Fiera Letteraria - Anno VIII - n. 31 - 2 agosto 1953

_P_ag_._ 4 _ __________________________ _:L:..:.;A_:f:....:_1.:E:.;R:.:.:_A:_:_L _E_T T_E · _R_A_R_l_A_~ ______________________ D_o_m_cn_i_ca_2_a.,:gc.os_t_o_I_9_H LAGRANDEZZA DELLA SUA RECITAZIOXE C ~SISTE N•:LLO STILE DlESSA, CHE NO~ E' CLASSICO ~E'RO~IA~'l'ICO, A A COXHJllPOllAN•}O AT...-ESSANDI~O VAR .. AY..,00 * Il gesto della . '- e or I t, 1 " Innamorato, ma re un po' testardo: cli deri– va naturalmente dall'amor proprio che In modo cccnlo• nale sente e dalh. coscienza del suo 'Q()tere. Deve Rnche euerc 1mperlo5o: è della rnz,. u. del padroni: e deve posse• derc un talento matematico, che non ammette le brusche sent.Ut1, e che lo &forza a classltlcare, • cata1o;are, a.d lncanllare emozioni e &enti• menti come uno sdenz:lato In u::. gabinetto. s~mentale ,. Nel suo ge$to è la carità: come Teodoro di Ban\'Ule. :m:~~J~~:.l ~ cb:e dr.,,:~~ ~: slna ad un Rot.sohlld. Nclln sua rusegnazioae. nella sua ~~'ti':i~m~!tlr~rlo !1c~~:;~ re continuo di stncerltà. Pu, re l'attore all'ocehto Clinico 3ppa.r freddo ptrohè il $UO Pfl"IOTiaftk> è u,ua!e: anche quando a·aa1ta e riscalda. lo fa con una progressJone g~• melrlca. wia proaressl.one che non ha lm~U spat!all e che quJndl non ha genialità lnco– aclenU. Nulla dl Incosciente: è In que1to attol'1!: è come l'artefice che sa. comporre e potrtbbe ricomporre egual– mente una sua opera, Non !mpr()\.,.,lsa, non soggetta, La sua creazione scenlca è un rlneMO: ha vissuto, prima ohe sulla scena, dinanzi 11d uno specchio. E' pred!o ed avendo tutte le ,ue parti ar-– momche non deve perderne alcuna, come non ne pub es· ~re 2lcuna dlmentJcau.. Con la truccatura l'attore lnd'4$a ~·è f}f.:~. 1 iaterr;~i: r=~:: le. Nel manichino Il R'Jper1 non entra, ma la sua vo!On– tà, e. pold,è tutti 1 mecunl• ami &0no oronU. la volontà li mette In moto e ne accelera e ne fa vibrare e ne ritarda li cor10 con un propulsore od un freno Ideale,. L'attore che sa raffreddarsi e foggiare sicuramente la pro– pria esut>ennte anima. che al toooo di tutto quanto è atte deve metatuoamente vibrare, qucu:attore che sa ch1udue Il proprio sentimento ed Il i::i°~~ttri~~n 1f1u1poe:nfli chiude nelle strofe e lo acul• tore li modella In terra ar-aa• &a, questo attort è un sicuro f'd un ,·Olontar!o. Com-e l e altre arti, quella ,cenlca di pro.sa ha Il !anta• ama artls t! co, la nebul01a Ideale che ,t vien plumando e &I riduce a per50nanl. a situazioni. a s09geW. a gc1ll, a battute. ad lnflC!!lcnl. L'attore ha t.uul i:1 ordigni .solto le ablll mani, si serve di wtt1 gli u~nsm come se r~ro materiali, e non col po111ceo con la penna la 5UI creu!one rwttta. ma col ~n• 61ero,dando pron cosl di una rona enorme e. di una conce• zlone v1'1;orosa. Quando al~ sua mente al è pre&entato Il ~~:~al~ 1 gie~ 11 dì'1icc,~l ;~jj ~t:tar~ ]~a r':u!i:~e ,~~~: ma, ecf ha nel auo pensiero Il suo proprio corpo e sorride ~bc::n:~ ~I di:ufe.rop~~· ~ 11tC'6SO, anche psrcamente, ed allorchè nelle quinte at.