Fiera Letteraria - Anno V - n. 26 - 25 giugno 1950

1-'ag. ti LA F I ERA LETTERA R I A Dome nica 25 giugno 1950 ----- -- -------------------- -- LA MOlS'l'RA DEL TREUEN'l'U BOLOGNESE Autorità e contributo dei "primitivi" La suggestiva avventura artistica di quel secolc, delimita e approfondisce il trapasso alla pittura successiva, d'accosta - .,,, mento romanico o di gotica libertà occidentale I L « Oludlzlo sul Duecento > che Roberto Lonrht stampò sul volume secondo d1 Pro– porzioni del 19t8 (ma 11 saag:lo datava dal '39, nato co– m'era sull'occa.stone della mo– stra atottesca di FJrente; sol– tanto il « Coro1lar1o > che lo se– a:utva infatti era. del '"7) non è molto poaterlore alle lezioni da lui tenute sull& pittura padana del Treunto e al e momenti> ph) partloolarmente bolognesi. Ma queste due a.tt.uazlonl crt– Uco-storlche, riguardanti zone ancora usai malcerte dell'arte Italiana, dove la tradizione va– sarlana non recava. un proba– bile contributo, e l'estetllmo del profe$$0rl aveva. spesso giocato ~à md°:1t!c~;:r=m1.~zf~~v;v':::: : mo conaldtrarle sotto un 'Unica luce di lntettssl chlarlftcaUvt, se è v,ro che \di fronte ad una =::::i:r::Ì~~::an~l':ù: .sco. e più ancora da una raglo- temperamento, d'una franca ne flguratlva, dato che cl si leg- maniera: si Intenda il gioco fe– rono momenti d1 stile lnconcl- llcement e contrappunt.l..stlco del !labili con l'età a.vantata d1 VI- suo e naturalismo empirico • con tale. E cosl, se11:uendol'lndlrlz - ili onettl a:lovanlll d'uno spe– zo lonrhlano, 11mirabile Cena• rlcolato e:franclSant •• nno alla colo proveniente dal Convento di più pregnante maturità roma– S. Francesco sarà posto 1n epo- nlca e alle lnsenlonl giottesche ~ttaf!? ;:rce~::w df-;~e ~~m~~~ t a~~lcf;{àf 1 (~~~ d~~iocv~r;::~~ ~elalts'.'g~:r\~ac~~1!~~/!s:Ùa~ ~;eav~if.° 1 ;!~cl~eaa 1ta:8e:t1 d~i ,( ~~. si e:romana•: con la conseruen- umilierebbe la sua Jara:a, magi- , u di allontanare mantormente strale dlsponlblllt.à: baatl enu– la fattura della Re.surrezione, merar e 11 nominato Ceno.colo frammento staccato anche que- di S. Francesco, o la piccola sto da S. Francesco, un tmpe- Cena di Brooklyn). ( fJi° fa°~~e.l f~~~J~tr;:im! va~a J~~leh!a p~~~~~:!,e n: 1 \ ~ 0 1~:~~~e~d db~t!u;!r ia~:;~ =li~~ fi!' 1 ~ff~tr:~!e 1:!r::ri~~ ,_. 1 pella di Beato Beltrando, blso- tà di pittori un tempo confusi gnerà localizzare glt affreschi di In un'unica. dilatata figura E Mezza.ratta (qui degnamente cosi si è dlstlnto l'esperto Ja– rappresentatl): I quali - secon- coblUI artence della Probatica do li Longhl - rivelano plil. di pùcina di Meuaratto dal e cu– un dente di connesalone con glno del Rlmlne!I • (per altri l'opera datata del '45. Mentre che aveva lmpogtato In mod~ t! 0 ~1't1r :a:::::;:'!1t!1e~~ !ia~er~j lma~ 0 !i)~aPres~~t si dichiara aasal meno sciolto e bllmente Jacoplno di Francesco diretto: prima di Pompo,a e do- Bavlso, un artlsta che la mo.stra J)O Mezza.ratta, Vitale si reche- rivela straord.Jnarlo, e operante tebbe a Udine (lezione accolta fra 11 '50-'60 e 1'83. Ma prima sa.– anche dal Colettt al t!inpo del- rà bene occuparsl del Mae .st.ro la sua Storia): ma oa:gl cl si autorevole che si lnslnua tem- fo~~J0~:n~nreatir~j~tlc~cfi:~j :~a1em~1~ fua cv~~~a:u:acg~:: 111.àe funzionalità. D e Gludl– tlo • lnfatt.l, anche se In praUca non entrava In ragguagll d1 re– lazione con Il Trtcent.o bolo– llltse (all'Infuori del rtrerlmtn– to al Maestro d1 S. Agata, per ragioni di carattere e di curloaa ascendtnza sUILstlca) ha 11 rran merito d'aver oompluto plar:ta pulita di moltl equivoci duecen– teschi e d'aver cblar1t.o, oltre ad una situazione ambientale più manlerùtlca. che francesca– na, la vera euenza della. e con– secutio• bl:r.anUna ln Italia ln rapporto al presunti pregiotte – schi, nel termJ.nl della provata dissociazione fra pittura , alchi– mizzata au modull orientali, e scultura, d'appartenenza roma– nica e provenblale. E mentre il e Giudizio • e l'accluso e Corol– lario • manifestano la loro pro– prietà ca.pillare d'arrestar gli 1na-ranqgl della burocrazia bi– zantina oltre il machiavellico compromesso del e gusto • e I fortunosi paradJsl dell'astratta aunestlone o dell'archeologia, sono tanto ammissibili avanti 11 ma.sto•• plttore anch'esao recu– la.voro d1 Pomposa, o, a parte li perato da una comune !denti – .suffragio dell'attività clrco.st.an- tà con Llppo di oalma.sio tem– te, come mal nell'opera dell'a- pra assai scadente rlsl)etto a gro ferrarese non residuasse al- quella del suo rleo&trulto genl– cun segno dell'esperienza vene- tore. Dalmaslo fruisce d'avverti– ta o del plauslbllt.asimo incon- blli contatti toscani, llberamen– tro toscano (Scrovegni). te assumendoli sulla