generale, pur dì condizione e umile di spi- tatto umano immediato con la n; mteressa a st e nd hal. piu scimentale atta a ritrarre l'ar- del 1899), scritti che ebbero zimatiche in rapporto alle ma- sempre in rapporto colla sua rito. Se talora egli indulge _ calda vita interiore dell'uomo: che al~ro. 1 '.analis,_ s?lllle dt mania delle cose nelle forme qualche eco nell'ambiente spi- lattie mentali (nuèleasi nella preparazione biologica e psi– e la fa bruscamente. li per lì Q,u~ndo Stendhal decid~ di un_a_p~icologia d~ d un al~?~= dell'arte, si ritrovò preparata rituale dell'epoca, quando sen- epilessia, colesterinasi in que- chiatrica P. i f:.uOi viaggi al- scrivere con abbondanza. rrmet: ra, in questo ,segno eg 1 a penetrare i rapporti armo- timento e ragione non avevano sta ed altre forme), e tante l'estero: « Viaga, ed escursioni ingrato - in una figurazione tendo ad ,un SE!;Ond? tempo 1 st e nd ~ n~l tempo le vice nd e ch_e nici tra i fenomeni delta na- ancora fatto divorzio fra loro. altre ricerche sconfinanti nella sc,entijiche di Lazzaro Spallan– grottesce., magari a chiusura tagli e I orgamzzaztone della contribwscono a. cornoorre ti tura e a fissare cosi i primi Assorbito poi dagli studi uni- biologia generate - che valsero zani • (Cappelli, Bologna, 1929, di racconto. e par con essa materia n~rativa, e~~i ~i ~'b- romal'!zo; e, pe~ 11 !at~o st esso fond~menti alle' vari~ .;~1enze. versi tari, nel 1902, ventitreenne, a1 Pighini largo consenso di esaurito}. « Napoleone. L'Uo– rompere la temperie magica ba nd _ooa all e str o e ~I i~pirazio- che si tratt~ duna pr1JIT1a . st e- In altri scritti il Pighini in- si laureava in medicina e chi- riconferma e di citazione nei- mo e i! Dominatore• (Treves, l·n cu,· ha avvolto la terrestre ne si mos_tra nell'.m~im,tà· della sura. 10 scrittore spess.'? si (a s1·ste sulle ual1"tà1'ntuitive ed 1·urgia a Parma, e l'anno dopo i "bi" fi · t'fi M"l 1938 e aur,·to) opera sua creaZJone artistica. Il « Le- prendere dal gusto dell md,ugio . t· h hq ll . , la f . a b1 1ogra a sc1en 1 ca con- 1ano, , s : consistenza dei suoi piccoli wen" diventa così un mezzo per un carattere laterale o per arus ,c e c e cara erizz ..no passava a Roma per per ez,o- temporanea, e la nomina a Premiata dall':Accademia d"Ita. mondi, sappiamo già che in utilissimo per il critico. una w,a scena secondaria che occu- forma men( 1s deUo s~ienzialo narsi nelle discipline neuro- Membro onorario e Corrispo1,. lia con la seguente mot:vazio- p arte è un vezzo e tuttavia a chiave per interpretare o rico- pa la sua ispirazione J?iù_ di scopn~ore di nuovi veri: e. ta_n- logiche e psichiatriche co11 dente di Accademie nostrant ne: • originale, profondo studio Q uella temperie serve, di sti- struire la genesi di personaggi quan o prevts o n economia . . ·• t · t ell' to p1u questo biologo crlt- Sciamanna e Mlngazzini. Alla e forest,·e,·e (la Lanc1'siana d1 storico P. psicologico dedicato e situazioni •in altre opere, 0 narrativa. Comunque. 