~nde !a ~tratura e l'ot.tlene. non r! 1 rt: ~~ 11~:,r a~~:!~: ::: la IUCe fai.sa, tra I mobili di ptlcootla:Ua e le mura di car• la. un manichino fatto a sua almlallania. ben abbltllato da perao1\8gglo, al quale llll!plra con un aoftlo la propria ani• ma l1111clandolonella vl\a. Tutll a:u au.ort devono agir cosi: ohè .se P")l qualche Llt.an• te al ripercuote nell'anlma lo• ro e la P'U,.1lonedel persona&• sJo si trovi ad euere quella dell'uomo, l'attore è nel cuo di colui che accettJ un colpo a aecco di macao. Ha contro di !è t.Utto l1 gil fatto, tut.t.o Il auo gioco ed 11suo fanta,, ama. ed l fantasmi del oonat• •'"rl: a auo fa,·ore non ha che Il cuo. Può darai che gli alt.rl M>ntano la forza e la momen– tanea sincerità dell'uno e la subl1eano: succede una volta ?(!r cento e (iammal fra e• l'\l&II: per questo Il rrande at– tore s1 circonda di plccolene. L'attore vero non Ja.Jcla mal !Ibero Il freno al:'anlnu pro– pria: Il Ru3gerl lo ha dlmo, atrato sapientemente e. lo di• mostra ogni eera. Anche nel momenti In cul allrl attori meno CO$Clentl nell'arte loro s! lucerebbero truelnare, egli sembra ,'lrrl• 1ld!.aea. Ricordatelo nel terzo atto della Ra,J/ko . .Non abbandona mal la lilla maachera.. non l11• ,;eia mal che li proprio lo ,ubentrl al peraonagglo. For– ae neri! I.stanti di maaglor cc· citazione egli ~ calmo e d1· acute. ancora eeco stc.sso li suo s.rorzo. come Don Giovanni parlando d'amore penaava al· J'atte11lamenlo che doveva U· acre equiv alente., E, d!acuten– do ent.ru di aè, eglJ può rlle• var e p regi e dlfettl di quello che compie: può rllevnrll ma non 11 corregge: l'attore, che ~ COn6Ck> della &1.1a forz.a. nel persona111 che eo.stJtuL!cono li auo repertorio non &J)porta modlfh:azlonl lmprov,·lse. ma oeurva e poi rime-dia: Il per– sonanlo avrt la cor.rlge a aca– denu forse lunga. Ciò non 1uccede più ad at• tori arriva;!. Ed, è ~ar QUt$tO eh.e lo ho scritto e penso e.ssert li RUt· :~~e:ne~~las~~ 1 ~eam~ta~fi:n~ tt1.111er1 nel • Rlfualo • di Darlo Nlccodeml nell'arte aua. ma la e,-oluzlo• :~/•lj~E~:::::·~,:·;~: L' '·Amleto,, di un attore-artista ~~~n:r1° li ~e)ra ~~:a:rc~: ra e plastica che dovrà resta- re lnaltierablle: la sua ,tessa (continua da po.g. 3) t.enato dall'orrore. '..lno spa- va corretto. Le parole che s1 lo spet.t.ro al lntel'l)One tra !:~fe~~a~~~ey~ae:~t!t:Ì ------ ventoso Pt&Slml!lno dl.strua:ae riferbcono al belletto, alla Amleto e la re,lna, frena con dubbio che autorizza II ten• to. Qui veramente li Ruafterl oanl ftde nel suo cuore Eill tergua lascivia femmlnlle, parole dolci e severe 11mpuJ• tatlvo per espertment.o. Egli ha aaltato nella sua recita• simula la pau.la, ma nena n..,n r!auardano dlrelta.ment.e ro clecament.e