tradiJ.lo- n ritrovam ento d'una Pietà ne di Vltale: tanto da rappre– dl lucido Impianto patetico, ac- senta.re Il pruno vero ponte con costab11e al a:estlre stimolato e la cultura norenUna. Ed è certo secco della scena mimica del- un art.tsta di grande maestria VITALE DA BOLOGNA - e Storia di S. Antonio Abate •• Bologna, Biblioteca :~;;~x:~ 0 / i::~=ar:u: ~Ft: tura succeulva. che nelle sue torme più sicure e soatanzlall. d'accoatamento romanico, o di libertà gotica occidentale, verrà a profittare d'un indubbio sapo– re di novJtà. o a godere d'Un attendibile margine d' avventu.ra autentica, accanto o meno al– l'orbit a del Maestro d'A&slsl (Il quale non aarà ad oanl modo una rerola costante, o necessa– ria) . Queglt stud.J formula.vano, ad una lettura ptil aott1le ed lntrlnleca. una caiteiorla cosi nlUda ed efftclente di glu..stU'l– caaiOn! .sintattiche e normative da spalancare alla ricerca, nel muro cieco della virtù accade – mica , della dllettazlone roman– tica o della mera. n.Iologta, una nuova, ,valida breccta. Come provvedeva.no a. reetltuircl, sul ::~nolll~~::r:_ r1~i :1u1"!t!''!i~ mal dagli equivoci d'ogni con– fusa, indlscrlmlnata generall&– ua lone. Riconosciuto il senso d'un ta- ~el ~n:r:~~~v1\.~a p~~~!:o •:~~ a'altro lnduilo addentrarci nel– le limpide sale della. Pinacoteca :~pr:!li~iJa fu~.:~nt~~:.l~~ ma non provinciale •· e di un– portanza precisa nel fermento della pittura padana e Italiana del XIV secolo. La personalità di Vitale, U primo artista che la mostra cl presenta. e senza dubbio U più grande, è centrale rlspttto a tutia la scuola bolo– mese (dalla quale la sua in– fluenza è riuscita anche a smarginare) ed è quella. che ha tenuu maggiormente appuntati rii tntereul dell'tndaglne cri– tica: specie ptr il problema cro– noloitco del suo lavoro, proble– ma che, se è presso al chiari– mento, non si può forse dire chiuso o risolto. Ma varrà an– zitutto, seppur brevemente, sof– fermarci sull·orlglnalltà e la no– vità di questo Maest.ro, che tor• matosl al di fuori della cerchia glotle.sca vive sina:otarmente ani– mando un discorso del plù lu– cidi ed emozlonanU del suo t.e.m– po. Sul praticabile vario colore d'una . fantasia decorativa sor– prendente. la qualità rappresen– tativa di Vitale sta In un In– nesto di vita Immediata e di racconto animoso: se questi due ~A~=:redl 1:dl:s~~:~1:! : :1gllv::1r:n~ a~~!T1a~ dopo 11 rruppo della Macton11a Kres.s, d'un rlt.n10 so.,peso d1 det dentf di quest'opera, rii.e- magica apparlllone, saldato In nuta. Inizialm ente dal Longbl e alt.o dalla vela architettonica dal critici seguaci come giova- tesa sulle ftgure del fust!gantl , I nile, mentre la Sandberg Vava- quali sembrano tentare col pie– tà, cui spetta 11 merito d1 molte de la verità dello spazio: spa– lntulzlont felici, la collocava zio lirico, umbrablle, sogglogan– !ra Je posteriori, come ad esem- te, che si rlaccende alluslvame n– plo la Madonna Poldl PeuoU . te nella simmetrica Madonna Ora, con Il corollario della ti- della Yale Unlverslty, e più nel– trovata Pietà, r1'ulta plù facile la Croce/lnione Acton (data In e corrente Infatti staccare la precedenza al caposcuola) che t.a.vola d1 EdimbUl'Jo dalla dia- rallenta li concitato vltalesco lettlva avtoltaaportata delle del primi plani, ma si avvia da Storie di S. Antonio Abate (poi- quello stesso I.stinto naurale: chè aarà certo un nipote del come sl a:ludica dallo staglia – grottesco pellegrino del com- to vigore carattetlstlco del ca– pleuo e dei dentl • U cipiglio.so vallo nasuto di destra, consan– scudlero In basso a destra. che gulneo aensa dubbio della rana rc:stl~te::i1aen;:~e:: Jttf =~~~b~l~~~a ~~~Ìdata~~r!~::; tele. Ma non va.da tuttavia tra- di Maria. A Dalrnasto, che me– sourato Il molJvo delle Santlne scola secondo le ricette dells ~tlhbeQ:I~ ~il ~1 01:~trd~i!; ~~~rl&it::v:g~1:ru!l dl::1~~~= - per Ululone Invero a:enero- degli Orcagneschl e al quale sa - di «sen esismo •). Alle Longhl dà con sura:estlca moti– Storie dl s. Antonio Abate si vazlone le Storie df S. Gregorfo vorrà invece affratellare la Re- In S. Maria Novella) andrebbe 1u"etione di s. Francesco (si perlomeno avvicinata la figura ricorra ln merito al nutrito stu- del trescante del Trion/o della dio d'ArcangeU sul già citato morte nel CRmposanto plsano, numero di Proporzioni), e pro- art;eftce non ldentlflc ato, dopo prto per lo scatto ancor gotico un Ingegnosa proposta su Vitale ~e~o~~~c~i!. s3;f1!to~ia11::n: ~~,P~:~a ':'1 ;::rnt su ~J~ 1 ~ ftruratlva rivelata nella sorprenp tarono Il Thode, Il Pératé e 11 dente aneddotica del primo VI- Supino. tale, che nelle pitture orla:tnarle Jacoplno (anche Inteso per ::! ~~iie:~:10::ef;~o ~tt~ g~~=~ c~!C:,1core Il