Fiera Letteraria - Anno V - n. 38 - 24 settembre 1950

Domenica 24 settem b.-e 19511 L A F I E R A L E T T E Il A Il I A - -- --- --~- -------------- - ---------- - Nletuc:he nd 1867 moria ed eternità Da q11a11to tempo stai tu acccrvacciato sopra il tuo tristo fato? Attc11to! Tu mi cervi a,icora UII IIOVO - ttcr.,o di basilisco - sulla diulltrna tua J)e11a accrtcciato. Percliè va quatto q11at10 rasc11te al 111011tc Zarallmstrt:f Diffidc11te, ulceralo e fosco i11 viso a l1111go insidio... "'~ t>cco 1m lampo d'improvviso, cluaro, orre11do, imo scoppio eh.: dal baratro verso il citlo irrompe: e trema110 le viscere /)rtr.rino al monte ... Duve l'odio e la folf!,ore la stessa cosa {11ro110 - a11atcma - li s11i.111011/i ora l'ira di Zaratlluslra alberga: come 1111 11embo cxli Slfuscia lu11f,!o il .suo st11h'ero. Si r-i11ta11ichiu11q.ue abbia un'ultima coltre! ~:Ct ,;::,~!~ijli 1, 1 :,~:~i, /;'!~a::~~~;a lrema, oru gui:::0110 folgori e verità sulfuree. c/1è Zarath ustra scozlia l'a11atema. II Oue.sla moneta co,i la quale t'l mondo inticro J,afta. ~:. ,;:d~·;~ 111011eta, la raccatto éoi guauti, co,~ schifo me la butto .sotto i pied i e la /Je.s1v Chi ·vuole e.sser (Jagato! I tra/fica11til La plebaglia vena le altu11go le mani adipose ve rso codesta gloria dal tin.tiit di patacca arciba11ale: Li vuoi comprare! '1ada, sono tutti venali. Fa offerte grosse, borJf! pie11efa tinti1111are. Se 110,li irrobustisci solo tu, u 110, 111 11011 r11ffor:;i clie la loro vir tù Sono t11tti virtuosi, costoro: ,,~;1u: 11 :~r;7;;à ~r~~::'!::~o fra loro. d:ila ~-{;;t\~~ ~~:,~;io della g!or!a : di questo frastuo no vive il mo11do. Di fror.tc a questi virhtosi io voglio esse re 1111 crimillal e, vozlio la taccia d'essere capace d'ogni male. Di fro11le a queste trombe reso11ore di gloria . dit•tenr! 1m ve rme il mio senso di boria ... tra costoro mi vie11e voglia d'essere il piri abbietto Cmortale. ~11 1 ~::~d:10;:,~~~a'o~~;:.quale la glorio, io, codesta mo11ela la raccolto coi g11a11ti, co11schifo me la bullo sotto i piedi e la pesto. lii Sta :;itto ! Le cose ::.ra11di - io vedo la gra11de:;::a! - 111111 bisogna acct1111arle, o bisogna esaltar le: al::a la voce, o mia illca11tata sazie::::al lo guardo i11 alto ... lassù fiotta110 oceant di foce: - O 11olte e tu, o slle11zio, o rumore sile11le comr Cmorte ... Io vedo JJ11 se,t110 ... dall'alte::=a più siderale tierso me fila e fulge 1111'immazi11e astrale... IV Costella::i(me altissima dell'es ser e, quadro d'opcre plastich e immortali, verso di me tu cali! Ciò che 11e.ssu~t0mai 11011 scruta, l-a tua belle::::a nutla, al mio sg11ardo, d1mq11e,.11011 sful!.l!e! Stemma della necessità, quadro di forme Plastiche immortali, ... ma gii; t1t lo sai bene - ciò e/te littti lurnno iii odio, ciò e/re amo io solo - che 111 sei sempi ter110, che tu sci tteccssario. L'amore mio s'accende per sempre solo alla rtecessito Stemma della uece.ssità . costello::io11ealtis sima dell'essei , c/ie 11ess1mdesiderio attitite, che 11essurtodeturpa, eler110 si dell'essere, fa sono l'eterno tuo si, chè t'::i;mo,o eternità. Colui tbe ViL a fondo lo scrutatore! 