11 filo lore. s, compiace _di quella te- fine del 1903 Augusto Tambu- Roma. la Royal Medico Psy-1 a rivendicare specialmente da molo a contraS ta rsi per con- per giudicare progressivamen- centralP del racconto ;. nel na- s1, in ~uanto egli st~so de,ve rini lo chiamava come assi- chological Association di Lon- esagerazioni vituperose di psi– tinuarsi. C'è istinto e intuì- te il nucleo della personalilà scere dell'amore fra Lucien _e senllrs,. partecipe d1 . que,la stente all"lstituto Psic~iatnco dra, la Societé de Neurologie chiatri la personalità di Napo– zione lirica. sopra tutto intel- Stendhaliana. Al lettore •offre una dama di Nancy. Stendhal n: !emper1e inteHettuale ,che ha d_1San Lazzaro a Regg10 Emi- et Endocrynologie di Bukarest). leone•· • Galileo. L'Uomo e i Jigenza di scrittore. Si ascolti la curiosità della creazione o conosce nel p_ri':'o contatto dei illustrato mag1s~almente 1,ella ha, che fungeva anche da Cli- Nello stesso tempo la sua I tempi• (Dall'Oglio, Milano, quanto scriveva lJ povero elaborazione letteraria còlta nel due l;'rotagonish. la rad1c~ psi- sua recente opera •Leonardo, nica Psichiatrica dell'UniverSI- mente versatile, oltre che in 1948). « Lo spirito che vince• Giaime Pintor nel '4-0: « ... J'at- suo farsi; il calore di una snon- colog\Ca del sentimento (di~pet- e la psicologia del genio•). tà di Modena, di cui il Tam- t · t I di chi taneità non raffreddata dal con- t~ e_mconsapevole_ gust~ d1 _r1- Giacomo Pighin! ripete spes- ouri~,i era titolare .. In _qu~i Re- eggiamen ° gna_ro . . trailo del ripensamento. Dupl'- •vincita da parte d1 Luc1en. in- so, agli amici, la sua ncono- parli. e. Labo_r~ton d1 r1cer_ca narra trova u~a.n:i 1 sura di SI!: Ice. quindi. il fascino di que,sta !eresse divertito e ~usto del fa- ~cenza ai genitori che lo alle- ii P1ghin1 1~1_z1ò _la _sua bril– le nella sempllc1ta dei legami opera e ]'interesse attuale che scino esercitato cosi alla lon1a: varano in un clima sorriso dal- !ante operosita sc1ent1flca, affi, sintattici, in quel gerundi sor- spiega. na. da parie della dama). Po, le Muse, quale era alJ<fra nel- d'.'ta a più. di 150 _pubbiicazio– di, nel gusto dell'aggettivo Quali gli aspe.tti più interes- il 1:arratore fa riposare la ma.; la sua Parma ducale. Non a ca- n1 ne, vari campi della Cll– u ual e preciso. Il discorso santi del « Lucien Lewen "· dal teria del i:~cconto e ~ccenna I so quella terra ha dato I na- nica neurologica e phichiatri g ede 1 · • fini . ounto di vista del valore lei- quadro dintorno. I atmosfera tali al Correggio ai Parmigia- ca, della fisiologia e patologi> proc e ca mo 81 suoi . · terario del volume in sè• In rhe circonderà e nutrirà il sen- nino a verdi a 'pizzetti a To- del sistema nervoso, della en· rompe in qualch~ improvv,;~ primo luogo c'è la finezza di timento di Lucien e della De scanini, ed i~pronta deÌie sue docrinologia, della chimica bic>– brutalità per ritrovare POI raporesentazione della socie- Ohast_eller;. è a questo puPto tradizioni artistiche molti dei logica. brani assorti in una rara Jeg- tà francese. contemporane'.' <!i che mte:"'ene l_a d~scrizi~ne .suoi figli. Lo studio della mu- Nel •1912 prese la Libera Do– gerezza .... L'elemento costan_ Stendhal. Ct sono de_lle comc1: d~lJa società nobile d1 provm- sica e degli elementi della pit- cenza in Clinica delle Malattie te è appunto la semplicità di denz,, e~ler_iorI fra .1 propositi eia. accennala acutamente nel: tura seguirono passo passo la nervose e mentali presso la . t t· uell'estrema chiarez- stendhaliani .e <;fU:lli d1 Balzac la s~a sostanza e nel suo at