lo pi:,~; matlca. rapida, suggestionante , che più al avvantaggia dalla quasi documentaristica. moatra attuale, e un artbta, ad Mentre al nucleo Intorno al esaminare Il corpus che qui vle– '4S apparterà anche la superba tavola della Croce/f,sione Thys– aen, uno del pez.i.1più alti della raa.segna, dove l'animatrice re– nlallt& vltaleeca Inventa al pie– di della Croce una fantasia ser- ~~~ 1:fe1:!or~~fe~jtl~~~l! e la soldataglia, cruda. panto– mimica: e dal punto di vista del particolari, sempre dl rile– vante stringateti.a. si noUno la picchiata e Il tuffo accan ito de– gli angeli a sinistra e a destr:i del Cristo, e l'umore strepitoso del cavalli musutl con la bloc– cata tbsltà dello stallone nero, assurdo e Imponente nella re- ~~C:~~1: dlb~:1~ ~ 1:"~fù~:;~~ ne offerto , d! magnlftca e pres– sante levatura stllU:Uca. DI lui ~ stata segnalata la partenza riminese, una rincorsa quindi assai lunga se si sanno suutare gli apici della sua esperienza. e usai presto assorbita. torrefatta diremmo, dal calore fantastico della sua mano. Cl troviamo In cospetto d'un maestro che i:.e– mlna d1 vocaboli folgoranti l'ar– cana, au:stera maestà del rimi– nesi. Il suo mondo espressivo non rlfuga:e dalle popolaresche esclamaztonl, e si carica di pro– fano sentlmPnto e d·acuta, ric– chissima partecipazione: su due corde. l'una quasi satirica. l'al– tra vtslbllmente pietosa, ma non mistica nè cont.e.mplatlva. muo– vono I capitali Interessi della sua trascinante personalità. Ba– sterebbe OS!lervare li Polittico della clormfzio Vtrglnf1, una raccolta Insostituibile delle virtù più rlcorrenU di Jacoplno, e che dall'angolo visuale dello stile cl esemplll\ca la sostanza del suoi modJ: con qualche gri– do rattenut.o: la e Plet4.• In al– to, e vari diaconi ad alta ten– sione epigrammatica: la e: Fu– ga ln Egitto •· e Gesù fra I dot– tori•• ecc, Ma per Insistere sul– l'evidenza della sua parola, a parte lo speueggl.are delle altre tentazioni, et rivolgeremo al Martirio di S. Caterina. ora del– la Kress Fondatlon, una mira– bile invenzione di ritmi metal– llct. scudaU, di lince penetranti ed elettriche sotto la planata sleura dell'angelo domestico. Per poi a cavalcioni d'un peren – torio hobby-horae che galoppa verso la calca degll Infedeli. con una maestosità che non si di– strae dal suono caratteristico del bolognesi, dalreeo d'un'eplca fa– miliare; mentre nel lato abra– so. Inerente le sagome degli sconnttt. ancor si può estrarre la nutrita selva degli arti dei combattenti caduti. nelle sche– matiche cadenze riassuntive: un capola.voro che non mancherà di sorprendere Il visitatore, ae poi li rlgogllo e la particolarità di questa pittura non l'avranno già affrancato dall'Idea di sco– prir del e minori •• o una scuo– la periferica nella comples.sa vi– cenda della nostra storia flgu ratlva. Il Trecento bolognese, da que– sta ras.segna rigorosamente or– dinata neJ locali della Pinaco – teca Nazionale, ha ricevuto 1·0- magglo migliore e un·attendlbl – le, meritata valorluazlone cri– tica. Per molti st tratterà d'una tcoperta, poiché gli studi a tut– to oggi dedicati all'argomento circolavano nel raggio degli ln– teresal .speclaU.&tlcl,e sarà una scoperta che val la pena d1n– coragglare e divulgare per le proncu e conseguenze che porta a vantaggio del generale Inqua– dramento del problema del prt– mltlvl e delle epoche artl&Ucbe di stadio pre-rlnaaclmentale . Fra di esse, Il periodo pittorico bolognese acszutsta un luogo ed un'autorità che non debbono es.ser taciuti, trascura.ti . L'amo– re e la ftducla di Longhl e de– gli studiosi che si sono occupati d'un tema cosi affascinante e difficoltoso operano ad arricchi – re la storia della nostra cultura ftguratlva, allo stesso modo che 11.rrtcchlsconodi riscoperti v11.lo– rl li nostro patrimonio l,AMBERTO PRIORI cl, mossa lmnuglna:Z::.or.d. Da uno schema, anche renerlco o generale. come quello che slamo venuti tracci ando per necessità di lettur a delle diverse fasi del caposcuola bolognese. si vo11:Ua trarre 11 succo d'un vivissimo JACOPINO DI FRANCESCO BAVOSI - « La vittoria di San Giacomo • (affre8CO. dalla Chiesa di San Giacomo Maggiore di Bologna SPOLVERO A BRERA E qu el ,·h e è importante, è riso1·ta con un volto e con un aspe tto che ce la rendono più cara, perchè è avve• nuto quello spolv ero che vul~ntieri si ve drebbe effettuato in molto muse i ''L A PARTE rappresen – tata dal musei nella nostra relazione con le opere d'arte è tan– to 11:rande. che noi !acclamo fa– tica a pensare che essi non possano esbtere, che non eal– r;!.ettero mal, ansi. là dove la clvUt4. dell'Europa moderna ~ o fu aconO&Ciuta; e che essi ulsto no da noi da meno dJ due secoli. Il secolo XIX via• se di e53I; noi ne vtvtamo an– cora. ~ dlmentlchlamo che es- ~r:a~~ 1 ~J:t~neange1~!!t; nuova con l'opera d'arte •· crlterlo generale col quale so– no atat! disposti I dipinti , a– vendo avuto Il coraggio di eli– minare circa ur. centlnalo di tele minori. le qualt tuttavia restano a dlt!poslzlone degli studiosi ln un depo5lto a parte. La Pinacoteca di Brera dopo Il bombardamtnto del l94.I NUOVI Alt'l'l~TI ITALI.DI Giorgio Daini Sono le parole con le çuall Andrt Malraux lnl&la e I! mu– seo hnmaglnarlo • e ml si .