Fiera Letteraria - Anno IX - n. 9 - 28 febbraio 1954

Domenica 28 febbraio 1954 Uno scrittore di fantasia ·* di FABRIZIO WINSPEARE Riccardo Marchi si accorse di es.sere un artista quando aveva già passata la trentina.. E nel 1929 entrò a passo di carica nel mondo lellerarlo, conquistando d'lmr,eto col suo primo romanzo e Circo cqucatrC • quel premio dei Dieci che, Insieme a quello di Bagutta, lu uno del progenitori della ormai numerosissima taml• glia dei premi letterari. zi[i:;>es~~ lr!~~rf~i:t~zoa:i::tu 5 ::~g~~e Ufu° 1s:J:~~ al suo apparire, da critici e poeti come Fausto Maria Martin! e Silvio Benco. si rivelarono le sue doli di narratore vivo e av\•lncenle che trova l'espressione ad&tta a realizzare i sogni della sua fantasia In una prosa lirica eh~ ha una sua musicalità di sa1>0re arcaico che ta pensare tal\'olta al canto del rapsodi. Venne pol e Lo 1tpCrduto di L11gh •• romanzo di am• blente africano, do\'e è mirabile c0nstatare, a detta degli africanisti, come Ja fantasia dell'autore che non è mal stato nel c0ntlnente nero, abbia saputo creare, per miracolo di Intuizione, una realtà africana arti– sticamente perfetta. te::rit~~l ir::c~: è\t~~i~~!nb~~n~eer~~n~~n esr~gir~i; poeta, dedito alla compra-vendita e frequentatore della reggia di Alclnoo) egli collaborò a diversi giornali e rl\'lste, Una sua commedia: e CarnotJale a Bonferrato » compa degli Braga onda e L'er !~ 0 1Ì' s~: ~Ùln~ll~~ ~o~~~~e! /,~~~!t~~i~,: 0 \~a":f!i~? turo• tatto di novelle e di bozzetti dove alita acuto un afrore di mare livornese e campeggia, maestosa, la desolata solitudine della Mnremmn. Certo, alln parola bozzetti Qualche critico saputo ~~~~~àa1fa~t~~~fi~~~nf:e\~f1a5:if~ae~:! 1 ~~en~i:r~f~r1:J come pietra di paragone tutti I • Toscani che scrl\!On novelle: al Fucini e concluderà con un sorriso di sop– portazione: letteratura provinciale. nu?i~ad~l~~fg[:gc~s;{~~~~llns/ 1 1~i~~i n~?1~l1~~~oS:::r:,:~ aria t11ercat11ra segue anch'egli una t~nlca, diciamo -r~em";,~~c~::giada Ilu~~n~ ~1~~i 1 fu ~e~Ir~jg~J 1 c 1 h!a~\ troverà rispondenze e ,,ariazionl e contrasti nel seguito. si \?u~lu:~!rni~~aui~a~{:f~o~~ cch~ 0 ~:~~~~ 1 :;dos~;'~ ~~ btentl di pro\'incìa porta nella loro rappresentazione una mentalità chiusa e gr"et1a, nessuno è meno pro– \'lnciale dl Marchi che spazia nelle sue opere sulle ali de!la fantasia creando mondi poetici popolati da per– . sonaggl mossi da sentimenti e passioni universali ed eterne. D'altra parte noi, pur essendo lontanissimi dal\'ap. preuare la retorica della a<rna provincia contrapposta alla corrotta metropoli, riteniamo tulta\'ia che lo scrlt- ;or31 c~cin~~~~i~:!at:, ~~':!~o d:alg~~a 1 ~5r~~n~~I s~~~l: moda e della cultura, abbia Il non piccolo vantaggio di essere meno con!ormlsta, plu sincero e, insomma, pi~ 1tt1 ateaso. In questo senso, e solo In questo senso, Marchi può .esser detto ~rovlnclale. A meno che lfl: qualche pagina. dell'Jntroduz1one alla mercatura non si \'Oglia trovare traccia di quel provincialismo di cui parla Luigi Russo a proposito del Verga, provincialismo che aderisce a ~6s~lapav~i~nreJf4c:ri~~~ 5 ~md~o~:~:n~~!~l~ni" 1 ~~; t 1 ~f~1!n~e~1~ 1 avf;~~~~e it~,i~~gid!n~ens~ed~::~1~'~!':- 1 ~ polchè, come si è det~o. si tratta In questo libro della provincia ll\'ornese e maremmana, cara al Fattori, al Leg&, al Gioii. niente di strano che nelle sue pagine si avvèrta '\!:n'Impronta macchiaiola, Con Ja guerra Ja produzione di Marchi ebbe natu– ralmente una sosta. Dopo la guerra egli riprese e rielaborò le sue crea- ft~~~ ~~t~eR:fo~ 1:g~~ffo~afetlt~Ìo: Rca~~l~e e"!rt':: }'tabe•· In re11.ltàfiabesca è l"andatura delle tre tantasle che lo compongono. mentre mirabilmente accordato a ~~6:!a ctJ":i~re;tt. ~~e S~ft~~v! ~~U~~a~~r~o:: 11 :n s~ artefatto di melopea. Siamo sospesi tra leggenda e realtà che si alternano In un continuo giuoco di pro– spettive e di scorci. L'effetto massimo è raggiunto nel terro racconto: e Bonferrato • che narra la storia di un fabbricante di bambole, Cero, tra\'Olto tragicamente dal suo sogno di e padre del fantocci•· Le sde crea– turf" gli sfuggono, a un certo punto cosl come fossero cresture vive e non automi e lo trascinano nel loro dramma di fantocci-uomini. Qua e là Il racc0nto di Marchi, che a un lettore sprov\'eduto può scmhrare :ntr:r~~ic~e. ~~W!.refl~~d!1'i!° ~~vel1~·.at~3~~~a d~u{i'~ di una luce fantomatica. Roccalba fu la premessa a quella che, fino ad oggi, ' rimane l'opera narrati\'a più compatta e significativa di Riccardo Marchi; t1. La bolena di Giona•· Piuttosto i:~~t~~ d?rr:i~~z°&~!::::iee R~:~i~"s! \~T~;roi! ue"~~:1~à aaplentemente mescolate creano un modo fantasmago. rlco la cui essenza squ!sitA.mentc umana è anch'essa lllumlnata da vivide luci surrealistiche. E' la storia di Deodato, un moderno Don Chlsclotte ire~c:l~e t5:a 1 !~~\~e:!/ :;:h/u:gira:f~rs{apei~~~i~;:1 ~he1 romanzo. quella cioè di essere l'estremo discendente di ~~a~o no~~:fa~~g1 1 T· 1 ~~t!~:;1a~~~~:~dcim~~llla qu~!~,oYf 11 d~ Deodato, pur drappeggiata da uno stile sapientemente venato da dorature arcalcheggianti (cosi, per inlen• dercl, come spesso avviene allo stile di Panzlnl e di Baldlnl) è tuttavia pervasa da un acre sentore di mo– dernità, chè li dramma da Deodato costretto a creare nebulose tlluslonl per sfuggire alla realtà quotidiana è dramma elerno e universale, ma le amarezze che adugglano il suo pessimismo, le c0ntradlzion\ e gll !h::~n're O r~ts~a1re Lae r\~~1:-1:nà~nbd~~ 1 t"daè~;i1t:::~!: Comunque ln tutti I suol libri, quale che sia Il loro clima. Jo scrittore presenta ben pronunciate le carat– teristiche essenziali del migliori prosatori toscani, cioè chiarezza e armonia, ampiezza dl respiro e senso delle proporzioni. Accanto a questo 1'-1archl c!'le abbiamo cercato di tratteggiare, uomo di molteplici e diversissime lspl– razlon1, esiste un altro Marchi ancora per poco me– dito: il Muchi poeta. Chi conosce la sua opera n~n può mernvlgllarsene polchè sa che nel prosatore c è sempre stato sopratutto un lirico. Questo lirismo di cui sono Impregnate le pagine narrative ha ora tro– vato Il suo sbocco naturale nella poesia. Sembra Q~&.!t che Il Marchi con 1ft dimestichezza sempre maggiore che ha acquistato con l'arte sia andato sempre più affinando I suol mezzi espressivi flno a raggiungere quella scabra essenzialità che I> la meta di og~I ftrli– sta di oggi e che solo la parola poetica può raggiungere apK\6~~·e sue poesie sono già state pubblicate da eLo Fiera• e presto uscirà. per I tipi di Ya\lecchl, un volumetto dal titolo e Secolo di mayia •· La critica e Il pubblico potranno conoscere cosi un altro aspetto - e non meno Interessante - di questo versatile artista. FABRIZIO WINSP. &A.RE LA f 11. RA L_.1:._1 __ i::_R_A_R_J_A _________________________ _;_____ r--'a_g_._!> RICCARDO MARCHI Circo EqUC3tre - Romanzo (Premio del Dieci) - Ed. La Lucerna - Ancona - 1929, Circo Equeatre - Romanzo (Seconda edlzlone) - Ce– schina - Milano - 1939. Lo 1tperduto di Lugli. - Romanzo - Edizione Ceschlna Ali~~~:~::;nt 9 ~~lla città nuova - Edizione Campltelll • FoliJno-Roma - 1933. La vigilia e la carne - Romanzo - Edizione Ceschlna • Milano - 1934. Jntrodteìone alla mercatura - Raccontl - Edizione Ce• schlna - 1937. Roca1lba ed altre fiab• - Racconti • Edlz.lone Cl!lchlna ~ "t! 1 /!11n: di 1 ~!~. Romanzo • Edlz.lone Ceschlna • Milano - 1951. Om«ggio a Carlo Bini • Sa11io • Poll1raftco Toscano - Livorno. * •iblioteca Gi-no Bianco

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