Fiera Letteraria - Anno X - n. 23 - 5 giugno 1955

LA· FIERA LETTERAR Anno .... · N. 23 SETTIMANALE DELLE LETTERE DELLE ARTI E DELLE SCIENZE Domenica 5 giugno 1955 SI PUBBLICA LA DOMENICA Direttore VINCENZO CARDARELLI QUESTO NUMERO L. 60 * DIREZIONE, AMMINISTRAZIONE ROMA, VIA O'ARACOl',Ll n. 3 - Telefoni: Ammlnlstrazlone 684097 - Redazione 68'1098 - Pubbllcttà: Ammlni.,t.razlone • La FIERA LETI'ERARIA • - via d'Aracoell, n. 3 - Roma - Tarl!le: Commerciali 1... l:>u Editoriali L. 80 al mm. - ABBONAMENTI: Annuo L. 2.700 - Semestre L. 1.400 • Trimestre L. 750 - Est.ero: An.nuo L. 4.000 • Copia nrretrnta L. 100 - Spedizione In conto corrente postale <Gruppo rn • Conto corrente posta1e numero 1-314;>.6 LANARRATIVA com: RISCOPERTA INDIVIDUALE * LA CRISI DEL ROMANZO Sl ha. un bel giurare che i-I.pcr1'onagglo dcll'lo-llrlco .. intcllct• tualc~ cltc domln-11va nella gencrn::ionc ,li l'Utorinl o ,U 1•a– vc8e~ sia. #ta,.o c11.nccllato .. Anche per la nuou11 genera.• zlone, Il mollo più vero ili narrare è q11ello di nar,-arsl di FERDINANDO VIRDIA .. ~ ··~ _ .. ~ d//j//A • $,';'--fl' .... ~,i.. I ' 3/'\ A (✓;-~-~~--- j ~: f , 'f l -;.~1 •,' • (1 J ,; . ,,-~ (Continua a pag. 2) J[JL LIBRO -· I • ~:;, ,w:-,;.~ . .,_ ,• ~ ~ I ✓ •• :.,..,..-,,_,,._ DELJf .... A * .. ~ ' ~., '. _.! •.,, /1/'/.. ' -~.. . ... ·;.//',1,r, ., . . DOMENICO CANTATORE: Disegno SETTil\è\.ANA La poesia .dello 1Ueri11i e lo ''tenf;,-:ione dei ,_, •. ..,i,, # • .. -- • ..... • • • • • • ' Scoperta anni fa da Spagnolètti, l{uesca~essa illettèrata 'ba cominciato a scrivere versi a otto anni; dopo «La presenza di Orfeo», pubblicato nel 53, in questi giorni ha licenziato due nuove raccolte, «Nozze r?• mane» e «Paura di Dio», dove viene sbalordicivamen ce riconfermato il valore metafisico della sua poesia TRADOTTO Xl\' XTAUA H., "GONCOURT,, '53 * LEBESTIEDI GASCAR 011otecaGino l::31a UN'n!POl!TANTE llACCOl/11A DIS GGI EDITI BINBDI 1 fl * DA~TE e. De Sanetis Se dovessimo riassumere in u,u, sola frase la a·itica dan– tesca del De Sanctis e mostrare la siu, importanza, di– remmo che è la prima ostinata ricerca dell'unità del poema di GOFFREDOBELLONCl In un solo ingente volume di qua.si otto- esporre ed a dissertate sul oontenuto ed a cento pe.gine Sergio Romngnoll ha raccolto pescare le Idee nelle allegorie. E' vero che 1 le lezioni e i saggi su Do.nt.e di Francesco critici aggiungono sempre che tutto quanto De Sanctls: volume quinto delle Opere di è una tlnzlone; che nella poesia U contenu• ~~~:.!1~~u'ri1~~~tJdf &!1r~~ll~~t~~ ~pc~l1bf~~~~oe ~ac~ f:e~ ~~~~ Non solo gli scrltt.1 g1à edltJ, a volte di diver- che IJ crl:Joo deve scind~re quello che uel sa e più compiuta stesura e sempre rive- poeto, è uno ... Il poeta secondo quesli,l crl– dutl sugli originali: ma vi troviamo anche tlca. in luogo di abbandonarsi alla contem– quelll in parte o del tutto lncd\tl, per esem- plaz!one della natura, l'eterno Ubro della r!– plo le lezioni tenute a Zurigo dal 1856 al '59. ta. guarda l'oggetto oon occhio filosofico. e I saggi sono quelli che LUI.tiabbiamo letto comincio. col domandarsi quale è l'idea. da nelle due raccolte pubblicate dnllo stesso cui questo oggetto dee essere manifesta– De Sanot.is: su Pier della Vigna, Fronce- Z.lone? ... sca da Rimini, Farinata e 11 conte Ugolino. Sento spesso dire: Il poeta ha spesso rap– sulla versione del LamennaJs. sulrargomen- presentato 1: tu.le t!po e carattere per m~ to della Divina Commedia e sul carott.ere e strare la tale Idea. E' una conseguenza '11 l'utopia di Dante. Numerue note dichiara- questa cr:lt.lca falsificatrice dell'arte. Il poeta ~~v~.n~t~!~/~~1 1 :!i,~rir~~fa~\. ~!:on~ =~ ri~~t!ì'J~~ 0 inco~~ nd:!