~_,. m.; pro!!pettate di fronre al!a mente rivede ndo la nuova. Pt– n:.,,cot~:Cl' d1 Brera, quellR elle 1.:.e;!J b.nnl foschi rltenev:im o perdul.8 e le cui sale rlevo-~– ''!lmo Lella memoria - ;mchc dopo !!I. dlltruzlone - \:, un Un particolare cenno aJ me– rita 11 restauro apportato a più di unR opera , ritornata al auo primitivo splendore . Qui ~ Intervenuta l'arte magistrale di Mauro Pell1ccloll, cauta ar– te di ripristino, tanto d.Jversa da. quella In uso In Inghilter– ra. dove, li più spesao, la vela– tura si perde e le opere ven– gono guaatate. rldot~ a cru – dezza di contrutl e Inevitabil- mente cond2nnate. col tnLScor- e OM INCJ ARE la propria carriera artistica èon un,• rere degli anni, a una triste serie di diseg ni è la sorte naturale di 1t1()/h ,1rlist1 fine. Fra I vari Interventi cl il disegno ;,, i>ia11coe 11ero è la trad1:1011ale prePa• f:r~~f11° f~ ~el setr:;~~ò :i~ è1•w e che non cl rnsse più ne.auna speranza per n,)I uo– m~!ll (!estlnatl a vivere 1I te– tr,uto ~mille•• l'anno d~lla sn:1~ur~ e del catacllama Ed ecco che Brera, nouo– st::mt,e I timori , le ansie, 1 dub– bi, ~ risorta . E, quello che è lmpor!F.nte, è risorta con un volto e con un upetto che cc la ren dono più cara. perchè si è avvenuto quello spolvero che volentler1 si vedrebbe effettua– to In molti musei, se non an– tipatlcl per 11 clima in cui sonnecchiano per lo meno co– nie quelle vecchie e care z.1- telle, un po' passate e schele – triche che, chi più chl meno, abbiamo in casa e che non sapp iamo pili amare come Gozzano amava nel ricordo la cara signorina Pelletta. ~m:{~ la~~er~ul:gia~a~n~~ ru:ione, a c11isi affida 1m gi(}Vo,ie artista, cd t' il proa 111.ripulitura della e cen a In di111e11totrodi=iotrale a c14j è sempre staia affidata la ior casa del Fariseo• del Tiepolo, mo=ione tecnica. Mentr e però, tradi=io11alme11te, il disel!,11" che ba consentito la scoperta dei giovani per moll o temp o rima11eva s11l pia110 dcll'accti della lntonBzione cromatica o- •li! 1nia, 1111 p11ro eserci:io lec11ico, qui11di, al qualt• si n– ~~iJ: er~ :~~~~:::al:t!! chiedevo sopratt 1,1to l'aste11sio11e do qualsiasi ùitaprt'lll• Madonna tra le nubi e Santi•· ::t011efa ntastica o impro, 1to direltome11te persom1lc; i ;:io. Coraggiosa. Inoltre , la rlcom- va11i d'oggi conaillciano a diseg,wre già i111peJ!11ati a risol: poslslone delle due opere del vere tutto il proprio problema lirico e t111tele loro capacita ld:l)O;o /ia:~f~! ~~\ ~~: fantastiche d'interpreta=iane. No 11spetta a noi. ulme110 111 torlo• · un tempo esposte se- q11e.stasede , form11lare 1m gi11di:;io sui vantal(gi o tli .r-o1a11- parate e II raddrizzamento di taggi di tutto questo ; certo è clic, se clii i11i=ia la proprw numerose tavole del Cr1vell1, carriera artistica oggi se11te il bisogno di saltare t11ttt 1 che il tempo aveva Incurvato . proced imenti preparatori che 1m tempo si co11siderava1111 ~c~i1t~di ~:~e a3e 1 ~r:!v:~ di assolt,to rigore, vu ol dire clte vi è una ra;:io11i• moltu glo, del LorentetU , del Moraz- precisa. zone e del cavallini, Brera. ha Q11eUo e/re P.iù SCDticerl<a co1111mq11e è la s~altn·.==a IIIÌ· aggiunto un oratorio alle cui =iale clic 911alifica i giovani ed i giova,1issi1111 01a:1; a11cl1t· pareU, con operazione di del!- se comincia110 col semplia clt~aroscuro , adopra110 O/,!ltÌ raf C:!a~~tlcht•;~gl':~ 0 a:::! ~';:';f ~:ad~i s~~::~e:i:.1, ff~~s:cdtt'i:~;:.~ &;i,~ 11 ff°q1~l~ schl di anonimo lombardo del si fa co11oscere co11 ''"a serie di disegni la cui 111atur11,, Trecento. dall'oratorio det con- p110 gi11sto essere apparente i11 quanto egli 11011 11{11ora · ti Porro, a MocchUoro In 111i11imi nccorgime11ti e le più raffi11ate f11rb1•rie del dt· Brianta . segnator .: co11s1011ato . Com1mq11e, se lulto ciò i11 _1111 xio- C06l. per merito dl pochi va11issimo pui, ancl1e lascicirci i11 qualche perplcs.s1tà , sor• studiosi (e agli A.mlct di Brera, vola11do si, t11tto ciò 11011 possiamo fare a 111i·11a di Colfstu la soclet.A. nobilmente rlco.sU- tare una sensibililà 11011 com1111eed una capaciti, lirica dr tulta l'augurio di poter !nere- sa sfrnttare co11 111is1tra,per raggim1gere cf{eltc Sll{!Xt' · mentare le collezioni