Fiera Letteraria - Anno II - n. 31 - 31 luglio 1947

'6 ----------------------------------------------------- UNADONNAr --. JABBIAMO CANTA i,~_•__ I_~~L~~I~-B~~R~_l_~ ricevuto: A :~::~:;n~~Ìu~::u~ 1 t:o v~!J:u~~ uJ:vu:~~i~ da iuv1ar 0 in omaggio i uom1 •lello f>Oe' tcil&O f1;;un1,11no a l'UJJOli-ta. Erano vi– , enll poct..i 111oho grot-F-i, 11111 non l'i sal– tava in mente d"inviare 11 (IIICll1 11 nuo,u hbru. Chi ~a µcrchè. His1>011devuno sollecite, le 1>0ctc~e, J"o. mllKgio dei giovani g.iungc,•11 grndilo alle donne, vecchie o g.iovani che foM>Cro. Vinoria Aguooor, da Pcnigii.1, rispoude– ''" con una caUigruf1u capillare e U!\11cor• teiiu ori&tocrntica scn1..o affeuazione e sen• sa boda. Non diceva una puroln che po· tesse ur111re la (ierc.1.ui e la 1>mcd1ibi!i1i1 ili un ,;iovuoc. Da '1 orino. Amalia Gug.liehnilll·lli r;- •pondC'\·a c.11mera1esca e bauagliei:a. pro• te6tando con1ro la liarl,arie dei nuo, i m~– u-i, dei nuovi rimi. LI chiodo di un bn!or• do <:lusiicismo le i.i era fìcculo iu testa, il verso libero <:oi suoi 1mwedibili li,·ilu11- pi 1 0 foccva pcrdcr 6 la bulò&ola. Ada Negri, da Milano, ,crivc.va cauta e eostenuta, ella 1leSBuera penMn.a dei pro. blem i della poe.sia o pre11arava nuo,•e vie alla aua musa. Si esprimeva con prudenza. di 0 1:11~'.reE::~a T~:t:!:~. 111 gr~!~~~~:~,ni~ EVA Pmlre oelt.Mf' prrcl1i! m'ltm crf'ulu a! co11fine Jru J'uomu e l•1 tlulf!.W ,lt Ila .ma .mli1ml111t? 1)11 qucll'orfl chr Adamo era s11puio ed io :rorge110 dulftt sut1 feriw. flCCU/1/0 fl lui co.si $0110 r,/111/Sltl como 11110 &telo. l.,,oi mi prc.111fr e m'lll1c.rri1 ~ 1111 />0~1ed" 11ojper me tor11a q11eldc,ç1111u antico 1ff's.re.r driw, 111 .rno /i1mcu o c11rr;a llpfH!na, come sopra chi dorme o so11r11 ,,.., morto. Il <le.siclerio di impan•nturu Ju nuova poe. ICSU ci fa J>e1vare ad u'c1111.i accenti amo– robi Jdla 'ouille.6 Il confine del mu111fu è fo /Ila smmcin. dire. nero &'incurva l'i11/i11ito. C11ard1mcloti dormire io mi ,li:s1,~·ro. fini .so/leuato il uclo delle, palpebre: 011deggfo l'w111 erso Al:i 1l capo: tlih•gm, l'ori..::ome. Acctn11i 1111 1~11, gc/Slo eo,1 la 1110110, e .si di&egna i111on10 11n ultro cielo. l\lo più [acilmenle tra5::.e ,lalln lirica i;re. Ca 011i1110111,cgntllll(IIIO JWr la i,c,mpliri,i, 1lellu propria c~pre-~io11e, Chiuderemo le c1t:1zio11i run un 1111a1/ro ,enl'ziano. ~,ar-ch(• ci II mbra non v1 r.iu modo mig iore Jl'Cr d:irle 1( lwnveml!o l'he ,1udlo tli c.itarl:i r<AGAi!ZO li\ UAHCA t\'011 c'era 1•·1110: c11lata 1u 1'eiff, si distc e il rag11.:.:o 11elfo harcfJ. Col iem1wrino tagliò Ìri du,e 11110 mrla, Morse a1l mili metci coi d, 1111 forti. l'a!1n1 la te11110 j,i mano: pe11,1:ò 1111 IIIOlll(Jlllu lii l!IIU fllllOTe lon10110. Fi11i1m il giorno. l~a focf! rl,4! c'en, &1 raccogli va /lifta nello borea: i111or110 a <111estaerti ,le.su/o il marP. Il rffJJO..:zo, IO solu, si semil'a 11cl miMero d',m'arco, C011 <tUfifc/~ COM, 11011 MtJJCVtl CU,S(I. cli~ douC1'<1 &1tfollrc. E J>er <.'{)loro i 1iuolj arfenna11 0 r.hc la 1.oesia puù '-011111110 ront►olare. :iggiungerò rl1c J)(!r 1110 fo addiritlura i 01 rocoli: il ljbro di ven;i <li Mariu L11i&1Bdldi ha 11v1uo la gruzin <li rarmi ringiovanire. ALDO PAUZZESCHI 1ola che pogga leggermi. Con lei stabiliru• mo, poi, un 'amic.iz.ia qua1j ~ goliardi, oli- ;:';:::".