~ 1 1•~wr: i-: trl e chiarimenti che mostrano la dol.trln:l. passione, Il sentimento, la figura è uscita e l'Intelligenza del giovane editore. E c'è un dalla sua generalità ed ha preso determina Indice analitico det nomi del persona.ggl. zlonl particolari. F.d 11suo scopo non è g'.à delJe opere. e del concetti Csessnntacinquc che l'lndivtduo abbla ad oltrePQS58re se ates. pnglne a due colonne) che consente dt tro- so e sentirsi come generale ... a.nzJ è il con– vare agevolmente nel u:sto quel che la me- trnrlo: è Il generale divenuto, nel tale e tale :~rl!,p<!: 1 tt~et~r:iu~~ aser1f:~~:er~a gf{·~~~i :f:~ ~1:: 1 ~~~eP11 'rr~~:fa~i:: ?asf~~: del De SanctJs ln altro ordine seguendo. per l'lndlvlduo, un individuo Indecomponibile». esempio, quello che egU ha det.to dell'alle• La Divina Commedia non è plU dun:iue la gorla. e del mondo poetico di Dnnte. o della enciclopedia del medioevo: ma non è ancora unità della Commedia. l'opera d'arte nella quale e IJ Medioe,·o e Se dovessimo rl~umere ln una solo frase lo stesso Oe.nte Si sono b'asflguratl lrul3l– la critica dantesoa del De Sanctls e mo- :r.andosl all'universaJ!tA. Pot.remmo anclle st.rare la sua importanza, diremmo che è la soggiungere che nel corso torinese è più evi– pMma ostinata. ricerca detrunltà del poema.. dente li propos.:to di cercare !"unità nel pro- La !&ma di Dante era stata rinverdita dai tagOnista del viaggio ultrnterreno. mentre in romantici tedeschi e francesi, I quali. nel quello Zurtghese è lo sforzo di trovare :-:e!la poeta, vede, •e.no il più alto esemplare del forma del poema la sua Unità fant.&t!re: genio creatore e. nellA. Divina COmmedla. &!crio perSl.no drammatico perehe 11 De la più compiuta espressione dello. civiltà Sanct.is vede l'antitesi nello s~ Dante. medleva.Je cristiana, una « epopea della vi- tra l'artista che egli era e 11 teorico r.be vo– ta oggebtlva dall'individuale all'Universale», leva essere, e persino t.ra . kl sua p<>e3:a e la e dall'Inferno al Paradiso. li nostro Foscolo, sua Idea della poesia. rlprenriendo IJ filo del Vico, approfondi lo « Questo mondo Intellettuale - dh."e 11 ::t!,/~U:~!el d~ d~~~u: -~ .!811~~.-;\: ~~~~•.: etOloo e creatore di una poesia proc:llg10• 1n Dante prevalesse l'Ingegno ape-.:•~t.lvo. samente energica. E Si giovò. per rne,tllo questo mondo de:.terebbe un grande int.lJ• comprenderlo e farlo comprendere, cosl del- resse per sè stesso, voglio dire per la ~ua le ricerche storiche come dalranallsi Un- profondltA e originalità del pensiero: ed il gulsUcn. In questa crltJee. f0600l!ana è g à fH060fo sarebbe stato t.anto assorto nella avvertlblle 11 trapfl.SSO dal gludiz.Jo storico serie delle sue deduzlonL che la poesia vi al giudizio estetico, sebbene resta non risolta, sarebbe entrata solo come un accessorio. nemmeno da uno svolgimento dialettico. l'an. Avremmo avuto un San Tommaso In v~: tltesl del contenuto e della forma. ln Dlvinn Commedia sarebbe rimasta pura- « Teologla, fllo.sofla, mornle. politico. sto- mente un poema. didascalico. Ma Dante é ria, mitologia, quest.n Immensa euctclopedla or:lgirulle e profondo come poeta; produce del Medio Evo - dice Il De Sanclls - se come poeta: e se per le cagioni espos:te rl– la son divisa gli Interpreti, ed affezlcnan- solve Il suo mondo 1n una materia !11060flca, dosi ciascuno alla sua pnrte ha finito per 10 fa ripugnante l'ingegno. Vuole Insegnar lsco.mbla.rla COI tutto. li che dico lo. non fllosofln. vuole che la realtà sia semplice già per olaslmo, chè l loro lavori corr:lspon- velo di quella! ma come attinge !I rea.le . lvi dono aJ cammino che ha tenuto la critica sente se stesso, lvi genera. lvi cominc.a net tempi moderni. e