della PI- stivi , te111,e fine~~e clic attillgo110 11110 loro compfr tc=:a , nacot.eca.) ti popolo milanese .tpeciafo1e11te 11ei paesaggi iii rni dosa pochi clemeuli eu m ha la pos.,lbllltà dl poter ler - plificah co11 i11telli;:ente controllo gere sul capolavori che Brera Ev,d 11 teme 11 te j 11 questo dis,·g11atore no11 11w11w umore. gli offre. la sto~a della clvii- e coscien:iosità: doti q1wste c/1e dcbbo110 rimanere come' tè. e dello aplrlt.o. base 9l nostro giudi=io e clic ci da11no la ccrte~:a di f,ota G. M. contare s11l suo svilllppo d'artista. Ettore Modigliani, studioso ap1>assl1mato,cmato re U'arte di Idee moderne. non ha atte&o molto dalla fine c:ella guerr11 per riproporsi ti problema d1 Brera , aua crcat'Ura pred.Jletta, alla quale era legato da anni d1 lavoro, essendo succeduto al Ricci, nel 1908. Olà s~bito do– po la prima iuerra mondiale Modigliani aveva e modernlz– zato • l'ambiente della galleria. col valido concorso dell'archl– teUo Por:.a;uppl . ma l'Idea di un rinnovamento totale - rl- ---------------- ------------ – U'nlamo - nacque nel suo spi– rito alla vtst.a delle macerie cui la. pinacoteca era itata rldot.ta dal triste bomba.rdamento del '43, E ricorse ancora al Por– taluppl, CUI si deve la. slstema – slone odierna, ma purtroppo 1"..0STJRE JR0.1".A.N JE BAESTBI D'ARTE :~~::e• =;t~~e\~47n::; d •d t • 1 • • •· • :1.e::zi:~:ui~u:sa:pl~~.-:~ e ean I a I o I m p I on I e I somma energia e con intelll- gt:nza amorosa. la profcasores– sa Fernanda Wltt4ena, nuovo A Sovrintendente sorretta nel LLA Galleria d'Art.e Mo- suo stoni dai prof. Dell'Ac- derna. s'è aperta In que- qua e dalla pro!e&110ressaOtt.1- atl giorni una mostra no Dalla Chiesa. Superiore d'Arte femmlnUe e Zl- ·1h~io~h!I ife~~J:~er~a~~~~ ~!rl~,a~~?d~~so'if:n~1eg~ C~~: di 'Brer a dg nlflchl diasOnanza re. Net ca1A1ogo leggiamo: Al e J)O$!l8. essere confuso con quei termine del corso triennale le vago e Indecente modernismo allievo potranno con.seguire Il che i.spira certe. nuove c 011 ttu: titolo di e Maestra d'arte• e zlont mllanP.ci Brer a ~ rima- avranno diritto all'ammtss:lone ~rl~~~ ~:i:~~tosol~r~ :n::,::,~e~ia S~to ~~e t·~ltlta~ le IOvrastrutture cioè quant.o zlone all'Insegnamento . Sono l'appei;anUva 1,e' opere banno ammesae le allleve diplomate In tutte lntorn.'.> a sè un'BtmOGfe- Scuole d'Arte o munite di Li– ra. di rlpo.$0. vivono quieta- cenza Medla previo cono prepa– mente In una luce.che ne met- ratorlo di un anno ed esame di te In evidenza i presi anche ammtasione. più sottili. SI ruardi ad esem- La sede dell'Istituto e:Zllert, ~ :: ~~~~r1'hot1~ve ~n!~J; 6 ~ ~:tia via P=~t!,6· dal la superba Madonna col Figlio, Pittore Totl SclaloJa. proteaao– angell ,anti e In ginocchio Fe- re dell'Istituto . F.gll cl Illustra drrico· di Monte/eltro, e dove acuta.mente Il metodo d'lnse – Ja cui volt:i a vela armonica- gnamento da lui seguito. E In mente si accorda alle archi- verità nol non poa.slamo che tetlUrP del dipinto e quasi n"é aderire completamente al suol amplia lo spazio: si guardi al- principi! nel riguardi dell'arte IR cella .sulla cui par ete di decorativa femminile. Il a:ulda– fondo è bolafa con una i::tm- ro le allieve a un impegno sti– ma la tela. dello e Spoaallzlo • llstlco che non sJA le mera imi- di Raffaello: si guardl al mo- taztone della natura, o la po– do di come ~ stato bloccato Il vera Impressione dal vero, la• !~u'fsta~ r~e~"fi ~~I i~r~~: :~~~rv~,e.u~: 1i1~~c:. rl~~~~~z~g: Il oella Mo.stra di arte antica ne cui non manchi U senso e U.a.ilana prese.c:tata a Londra li gusto dell'ultima rrande plt– nel 1930: SI a:uardl, ancora, al tura moderna. è encomiabile . E abbiamo notato come, prima che aia permesao loro la per– sonale UbertA stlllsllca , le al– lieve debbano addestrarsi nella Interp retazione e nella nuova creazione degll os:gettl a mezzo di quel dtscgno che col tono– luce restituisce a un mondo di sogno, e di alto llgnlflcato cla– .acun oggetto . Cosl ~ possibile giungere a boizettl per stoffe decorative astratte bene armo– nizzate tonali e aemltonall. Sono espo.stl nella prima. sala: tappeti a teaaut.o e a nodo, ri– cami, oggetti In cuoio, applica– zioni di stoffe. elementi di ar– redamento, foulards, fazzoletti Ideati ed esegultl da: De.de A.n– narella. Anna Antollacl, Concet– ta Baldaua.