formazione mentale del 11ostro Università di Parma, mentre m en 1 • q t' (Balzac anzi. e il fatale ter- te.E(giars1. giovane in quello scorcio del già da due anni aveva assun– za che vale come una povera ..,,;"p d' "ar 1 ,,,..ne per molti La rappre~entazion,; della secolo ~corso quando ancora to il posto di Primario e Di– conquistata ». . . criti~i, di Stendhal, _e la r_ag_io-"ha1:1te _nance.ienn~ • si svolge la lravolgent~ meccanizzazione rettore del Laboratori scienti- Una prosa sobria, priva d1 ne d1 una cons1deraz1one dtstm- per 1 J?run1 cap1toh del roman- della vita non aveva tolto al Ilei Lazzaro Spallanzani ali'lsti– sfavillii quasi opaca se a far- tiva e soess'< nPgativa). Bal1ac '-'?; poi. tra~tP~g,ato 11 ~u~dro cittadino gli intimi loisirs dei tuta Psichiatrico di Reggio E– la trasl~cere non ci fosse ap_ aveva stabili1o le divisioni dei l'intei:~sse d1 St_endhal s1 ,,~ol: piaceri contemplativi e della milia. E' qui, in questi glorio– e enza viva del suoi ":F'tudes de Moeurs. au !(e_ n1u alle v,c_ende mter or1 educazione dell'animo La as- si laboratori - che erano sta– punto la pr s d'd là . _ XIX' s!ècle ''. ~on lp "Scenes dei du~ protago_mst1. Nel sec_on- sione per gli studi ·scieniilici ti .il focolaio degli studi neu– narratore, qua can I a. ll'O de la vie or1vee» « Scénes de do volume. intitolato "Paris... li · d' t 1 · lropsichiatrlci colle scoperte di nica là ancora sorn en e In la vie dP Province• e « Scene~ ri roveremo un a ra rappre - 1 - • d' • d · • d' Luciani e Tamburini di Vit- 'd t · . • • ·t • lt s•n non ·g 1mpe 1, per ano ml • · ·t· · · · St !azione di società· e sarà la queg 1 anni I e ucazione, I • una blanda emotivi a e sem- de la vie paris,enne" e Pn• . . • h ta approfondire la tecnica del torio Marchi, del Buccola, del pre dentro alle cose. alla na_ dhai, nello schema del "Le ~ ~aule Pfrisienne "• ~ e. r~o pianoforte e del pennello nè di Vassale, del Donaggio, del Ce– tura ai personaggi con animo wen" ripre n clevi3 queS!a p~rti- ~ ~~n; ~ofi?i:r~~- acff:ri~t\ o;~ cimentarsi nell'agone letterario ni - che ii Pighini, succeden– poetÌco Si dirà narrativa di zione con una eg~~~a varian- in~elletkali d; signore d~lla collaborando a giornali e ri- do a questi ultimi nella loro poca ~mbizione. di angustist lP. (~ 1~vie co. mo?o .~ :;' 1ka~~- cerchia mo~dana. Nasce la do- viste della città e di fu,?ri. d!rezione, prodigò la sua op~ra ,o e a "vie t>rl'V'e . d 1 1 d' Sono di quegli anni tra d1 ricerca sperimentale r1le- orlzzonti, nella sostanza. sua ralmente. la finezza d1 rap• mansta su sapore! e. v~ oret I l'altro uno studio criti~o su vando nuovi dati sulla' costi- . M · s tutto è ent zion non implica Jr aue e rap.presen az10m s en- , . medesima. a In es a . · ores ~ ·. PI h' L d _ dhaliane Qual'è il loro posto « li pessimismo nella scienza tuzione chimica normale e pa- calibrato, contenuto. discreto profondila ba zacc 1ana. a e . l Giacomo Pighini accompagnarli nel ricordo co– loro che conobbi: giovani e vecchi. A poco a poco intorno a me (Bompiani, Milano, IV ed.• 52). che sosto nella piazzamaggio– re del paese sort0 venuti a • Venezuela, il Paese dell'av- raccogliersi tutti coloro che venire• (Valmartina, Firenze, in qualche modo. mi sono sta- 1950). • La personalità di G,u. ti O mi sono•vicini. Tutti ho seppe Verdi• (Tip. Donati, salutati. Un'aria detL5a e stra– Parma, 1951). • L'Italiano del na li circondava: vestite di Rinascimento • (Guanda, Par- tempo !e creature del passato; ma, 1952). « Dove andiamo?