declamare contro i propria.mente II suo lavoro. Se guardi alla oommentatorl di Dnnte gli è come lncolle- concenz!one in astratto sembra che la fllo– ri:rsi contro lo. storla dell'umano pensiero. La sofln debba assorbire in sè Il reale: ma se rn~ 0 ::an~~tl:nh~l:~~~1f Ji~~~n~~ r=a~:~o~ it~~~ =ee ~~ che entmno In un lavoro. Si studln dl non clolo, for111ae pensiero. La fllooo[la ca.lande trasanda.me alcuno; e però n.,la Divina in lei uccide sè stessa, dlvent.Q cose., e quel Commedia. essa comprende tutta quant'ellu tanto che ne r1man fuori nella sua natura è ampia, la sua materia ed assegna lI debl- astratta. nella sua genernlll.A, è Il lavoro ot– to luogo aJ suol elementi oostltut.ivl. antl- trepassnto ... Il poeta hn voluto lnna.lzarsl In ehilà e medio evo, teologia e fllosoUa, mo- una regione trnscendente la poesia. nella raie e poUtlca. Cosi parecchi critici sJ seno regione della scienza: ha !atto di essa scien– messt a dlseppelllre le Ignorate 1ISlont che za lo scopo della poesia; ha voluto far se.r. sono state Innanzi alla Divina Commedia, e vlre In materia poetica a questo scopo. Ha ne hanno formato una specie di ciclo Dan- voluto t~ cose assurde, contraddittorie, ma tesco ... La Divina Commedia soprnstò. a tut- non è raro li c::so che uno scrittore altro te tnestJmnbllmente .>er reccellenzn della voglia ed altro fnccla. Lo scrittore fa, non forma. Nè gli\ In forma. come si crede vol- quello ehe vuole, ma quello che può. L'lnten– gnnnente, è posta nell'entrinseoo delrelocu- zlone è spesso determinata da certe opin.lOD.I zlone e della lingua. La forma è Il divino, preconcette, da falro poetica, da circostan– lo spirituale, Il « Deu.t in nobl.t » che si estr!n- :r,e transitorie, dall'ambiente tn mezzo al seca e si Incorpora: senza di lel la materls quale altri si trova: l'opera è determinata è un arbitrarlo. un molleplice, un \'UOto e dalla nnt.ura e dallo. pot,enza dell'ingegno, 11 morto aggregato meccanico». quale raddrizza e corregge quello che nella Il De sanctJs Intervenne a questo punto, concezione è t-orto e difettoso... Il simile e net tre corsi danteschi. quel10 del 1842 a è di Dante. Tratto a una falsa conce– NA.poll,e quelli di Torino (dal 53 al 55) e di z!one per un concorso fatale di cause, vallca Zurigo <dal 56 a.I 59) cercò r1mltò. del poe- Il suo argomento e si tro\'a 1n un mondo di ma. e non sl muse d1 averla trovate In Dan- puri concetti e fa di esso mondo la sua in– id stesso, protegonist..'l. dei suo viaggio, ben· tenzJonc e Si Ura dleLro tutta la realtà e ne si in ult.lmo. nella \'lslone, cl~ nella fan- vuoi fare t segru dei suol concetti. tasta dantesco che e.e~ I tre regni ultroter- Ma a1 modo come lavora vi accorgete gfA reni. Protagonista. li poeta ha Innanzi l'Idea che questo non è Il suo mondo e che non vi divina e lo. forma umana. e li mondo umano rimarrà: perchè quel concetti eseon fuori si ripercuote nelln sua anima severa e €de- sclntlllnntt di una luce che t.l rivela Il poe– gnosn: osserva, giudica, rlcordn. t.n. Quei pretesi segni prendono corpo, acqul- « Dante - dlce Il De SanctJs - e la sln- st.ano una vita propria, e Il diresti creature tesi vivente del tre mondi, I quali hanno !Ibere e comp!utrunente poetiche se Quella ln lui. come In uno specchio, la loro rlfles- benedetta Jntenz.Jone non vt fOSSe rimasta s!one ed uniti\. Egli non è solo spettatore attaccata come una palla di •piombo ... Cosl ma a:.tore: smarrito nella selvn del \'IZI e quel mondo intenzionale rimane un punto di degli orrorl. contempli\ lo spett.ncolo della partenza lontano. fuori della poesia. oltre cadutr.i. dell'uomo dopo la colpa d'orlg:ne; l'argomento, e dO\'e penetra In forma