~a /~~:~l::a~~: ~~~:: 7 i:: 1 ·=~ 1 ~~ Un rosso che da' nel gr1· g1· o in cui davamo sfogo allo q1erun~ e al ~iovan.i.e entu::.iasmo. e per cui volavano :ia':'a::rir:i o~n.~f~ 1 i1 \i~':'aa\i~ 1!:r::~: Se agli scrittori di ier1 fu, non sempre a ci: a Scrao, la Oelt:dda ... le loro 6gure, r:i.gione, mona accusa di rimane,e estranei al 1 pocialment.e la prim.a, rappresentavano p1oprio tempo. è da c,edere che, non sempre per noi la donna-maschio. a torto, quelli d'oggi saranno tncciati del Uo riconlato le 11iù fomotie, In lista (>o• contrario, La 10'erzia e la fiducia con cui trebbo continuare a lungo. Lut:iauo Zue- mo 1 ti, per esempio, dei no1hi Nar1atori più :!i :::~!tu:!~i ~n°'~~:irdran t!:\~: fa~~: gjovani auumono a ma1eria di romanzo 1u1· ricolo roseo». Fra poet~, narnrtrici, t'un insieme di av\~nimenti e 1en1imenti non dronunaturghe O gior 1111 1 iste, nel hUO arti- •llllCOrafilt,ati ntt,aveno l'analisi e riassestai.i colo riusci u no\•crarue più 11.icento. Tu!• in prospetlÌva, finiranno per risultnre (e forse te avevano diritto u e..--sere no1ni11Rle l"-"r· già risultano) eccep1ve e pericolo1e. Avveni– rhè. in tJiven.o grudo, cono..ciute menli e sentimenti che quui non hanno ter- Qu.bto mi fo 'rievocare. oggi, un bel li- minato di ,volgersi, tioppo facilmente s.; PfC- !f,~rfodilA:::s.i;eltf:~as;;:: • .:t i,~ 0 c~el~~Y:t'. sume poterli tratta.e e ripre1entare con l'og- leul1i, Fire11.:e. 00110 tonto èilcm:io fenr gettività e fedeltà di u.n fatto storico condu· miuile uel camJ>o della Urieu, ora che 10 • Re s lano pertanto consegnt1ti a una narra· « il JJC.ricolo N>St.'O » i:. "cougiuroto, il li- tiva di ,-alore piuttosto documcnlario, ae, a ri· bro della nuova poe1C9611 mi hu r~ato una so 1levarli e ri1et1ttarli in zone poetiche non 11:1oiaviviu.ima. intctvenga l'accen1ione lirica. Eppure, pro- Maria Luisa Ilellc.H C oata a Ferrnrn, ma prio dall 'util:zzaz.ione ,econdo una documen ha trasoono a Venezia l'in[anzia e In pri- larielà cronachidicn deri,-ano unn cert:i. rico· ~:itt~o;::!~ C~C-:e:a,::. consi1lerar'11 di noscibilità storica. SOLE JN LAGUNA Piou 8 ·l1/ICti11lagu11u. OR11ibf1rcu c.he pa$Sa, 1111ehe t·ic.foa, è 11 rl4stm1zoinfwiw, Ai più soPeeili lra quei nostri giovani Nar ratori va oggi aggiunto Giuseppe Berto per il suo pr.imo romanzo: /6 ciclo è rosso (Longa– nesi, Mi 1 ano, 1947). aUoma11au,. da questa cortina PriIM" a date nell'occhio 10no la lentezza tl'nria c~i.e trema. e l'abbondanza del denato lungo le quatt,o· ~:!!:1o c:: 1 ~\::o ~~:erema. I ce~tosetle pagine. U~ lent:na ~he jntr.a'cia. t m~ par che abbia ili mario I~ mia vila. un abbondanza che 1mpacc1a: m c?'nspon~ Come fo viro docile &'affida Acn:r:acon un uso e con un gt>Stocu.: non •1 a 11110 1:>rte nOn .sua. per non portare l'Orrebbe, 1alvo eccezione, dar troppo inco- da &Ola il &tllo pericolo t!i mori~--· raggiamento per oon doverne ,imanere sop1af· Socchiudo sl, occhi: il &ole 111·oc_c11~f'= (aui. Più che con la scri11111a, le riscontriamo le polprbre, mi JCl1erzu fra le ciglia, ormai perseguite con una par 1 atn comune dr <2::u:::a:ia":1~" c:,;ca. 1'edo tr4'more. mcm. ~ilfus.a,. piatta •• grigia~ra, puntigÌiosa ha .smcs.so rii reni/Ire nel 1egu11~e rtlttaue ~ e~eno~Jtà della ~cn_a come inc~t1Lmo rial!" merflvigliu. ! della Vicenda (negli a1pc.tl1, nelle az1on1, Ma la ,►orte della poetc.