0ft, ,io Per 11ie1lle! Sono solo x,rove .. un x.rave po11do! Cado, cado i11cess,J11teme11le, fi 1to a qua11do razii1111ro il fo11dol SOFFERENZAFISICA, EROISMOMETA FISJCO .E POFSIA FEDERICO NIETZSCHE "Tutta l'anima deve essere piena di una idealità e r,manere , invece, indifferente alla felicità e alla "ita,, ELL' ATI'O di scriverei N Nietzsche si t.rova sem– pre In quel particolare stato d'animo eh' egli chiama e psicologia dell'orgln. smo>. e che si può considera– re e come un senttmento tra– boccante di vita e di tona, In seno al quale lo stesso dolore agisce come stimulall.$ >. La psicologia dell'orgiasmo si lden– UUea, In fondo, col procedi– mento esteUco. Scrive Nietz– sche: e PercM. cl &laarte e, co– munque, att.lvltà e lntu1zlone estetica, è necessaria una preli– minare condizione psicologica: l'ebbrezza (der Rau.scb). L'eb– bruza deve aumenta re l'eccita . tlooc di tutto l'organtsmo; prl– ma di ciò non c'è arte ... L'es– senziale nell'cbbrcu.a è Il senso di potenz.lamento della forza e ~~~°fo :~~nf~l~Z:· a~e~~ se, coslrlnoendole a riceverci, \'lolentandote ... Questo procedi– mento si chiami\ Idealizzare :t. In un·atmoatero. di esaltazio– ne e tumulto romantico si attu::i anche la sua lsplratlone. Che c.03a è per lui l"lsptrazlo. ne? e Con un ultimo resldÙo di superstts!one non si potrebbe qua.si re3plngere 11dea che rap– presenta (Il poeta) come sem– plice lncarnatlone, portavoce e medium di potenze superlorL n concetto di rivelazione nel senso che d'un tratto, con tnef. rablle slcurcu.n e dellco.tczzn, si rende percepibile agli occl,l e alle orecchie qualco.sa che cl S<'UOte e cl sconvolge nel più profondo dell'animo, può clrs-.::rt• vere Il tatto In se stesso. SI a.scolta e non si cerca: si pren– de e non si chiede chi è che dà: un peMlero /olgora come un lampo... Un'estasi che cl ue. ne In un'enorme tensione fino a farci sciogliere in un torren– te di lacrime; un'estasi che cl obbllga a. correre o :~:-a:tentare 11passo; l'essere completamen te ruorl di se atea.si, pur avverten– do nitidamente ln!lnJU brividi e guizzi scorrere fino nlla pun• ta del piedi: una gloln profon– da a cui non taccla contrasto 11 dolore più cupo... Un 1stlnto di rapporti ritmici teso sopra ampi spazi di forme... Tutto ac.. cnde a.ssolutamente contro la nostra ,·olontà, e tuttavia come attraverso un turbine di libertà, di assoluto, di potcnzn e divi– nità... La COS.'\ più notevole è l'ineluttabilità della immagine e della almllitudlnc : non si ha più un'lden di quello che è Im– magine e slmllltudlne: tuUo si presenta come l'espressione più ovvia. più giusta, più sempll• ce... Ecco la mia csperlentn In tatto di I.spirazione :t. La epsicologia dell'orgiasmo :t può anche chiarire Il malinteso concetto di esentimento tragi• co :t Introducen dosi In quel mondo dlonlsl.:i.coche fu uno del mtu più Idoleggiali da Nietzsche. c. n dir di sl alln vi– ta anche quando presenta. I pro. blemt più ost.lct e dUDlclll, la volontà di "91ta che, sacrl/ican• :'a° àe~: 1 p~ 1 :!rf~\~~:~rl~1Hth~ : ecco ciò che lo ho cht::imato G LI UL TIMI ANNI dello vita ca• fatale dell'i11co1111111icabililò, se no11 addi – scic11tc di Nic l::sc/1c posso110, forse rittitr a della repulsione. li-fa q11esta er'J ancor più degli altri, stare sotto it solo la vuota forma di quell'eroismo, i11 seguo di 1111a discipli11a spir iti,ale uoica . 