Fiera Letteraria - Anno X - n. 50 - 11 dicembre 1955

Data la sovrabbondanza dl scrlttl che cl per\'engono con la esplicita richiesta dl giudizi particolari, comunichiamo agii Interessati che direttore e redazione rlclla e Flcra • sono asso– lutamente lmposslb!Utatl a dar rl.Scontro a queste richieste. '1A FIEHA tETTERAlllA GALLEIRIA DEGlLI ARP"fliS1fl( Il1r l\JL1IANK * I "banche·tti,, diGentilini Qui l'artista trasfigura in materia d'arte certe sue piacevoli abitudini di romagnolo di buona tradizione, che ama soprattutto la compçignia degli amici e la buona tavola :*: DJ[ RE~O LUCCHESE Abbiamo potiito constatare vedendo To o1)ero mandate allo si,o i,ltimo due mo• stre personali (Fa1ùknor Gal!ary di Chi– ca,90 e Galleria doll'Obalisco (li Roma) cho il pittore Franco Gentilini é giiinto alla sua piena maturità artistica. A chi voglia conoscere beno i 1 opcra di queato pittore con.,igliamo di consultare la mo• nogrofia < Ge,itilini > ( E. De Luca, Ro• ma) con present<Uiono di Fermccio Uli– vi, la monografia < Gentilini > f Ed. del Cavallino, Venezia) con presentazione di Alberto Moravia; U lungo e importante articolo e Pittura riminese di Gentilini > di Toti Scialoia, <tpparso net n. 5·6 di < Lctterat1m1 > (dicembre 1953) dove ò tracciata anche una breve, ma intolligcn• te storia della pittiira romana contempo– ranea; e infine ricordiamo che, in questi ultimi anni, lo collezioni Do L11ca (Roma) e Cardaz::o (Galleria del Naviglio, Mila– no) si sono arricchite di numerose opere importanti del nostro. r-.ro-n crediamo caagerare intuendo 1ma lc.::ione morale dai Ba11clwtti all'ombra deUo cattedrali di Ge11tilini, ciot essi sim• bolcggiano co,L quei sereni pcrsonag9i ri1miti, in /cala dignitosa. daoonti c,g/i alti 11wri delle absidi l'mtitcì della /ami• glia, la forza dell'alletto nell'amici.::ia mentre sopra incombo (guardato i c11pi cieli di questi quadri) le ire del quotidia– no e della sorte. L'arte matura di Gcntilini, pertanto, Un'al'!e mollo ma,poetica La pittura di Gentlllnl Invoglia a pat1lare ... Perch!? Forse qualche cosa. viene rappresentata come In un tea– tro nella maggior parte del suol qua– dri: ogni volta una specie dl miraco– lo. Cl ritrovo sempre una storia, o pa– recchie, polchè ciascuno del suol per- FRANCO GENTI LINI: Banehettl Da te11~po onnai, nel campo nazionale delle arti figurative. GenWini t una dello personali-là pif, interessanti, e i com7,e• tenti e i mercanti d'arte stranieri, invi• tandolo a mostre pcrso11-0li e collettive nelle 711-0ggiori metropoli, fanno di lui mio dei nostri artisti odierni di 7naggior prestigio. Questo pittore, con la sua sic"· ra e operosa evoluzione, rispecchia nello suo opero un grado di civìltiì figiirativa che va oltre i confini della 11ostra crona· ca e p1t6 parlare apertamente, con indi– scutibile tono, senso e gusto personale di un suo mondo - cosl carico di italianissi• mi soggetti -, tanto da eucre intesa, sti• mota e valori.:zata unioorsalmente. '- olio o/Ire la vita quotidiana, il 1)iacere di ~ , }id; ✓~~ - ~ Qen:tffi~{'~~~a~~:~Ìl~a J:t!