~, Elda Bernardl, Lllla.na De Santls. Roga DI Bel– la, Anna Oltunl, Laura Orla!, Liliana Pianta , Manuela Polet– tinl, Anna Ralmondl, Elsa Roc– ca, Mirella Rodrlguez, Lllll Ro• manelll, Anna Sestieri, Rita Sputano, Maria Vespa, Rosaria Vlrnu. Amelia Zanardl, Livia Zanc1gh. Lo Insegnanti di Materie ar– tigiane: Madre Ccllna De Mar– chi (ricamo). Bice Lazz.arl {tap– peto). Maria Marino (cuoio), Marcella Toppl (teae:ltura) e la Insegnante di disegno signora Clarrocchl, u.ranno certo sod– disfatte del lavoro gentue , scru– poloso e fanla.11060delle allieve. SclaloJa, artlstB colto e di buon gusto, li cui Indirizzo ve– diamo presente In quasi tutte le opere csJ)Ol!lte.afferma. fra l'altro, nel catalogo: e Davan– ti alle tele di Braque, di Ma– tLsse, di Morandl, di Klee , li benpensante e.sciama ancora: e Non è che un bel tappeto•· Benissimo : ~tamoll dunque codesti tappeti. Serviamoci ge– nef0$11.mentc, a piene manl, a cuore aperto. come per un gluo– co Incantevole , di questi mera– vigliosi colori che si accendono sulle due dimensioni, dl queste vlbrnzlonl e capricci di pur& grana. di questa geomelrla che si disfà nella luce come un frutto dell'Eden . E' lnt "ramen – te noatra , cl apparti ene, questa Innocente . questa raggiante fe– licità decorativa che pare la fioritura più rnra nata sulle rovine della minacciata clvllt.A occidentale ,. Pertanto qui 1·a.straltlamn ha una sua ragione d'essere e tro• va la sua vera funzione, che e dl pura decorazion e. Nella Sala Il gli studi di LII– li Romanelli, cosi tellce cd en– tusiasta nel suol liberi slanci Inventivi , al moltiplicano In tante curio.se trovate, talvoltia. stridenti, ma Interessanti. ~~~~~l,n~n' U:ef~tr~~ode~J,~~~ -------------------- -------------- ------ ------- --- ----- -------- ----- - Nella $ala Ili gli stud i e I bozzetti di: Rosa DI Bella. Lau– ra Orlsl ed altre allieve del J e 11 cuceu. cl meravlgllano per rl~ acquisita soplcnza del me• la frescheua del coloriti e b stlere. 01 Laura Ori.si, la plu n&:uratlva, abbiamo notato I bozzetti glalU e rO!IIJI dolci e lu– minosi, che si alternano alle sue comJ>()!ltlonl delicate dal ,-emi– toni grigi e marrone . tn so.spetto le garanzie d'una ve- f na fantastica addlrUtura e:sma- ~}.. un discorso e volpre, ma non paraticelo. Fatto è che In lui CARTA CANTA llalata • ma non folclorl.stlca, di \SJ ~ voloarm,nt, arUgtan..co • lm- ~ hl la men.s mistica e la letterulo- ~ ne puramente gotica del motivi \ ~· ) come m<,ltt allora calcolavano), e: e, 1arebbe da chiederti a rare il problema. Per noi, come ne; ma, ph't .sempUcement,e on- Con lei, a Made&imo, era anche llturrlcl non tanno un·espllclta ma non diceva una parola dt quuto punto, perchi glt tnttl - per i comuni.su , l'arte non è un coro, per i redattori d.l e Glor- Gto,ut Carducci. Nettfcò d'Im- prua. non entrano a lmmoblllz- adulazione. ~ttuall abbiano, in J)Grte, .scelto Jine, è un mezzo. Per f comunf.stl no• ell'era fnvece e la Signora• provvi.to , un giorno; ma a .sera zara:11 l'Istinto di risentito no- li curuno era che attribuiva la via del comunl.f11'io La ri&po- fl /ine i rappresentato dallo ,to- Giungeva poco ctopo mezwgior - A.nnle volle recar,1 ugualmente ;~ll:tor~~d~n:~a ~~f::ar~oi:!i,u:, L,alfabeto di Prezzolini ~è a7i'~.s~,!n~ 1 '!!~;~ :;:f,~ :~ tP;;::::e 'fncll!;,,!1r,C:;:u::: ~fo u:;:ap:r~f:'!~:':r ~; Ì•!~:; ':::a ~ . .s;/jan"~~~J:, i::,~~ s;~~I~ f~ ':,;loa1g;:g 01•a:~~~o :i;mt~~l sulla puna:enza e la varietà del- che reJ:)(lgnavanoall'Italiano me- pldi contatti con I grondi pro- i un meuo mirabile per glun- ,a per.sono chè in quel vecchio inctouancto .sotto una -pelliccia qualcosa di vero ln quell'eco che ~:pd~~-c~~~.:ta~ ~~~t~ '~: ni e ::ii' ct!~nJJdàtr:crftie7t!~~ ~l~/~~!1::r:~''E::ia',!!,a 1:ii!~,!~i ~:::izilo~i':u:tp~~:;:,e:~a~i.s~~:~: ~="dt°'!~.s~~~i;: , i~~e::!~~r~;:: ::1}:iuoa:c~-n~~/· 0 ~!~ita!~n ~ ~b l~ò~ua;~~ e.s~!rfa'~~'ntrrti; ~ve~d:r~~~?~ta difltird~cct8g~i manico , del quale $ODO vl.slb111 bfogra/ta di Mu.s.soUni per la .sua come l'A. dalla Z, ma apparte- ne dei probU:mi .ste.ul : tende , dl.uhne ern<,rloni In quanto i l 'ingre.s.so, la porta della atanza 1car-pe da montagna. Il poeta la parrebbe disdicevole non parla– I sentlmentl e terrestri•· Quel collezto~ e Medaglie• · Non sto neVCJno allo ,teuo al/abet.o •· anche fn ien.so deteriore, o rl/a- C<!mparlecipedella Rivelazione. I ,u cui .stava scritto e:Dtrezfo- seguiva pe/ 1entiero nevoso con re di Paacoll, e capita a punto , tanto di con.sequenzia.le !eratt- a dire le ragiont che Fonn iggi• (Glu.seppe PreU-OUnf, 1ul re la e popolarità• degli fntel- p1an1 .sono dh1er.si anzi contrari, ne •• e d.f n a pochi 1,tantf tut- un involto Jra le mani. E g(un- perciò. un artico lo di Giuseppe cltà che a Siena comportava la nf aveva d'Incaricare me: .sape- e Tempo• del 21 gtugnoJ lettuall, ad avv1cfnarU alle ma.i- ma le due Estetich e preientann u dal redattore capo ai croni- ti che Jurono nella e hall• del- Llpparlnl {e Il Messagllero •• 19 pratica duccesea QUI non ha ve che ero amico per.sonale di Preuollnl, ha conservato tn- se, a proporre un Unguaggio