1m cerio senso, 11cera solo la parte ne• No11osta11te le sttc sofferen::e fisiche cg!i gativa . Si dot1C"o1a dare 1t11co11te111ttoa riesce, con mra volontà mirabile a creare quella forma . E questo era il compito più alcune fra le pit't pote1tli sue opere. Di una difficile, percl,è le illcli11a::io11iPersonali.. for=a morale cosl J!ra1tdiosa forse solo i motivi edonistici cd e11de111011istici do• ScliiUer l,a dato pr<wa. Ulti mala, tra l'a11• vcv a110 essere esclusi do quel dO"Jere c!,r 11111110 del 1884 e l'inverno del 188s, la rima,1t:"o1asospeso, f,er cosi dire, 11rlcom– quarto parte di cAlso spracl1 Zarallwstra,, po della mero co11osce11::a,dello metafi• scrive, per citare solo le cose esse11.:iali, sica. Non il piacere, ma il ton1aco11to, tra il 1885 e il 1886 e l e1tseits van Grtte 11011 il beneficio pratico f,otcva110 dctcrm,. 1111d BOse ~ (Al di là del bene e del mole}, ,1arc all'a::io11e la volo111d di l 1 lit"t.:sche. 11el 1887 cZur Gcneologie dcr Mora!> (La Irto di compl ica::io11ie of,/)arc11ti co11trad• genealogia della morale). ,tcl 1888 cD<!r di::io11i ero, dtmq1te, q1tcsto compi to, i11 fall Wagner:t (Il coso Waine r), cGOt::en• q11011tol'accento della 11uova co11te::io11t' di.immcrrmz > (Crepuscolo degli idoli) , baltc--o1a proprio s1t,:l1'.isti11ti e tli affetti. e Der A11ticl,rist ::o (L 'Anti cris to),< Niet::• pi,ì COllcrcti, e l'impulso clic auimava il schc co11tro Waz11er::o,cEccc homo>. Q,1 r• nttovo apostolo era la lolla, la dist ru.:io11i>, sto enorme mole di lavoro viene compiu ta la 11ega::io11c. Biso,:nava S0"✓.1ertire veccliir tra co11lilwi vagabo11da,:gi che lo porta,w , tavole di valor i e imporne delle ,move. Ri• nel 1884, da Vene::io all'E11gadina, IJ sog11ava tendere, appunto, olla e Umwrr. Z 1trigo, a Me11to11c,n Ni::::a; 11el 188;, d11 t1111J! allcr iv erte :t, alla tras11111ta.:io11e di :,:~i:v:,,~~:;:::~a,N if;~~ t., t'is86 ~i!~':::~ ~ ~/r,!,.::. 1 N~~,t::z;':,~:1 ~:; ~i~~,; '"Ja;~: Ve11e::ia,all'Engad i110,a Ruta Lif!_11re; 11el gc11der > malgrado llttto, 101 e jasage11der >, 1887, da Ruta a Ni::::a, all'l!ll gadi11a. 11110 clic dice di sì alla ·vita. < /o contrad· a Vene.:ia e a11cora a Ni :::;p; nel 1888. dico come 11ess1mo 11011ha mai fatto, e da questa città a Tori110, all'E11xadii1a e 11~algrado·ciò io sono l:a,tti~esi di u110sp,. poi ,wovamcntc a Torino. Sulle soffere11::e rito 11cgatore >. Compito, il suo, che p.•r fisiche di Nie l::sche abbiamo w,a sua fra • essere puro, doveva i11formarsi a tm cri– se che ne compendi a concisamente la slo- terio d'ordine metafisico che si ribellasu ria: elci, bi11 ei11 gemartertes Ti er Jmd proprio ad og11i a.stratlismo: compito se– frcl,::c 11ac/J einig er Scl1111er:;freil1eit, (So• vero, ma e/re a11dava af{ro11ta(p co11 la 110 ,m 011imalc martorialo cl,c af!.ogi10 a gioco11da lcvitd del sorriso e della ira::ia . m1 po' di lrcf!tta dal male). A domitlort' queste for::r dispersive della 11ej!a::iu11e, ili. tliri::::011dolrad "" fi11c f,ositivo, e