~~ d~ parlare, ma ad ascoltare. La Storia, voglio dire: « l1 passato•• sta egual– mente In essa, In primo plano o sullo sfondo. Io ml sento assai vicino alla vita com'egll la vede, quale la dipinge. Cosl vicino che talvolta ml sembra udirne Il respiro. A contatto con que– gli uomini e con quelle donne che chiedono solo di eststere, che vivono un'esistenza irrisoria o no, sia essa nelle adiacenze di un palazzo, d'una cattedrale o su di un terreno da sca– rico, in uno scenario monumentale o nel formicaio di una periferia. Mon– do non più e non meno assurdo del no– stro, ma dove circola, si direbbe, un calore che a noi manca. Fantasia italiana., lavoro svolto con pa- 1>ivero.Per questo i per3onaggi o gli oo• zion::a e ·m.etodo, oltre che CO'\ ben misii• getti dei suoi quadri assumono 101a luce mo d'ima età felice. E, conoacendo l'uomo Gentilini, no,t t <i <lireche iii qireste creazioni dcUa, sita fan• tasia fi e Banchetti> all'ombra: delle cat.– tedraliJ non siano anche doc1m1cnti della s14a11111ana oaperienza e delle sue aspira• zioni. Qui l'artìsta rende 1,ublimi, traafi• ourate iii materia d'arte certo aue piace– voli abitlldini di romagnolo di buona tra• di:=ione,che ama la compagnia degli ami• ci e la buona tavola. Spesso nelle sue telo egli esprimo l'amabile desiderio del suo 81tbcoscicnte di porta.re i congiunti e gli amici all'ombra della sic11rc.:::a(lo Gatte• dmliJ morale e materiale, in liete agapi, lo11tano dallo svolgersi trabC1llm1tc,visci– do, spgsao /oaco o doloroso della vita quotidiana. rata sagacia, bllon senso di abite artigia- olimpica: Figure al mare: Mangiatrici di no, nel aen3o migliore della parola, iatiii• ostriche; .Ragazza al catCè, t11tti del 1954. SI, Jean Bouret ha ragione di seri• vere che è un·arte la quale va dritta al cuore. Un"arte molto raro, poetica. to sempre all'erta e senaibile, 1uin fatto Comprendiamo così come certi accordi di di qucato osservatore non comune Hn ar> colore possono creare un'atmosfera (lu Insomma, la pittura di Gent!llnl ml piace, In piena semplicità, lo l'amo... e ho la strana Impressione che anch'es– sa ml ami. tista ben vivo o aigni,ficativo. carica Mila ispira.zio~ essendo mante,m· Nelle sue opere recenti, egli ha operato ta alta dal consumato ·mestiere) e la ma- la facile f11.sionefra il verismo e la fanlll· teria della pitt1ira poua diventare tanto HENRI CALET sia. Le sue distese, pacate composizioni prezioaa: Natura morta con l'uva; Natu• e nature morte di quest'ultimo periodo ra morta con la tenaglia; Il gatto; La cat- sono espressioni di trno spirito eh.e lta tOOrale di Palermo, tutti del 1954. non Il cas11ale n6 difettanteaca come mol– ta arto "/!icìale e d'avanguardia di oggi, ma rappreae,itatiua di ,in' aspirazione ,mwna e morale, un'arte a cui il ricordo, lo agimrdo e il 7>cnsiero si t:olgono vo– lentieri per ~impc1tia e solidarietà percM in essa, oltre alle raro qualild. 