dlda– lndl, passando nel luogo del pent.lmeuto, l scnllce. ed allegorica lnscln nel la\'oro delle peece.U mortali Incisi sulla sua fronte dalla gmndl ombre che turbano Il lettore». spada dclln Divina Oiustlzia sono cnnce\latl li critico è dunque persuaso che Dante, ad uno nei uno, e. rinvigorito dA.lln Divina. come del resto egli stesso desiderava, &0ver– Grozla. et lava COI pianto I suol faJll, e, chlnsse con Ja sun prepotenza di filosofo e di penUto, confesso, giunge di grado In grado teologo li mondo della sua Immaginazione alla soo compiuta. redenzione. Innalzando per (A.re di esso un·auegorfo. di \'erltà teo– rlndlvldualHI\ a Signlf!cnzlone generale ve- logiche. E cl consJglla di leggere la Divina diamo ln Dnnte espressa la stessa vltn umana Conm1ed!a senza Interromperci a cerca::e, nella sua espllca7Jone terrestre. cicè nel suo queste verlt.J\ o a spiegare enigmi contenti triplice stodlo di corruzione, d'esp!~zlonc e n1 significato' letterale; e in tal lnodo aru.– dl redenzlo11e: cosi nel poema dal! est.remo mette che questo slgniflcato letterale non è grado dell'orrore. del mnle e del brut.to. c!oè sufficiente n comprendere tutto Il poema e dall'ultima bolgia infernale. Si PRSS:l.nello che spesso !'ordinamento morale e t.e<>loglco stato di lott.n tra' contrar:!, Il quale dual!smo rompe la continuità della rappresentazione s·tnnnloo a poco a poco alJn sua JdealltA as- e rl\'eln. che c'è Il due dove egli sperava di solut.a. a ,•eritl\. a virtù. n. belle:r~. Il che n"er : .rovn.to l'uno. li problema posto dal De non rlmnne già una fredda ast.rnz one, mn Snnctls non si r!soh·e In queste po.glne. e diviene persona \'Iva nelle figure tanto poe- san\ quello della cr:ltlca dantesca dopo di tlche di Dante di Virgilio di Bentrlce di lui. sino al Croce. che distinse la st:ruttu:-a MRtHde. deiln Vergine. Onde potrebbe pa- dottrinale della Divina Commedia dal:a poe. ~s~a P:~J°:'x!~~~-t~ ~l~ :~t~~e st :ia 1 \t~!;= ~~vemb~~ 1 iii:r~om~,i~ 1 c~ 1 ~! ~~PI=~ glo che et fa per la sua rcde.nZlone... ma ta Noi ci domandiamo se non sia possjblle qu~ poesia lnt!ma, come oggi la dicono. sU11atraccia del De Sanctls, rileggere ll poi quest analisi profonda delle controddlzlonl e ma proprio come narrazione di un viaggio del tumult.l del cuore umano non è nccomo- n.ttrn\'erso i tTe regni dell'oltre tomba rap– data nè al genio dantesco n~ alrindlzlo c!e\la presentati con prodigiosa unltà di fantasia. pocS1a primitiva. Nella Divina Commedia trasfigurando nel primu il castello e Ja città Dnnte sparisce lnna.nzl alla gra_ndezza della medievale. nel secondo 1J paesaggio Italiano, visione sulla quale si r!,·olge pnncipalment.e nel terzo la cattedrale gotica con la sun l'attenzione del lettore; nè egli esprime al- \'etrnt.a 11 suo paradi.so e la sua rosa: t.re trlment.1 quello che a"vlene nel suo animo regni dove 1 dnnnat.l I purganti e ! beat.I che slmbollcamcnte ed oblet.tlvnmente, come ricordano e rlevocan.o avvenimenti e persone nella sch•A..ne! peccati morta.li scolplt.! sulla terrene nell'attesa di un rinnovamento to– SURfronte, nel rlso di Beatrice etc». tale profet.uto e annunciato. I canti e I paesi Cl sembra che. portando alle loro ultlme dottrinali sono. per chi legge a questa ma– conseguenze c1uest.1primi giudizi del De Sa..11-ntera In Dlvinn Commedia non \'Crltà fllo– ctls s1 possa. concludere che runttll della soflche morali teologiche CStrinsechc alla vi- Commedia è fondamen~lmente mora!e. 6ione e n.lla. rappresentaz!one fantastica, è ~-~r~: ~ ? 1 ~Z:m~n~:l ~~~ctJ;Cl~ GOFFREDO BELLOXCI Divina Commed!n, intesi principalmente ad (Continua a pa(l. 2)

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