Pote11• =ia11dolcfino a co11vertirlc ÌII for::c crea• tive, occorreva quello che egli c/1iamai:a e Heroism11s der Erkenntnis ,, eroism o metafisico. fo elle cosa co11sistesse lo spie– gò iii tmo lcllera al Réc. e ... Si tralto •di sacrificio e di d071erc, di un sacrificio e di 1111 dovere che van com1>i1tti giorno p~r giorno, ora per ora, e si trotta di 111,acosa ancor piri importante: lutl a l'anima deve rsserc pie11adi 1111a idcali til.e ri1101tere, i11- vecc, i11differe11tc alla felicità e alla vita ,. Nirt::scl,c s'era dapprima ilfoso di vedere in lou vo11 Salomé, alla cui 111011() aspi– rò per qualcl,e tempo, tma natura così eroi. ra, ma poi si disdisse risollttamc11le: oh, era l011lo11amille migli a, colei, dal pos– .fcdrrc qut·sl'altissimo privilegio! Occorre • va bc11altro che la velleità di una do;,. 11icci11ola egoista e voiliosa di svagh iI Cuo– re grande. 111cf11tc ill11111i11alll , fervida fo11• tasia e spirito di abnega::ione CJ volevano! Bisoguava, a11:;ilullo, rimmciare al con– sor::io 11111n110. cLa prim a cd esscn::iale co11di::ione :t era e lo solihtdùtc sem;o la quale - osservava - io 11011 / )os.so sce11• dcrc verso i: m.iei problemi (c/,è io so110, j,i si11so addiri llura sfxÌvc11toso, l'uomo della profo11ditd, e se11::a codesto lavoro sotterraneo 11011 sofpor to Pitl la vi ta):t. Oltre a questa sol,tr,dine che Niet::scl1c ave-va libera111e1tlceletto, 011clte se a11ste– ra selva1:1tia, ,m'altra ne doveva s1tblre elle ass11mcva, invece, l'aspetto desolato cd ostile dcll'abba11do110,o l'aspclto amaro e Abbiano, anche le nostre virtù, il piede UeJ?j?Crol Scorrano su e J:"ÌÙ lievi come i ,·cr si (d'Omero! Niet:;sclie dicliiarò esf,Ucitame11te di ef• sere 1111 e messo giitlivo :t, Del suo < Zara– tliitstra, (e/re è in 1111 certo se,rso. la s11a opera paradigmatica) notò: cNon l10 crea. lo ,mila di' più severo e nello stesso tem– po più giocondo: mi a11x11rodi cuore che tale tonalità - e/te 11011 deve 11epfmr e.ç. sere 11110 tonalità mista - diven,:a sem • pre più la mia to11alitd naturale :t. I frutti tangibili dell'eroismo metafisico di N iet::schc f 11ro110 dm1q1,e, of,ere, operr di poesie. In esse egli condensò, p,:r cosi dire, il succo etico di quella che chiamat•a /o e sua ascesi :t o la sua cstra,w santità>. La chiamava e stra!la >, cioè < insolita :t, questa santitd , pcrcJ1è essa era t.utta mos • sa da 1111 afflato di poesia: cmo rale> e cpoetico::o sono due epiteti rec,'.proci e com. · pleme nlari nell'opera 11iet::scl1ia11a. Se si ricapito la quant o si è dello, ris1tl• ta,ro evide11ti due cose: l'i.rraggitc,ixibilitò dei propositi di Nie t.:sclic,e il valore pii– ramentc 1i:lealc dei s1toi sfor::i. Ex,li ,ie ha coscie111:a. e So che le SIIC aspira::io,ii so,ro quelle di 1111 pa::::o, o, ciò d,e , i,1 u,i cerio se,rso, è lo stesso, d'1,n poeto. E questo è proprio il suo J!rido: e Nb r Narri Nur Dicl,ter! :t (Solo pa::&o! Solo poetai). ... GIOVA~"'NI NECCO dionisiaco. e ho preconlunto co-1~-------------------------- --~ mc Il ponte che conduce alle. ~~l::n u:~~r~ ':iro:~:!co ~ abbiamo da Imparare dagli ar· dalla pietà, non per sentire.! Usti meno la. loro lnslplenr.a. sgombri d'un atletto pericoloso, che appare lb. dove eeas3, l'arU gettandolo via con veementa , e incomincia 1:1. vita>· come la pensava Aristotele, ma e Ma noi, proclama nera.men. per e1,,1er ftOI.steui la gioia del te l'autor delln eOaja se.lenza.