11ittoricho, si riconoacono motivi poetici pcraonali uniti ai più profondi sentimenti dil/143i fra gH uomini del nostro tcm1,o. raggiunto 11na serena, clauica mati,riM. La sapiente ingenuiU, dol disegno di Egli non rincorro più romantici soo,ti, Gentilini, pieno della dignità che ha in st · non si ferma pi,ì a ricantare remoti miti, ogni cosa proveniente dalla lo11tanan.:a nt si dedica pii, a un'arte minore di sa• dei tempi, i) det pii, schietto modernismo. tira dei coatttmi, ma ci dà la rappresenta• La maestria con citi sono dispo,9te nei ::ione di un a110mondo vootico trci.scen• suoi quadri le foci (che talvolta 1icordo- Altre volto i suoi quadri pare riecheg– gino le felici, innocenti scovorte della ,ma figliola Orsola. G11ard<1tc i colori- di /im• bo delle e Venditrici amb1ùanti >, la fiatx, aerea e inr,ccessibilc do < La bimba sul viale>. dente la realtà, 3enza commottcro l'erro• no certi moduli espressionistici tcatroliJ re di astraersene del tutto. R,eali::::a, ciot, creano st<iti d'animo che invano cerchia- lo ideali conqui.,te dol s110spirito pieno di 1110 nel q11otiditrno scor,-cro della vita, e csperi6n.to umane. Mente, aensi e gusto che ci colgo110d'improvviso come rtno aJ>i• di Gentilini hanno acelto quanto di me- rare di pocaia, come un ricordo dolciasi• ROMEO LUCCHESE L'IMPEGNO DI GENTJLJNI A SOLLEVARE LA REAl1'A' DA UNA RAPPRESENTAZIONE NON CONTINGENTE La pittura cosidetta narra• tlva è spesso guardata con dlCfldenza: molti cntlci di ~~ri~~ ~~r~~JJ~~ 0 ~n 1 rti caso per esempio di Frar.oo Centlllnl, hanno l'a:-ia di scusarlo e cercano di con– vincerci che cgU non è n:ir– ratlvo che in apparenza e che. in realtà, è pittore sen– za attributi, m~Ml:le SOPIR· tutto a dipingere e non a narrare. Questa d!fClden1..i, poi, a ben guardare deriva paradossalmente dal fatto che la pittura dalle <,ue nu– glni ftn quasi ad or.z1, os~ia per una decina di S('COll i! stata per re~ola quasi se1"1• pre narrativa. e che lt> ce 'C· zlonl sono piuttosto t'all'.1i tra parte, ossia Ila ouella della pittura fine a S<' st.•s sa, della pittura P<'r la pit• tura. In altri termini slamu ancora In un tempo t!I cr:sl del llnS?ungscloftgurat!vo e quel critici con la loro rlU fidenza non !anno c~c rl',J.– dlre un concetto a!1bpstg.nz.t diffuso: non essere oos<:.fo1 le alcuna narrazlorie flnch~• un linguaggio uni.~r10 nun sia stato rltrovatu. l\ta quf: sto è vero soltanto lr aD~i. renz.a e caso per •.:;iso. Sc,1- za dubbio gli antl :hl na, rn• ,•ano In ma:ilcra es!')liC'l;:i,. testuale. oggettiva. t,pcrta. che og,el non è più posslb:J('; senza dubbio Il teHal:vo di proseguire sulla stralla de– gli antichi è Clnlto neì Pom• plerlsmo ottocentesco: ma questo non vuol dire che una pittura narrativa mo– derna non sia posslhUe e non esista. In realtà la pittura n3r• ratlva moderna esiste cd ha già una sua tradizione; cor.– !rontarla con quella degli antichi sarebbe Interessante e cl permetterebbe di capire molte cose. Limltlamoct 1. notare che mentre gli antl• chi disponevano di una vi– sione unitaria e oggettiva della realtà e dunque anch!! di un linguaggio adeguato e non meno unitario. I moder– ni. lnfrantasi l'oggetlivltl classica e con c-ssa il lin· guagdo in cui si era espressa. debbono per !orz..r. limitarsi, con mezzi pura• mente Individuali e speri• mentali ad una continua il• luslone oscurn e cifrata <ma di una cifra Ignota a coloro stessi che se ne i.ervono) al– la crisi che travaglia la cl• viltà e di conseguen1,a le ar– ti. La pittura narrativa mo• derna, insomma. non può raccontare come racconta• vano gli antichi perché le manca li filo d'Arianna del racconto, o!