-,...~a<lei giorni nelle parole), punto per P°:"!O- pueo per pas· uo,;tri e <l.i,·ert►n da (luella più foi-tunma e '°• 1en~ scel_ta e senza rrlte\'o, stud1atamen· 1rum1ujl a delle ,.,ue cumpagne di it"ri. l\fa. le. Reg11tr:mone fotografica e fonografica. ria Lu~a BeiJcli è i1n-c,.,1i1a(lol dramma Tanto che da ultimo, per anurdo, tolto l'im· 1leJl11 \•ila nt11111le,i:;onosce l'Nilio: pegno e metilo parrebbe dovessero ridursi al· PHiàL\ VF.HA 1939 Cosa ract;(mterO rdfo primfJ!Jfi'fl ,,11e11'1m110, qmmdo la vfdrò fiorire 11~ilou,rru eh~ profugfl m'occQg/ie? T1-rr11 1/i libert1i, 1.errfl che nmo, ma dulJf' ogni .stagio11~ è !l'Wllione #ranif!ra. li pen•iero ricorre .ui luoghi am111i: l►'tt• ram. Venctla. la Toaeana .. Mfl dcl,'ltalia piri mi piflnge i11 cuore l'uWl(lll.iJ .soli1mli11" ,le/ Lfl:io: c·nsì _;r,.cr11 e .solnme, d1e 11I primo :,0/fio tiella prinun'f'ra sj srnoen dalla tl'rrn e Milla terra 1/is1end1 come 1m i:elo di. 11wlor1•. E ncl'a tragir--11vii•end:i. in più lonlano ,•..sili o le muore il rrnte!lo: Dfl ,,1w111/ohamw se1wl10 mio /rfllello e 11011 hu 1:i&to dout f! non h., pia1110 <111iel primo pi111110, solo che mi rip~i i,1 cima " u11 poggio, solo che sietfo 1111 animo su 1111 $11$S,11, !JOIIU ltJI/IC nppù/l,/:Ìllta flfla Sl/(11umb11, .SOII<> come piegtlffl sul .suo 110111e. T111tt1 l'I ooua terra lo ricopr~. Or-runquc. sccmle .su di l,,i che su1c111 e .m di me cli.e 1111corf1 vado lrramlo que.sta r11poce va.stit1i del cielo. Ma con perfe1tu ~ignorililii H!nela non in~i,.tc .. u, lo ()rOJJTic ,.\'CnlUre, le fi51:,ain un'ima,inc. e il •uo labbro ri1on1n ,on-i• ,Ionie.•. Perdi(' .<mw 1111n1lo1111nora mi pure r/ip ,1,,f ,/o110 <li me stia tlltlo il sem:n ,/('/fo 1·1tu. l\'011 so 1/i ro/111 i,i uolw 1il110 dir flb{mmlmurrmi ol mie, <le$lino. \u1obiografiu trac-ciiua ~enza la ,·o'ontii di ..111pirc.e sc-11111 ,~ere la 1)rim1 a ,:u,. pirii t.li ~e ~l~""· Sonnlc ama rifugiarsi 11U-0111J.111 di moralit1·1 lci;.gcndnric. e la •·c1li11111 11 for ,·a1>0lino diclro n un11 5101ua. EUHIDICE Oh <1u,11te roll", s11 nel ,Iole. mondo, strctw /rii li:, .sue bmccin le a.spcllnro Co$Ì le umlme ,frl .suo amore " come q,pcvo, q1m&iJo.ssi ili lui, ""Wimpcto m!lfo sua lor:11. qumulo o m~, 1•f'11i11n 1'1111111111 ot1dfltll. A qiidh, 1lelira11du I,, ,tioiu chi df'u.1 011d1,el'-1 morie. la pazienza di non lraacurare nè un gesto nè una bat1u1a. Ma ,e \'Autore vi si ,obbarca e affida co 1 preaupposto di mostrarci tutta e 1010 la ve· rilà, al Lettore accade d·a,vcrti,vi il partito ;)feto, rinten1.ionc. con detrimento dì quella st~ vCTit_àdi ~u! gli ti vuol rendere te.ti · momanza ngor0$1u1ma. A contrasto, in una narrazione cosi lenta e minuta il Berto interpone pai!inelle sbrigati· ve, impari a giu1tificaro alcuni pusaggi o