>, dh·enlre, di là dall'orrore e dal- \·ogllamo essere I poeti dello. la pietà, gioia che implica In nostra vita, a partir proprio 6è anche il piacere della dlstru• dalle realtà più umlll e quotl – done. In questo senso lo ho 11 diane >, diritto di considerarmi 11 primo L'hortm concltutu si allarga filosofo tragico>. Queste parolE CO$larbltmrlament e a tutto n sono anche Importanti percht mondo, trnducendosl In un cste– confermano Il senso vago e la. Usmo ancor più radicale e quin– to che Nletuche dà al \'OCabolo di più esclusl\'O? Nletz.,che b Il e tll0$0!o > che. come qui, pre- genio della contraddizion e e del annuncia g1à quello di e poeta>. paradosso: non teme Ulc5glcltà e incongruenza. Aborre dalla Artee grande slil~ ~~ 1 !~:u~~flceÌ~~~ :~ 1 d!\: Questa Ipersensibilità roman. la gente sistematica. La. volon– tlca deriva dalla p\eneua er• tà di atstema dlnota manc.an– fettlva e.on cui Nlet.z.scheBUar• za di onestà >. Tutta la aua at.– da e canta la \'lta. Egli che ce• tlvltà speculativa I! osclllante lebra In Goethe la e totalità>, c balt.ellante. secondo un ritmo !~~,rtàdal~~upe's~~i~~ ~~~: !:rl:~ :-f:rl~"su~ ~~~t~1r:: nendosl e la dt.sctpllnn del tut• mat: ~on diventa gluoco, Ictte– to ,, e enutocreandosl >. L'arlf rntum. Sotto sotto, llevltn un per l'arte è per lui un non \1\'ace fermento mornle. Il senso. e L'arte è Il grande su- e Wllle tur Kunst > (volontA mul an.s nlla \'Un: come si po· d'arte) di Nietzsche è, anrJtut– trebbc Intendere un'arte senza to. un c. Wllle zum Ideo.llsleren , scopo? :t, Nletuche abbatte I c, ·olontà.di ldealluo.re) : son:et . cancelli dell'arte lntes.'\ come tlvnmcnte si r!SOl\'eIn un ane• hortu.s concl11.su.s.Dice: eTutto , lito di perfezione, Consl.ste e nel trasformare le cose !lncbè rl- tlva: chiare e precise dl \'Olta specchino la nostra potenza,sia- In \'Olta, ma. sempre dLssolven• no r1ness1 della nostra perle• USIe rlcomponenUSI. Ne risulta zlone. Codesta. necessità che un ermetismo fosforescente per spinge l'uomo veno Il pcrfet• cento occhi che si o.prono, si to I! l'arte. Persino ciò che chiudono, si rlnprono. Le parole l'uomo non è, diventa per lui 50n0 pregnanU, polisense. •Jl P!acere In ae stcMo. Ncll'nr• Rigurgitan o dell'orglnsmo che te J uomo sl gOd~ come perle• scuote l'anlmn. L'ardore degli ilone >. arrettt dilata, per co.sl dire, 11 Il presupposto che condlilonn nucleo prlmlth·o del vocabolo e questa vita mornle è un reo.