brut.ate del ft• percorre virtualmente una via ilone. non .solo la pa.s.slone ft."lZlone c'è li ran core aeerbo Ofelia. SI rlferl,cono alle dOn. 1110. Perch6 aopprlmere que• crucfl, e ad orni star.Ione al principale di Amleto, ma tulr d~lla sua delusione. c'è Il grl• ne In genere. F.d. è questo un ne parole? Nessun at.tore dlstacca Wl po• di acoria dal ti I vari sent!mentl che e,s.)fl. do de;ltn :ma dlsperaz!one. t.rnt.t.o del poeta pieno d1 b~l- può, per 11"8.Dde che sia l& su;,ir~ru~n~~8!ii·arrlvare sommuove. Amle~ era non Ofelta lo attraeva col fa· leZU\ e di senno. Ah, li pro- aua Intensità di espressione, uesto auore :e pure arrtve• solo 11J)OSSC:S50re d un grande ,elno della sua bellezza. ma blema delle t.raduzlonl di Sha- aostltulre que1le parole, che ~ mal. L'attére arrivato 6 un funesto ugreto, l'uomo che Il pensiero, della Inaudita e ktsJ)t:are è lruolubile. Ne ab• ~piegano l'Intenerimento che meravlJllO&O creatore di, di, medita, pesa, Indugia una l'I- lnctcdlblle realtà che sua ma- biamo molle. Alcune con par. Amleto ha sublto dopo per la alllu.,lont: lo che acrlvo non soluzione verso la quale deve dte. 111creatura post a tnnto ti eccellcntl, ma nessuna madre. Del resto tagli Ieri se• rlaacolterò mal Ermete No- andare: ma è anch! Il giova- In alto, con Il suo secor.do monda da equivoci dl Inter- ra ne furono fatti molti ed r:u~~~rfnu.igl~~~ ~~ ne che dtùla rivelazione dello matrimonio, glt aveva rivela. pretaz1one e. da dlfeUI g:11,n•alcuni ec:cea:s1vl. Essl hanno ~~~:nfid'~ ~~e q~f•iJ:: =~~ C:1, c:: aC:Uiers~dl~~uo~ ~s:;f:;!~te 1 ~1f~~~~~:~ dt!. soena di Amleto con la ~dot:e:a~u!s..nw:i~ 1 ~!~~~ mane dtt grande auore 1n ~nvolte tut.te fe ba.! I del !UO tro l'amore, contro la purezza madre e ancora una di queile hanno troppo smagrito L&er– quelle due parti. n ~!;heb e p~n.,lero e de l suo iludfl.lo. c!l Ofelia. Tutto ciò non po• nelle quali Rugaert è s~to t.f", ha.nno JOPprCSSO t.utto l'Emanuel se vivessero non L'l:1c~o orrlbUe dl sua ma• tev& e:sRr m~gllo slgnlftcato più felice. Ma 10 111consla:lto Port.ebraccio hanno ridotto a rlucolte.rel: Torn8$0 SaMnl dre oscura in Amleto la vi· dell'Interprete. Ma c'è In que- di fan ap,pt\rlre veramente lo metà 11bellls5Jmo di.scorso al ~:ir~ 1110 f.:;CC:~ 1~~~m~~ slone di tutto li mondo fem- 1t.a scena. nena traduzione sp~t\.ro e non di lmmaatnare comici e aopra.tt.utto hanno ~~:re del auol contempo, :~n~:~_nè S::~c~~r:/r 1~::: :~\l:1~~~ t.au: h~rto R~~; f~r! v:::~ I~~~el~ !~~ ~tt:tl:ra~~ i=!'t Olu:1ge un momento In cui poesia. ~~i~!fv .. ~~:r~~~~ 1 }~~hf f~ Nell'atto de.I cimitero anco. mancanza d'olio nel congegno ra. Ruareri ha trovato parti- forse è la pot.enzlalltà prewta: colar! be.Ulsslml. Non mf t b!llta e nssnta dal destino che piaciuto 11 flnale che e,11 h& cesia. Allora l'attore anche :ll"llunto. Uscito Il corteo fu· '1"ande non sale più l'ena nebre, Il prlnclJ>,e torna fur- della oreu!one. ma cammina tlvo sulla tomba di Ofelll\ e : 1~a v!