tJi. raccorda,e alcuni episodi, Sorvola IOpta punti vitali del romanzo, mentre è dalla d'mostw iione del loio dite;raziato iuimediabile ve,ifi· car•i che il ,omamo a,TCbbe tratto un:,, mag· giore forza di persuasione e un11più accetta· bi 1 e dureua di le1..ione. Quelle paginelle non pouono ballare a designare con proporzionc- 11 momento e l'ambiente storico in cui si de– termina e eonsuma la telia a\vcntura di qual· tro infelici ragani che, di rovinn in ro\-ina, piccip.itano dall'abbandono nella mise1ia, dal· l'accattonaggio nel furto, dalla prostituzione ne 1l'etisìa e nel 1uicidio. E i vuoti. i 1Mncament:> Dopo pagina 26 non occorre un segno, un comme11to che in· dich1 come l'azione. t,aseo,so del tempo. pro– J,Cguacon pc.rsonnggi (i veri p1otagonisti) l'u· no dei quali (Carla) a pagina 2S eia ancOJa tanto piccolo da poter .t stare anche in una cass.a o e l'altro (Giulia) non a,~v,1 fiO.:todi nascere) Dopo pagina J7 non occone un chiarimento. una spiegazione, per indicare che la scena non è più ia slc»a, se u•1a dc.I'e due bambine S:.i pralic.a •·c,_morenotturno fuo– ri di casa) E che di,e dello stile, della o lcnerarura d 11 Sin dalla prima pagina ,i capisce dove ab· bia or.lgine e su quale sis!c.m.t Ji sviluppi . detto il nome di Hemingwa}' non raie 1ndu· giare più oltre ,, : ha osser,·ato Emanue 1 1i. nell'Europeo. fuggevolmente. Ma quell'origi· ne e quello rchem:t (cui non rimane estraneo il uudo clima realist:co_ sovrnccarico di tra· gedin, ch'è proprio della 1eeen!e fi 1mistica franceae) formano la ,'stretta e obbligata (al· sanga sulla q'Ja 1e scorre I/ cielo è rosso. Il romanzo n °è condizionato e mancando di no– tarne la chiusa ,igidità si toglie franche.1..10 a\la stessa a.(tica del contenuto, veri<>cui più s'appuntano e s'acco,dano i con&ensi. Di di,-erso dal ,olito c'è il t,asferimenlo (la Jibe,a.tione) di un·~1ienza intimamente autobiografica in una proipettiva che vuol ri· suhare oggettivamente storica. Ma nel caso del Berto (prig.'.oniero degli Americani nel Texas. dal '431 quell'esperienza, più che \iuutn e documentata dal ,•ero, è fantadicata. Inoltre è ,icalcata su modelli stranie,i. (E so– no gli deui, francesi e americani. più o me– no presenti and1e in quelli italiani cui' 1i po· lrebbc fare non ,upe,ficiale derimenh),\, Nel· la 1ua mc.moria e ne 1 la sua pagina ha dunque operato un teenicilfflO. già tanto abusato che. a non stare ;n gu.:udia. ci riduncbbe fil una produzione nanaLva Mandardizutamente a· mericaneggiante. Non che una prima opera debba ,isultah! del tutto immune da mende. Ma si vorrebbe che fost:e,o più indipendenti e promettentl : 11ni :1.te verso ricerche ed e1pressioni nuove. Che cosa pot,sono invece di\-enlare pagine na'llative in cui i famige111li rt di.sse u non ti contano piì1) Contornate dal frasario di rito {tutto a base di II domandò 11, H rispose Il e 11 chiamò,.), lanle c!ozzine di 11 disse * nemmeno reggono e guidano quelle •ctie di bntlule che in alari autori (per et,Cffl" pio: in Vittorini) sono rese più pregnanti dal· In cernila e dalla colloca:r;ione, <1uasi fossero l'eMtlnlCC&zione viva de 1 racconto e ne di· staccassero