• lo forza n slgnlficntl nuovi. Non 11.Smoerolc.o. Prlmum et ante si tratto. di e evocare a poco a omnia vivere necesse est. Oli poco l'oggetto per rivelo.re uno e Idealisti :t che evadono dalln stato d'animo >, secondo la con– realtà, sono disertor i e lnslplen- c.ezlone di Mnllarmé, non SI U. E.s.,l nulla conoscono, pcrchè tratta. come voleva Rimbaud, di nulln hanno vissuto. e La vita giungere all'Ignoto a costo di è un meuo di conoscenza >. La smarrirsi e perdere c. l'lntelll– conoscentn stessa, osserva. e ,so.. gence· de ses vlslons :t, pur di rà per altri un comodo letto averle avute, queste visioni, chè o la. via che vi conduce, un di· In fatto di poesia o d'arte. non vert.lmento o un pacUlco oz.la - contn essere veggenti per sè. re, per me è un mondo di pc• m11per gli altri ; non SI tratta rie.oli e vittorie, In cui anche I di ,•eJlleo.re Jn. fnntas:la del let– sentlmcotl eroici hanno Il loro tore, lasciandogli Indovinare man bo.Ilo e lo. loro areno.>. mano t sensi rlf)osU delle poe- 81 po.uono cosl atabllirc le se• sie. non si trotta di \'Oluta enlg. guentt equivalenze: conoscere è matlcltà ottenuta con artltlcl vivere, vh·ere è perfetlon:usl. e gluochl cerebrnll. Questo po– perfezionarsi è cs:altarsl llrlcn• t.rà essere ti simbolismo di Rlm– men~. La stessa e culturn è so- baud. Mallarmé, Verlaine, Mae– prattutto l'unlt.-\ dello sUle ar• terUnck, Oeorge, Rilke. ecc.: t-lstlco nelle manUestazlonl dJ decadentismo, rafflnatena stili· vita di un popolo :t. stlc::i. letteratura. Nietzsche non Ques~ conre.sslonl e dichiara . doni .sono pretlosc non solo per– chè riprovano la ,•erldlcltà del– l'Immagine che abbiamo prlm:i tracciato di Nletz.sche, ma per– chè testimonio.no Il suo conti• nuo srorw di supernr11 e puri• flcarsi per un bisogno che l etico cd es~tlco nello stesso tempo. Il contenuto del mondo nlett– schlano è un Intenso vitalismo dove conflulacono la gioia e Il dolore, approfonditi dall'amor fati, Che cc.sa p uò dare Csprcs• alone a questo vttallsmo? L3 musica che e libera lo splrlto e dà le nll al pensiero>; ma più ancora la musica nella sua ~~ af:~ ;~~~;~eq~~~~go df! vento..poesia. La rorm11di que• sto vttallsmo l , dunque, lo sti– le, antl e Il grande sUle>· e Il senUmento più alto di potenta e slcu.reua appare In ciò c.ht ha un 11rancle atile. La potenza che non ha più bisogno di di· most-ratlonl , che disdegna di piacere, che difficilmente rl. sponde. che non avverte Intor– no a sè la testimonianza di nes– suno, che vive senta. la cosclen. za. della posslbllltà. d'essere con• tradetta, che riposa In sè rata – llsUcamente, legge tra leggi, ec. e.o cfò che 11 rivela grandt stlle>, Simbolismo e lecnicainNielrsche è lndlrtereme alla cultura - specie rrancese - onde si sono espressi gli lndll'1zzl letterari di fl~ di secolo. Egli VUOIessere scettico, cinico: Irride allo stu – pore e al sentimentalismo me– lenso del e filisteo della c.ulw.– ra :t, ma sa conservarsi primi– tivo. acerbo, Immaturo. e Am• messo ch'io sia un decadente, sono anche Il contrarlo d:l de– cadent<!... Come summa 1um• marum lo sono sano, come an– golo, specialità, sono decaden– te ,. Ama la solitudine, quella all'aria aperta. sugli orridi" delle montagne, nello scontlnnto si– lenzio del mare, non quella del cenacoll chiusi dei let~rnu dn ta\'ollno che e pensano colla penna lnt!nta ln mano, comoda. mente seduti e gli occhi flSSI sulla carta :t. Vivere e scrivere In solltu1ine. cos~:cttl dil un:i. necessità interiore . Allora non sl alz.'