~~na ie~cf!~ecre: 1 ~J la c.opre di ftorl. Questo è un ~ronoht di str-ada maestra. ,~sto troppo femminile. trOP· mantie ne quem che ha com po el~nnte, che non è del i: 1.xo: ma &\'Viene che ohi ,"11(1,f,~...,Ji.,.~; tempo n~ del carattere di p aMI nuovamente ,rrr quella Amleto. Il carattere di Amle- ~i, e~rttn~l=etl lr~o~•~ to, Il Runer! ci ha dato ve• :el~g:l~netede~ ~~feUft:~ ~:;:f;~ 0~e=!';.1o~;;<!· P~ allora non arrivò a discernere. commovente e grandiosa. dlreltl di veceh.!eua. di mo, Dove l'Interprete ml ha ~1°1:n~lraèn~~ r ;!l:~1?·u~~t P!l"IUMO meno è nel fam050 ~:.~,=o :/1~~1 rn;,~ue~ ;:e a~t.e~~to~~l~rt~'h~ di non gtungere mal: U cam IOJ)rau,utto ha aowresao qu•I minatore ldra:e è colui che ,uo meraviglioso .confinare vede. Il mlragr!o, con l'apparlz.!one di Ofelia. m:: .. v~I~ :::rat.e~~~: Quello è un tratto di tale bel· re un atto di energia ad un leua che f& J)t1'lSare al ba• ,·echlo decrepito. tenare blanco e 608Ve della Ponet.t mente ad un glo- Pia del Tolomei nel oupo me• vane che come 11 Ruqerl n.vlglloso ca.nto quinto del f':,'~e~nt,! =~:~~• ~i.:r~ Purgatorio. l& ,appta dls~rdere per M11.questi 00 altri part.loo• creanene della nuova, pone· lari sl perfezioneranno col ;ta:ln~~~ito a~t~~~l~~l~1t'~1~ -::::::~ n~~ns~ir;;:! 0 ~; und~ ~~ ~lel~ea~e~p: ft~~r~;n~ &ola VOIW.,non basUl una VI• ta'.mente. In una linea di este• ta Intera a renderla completa. tlca e di umanità. Oli altri attori rtciW.rono Cosi è questo attore pure con con zelo, ma non tutti con \.::r:t}~~~~~;:n{:ng~~~o~ 1'8Uale.risultato. RlconJo con raltrlst•'H'~ tutta una scena e lode li Bonaftnl e la Capoda• wtto un amb!ente. C!ò del gllo. L& messa In scena bel· resto non serve che a mecllo lla1lma, una di quelle moder• dlmost.rare la S'Uape:-sonallt.l nl.sslmc messe In scena. slnte. ~e u:rif:[tt~~e ~~~~l~~~~r~ tiche a gra ndl masse di ~lo• j~lj ::«ur: 11 i~lù· :~~,°id 0 rr-: in:roene" 0 ~ d~~~~o~~ol a;~ ranlunglb!le che 1!11..e ohe sunesUone. E' stata Ideata pii corra e gli sfolgori sempre da C1uambe. ed è l'opera di ~~n111~~1lt~~~t!~ comparno ed un artJsi.. ALESSANDRO VARALDO RENATO Sli\lONI di volontà che acel• ta a'inoltra 5ttenamente da forte.. &em.a eslt.aZlont e &en• za rimorsi. Deve anche e66C· nu,cert ln e Allrl •• per la prl ma edltJone dell:1 e f'irlla di Jorio • (190e) Runerl nel • Stl penonanl In uree. di autore•• di Pirandello (191$) Quando l'uomo tro,,-6, nel Rlnasclmento. la 1ua nuova forma. questa non fu nella ,ua senesl e ne.I ,uo ,•alore prtmo una castro• done mentale. ma una realtà mtUca: in cul t1,ppan•e In una ,·oltn e in maniera dl 1mmailnc quanto l'uomo Rvrebbe r1conqul1ta. to attraverso secoli dl esperienza e dt espres– sione. E' questo Il fant.a!ma mitico che 6J)lende