e muoveue,o m:i.ggiormente le figure. Qui no. E· come se tutto a,·eue e a tutto fosse da annettere la 1teua importanza. L'Autore fotografa e, fotografa tutto, nella ce !lez.za che pi:i :1beta si levi la lezione dei fatti di cW vuol casere il tomanziere e lo 110- rico. Ma la sua documentazione es.,endo d'un 1010 monotono co 1 ore, viene• meno a quell 'as.so 1u1n fedeltà in ottemperanza della quale s'è 1ifogiata in una 1cri1tura così sl)O· glia, co,.j anonima ... Il tessuto della pagina, continuamente rot· lo e ripre50, perde in durata nanatirn e in consistenza fantutica; si direbbe che l"mili ogni propria funzione ad arginare il materinle accumulato durante la regist1a1,.'one (piuttosto mec.canica nella sua indisc,iminatczza) de.lo realtà spicciola dei faui, (Fatti che l'Autore ha, sì, lmmaginnto, ma col p1oposi10 di darli come se li aves1c colti nel momento Meuo del manifestaTSi). Ed è in me-uo a. quel mi,· tcrinle che dovrebbero poi e»ere e!Crcitatè la sc::e!ta, l:i. riq:,mposizione e I' affanuraz.loM necessarie perchè quell'ideata realtà acquisii efficacia e verirà :i.rtistica. A meno che l'arle del narrare (a fur'a d'ingrigirsi e appiattirsi e spc\,sona 1izzaui e quasi annic.ntani) non deb· ba ridursi a Ùna questione di pazienza: in chi ,acconta (lenza nulla tralasc::iare) e in chi :ascolta (senza nulla 1ifiuta,Q). Ma, a parie che anche simile procede1e risponde ai po· Mu'ati di una rettorica e che questa ,ettorica nei suoi risultilli, non è meno letteiaria pe~ chè antilctteraria nei suoi pre1uppo11i tale SOlla di nanativa, prevalendo. si U.:sformC' ,ebbe in un lungo interminabi 1e dialogo con appena qua e là qualche didascalia E COsì si pe,de,cbbe ogni gusto e ormonia ·del mli' rare, ogni fe1mcu,1 e 1tabili1à dcl 1 a pagina. L'augu,io che il Berto me1:1:1. (pc, la sua innegabile pure se indisciplinata capacità di cogliere dal vero a 1cuni aspetti e accenti del· l'odierna esistenza, avvertendo quanto c'è in cui di dise,edato) rn ·rivolto nlla sua emanci· pazione artist!ca. Alla fine, di una disperata avventura d'a· more Ila ragazzi il Berto h"a deliberatamenle voluto fare un romanzo polcmico·1<>eiale {,ul 1 e condizloni dell'Italia dopo ln sconfitta) e lo ha gonfiato, mettendolo a riparo dell'Etlan· gelo di san Matteo: " Di sera voi dite: Tem· po bello, perchC il cielo è r0sso; al m.1llino, poi: Oggi tempeda, perchè il ciclo è rosso cupo, Ipocriti I Voi sapete di.tinguere gli <a1petti del cic 1o e non sapete conO!cere i ae gn,l dei tempi I Una gene,a:r:ione ma 'vagia e aduhc-ra domanda un segno, ma non le sarà dato altro 1e11110, che quello di Giona w. Non ballando, nei punti c,uciali, h.a fauo ricorso a una 1eeneggia1u,a di un r0manticiuno apcr calittico di stampo iuperlauvamcnle cinema 1.0g1afico, (Cfr. i d1s .. u1r: del bombard:iment~ ne.reo, l'oucuione della fo 1 1a ne! rifugio, le file dei cada\~ti ammonticchiati, H cano de, morti, il seppellimento tra le maceue, 1I ,u:– cidio da nudo " per amo,e degli altri uomi· ni 11). Ma non ricusa d1 ,ifaui anche a 1 do– cumentario americano (c.ome neP'incontro e nel viaggio con gli Alleati). Senonchè l'in· trusione cinematografica i.: difbsa nello sleuo gioco psicologico. non .o/tanto nello scenario; e ,e gli giova cerii effetti, g':e ne impone an· che i d1fc1ti e gl'inganni. 