>sia.In parole po– vere. una glustltlcazione su• perlorc e obbiettiva. E' si• gnlflcativo. tuttavia. che I pittori narrativi moderni. per esempio un De Chlrl<"o, sJ rifacciano spesso nelle lo• * Vno nota nuova 11elfa tradi:ione di ALBERTO MORAVIA le da bambini. carrettini a mano. seggiole Impagliate. tricicli. reti metalliche di Jet• ti. paltrondne sfondate, co– modini, tavolini da ca!!è di periferia. forneHi da caldar– roste e altri simili oggetti eterocliti e modesti inserl• scono le loro presenze In• congrue tra I monumenti or– maJ scaduti a qulntc tcatra• li e a sfondi caratteristici. Tuttavia, anche se aHbla• mo parlato sinora di Genti• Jini pittore prevalentemente TO rappresentazioni. al mo- nl i nomi europei di Goya, Insinua e si propaga In Que- llnc Illustrate a colori e nel ~~;~foti~~~ :: A~~r~ ~:. di classici della narrazione. Daumler, Ensor. Chagall. sta foresta di monument! posc~acarte di cristallo: ma mc ad uno dei tanti pittori Cli sfondi rinascimentali de• Indubbiamente apporti di con la Cor-La dcll'lgnoran1,a il olttorc sembra volerci dire ncoprimltlvl o arcaicizzanti chlrichiani sono l'esempio questo genere cl sono stati e e del candore naturale. Gen- che Quest'aria di ex-voto è che attraverso l'evasione ro– plù noto di questo ritorno cl sono tuttora; ma plutto- tilinl si è Impadronito con Quanto si puO onestamente mantica ln un passato di ma• alla maniera degli antichi. sto per affinità e J>Crslm- studio attento e originale spremere oggi da monumen- nlera, mirano soprattutto al– Ma attenti: questi sfondi patia indiretta che per derl• de~ segreto della quotidiana ti ormai Imbalsamati e ri• l'evasione dalla buona e soli• ~tm!!f1~a°~ 0 co~uri~1/i:i~ -::. 21 3r1:,I/! 1 at:~ti l~~f~: ri~~!:~~z~~~~add~.itÌt~~n°u~:: ~~~~! Ea~h:t~~::!~nJeJ t~~t~: ~~ g11 :t~:td~~~~ 1 1~~:e~°71n~ so. Essi sono stati giusta• ml, temJ>Cramenti simili rea- rcvoli carrettini. venditori !anno tutti coloro che. al to Ingenuo; Jc sue domenl- fde~;lnlt:f crir:it!-~~lif ~! ;{;~~~ifò1~f ~f~J;~~ ~fnb~1~l~~r;![:~i~~f~fl ~!::~;11:v~f ~a~:~ i~~~ 0 :~1°\ 1 ! 1 Ef ~rl~~~ftf ~i to che non c'è ancora ma pulso orl,elnarlamentc nar- somma ogni sorta di ccsc e noscono Il valore e lo esalta• spontanea e poetica. E II suo ~~in~~ l~~tvlÙin;!rf~?l~ ;~t~~a ~t1:r>1r!~f'a~! ~ 1~ fi~~ 1 1au~~: ~ 1 i"aG~nti'1\~,: ~~~Jg u~ 1 ~~~c':;~~!-nt~s~r:: fi 1 2~ r~~:u~fdI~~°ntf~~i vato una visione unitaria e scontata sul plano di una con tutti auel battisteri. duo- !uso, Gcntlllnl opera nel suol O meno metafisici novellato– oggettiva della realtà. rappresentazione seria e di· ml. campanili. por1\cl, cat• quadri un'argula riduzione rl. Fedele alla lezione di Sci- Per chiarire mei:tlloQUCSlo retta, perch6 svuotata dei tcdrall. palazzi servono da del glorioso museo Italiano pione. U colore di Ccntlllnl concetto facciamo ancora li suol antichi slgnlllcau e non sfondo non Più, come in Dc Quasi a colore locale, al tem- attinge sempre a Quella