n not dalle lllVO)e,dlll marmo. dalle frHI di questi anUchl creatori: c noi cl se.nUamo nel loro fantasmll perfettamente e totalmente rapprcaentatL L'ett\ rtna.sclment.alc ebbe questo d1 ca– ranert,t.100. che Il auo mito corrupo&e e5at• ~~~~re~ 1!u=b,~~lr~e ~~~o ~: 0 f!! se neeessarto non si presento agli uomini del Rlnasetmento, tranne Shake~llre: per– ciO Shakespeare rappresenta. entro 11Rlna– ,ebnento. entro la forma stessa di quel mi– to. la rtvetulone improvvLSl\e Inascoltata di 9uanto dt ptoblematlcc;, v1 poteva essere nel• I uomo. e dell'aseurdltà di quello forma guardata noo seoondo Il canone deffe$1stcn• z.a ma secondo li canone della moralità. Il Rinasci.mento non superò mal la pro– pria facoltà d1 h:nmi.glnatlone. e In quel li• mite esso creò In una aola figura quanto l'uo– mo a,•rebbe succeuivamente riconquistato attra,·erso un·estenslone de.I ,uo 1pazto e della sua voce: in quel Umlte appunto es– so potè presentarsi come un'etA aurea. orh·a dCI 5enSO ste:s90 e del principio della problc– matlctU .. Anche n Rinascimento, come la Orccla. irovb nella ix,e.,la epica la 1ua estmplare rea:lzzadone. Esso andò In cerca del , pro– prlo loco, dell'uomo. e lo tro,·ò nell'eroe: è ~~C:~t!:. s!~~n~ttg ~~ef:,!~ :::-':: :!~: ghe del suol canti all'Intento popolo della 1Wl corte: egli rivelava l'euenza dell'uomo, l'etema e semplice ,•entura umona. E' caratteri1Uco delle epoche nurce que• ·,ta tendenza dell'uomo a presentar,! come eroe. questo fatale e assurdo cadere entro la forma rosea come nella propria apecle. Per– chè l'eroico è quanto. nella storta dello 1pl– rlto degli uomini. puo rappre&entart una pouibllltà assoluta di esilltnza, cioè una C:~~ 11 !;!,r:1~. cs,:farc n:1 1 11!i1~~~e: 1 d~Jia capacità dJ eaLstere. Nell'eroe è come una tnònlta conquista e un·tnhnlta cecità: egll è aJmlle a un eS!ere dal sangue udente e de• DOV'.E,'IL LUOGO, DOV'E' IL MONDO, DOV'.E,'''UN,, .Nl01DO? L'eroe del Binasein1ento 1erto, dalle grida lnaudlblll. dalle forze gp::n– V.: tutto quanto lo spinge a es.sere. a wcl– re. k> trattiene In sC. lo ripiega. e ,t rtsolve In una musica o ln un aoave rlt.omo. Cosl la guta, che è la manlfCJtazlone del– reroe, e li segno della aua per!m<>n"e,51 rl• 501\•e naturalmente nel gioco. L'equilibrio del poema ario.,tesco conslne proprio In que.• sto permanere nel limite tn cui la Resta di• ,•lene gioco. la ,·olOntà magia. lo vlrtu ara• tJa. Ed ~ qui. proprio su que.sto limite lnaf• ferrabUe e Jneapnm!blle. su questa soglia :fit'~~r~~\\!