1J coefficiente L;rico di quell'idillio IOllO tra l'imperversare della guerra, è rim'.lsto ,o· pralfatto. Eppwe è 11 che la mano del Berto è stata più fc 1ice; più fine e leggera, 1 a sua penna. LI ha tocc.ato (e fatto toccare) una do· lorou ,eahà con acconc.1a charitas, LI è dalo artista. E. :i.nche militando nel grosso della schiera neorealistica. mostra di sapeni1i di· 1tingue1e, con benelicio (domani) del 1 a p,o· p1ia autonofT\(a, Nè a noi d1tpiace che ciò si verifichi nei punt; meno programmatici: quan· do di tanta dereiitta pnzenteria cade la ve· Ile negroide documentaria e ,e1ta nudo il nu· c 1 eo umano. NePa telraggine filha allora un dvolo di luce. F uo1i dagli obblighi di un mo– ralismo ,ancora troppo affidato a imp1essioni e 1C.Dsazioniperchè permanga valida la rappre· 1entazione che cc ne offre (le colpe dei padri le pag:ino ; figli), Berto ,iKatt.: :i.al' ora le ca· pacità poetiche della propria nanaliva. Ac– cade anche ad altri, nella 1ua cnndizione e po~izione. Segno che l'arte mal sopporta il gravame et'co·sociale, ove ad alleggcrir 1o non inten~ngano la fantasia e la poesia. ENRICO F,u,QUI e una "Lanterna di Diogene,, JOSD'II co~IIAD: J.,11 lillf~a (/'Ombrff. l::inau– d, J917, 1>1tg.IOJ • .a. l'· H' la storia all,111c:rw11t d1 w, gio. 1x.111e marilluio cl1e 1I cumtm,io d1 ur "" ,wt,e JtJ(f)IIISe ti ll'immob1ie in• JernQ ,/1 Ufl c1efo su1ur i:e11w, di ,m. mure stagm111tc.. Jj un'epidemia Jr• r(X!(> che losfJn, ,mu "d uno gli 110• mi,li Jet s,u, nJ 11w·~:(i.i, 1\-1111 m;– corre (a;,:,/c111N11c111c ri/11r 1,ui l'a,w– lHi ,lerl'"ru> d1 Conrtul: !)111um ,li• re che lo uad,r:.ione è accur,1•in1mfl o così l'c,I ;1u11e ornfll'1 tla tltta &t>- 1Jrocop rta o tinte 1.•ir:r,ci di Cesue PevereUi, FusTD. Dv. CotTL,1,.;cES: Polibio. La1eru 19.17, pag. 149 . L. 300• IMm più e/il! 1,na bre-1-e ,iotu me• ritf-rebb~ ,,uesto sagsio delroutore di Cin:t unlica. Attrti1,-er.s" lu fisu– ru di Po,'ibio, i11/01ti, è a1111l1::a1a co11 ,asge:;:,, ,/1 gwdi.:io, In dugre• 11n.:1011-suocc.s.m:u delle Jor:r poli• ticl1e flllChe .soggette in buo11n /•· de ad un o.mor di p~rnu che 11lCC1• sarian~ 1/le dotH!Vfl cl1inmorf' 111 can• .111 lo straniero. l\'011 f..bl,,. mai la Crrcio. notfl il Do Co111'a11gt..s. 11110 spirito no...:ionale- unitario. I! perfino ,:/1 .sch;erame--iti pol11.ic1 1,iil t.'Osti nacquero $1(!.mpre 1Ullra11wui ari· !lrocrfl:ia-tlemocm:. a, s11/fo q1wle g10- caro110 i R,;m,m,i 11lter11nme111c, riu• sc•ndo perfino ml flllrarre 11•llu lo– ro orbito, un uomo com.e Pal1bio r.he remò M!mpre i11s1eme a Pifopo– mc11e e LicQrtu, u,ia .sol.u:::011' ,nt~r• medUI e 11ec:M&ariamente d1 compro, m('$SO tra il p11rtiro mac do,1c e il pa.rtllo ro1111,w, e&po11e11ti appflr'rui e falsi tle'lt con-etili democrwic:r e aristoaaticr,, in realtà pun«: 1s1reme é irriduci.bi 'i di dwe volonJà in lotta pe, il prcdan1111io _ Ju.r. COCl'EAU: / raga::i terribili • Ed. Mondado11, Milano ili. • 1• I. tela . Pagg. 200. L. 5SO. Uno bella t,cdu:icne, dooufo allo penno di Giuseppe. Ruoegnani, di un famoso romanzo. Che dire di niù} Co. ~: 0 1924 'ln /~~~ u!c:~f:~ti~ fo 0 ~a ~:':, Pf!,r kttu,a direi/a; gli alt,; saranno 1::r;~fo!"