vi- evidenti analogie, ed hanno In ,li all'ammtnl,trat.ore erano In· l'albergo ove ,'f danzava, Gio- 21ugno), da cui .stralciamo alcu- adlto a sftlare l suol serti sllen- Mu..ssoilni ma ,wn Ja.sci.fta che II suo modo di ll$ 8.re oo e comunicativo, diretto Il comune l'an.sla di annunçiare a t ;n 1 1 da ~to cf 111èliberò dall involto un paio di nl brani zlosl e aristocratici · l'andamen- ero ,tato uno def primi a 'nota- ~~ha fatto -e lo conr:Sa col gioco• dell'oppo.sLzfone politica e tutti un me.s,aggfo•. ~ :e: ,e •,::a ~r~ d;i 11 %c;j ,ca rpine di •eta. le .scarpine da «Quando Il Pa,coll ve11ne o. ~e f~hla~1::~CSe u:a ~~::~~j ~en'fre ,:~;!f,ji 1 u:',~~n~"~ plù \'iscldo candore , tanto che :~,~~u;:r :~e:n: 1 fre',:atre ::~~~ compiti :uottdltmi ' :f!~nzf 1 a A. 1 :te9ai!n:e';~~~~ c~~ :"';,~naqu~n:"i:! ~:ch~~ rd ;~~I~ concreta In un Unguagglo me- F d fd d chi non lo lodasse. merlt~rebbe di da Uallonl al quali non par ve- ~ Sopravtlenioono non di rado l'Irsuto .severo sdegno10 canto- itro mori egU reitd indignato di no cauto e sinuoso rispetto a ~:o'!° :Clito::cis;:.~o une\ue;;:V:Jla~ essere biasimato - « uno sforzo ro di 11a.,condere. cosi, a se .ste.s- ~ amici, uomini politici, lettera- re, per' aiutari la g(ovlne amica quello ch•et definiva e u delirio quella cifra armonica Il e:voi- e 1 ~i /ed allora ne.i di e storicità•• scrivendo al tem- d 4 buon mercato e senza gnn - ~ tf. mu.fici,t i, e la conver.sazione, a calzarle La , cena t viva nel carducciano • e delle .sJ)(!cula.zfo- a:are• dell'arttsta boloa:nese ha ~una ~U:f~ne .su/Je ra 10111 di po stesso (e l'Una bUancla.va l'al- .si ruchf , 11 naturale-, rnterno esaurite le fO'e del giornale, df- mfo rfcorclo, dopo tanti anni, e ni che .sul morto /ace.vano cn- 1!, P~~r:~ u~:I ~r~~on;l!s~fcr:,- Fonnfggfnf e nemmeno &~lla di/- ~a) i!e~l~:ne C~~t!!s~~nl d~ ~~J~rm1.1mo che ben li di.stln- '\ ~?=:g::t'f rt!rocto"~n!'~ .'~:;:: =~ °:~~~ •chfn!~=~~ato e:~, ~= ~c:z!dm edi~7 ~n ce 1~~~l~l Anche 11 eotlco che balza nel- ficoitd della co,a (Ba&tonature preferire chi scrive, o ha scrtt- · h ,~ roimen~ , clonna Matilde, in/or- nfe curvo dt .suol piedi non mt to con 'poesie e ro.se del car • l'ordito del suo periodo rtova• :~ c:;;m~C::":tior~rr;,.7:e~~e,i e;:: to, soltanto dell uno o dell'altro dà~ :~~~a~m~n~r~c!~~l~s~ l matlm ma .sempre, ine•auribil e parve fn quell'attltudha 'e 11è rl- ducci :m Garibaldi, libcrcolett~ ~!!.~ :i 0 tl~1 ~fu~~ 'r~!~ce!f!l: leoo passo.re per cortl~lano, ~, r:e~~~~td, e~~ c~ :1uavand~~ 11 ; che se scotta nte, come tutte le t~n~!tu/~u: fi!r;: ::::a~ utr:ti;:: dlcolo ni '10/10. ;:ta~ e ,~:ai:a~t n~11am!~:!~~ lora 1n clrcolazlone nella città dlcevo ,c~:,~:f:t~~~ ~:e m 1;:; uno del tanti esempi di un modo ~n~tttu:unrt~fl:~~· :: 1:~~J~: Carducci in ginocchio to, Inesauribile .sopratutto df ri- p 1· . . lettta: GJYcto' (10 giugno 1907) dello Studio, se non pure a quel ~ one r I Qumdf si una con di pensare che certamente ha cla di una verità è sempre co.sa cordl, a1 quali si abbandonava asco I saunco ,1 la.sciava andare a un brano Plvlale di S. Domenico che df:t:~ein à Fonn1J::n1. che ,; prodotto pii) dannl dell'ape rta a- diversa da un·accusa Serve a Il bel rtornallsm o napoletano oolenhe ri attingenctoll. senza di pro.sa, df cui .si potrd no1a- ;1~u:ij~~f~!t:ri8:e~I lu:f~~ ~! .1crfvusl nello ,te.sso Ùmpo u,ia desl~f 1 e anche al più dannoso df'I chiarire. a dare la Verità e li del principio del secolo era do- ;!~fulo,:u~m:~a. ~::~ra "j~~ Quando andavan10 a scuola, re l'lroaa ingfu.sUz:io, ma di cuf cl ha ratto ricordare 10 &tu ndo biografia di A.mendola (allora part · senso giusto delle cose. Sen·e tal - minato dalla !!aura di Matilde nito (e: Sono la segretaria del- cl venh•a tra mandata e lnse- bi.sogna. anche ammirare - CO• Piviale anch'esso lnglear- di capa delJ·oppoafzfone contro JJ volta a ravvicinare. nelle 1nten- Serao: questa donn a Imperiosa, la niia memoria• ella proclama- gnata uoa certa rivalità esl.sten- 10 roru.sima nel Pa.scoll - Il ;~e~!~tai~ 1 :1~!1~ells~ p~i~~; Fat~~m:'l d::ern::::::: ~~e~!fdea .. \ /.~~ ~~~~I c~e°~ni~~~t!a r:t:r I ;rl~; ~:n~~\i ~ Q:i~c!i~f1; 0 ~o~ I ~ : ;::.s!~ 'teanih:,ftn~~':!~, d:~: : mt!a i:r~l~CJa e t~;~ra~o.s~ .sa;'1r:o ~ 90 o"rd' il negozio Zoni- sul suo umore sul' suo amore della biografia di A.menctola - ~~ I ~ I contendenti . E nel caso dell'ln - dritte. aveva ln sè tanta ener- ratt en precipui di verftd di ob- oggi Bart.all e Coppi. Cl pare - che.lii pareva - la macelleria atrl?gente del Caratt.erlsttco. ~a,:;'::anct e n1eo.s:: J:!'ebl~ci~!f~ ~~ ~ ~:g:ua~~~nt~~g~~~all ~I~~ ~~ ~ 0 / 1 :~r~ri:n o =: 1 ~n~rr~ bietti vità, dl ,tnceritdJ • .' ~~- ~~~~!