deu– nomcdl Karka In lc-tteratura. ancora animata dai nuovi. Chlrico. a statue parlan1l, a P<> stesso fantastico e !ami• sltà, profondità e modula• Lo scrittore boemo è an- L'Italia. d'altra parte, non è manichini metafisici. a pre- llare. I leoni che sorre,e,R:ono zlone che o,enl studiosa con– ch'esso metallslco ma si di• la Russia di Chagall: non è senze mitologiche. bcnsl a le colonne delle chiese roma· slderazlone deUa realtà ne– rcbbe che piuttosto che ad un oaese nuovo e mezzo scenette di genere. a lncon- nlche diventano gatti acco- c:cssarlamcntc produce. Del tma trascendenza pasltlva, vuoto con contadini. soldati. trl paradossali. a Incidenti vacciatl da\'anll una carta• resto. a riprova, si tratta la quale non potrebbe non osterie. mendicanti, cavalli. ironici: e tuuavla. seppure ta di rl!iutl: le donne sten- sempre di paesaggi nlent'af– !ugare la tetraggine e I'oscu• belle ragazze. isbe. strade• In modo diverso, ragglunsco- dono I panni sotto I portici fatto lmma,einarl. e la pt"C('i• rltà dal suol scritti. e,e:11 allu- maestre e cicli orientali pie no gli eCletti di una ma.eia che videro passeggiare I san- sk>ne del riferimento topo. da continuamente alla man· nl di stelle: l'Italia i! quasi e2"ualmente ootentc e allusi• U: gli orinatoi sono più grafico, in questo caso, è ga– canza. alla possibilità e alla un museo in cui l monumen• va. Slamo In un oacse !anta- grossi del battisteri I ca· ranzla di raoprescntaz.lone necessità di questa trascen- ti di una mezza dozzina di sllco e Ironico. In cui gli ele• mlon della Coca-cola si In• veritiera Cd oggettiva. DI· denz. 1. Donde quel senso di civiltà stanno contro l'altro. gantl edifici ,eo1ici-bizantlnl gol!ano nelle oorte ocr le remmo piuttosto che l'lmpul• scena vuota e aspettante. di serrati e fitti e tutti. ormai, cl sono presentati In una ma• quali srnarono gli eserciti: I so a narrare In Centlllni sia sospensione mistica e vana. sconsacrati e morti. Ma la niera garbatamente pittore- fidanzati sefgono sulle tom• posteriore e, Insomma. se– di ••nellto imooten1e che è vita dell'Italia moderna si sca un po' come nelle carto• be del martiri: e carroucl• condark> a quello di rappre- uno del olù poetici dei llbrl 1...---------------------------~I sentarc e dipingere: esso si do Kafka. Uno scrittore CO· sovrappone a questo come mc Kafka è Il testimone di s • t • d • • complemento e arrlcchlmcn- un'assenza. di un vuoto. di ,. fl e ~ 1 I p I t t u •. a, lo, quasi come Inevitabile una mancanza ..:-.al tempo ., ., · 1 conclusione. f-~~~~ dJl 1 J~;t1~~!!:à q~:. I • e no1•rot1,•vo Non vogliamo caricare la st'asscnza, oucsto vuoto. quC• p o~ t1ea pittura di Gcnhllnl dl sl-gni- sta mancanza. In pittura e .