~~ i:i:,"J~:t:it:3/t;;o c:;!;: la, legali da reciproco misfeiioso amo– ,e. condann11.ti oll'in,::ilito, al parados• sale, al terribile fino al suic•d,o. Il ,e. slo non è da dire ma da leggne. Or– nano il bel tJOlume, ,iccomenfe edilo. 19 disegni dello stesso Cocteau ade. ,enti e spes,o inte,pretalioi del testo. Prima <li parlare d"un aliro cli 1 1uei giuo. GIANNI Rossi:_ Camo ciel mez.:ogior,10, Ca· :\~ 0 ;~: 1 / dc1110:1r=e c1:,~o:::: ~o;u~und~; rabba. Lanc1aoo, 19.17, paa:g_ 150, L. 125. rhc Diuo Menir .h.ni. autore d'un,;, di e,,sj LoKENZO Lo Duu: Tra l'alfa e l 'omr.gn , !li;•~ti;~~~/;: 1a;~u~ 1:: ~'::e,J;i d::i: , :~: :1i2So.Flacovio, Palem10, pagg. 310, Ll- 1.ia al a sol:i J)arh! 1u.·1:,u1i,·a; -Sappia che in– vece nell 0 suo pagine avevo tnwuto piu d'un moti,·o d'affetto e di (iducia - più d'una ragìoue 11cr conser\•are Ilo perdulo i compag11i non &0ha1110a call.5,3del colore della COJJCrtinao della grazia dc.I fonnaro. Le forbici troocarono spi<:t:11amcnte il filo del mi 0 diseor:,-0 J>N>prio dove comincia– vo a dire. documc111a11do, di quel desiderio in lui d.i libertà dalla aoueUone a un gu- Uno .s,eric di 11ot>ellebred, quali d'nmbietl/c po($(JIIO, quali. ir11,ece ,wn priut di prcte&c cit1adU1e. l,e pae..san.e .si lrucia110 tessere me.gaio ~ 1ol1mn no11 .sen~ divenimento, Il linguo&1io di Lo Da10 è retorico, ol contrario, quan– do L'twl assfflire problemi .seri o :J rio– si, co11/litti d'1a1i1110,lussuria e cose d,el Jfe11ere. :t~i.5:l~atincj1,;;:d:~1~1 c:il 1~ 3 !: ~ 111 ~!~~ 1 8;: j ~11.LO 5Açç10: Castella.%:O, Ultra, Milano. so ripro1)0rro al proto: " Ora il iole d'au- '..- ÙSAKI!. E:mUANI. Landa polatta Libre.ria t1111tl.(I' è ?Ile Ji11_c.s1r! • <l~fle case ~i&trulle, I Jd Teatro. Fir~nze, 19.17, J){lgg~ 30. 1. p. • e 11011 11 &porsi • ai vetri rhc .scl1111de11fJnO cat1.:011i. • il milc volto ilium~urto al /utr co • d'11_11 fiore di ~!!nmw lrn i_ oapelli ·•• cht. ti lrucia irua..:iato de.sitlerio • e mar• O meglio 3:nc~ra I 1 niera _ Ep,!f'a/~ ali~ wl.la 11elle vene arde,lle • come l"o,,...,Jo 11011110, _che 1_ns1~meU<_I 11ltri pass.1 eh onn~1 duro dello :olfa,uro • sm c"lpi secc.lii deL lo SJJHJ:I~ 1111v1.e1U~' _1raserwere _seg1ui 11 piccono••. &.i genero nella calura un lan– punl~ d! mu_ir;.g1or. mtl1f(crenza d1 110-blll ~uorc, da cui oon ci 6.i libe,o. 1,iì1, qual– J>OC51U glO\'n.rule. d1 (!l~t~ta oH.cttuon adt.'- cosa Ji do!cemente malsano e for,e come rçnza alla v1ti1con tut1_1 1 &egu~dellu • lor- la febbre de:.Je paludi. E 5arei tentato di menta » 1>0561.11:i tra gli 001111111: anche su riportare J>e.r inlero 11iù d"una di que3!e l\lenicbini, così arricchito d'un'es11eric111.o poesie. se 11011 tem~i un'nltro tiro dello che, per ora ancor velma da unu sog- 6forbicia1ore e se non do\•esei ri1ervar 0 le i;cz.ione del rtEto n:rtu1'11\e in un giO\'llnc, J>Oche rii;he ri111astc alle Poesie (eot1ì egli non mancherà di frutt:rr <li piU domani. senz'altro le in1i10La)) cli