~. d°ci~ ni°' J~/a~!f,: ~::d~c,1 ea·rcf'u~~/'i 1 ,.s' J::d~e~ LeSlstent.a ar~latlca di Vitale tante df bfbltogra/la, anche Ja pre11:lo: e che questa volta li geva con tutta l'anima, avendo Una volta la Serao parlò di per tutta la \'Ila non avessero pendeva qua e là fn tocchi, in 11 impernia su~ e date certe (si .sola che sfa .stata pubblicata - pregio sta nell'e:avvertimento di In mente dl emulare Il parlgl- >.nnle Vlvantl . e tirò fuori una !atto alt.ro che combattersi a- quarti, fn pezz:1, a petzeW ... Ora cred~t e ;:~:till c:!'~cir~j ~~~ venfue da Formlgginf. venne do. un pericolo , e quindi n,n·a nsla no e:Figaro •· Alberto Cappellet - ~nggtar1 ~ma glne d~ 1 :eo'!!cno apramente . per avere Il primato. la ~ acelleria ,•;, tra.s/ormata in quar , reclsam n I me E le due blogra/ie Jurono di annun ciare un messaggio •· ti (e Il Olomal e d1talla , , 14 ar ucc , namorato e a ••o- Generalmen te. I sostenitori del- pfu1cherfa. Non Ci .sono che .sa- IT:5cesco ?: .liaim,a d:l ~e:t~ pubblicate insieixe a chi le legge .\.nsia di un messaggio e Ma. dopo tutto, i cari com- maggio) ricorda cosi e donna vane scrittrice On questi giorni l'uno o dell'altro non riusciva no laml, &al.s1cce, mortadel{e, gron- de! . ~r ;,!r I l'ar~~i~! ud~ln~~ll ~-e:! ,~ 11':!'txd":tun~ 0 ~%~zoc~~ • ~,:'~l i:~;e~~:;~t~~n~o ,J;rfc~~; M!t~:: •~gni napoletano, quale :~et!bf1c=:~n~~~I~~o~'!1;:a1:e 1f~ :~~ v:et~::1 1 e ~~1: ·n1.e e~; i 1 h,co;!ve~: 1 ·,,:!~r~:;:n !:':t~ de'i 5~ f' ~ \nt:' r.izlone di ta- e: .storicità•· Chl .sCTiveva era Su e: n Quotidiano• del 18 del loro 1tato. di aver tento.lo di che /oue la sua cla.s.se sociale, Sera • I interessante carteggio l'uno aveva quello che all'altro 1tro/ Non .sarebbe meglio non Sa va r ~. lndlc~to lo sposta- c.-onvlnto che A.mendo/a era .scon- glurno, Turi Va&lle si domanda spezzore l'i.solamento. di euere dall'arùtoc razla. della Riviera di tra Carducci e la Vlvantl, pro- mancava, e viceversa. coslcchè t e.uer n~lla, che Jtnl.re cosi? Per– li d~te, dejl'attlvl tà mural e di Jitto ma ne innalzava le quallta le ra11:1on1 dell'lnganlo di molti .senribi/1 a un'e,fg~nza reale. E,- Chlala al popolo minuto del lungatosl fino alla morte del due al competevano a vicenda e cht all ultimo li gnderd do ogni ~en ° 1 • 41 anzlchè .sl 51 1 nteizettuali e moro/f ed era con- letterati artisti e Intellettuali 1t .sono molto ;,iu vicini a noi Pe1 dlno o della Vicaria. la Se• poeta): chissà che arande poeta sarebbe parte : Balta / Ba,ta ! E' troppo! s 0 ~~ 0; 1~ 0 ~ 0 a~torlzzato d,1J!:1 vinto che Mu.s,ollnt' era il t.-fn. Italiani ·da parte del partito co- che non gli 1.ntellettuall lc:fci o rao .era .sem;,Uce111e11te • donna e Qualche . me.se dopo, 11ella e- usctto dalla loro tuslone . Poi Toujours pedrlx I •· ru merazione equivoca sull'af!re-cltore (e 110n per poco tempo, munlsta: 111:>erall . e le .11 .r/or.1:0110 d1 lgno- .Uatdde ,, senza altra ind1caz10• :,tate, ntl.lldt A1111fenlle Alpi. ~cnlvamo a t.apere che c·cra LO SCHEDATORE Biblioteca Gino Bianco Nella Sala IV gli studi, I bot– zettl per stoffe stampate. tap– peti e fazzoletti e le varlaslo– nl decoraU,·c di Concetta Bal– dassare et dicono di quanta giovane cosi sensibile nel tro – vare e reallnare tanti accordi maestria @ glt. dotata questa tonali. Nella V e V1 Sala , Elda Ber– nardi, volitiva e caratterlStlca , mOS31\ e talvolta felicemente scenografica , fnntasUca su ac– cordi violenti e su dcllcat e tra– me, con lsplru.lone e nnezza . DI Amelia Zanardl abile e precisa, abbiamo nota to nelh, VII Sa.la Il gusto squisito di dt:– rivazlone francese (specie ne– gli accordi In bianco - 1trl11:to - marrone alla B!aque). Quanto viene ordinato . spe– cie In questi ultimi te.mpt. a.Ila Oalletla d'Arte Moderna ptr !o sviluppo culturale e artistico del giovani . è da porsi In n• !levo. Prima dell'at tuale mostrn, et sono state le Ollmp!adl Glo• vanlll Artistiche, e abbiamo po– tuto conatatare come sia vwo ancora. nonostant e tutto. l'amo• re per l'Arte nel giovani. ma, più negli scultori che nel pit– tori abbiamo constatalo anche In qua.si tutti quel giovani espo– sitori una certa e assenza • di problemi formali adere nti allA vita odierna. In una conferenza. tenuta du• rant e le Olimpiad i, in quegli stessi locaU dal professor Argan. dall 'architetto Quaron l e dal pittore Caau, ~ stato discusso anche sul come si posi.a glun- 11:ereall 'orma i nece115arlacolla• borazl one sur uno stesso plano costrut tivo. sparJale e coloristi – co fra l'Architetto, 11 Pittore e lo Scultore . E' questo un temn assai Import.ante e pieno di po~– slbllltà e di sviluppi, non i;ol– tanto teorici, di cui è ben, oc• cuparsl orgl. ROi'IIEO LUCCtui:11

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