\ la voce e chè si k!me la vuota risonanza, la critica della ntnro. eco:t, Contro I pericoli che mlnac– cl:mo la conscn•atlone di quella e macchina sotlUe che lnora sotto unn pressione altissima e che si chiama genJo :t, prescrive marce. dieta sempllclsstma, vi– ta continua all'aperto. E pro– clama di scrl\'ere col piedi, cloà camminando In mcuo alla na– tura e sotto 11 libero ct~o. Questa Igiene prontatuca contro la decadenza. letteraria , gli mantiene lo stUe solido e sa• gllardo. Le parole non aono palltde e anemiche, ma turgide e piene: Il senso stra ripa da es• se,: e Impressiona 11s:enUment.o e la fantasia del lettore, non stuu.lca ln sua Ingegnosità e nbllltà enigmistica. D simbolo i nella lettera , non sopra la let• tera. Qunsl sempre b di origine fantastica e non Intellettuali – stica; è 11 troppo che trabocca, non Il poco che sl aggiunge a complemento. e 1:teil'anso ~14! ,Il ~p~eU•= vivo e concreto. Esso spiega an– che la sua vlgtle coscienza. del \'alore della tecnica , considerata non nella sua run.ttone di stru – mento estrinseco, ma di etc.men• lo cOCMentlale cd lntrtnseco al– l'arte stessa. Questa conce.tlooe Nietzsche l'hn ribadita plil vol– te, ma forse mal tanto .solenne• mente come nella lirica e Dlch– ters Beru[ung :t (La professione del poeta). Con Il linguaggio Immaginoso, eppure chiaramen – te allusivo, egll spiega la pcren: ne e profonda legge che governa la genesi naturale del rlbno. Ab fch 1Ung1t, mfch. zu erqulc • [ken, un tcr dunklcn Blfumen ,au, 116,te lch. tlcken. Ucken, ::'lcrlfch., t.llle nach- Takt uncl Jfa.ss. s o,e wurt!'lch- , U>9 Gufchtcr, endlfch- aber gab fch. nach, bfs fc1i. gar, gldch elnem Dlcht ~ , 1elber mft lm Tlktak 1prach . e-Mentre dianzi st.uo ricrean– domi. seduto sotto piante oscu– re. avvertii un tlcchcttlo, un ticchettio lieve lieve e grar.10$> quruil rosse scandito secondo un ritmo cadcntato. Mi stlull e raggrinzai 11 ,•otto... mo. a113 fine ml la.sciai andare, flnch 6 lo stesso, già propri o come un poet.'\, presi n parla re seguendo quel tic-tao!) . Cosl, per il suggerimento di mm segreta voce cosmica, lstln• Uvamente Il poeta si attiene al ritmo. E le rlme, sono esse un semplice artlflélo esteriore, una specie· di aggiunta o variazione retorica? Leggiamo qualche al– tro verso della Urica. Wusen harr'lch- hier !m Buscite1 Wemdoch. la.ur' lch Rlfuber au/1 lst'I efn Sprueh 1 Bln Blld1 lm [Husehe 11t::t meln Relm tltm hlntendrau/, (Chi aspetto lo ansiosamente qui nel cespuglio? A cbl tendo Insidie quale masnadiero? E· una sentent.a? un'immagine? Un at.ttmo, e la mia rima le sf attacca dietro) . Le rime sono come frecce che penetrano nelle parU vitali del poeta. Sotto la loro trafltturn egli può mortre, o almeno bar– colla come un ebbro. Tanto es– senziali, dunque. sono - per parlar ruor di metafora - que– sti mezzi tecnici della pocsla. Lo afferma li poeta meno retorico del mondo, che sa. al momento opportuno, speu.are ogni vinco– lo e \'lncere ogni pregludldo. G. N. Lou Von Salomè La poesia !Meste la vita, an– tl, al confonde con essa, esal– tandosi In una ten.slone che dà all'Immagine, al ritmo, al sen• so un valore potentemente al• luslvo. La fantasia vuol farsl realtà nell'atto stesso In cui rl. solve e trasfigura la realtà. D nuovo mondo tra.scolora ln me– ravlgllose U1descenz:e. Ha Unet plaaUche ben definite, ma cht variano col vartar deUa prospet,. Nh:lr..i,che nel ISGI Bibliot eca Gino s· _anco .. - lj:l' N' V ... ,, ;;:e·-; - -· "T ..,;..i.,..