· ~e~:~1:eo1e~~~~l•c la1r:i1~ h1cortuttlblle gratla Al di qun della llntll "' è un accorrer, nuto dl torme. un SOt· montare di OOll,C, un bauagllare di cuori, una. speranu anslo.w. e falsa di premi: vi è la materia. l'umanltA. Al d} là della linea t solo Il sogno. l'irrealtà. Il nulla. Ma n. e tutla la mlUlca e tutta la luce di cui l'est.e– re che estate pUO dh·enlr sede: aper ~r– mancrc In quel Jltnlte appare Il segrcto au, preme: della ,•il• La \·lta del poema. la vita :1naaclmenla– le. 11 rl!Ol\·e in un st-gulto di ritmi ln~rl\•• rl. tuttd ~ interiore. e non si può capir!!. e non si PUÒ deaicr1\•ere. bisogna penemue. r!pol.Sedere. lascll'Uldo.sfempire da quel tìot, to ardente. ripercorrere da quelle scatur1- g;?1a e~~~~itir:s.!Jfupr:~ =~az1:.'l!e fonti di E' d lfflclle poter ducr1vere 11Mnao della poes.la arlostuca. ~rchè Il suo senso è nel gll'O lnllnlto del canto che li prende e trn• gclna e 6elllbra a,'l•lclnartl a un punto e non vi ti porta mal. Ma come una neces– sità di pensiero e un truclnaml 1nnn1to della 506tanUt e un \'Ok>,·er:so chlareue e \·oluttà che non reAtlno ombre del ten,o. ma alano per gli uomini e per tutti gli uo– mini principi di cMUA, vi è In queste PA· n1: A&.AR:OCO C:OCALJF.l[ role auraverio le quau l'CMC.recerca Il pro. prio llq(). 0o,,·e li IUOiO,dO\•'t il mondo, do\•'è • un » mondo? E· questo che nol po– tremmo chiamare la dial::ttL."'tl del:'crce. 111. sua ricerca e possibilità di complmtnto Polche l'eroe nasce dalla natura e 51 po– ne come un rostro adunco nel cuore degli cHer1· egli è la 6ed e della fon.a purn e del• la pura fama. è la tle.ra che appare sulle aogllc lucenti. Il sas..-o scagliato lra le pa• role. l'urlo che n35ee e ruot.6 e assedia clt• tll e \m•ade la terrA. Ma qualcoen bruta aul• le loro lance che Il ra uguali. Il tl\COOIJ!ea sluoll. Il st.rlnge In un cerchio ln~nto e ar fAMOIO: cMl sono uno ()O.l;ce terbano fra loro e nel loro anello l'ardente aoano della ftl!cltà e del~ perfezione. E' quato Il giu– ramento che essi si fanno. Il se arcto a cui de\'ODOtener fede come alla loro 1te.ua con• dlz.lone di ,•lta: ronore. L'onore e un bene che li accomuna al di !IOpra di oa:nl dtstln– t.!one.. e di ognJ \nlmkWa e li fa riconosce.• re fra loro oome. gll lnltlatl ad Wla stessa rellgtooe: che e la religione del111uJ1tenta e della grazia deU't1lst.enza Ed ecco Il prin• clpto d! unn lnte!a Il rlconotcer1I degH e– roi, Il perdono eroico; questa è la poi,slblll– tà che Il mondo ali\ un mondo e la lotta al muta in un giostra che tutti affe.rra e pren– de nd 1uo giro, In una co1p!razlone e In unu fe11ta. ln questo lStante di CJtrema IU· centeu.a, certo, una olvlltA è poulblle: a.t– traverso t.utto li poema ar1 ostC:600a.ssla :tlfl• mo a questo tender ver110 perfezioni c he s:ano pertulonl umane, d!tel quu1 6\0rlche. dirci quasi • med.locrl •· Al di fuori delle 11- mlt.adonl della fede e della nulonalltA. al di fuori di ogni ricordo e di ogni dottrina. li canto arioatesoo ricerca un atto umano. e Innalza una pura corte di uomini Ma che ,•·f', m questo attimo. che non re~L"te">Nel• l'cr.:-eche ha gettato la n:te ro.u dt.Jla sua fot'UI e ha pre!O la donna e l'uomo. In que- 110 sangue gremito. quale pericolo e come uno stc1minio leggero? E Il perlco!O di que– sto saniue non la morte. ne IA t:offertnza. nè la sfortuna. ,e tutto quanto si incontra è prova di una umanltA sterminata; ranl• male che s'apre con !orta la sua strada e lt~x:~a~! ~~~ah!