Alfredo Barbe– E pagalo alline qu~o debito, tra1)H86iamo ris. aulore d'un libricino d1c, ..otto 1'111.!ie– alfine il discor8(1 su un coelaneo nostro, Jlna delln " Lanterna tl1 Diogene" (2).. in tu Ah·aro Pinnciamore nuto a Mozzarino. il 1u110 i eonfoude eon 11110 delu collnna <1uulo. dotato een7.a dubbio di virtù poe,- del " Pesce d'oro". tichc. ci \•iene i11co111rodalle p:iiiue con la La coi:, 11 JJÌÙ impor111ntf' da <lire eul &r. sua çtit g.iuata d·uomo (1). Con uu ,uho ber.ili C ch'elilli è nato nel 1931, a 1 lu m tii d·uomo. :iuzi. così \'i,·o e cordiale, da far- di giug_no, compiendo dunque J>roprio in ci subilo cl'·lnmarc (come di rado e.i ac- queui giorni (se l'indicazione. an.ugr11fica cade le1tgcndo i libri 1>ervcuu1i in re<la- non è errata) sedici anni. E certo a seJici zio11~) u ecco 11110 persona che mj piace- aimi è giù 1111 1•leme11to 1106.iti, 0 il 1>11per rcbbo conoscere». E certo influisce. 1111usare le J>arole con 1111110 J)Ullore, ru111.:i ciò la 11a1ura risentila di 11iciJiano rhe tra·· il minimo (lj quei di:,0nlini <ld n:òSlo nu• 111>ureiu og.ni pagin..u - l'impeto d'un rnr:rli in un adole:-centc: "Taci. - Odo ea111:n1e illumina1 0 e acceso anche se di'.>- - un JJ<l$$O - cculen..:fllo - com.e - qud. minar 0 e frenalo dalln 111 111c: "l\'011 pi,ì la Jf'rn•.. '': .. illi piacr - use.ire - dopo 1m11gcnti 11e11101e ,li piossiu - .s'nlte,1111110- fo 11iu&gia - 1u1,,dur,: - ,L seki.'JlO " sralli. - On1 ,,e.i ctm,pi umidi, - 11perti tielle $lr111/e - 111ro <' bul{l1C:to - -o,$.ler• ad tifi o.:.:urru così frosile • che fi .scioglie 1Jlll"e- 1_ael!e 110::c - tl'ua1m1 - ~ ~i– sugli nlbcri • v ,ì 1111ll,a .s'otle: - nè suor1a- flesse - 1mmago11 - ,folle case - ma 11m· 110 i 1xusi dPgfi lllOmiru. • e<mti, • d1e pare ce - .sentire --:- "."1M"()(/ore-- di _terrn -:– IIC<Xlre;.:i,w il 1ierde; • e il ccln"Ctticrc. 110n bog_naw. Un !JUd1~1oso. la\oro di comp1- accon/a il colllo - al girar clelle r1101e IIC'l l~1.1o_ue~l<'lle 1,roprie !'~ 111 •e 11un1:,cntiemo– viottolo • cl,e. sj perde 11 c.t fi,uo .•. • Ti co· i1011_1 fis1c_heun escrc1z,10 ben ~01~1:1110 d1! 11Q.Komi 11 terr11: mi ri&p-Omli • j 11 ques(ffgo !arei &or~ider~ se pens,111110.ali ctu di clu ti; pino elio 1111 p1111se il coUo ... ". 01,1mrc.: ;,:: 11 ~!~~ti illii~~r 1~\:;; 0 r~~l~:~bi~:pc:t /.,11ggi1ì. nella mia ttrn1 1.·u, 11 <lei i-edici nmti!) dirno•tr.r una cosciclU3 verrà 1,rt'Mo buio: di aè c.u1111ec di offrirci un giorno unu 60r e il !ulo piii non .sp:uxlir:rti le pietre, 11re68 che in :1lcun modo è po~sibile prc- 1111, le 1fo1111e 1fi.~ci11tc 11ortermwo i11 '"-''o ,·edere_ <,1111rtffrc,l'ncqw, di puru fmiuma e .sarà 1•tmo flCCcmler la carulelu: chi- bmt<.ni lii lw1a aliti fi11e:stro. E. la Sicilia "ira l'Anupo e lo !retto'", rivissuta nel colore continuo <l'urla memo– ria orurni citi sangue, ('Ome il paese do,•c. ·• ullu sgw,rtlo sflCtl1mtp 11'111111 rerginc . G101u.:10 CAP1mN1 {I) S,1,1.,0 P1.t..;c1AMOtct:: Ombra di l'ol· 1.>erc, "AU'insegn:i del Pe~ee d'Oro'', Mi– lano. (2) Au·10:no 8At1IIEIUS:Poesie, " La l..,an– tcru:i •li Diogene·•, Mi'nno,

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