~ ,'\ ~ ·. ~ . ' . ' ' . . ~ ' ; Pag. 5 Nletuche con sua madre a Naumburr , quand'era rlà pauo I Il sole declina No11 durcriJ più. a l1mxo la l1ta sete, o riarso citare. La promessa arride 11cll'aria, labbra ig11ote mi soffia110 sul volto : e Ecco il gra,i refr.izeriol >, A 111c:;::odì il mio sole so/)ra il capo m'avvampò. Ora saluto il vostro avvento o ::effiri. improvvisi, . ' o frescl1i ge11i del pomerÌJ!Jlio. L'aria vibro limpida e stra11a. Non ,ni sbircia la 11ottc con obliq110SJ!11ardo ammaliante? Sta saldo, o c.uor mio strenuo! Non chiedere: - Pcrcltèf - II Giorn o della mia vita, il sol declina. Già la pia11adistesa dei flutti s'i1tdora. Calda spira la rupe, sii c·ui la ~ioia lia dorm,to il so11110meridiano. In verdi luci oucora effonde gioia il br11110abis.so . Giorno della mia vita, or volgi alla sera. Gid il tuo occhio scilltilla mez::o infra11to, ~id la rugiada tua rn lacrime stilla, . già tacitO,.s:ri .bin'fcl,';';i,ari siorrc del tuo amor ÙJ porpora, l 1 r1llimo it1d11fio della tua leti::ia. III '.Aurea leti.::ia, vieni, tu, inti mo soavissimo ga11dio, ,~ttnzio 'di morte. - Corsi troppo sul mio cammino! Solo or che muovo il piede tardo m'ha raggiunto il tuo SJ!uardo, m'ha raggitmto ÙJ t1ia felicità. Solo flutti e trasl ttlli, intorno. Ciò e/re f1, grave un tempo, calò 11eivortici a:;.::urridi Lele. Sto il mio ca110lt0 ed o::ia. Procelle e rotte! Oh mtUa pii',,rimembra! So110 affog ati i voti e le speran ::c. L1'.sci stendo,rsi il'ahima ed il ,narc. Settima solit11di11e/ Mai Ilo sentito piti vici110 la dolce sicure ::::a, più caldo lo sf!_1,ardo •del sole. •Pii( 11011 s'affoca il ghiaccio dd miei --picchi! Come 1111 leJ!gcro pesce ar/!_e11teo, il mio ca1101togu1::::ovia f,er l'o11de. Adonaruiw della Iute Clii l'occ/iio ,: i sensi' la111:11idi 11ou v11ole, chiuso 11cll'ombra, i11scgua pure il sole. Il valoroso Meglio 1111'i 1imici.::iadichiarata clic ,m'omici:;ia male rattoppata. Anime meschine Per le a11ime mcschi,te ,wtro 1m odio mortale: No11 le sfioro uè il be11e, 11è, dirci quasi, il mole J11ter11retazione Per spiega rmi, i11 me stesso ben mi. debbo adagiar,, e così 11011 mi posso da solo interpretare. Ma chi ascende soltauto l1t11J!o il proprio tralluro , 011che la mia im111agi11e /)orta a «m f11lzor piil fn1ro. Lamiiidm·ezz1l Cc11toscalì11i debbo rimout arc, salire iu alto, e vi odo protestare: e Siam noi di pietra! Ttt ltoi be11 d1tri se11si! >, Ce11toscalilli debbo rimo11tare, e 11ess1moclic a farmi scala pe11si. Cambiando la 11elle 11er 1a terzavolta Già mi si rompe la Pelle increspato, 1:iO ripres o da 1m 1111/)tto i11~pelle11te, per q,11011tasia la terra ormai ir1goiata, altra r.e brama, dentro a me, il serf,e11tc. Già. striscia11do co11spire siuuose , iii me::30 all'erba e ai sassi mi lrasci110, per divorar con le ca111e bramose te, o terra, le, alime11to mio serpi 110. FEDERICO NIETZSC U (traci. Giovanni NtccoJ

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