°~a;:1i:r~:0 1fl 1 .rt~~j la spada che ti apre ~ In tua ste.ua spada. Ma è 111maaln In se. Il moto che ti poeEle– dc. clò che ti empie e U svaga In fantll.St!CO 6C:J\60, è la folli!\, la dlAl87lone, li nulla Lo eroe ha In aè la po311lbllltAdt non essere. Ma .non er a qu wo a cui tende,1. eroe. dal fondo della t.ua fame e della tua attC61? Non era que.eto - l'Irrealtà della. strage - clo a cui tendevi dalle profondità 1tes&e ~~~n:u~o~ri:ln:\A cl~e d~~ t':m~~~1"8 Siro perfelto e Il tuo etl,5Crerimantrc nel puro ritmo di una g esta. e nell'&Menza di un moth·o i:er e.MA. tu puoi presentarti CO• me una COiiadi gratta? Non ,enU quete dolei membra che ti cir– condano e ti peuuadono a restare. tn llml– U 5acrl? Non .senti l'lnflnJtn carità della tua forza? E le nella perfezione vi è come un punto più st.rano. se nell'eroe 600tglamo 1 sintomi di una erbi d'oro. e come un orlo segnato, non preocuplamoci: Quest o è li ll mlt.e della grazia. cioè II limite dell'esiste.re stesa CoMlderlamo: che ~a è la legge eroica, se non la raaloae ne,sa del IOro procedere e la base della loro etemlt.à? Solo entro I conflni d1 una coerenzA au<>luta postOllO 11! eroi 1Crbare U capo .wnza ,·erthrtnl e dar luogo a una razza Incorrotta. Ma la Jeg. ge che t? L·eroe al ,tende. (:Ode..st ~natura L·eroe oontempla e ,1 perde. L'eroe non e più. L'unico r1Khlo a •ul ~I e..~ne l'uomo aderuand01l all'eroe è ti rischio della lne– alsteni:i. E che co,:a è questo &e non Il ri– schio di chi ha allontanato dR 6è e dalla aua specie la figura de.Ila ttaglcltA? Io non io quale strana tr1ll"ttua di ritorni è nella carne e nella mente delJII erot e quale soma di sogni e dJ , aghe rlflesalonl di ~. Con un abbandono torcano alle acque. alle montagne. alle donne.. vi è In ~oro que– sto Incontenibile e lncorucgulblle ritorno e que.sto ritmo che li fa ea,er nulla Ma non :1!ule. ~rp:: : l~ r.ro~ ~toN~MtO :~J ii"~~~~ 1te.uo e Il ml1tero della natura dell'UOJno? Com e In una teea di erlitallo IA parola arloateJC& terba Il folto e li 5e.tu0 dell'uo• mo: e.~ é lo atrumento magico, ciò che lm· magina Il mondo, peroorn le atrade. trova e sai\'& l'eroe. E che ~ la parola 6Cnon per. rettissima troni a? L1ronla non ~ la fine del mondo ariostesco. ma la sua aah'eua. E.Ma •~re l'eroe e IO mantiene ne.Ila aua tonna. L ironia ~ li princlplo stu.,o della trufor• matlone e della pennane nut è l a PGMlb!IUA dl una apecle falsa e m11.ra\ ·lgll06a. l'ado– rfWone. dent ro al s anvue. di una Impudici• da rara O pau.la preziosa. che hai ,·era. mente 6Crbato li se Mo di Orlando, forma di cristallo destinata a &0rr:ggere la ,•ariopln– ta anima della vita. t.u !el la più Alta forza dello gplr1to del Rin asciment o e In condJr.lo– ne della aua grazJa et c.ma Qui #- Il ouore dell'eroe e la 608\'ltà della aua fortuna - Pfi' 0 ~!,!tn~oe ~~~-è ~r~~~~,·::P~!t~~ l'eroe ed t la forma de.Ila sua ango&c.la e della aua perfe%ione, 011 eroi \'~ftno e cla.scuno \'ede quello che più brama: donna, 1eudlero. compaRno, ami• oo. po!chC lo iguardo e ,·Mto Cd ha un pro– Condo Potere i:: gli eroi eacono ln tonne Ta– ghc e dh'er5e e sempre tornano e 6Cmprc iblioteca Gjno Bianco uoono fuori. Ma v'è qualCOla dJ duro in CS1r:~d:a:r11nv'if:o~èn~;~~~ d~ ~%o~ trionfo della mnura, non è più la ap!etata fame che intende colpire e far strage non è 1'alleror1a eterna della vita che aÌ,pare tuua finita e vinta nella grande lentezu. No. è qunl~a di plu forte e più acre ed umano, è una leKae In ge: ,tessi. una fedeltà una coerenza 1ubllme. Pena la nne. Re.slsU• re. In quella dureua, In quell'equll!brlo, In quell'onore. Pen-,, la nne. Perohè Il cen·euo us.clrebbt In coae vane di luna, la ge~ta ,1 muterebbe In del!r!o. la delWa In un gusto d! nulla. Questo obbllaa a permanere nell'onore, & restare fedeli a ~ e all'lmpre,a. a continua• re. a ln.,latere lnflnltamente nel canto e neire~lstere: t neceultA di vita. prevta!one di non poter più riprtnderc. di non poter es..~re un'altra \'Olta E' antlvenenu dJ mone, COfclt nza che nel proprio canto è I& fine. e nella ! anta.la la banall.ssima fine. Ma queata dlspe.rt.tlone già rivela un dl• ,tacco dell'eroe dall11;sua specie Rtgentea. Queata dlspera,Jone ~ la r&glone della oo– mlcltA fondamentale dell'eroe. Ed è vera– mente Il &egrcto più profondo della poesia arlot.esoa e torse la ragione più vera della. ,ua ,·aat11t\ e della sua etemit,t\ In noi. L'eroe è con alta e neceuarla, sl. l'eroe è Il proprio IOco dell'uomo. ma è anche 006A ridloola e Ue,'e Nell'Arloato \'I è la poulbllltA dJ non ac– cettare questo mondo, ,1 è la posslbllltl di non acc~t&re l'aMOJuto, vi è la J)06Sibllltà dl non aettttare 11 Rinascimento. Quuta è la sua moralità Un'esltulone della voce. Uno delonnailone del canto. Un'Ironia. Ma è la manUeatnz!one più vltale della uten– slone della ,ua umMltA, li prtnclplo 60!enne della realtà d'uomo che era in lui. e non si e&aurfra ln una forma e restava. ,,Jglle c ~ant.a e dl,posta ad altro. Anche all'oppo. sto? Tutta la atona dtll'uomo è ln questa. possiblllt.11di 8081)1:naionee In questo quasi lamento In out Il cuore dell'Arlosto. entro una sluplta con.e. osava affondare eercando una santità t.tennlnata. Perchè proprio quJ, In que.\ta morte del canto. tn questa PQ&SI• bllltà di abolizione dell'uomo. ln questo pre– sentlrn•nro di oolpa, 1tava l'altro aspetto dell'anlma rinaaclment.ale, che fu l'aspetto di Shakupeare e l'origine della tragedia. MARIO CL -u.FI

RkJQdWJsaXNoZXIy