• evidenti e nuove quelle d'og– (Bompiani, Milano, 1952). «Leo. gi. Poi ci siamo mossi e per nardo e la psicologia del ge- breve tratto tutte quelle crea– nio • (Pozzi, Roma, 1953). ture si affiancavano a me, • L'uomo d'oggi• (Bompiani, quindi mi dicevano addio. Milano, testè uscito, maggio Qualc 11 no mi accompagnò fi- 1956); ed al presente sta lavo- no al camposanto e piangeva rando ad un arduo tema che con me sopra una tomba e rientra più davvicino nella sua nrometteva di ricordare anche competenza neurobiologica, me vivo. La personalità 'di Giacomo A un certo punto mi par- Pighini, ':len nota nel campo ve che fosse il giorno delle scientifico, meriterebbe mag- Ceneri. Delle feste, delle fol!ie gior conoscenza ne] campo del- di ieri non restavano che le le lettere e della cultura ge- striscie colorate delle stelle nerale, che ogni giorno più filanti e in terra un gualcito sente il bisogno di essere gal- tappeto di coriandoli. Dove la vanizzato da menti nutrite di tanta gioia di i.eri? A me ve– salda preparazione scientifica, niva dissaporandosi il ritro-. per le quali ogni aspetto della vamento del paese e dei suoi vita rivela significati più veri cordiali abitanti. Dovevo tut- e profondi di quelli che osten- tavia ammetter che molti la al letterato comune. n suo . e . volume, ad es., su « L'Italiano continuavano a mostrarsi co~– del Rinascimento., in cui il tesi e interessati della mia Pigh!ni, da biologo e da psi- presenza. rologo, « affronta la questione Infine il giuoco si è fatto del come si sia potuto far- anche più complesso: le per– mare ed evolvere. dal seno sane che riconoscevo avevano della semibarbara società del- il volto. ahimè, d'oggi, ma ne l'alto Medioevo, quei tipo di traspariva quello che ave– uomo superiore per intelligen- vano auuto da ragazzi. E ho za e genialità creativa che net sentito una singolare dolcez– campo delle lettere, delle arti, za, una tenerezza improvvisa. delle scienze ha ridato in Ha. Ero avvolto, tutti eravamo fa– lia la civiltà al mondo, rie- sciati da una rete di senti– levando la sopita spiritualità menti: gioie di possibili in– della stirpe allo splendore del- contri; reminiscenze, nuovi la classicità greco-romana• - affetti o ritrovati legami Al– pur essendo stato accolto mo!- !orchè si è giovani. l'animo ri– to favorevolmente dalla critica ceve la impronta incancella– <P. Chiara, ad es., scrive di bi!e d'ooni sensazione. cera esso - in L'Italia: • Non era malleabile lo spirito. Ci si mai apparso finora uno studio sente non più soli. Anche co– biologico sull'uomo del Rina- loro che ci lasciarono per sem– scimento... Codesta lacuna è pre. esalando !'ultimo respi– stata colmata dall'ìmponente ro e che per anni avevamo lavoro del Pighini •l. dovrebbe quasi dimenticati tornano essere preso in seria conside- con noi. E porto con me. n– razione dagli storici e lette- partendo. i sorrisi gli ac, • :i rati che si occupano '1ell'argo-1cordiali i consentimenti dei mento. paese dove mio padre mori. ROMUALDO AV ANZINI GIAN1''1NO ZANELLI

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