-Y flcatl che quasi certamente tenendoci all'Italia. che altro essa non ha avuto nell'lnten• !ecc Scipione? Nel quadri di Tra M figure pfù Importanti della nuova ti, scava profondamente 4tlla ~la pitto- zlonc dell'autore. Que-sll SI· Scipione la città di Roma. Scuola Italiana di pìtt_ura,quella di Gen!I· rfca come farebbe un lnCUOre, r suo disegno gnlticati che senza dubbio cl descritta nei suoi aspetti p1ù Uni s'impone sempre piu sia per l'alto valore e l suol simboli, e colori.tee• i suoi cieli, la sono e sono in parte Quelll barocchi e Plù flftltas1lci. ap- pla,tlco della sua opera che per l'origlnollta .tua architettura ascendente dove s'incon• che abbiano cercalo di dcfl• pare come la scena vuota' deUa .tua visione del mondo. Lottando aper- trano QW181 tutti gll stili, le sue .ttrade e I nlre, sono In certo lllodO In• ma pronta per una rappre- , tamente contro le correnti di mocta ha osatp .tuoi vieoll pieni di battiti di cuori e di ru• sentazione sacra che non si cercare e realtu:are una perfetta .tlntesi fra mori, I suoi toccanti oolti genWine1chl e ì volontari cd emanano dalla farà. Scipione, Insomma. è la moda concepita come pura pl<Utica e la suoì animali etnachl, sarc<Utici, 1nge- pittura di Gentillnl come da il pltlore dell'assenza meta• pittura detta narrativa; provando così che nt.!1. Colori.tee le tek con forza e detenni- ogni pittura vitale e comples- · fisica In una città come Ro non è una 1cuolao una determinata tendenia nazione, spinge i colori verso l'Interno, verso sa. E' questo il miglior com• ma che J>Cr secoli ha legato a formare l'arttsta; che l'artl.tta, quando la profondità; e da qunta profondità cl gfun- pllmento che possiamo Care le sue pietre con Il cemento '!/j~f![!e':f:°f: :::1~~~~::;ie/{itip;::;,r;:;, . :;:t~lv~I a~~:~a~~=~I iet 0 F:~1ti~ r::;.t~ a Gen1illnl: quello di averci g:s~~a 1 t;~s~~~,.'\d~~~!!~~cst mondo. E noi dovremmo esser ricono.scent1 eflelto ottico e ci prende dentro di st, le fi• detto Più di quanto avesse col mc7.zldella crisi, ;e;;fr~t~inii:r:hif ~jam~n!~n~:,.~:i:f,~~'. a;;:,/ ri;ld~~.t~o mC::vo~:a /J':°1f,~ o1~ in mente di dirci, appunto Franco Centillnl lntrodu• sorridente e patetico olio .tte.tso tempo. Sen• blocco, benchè ci<Ucunaal proprio po.tto, I perchélmpegnatoconscrlctà ce nella tradizione creata da si!lilmente, come un crontsta clu sd di co- bimbi, le donne e gli uomini, gli animali, k a raggiungere la meta comu- Sciplone a Roma una nota gliere l'elemento ,xrmanente d'ogni cosa ina• case e 1e chiese, tu!li gli elementi 111.t.tuli e ne ad O.S?nl arte: conciliare diversa e nuova. Quello che nimat11 rispetto agl' esseri ui~nH e vice- dipinti da Gentlllnl, attraversano I nostri oc- le contraddizioni senza sacri- In Scipione era acuta e stra• versa e Il quale elimina tulto ciò che non t chi e pene!rano in noi e, a un tratto, noi ficarne alcuna e sollevare zlante consapc\'olea.a, !mpo- organico per la sua vi.tloM, GentUlni ria• respiriamo e viviamo ropera di que.tto artista la realtà .ad una rappresen• ~~~;~t: sr;:,~ì!:~,i~i~~tl~~~ 1,~~:,:e:1i~dic~:/;~p~:l1:1:g!u':a~:o;~:i~v: ~zi~t~~zi:rte del no.tiro tempo e deUa nostra ~~onn:tl:;_n contingente né ~:15\o:n~u;~~rf ~/t~~t\H:1 zare i suoi per.tonaggl e I suoi altri elemen- BAltAi'l ALBERTO l'tfOltAVIA Biblioteca Gino Biancb ORARIO DELLA REDAZIONE 11-13 16-18 l\Janoscrltll, rato e dlsernl non pubblicati non ,1 re,utolscono l~ltANCO GENTILINI: Fidanzati al carrè FRANCO GENTILINI: Le due amiche l'ltANCO GE!-/TILINI: Nalun. morta con anguria

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