Fiera Letteraria - Anno II - n. 19 - 8 maggio 1947

FIERA LETTERA .INNO U - N. 19 •:SCK 11, GIOVEDÌ Settimanale di lettere arti e scienze ItollA • 8 Maggio 194.7 UNA COPIA LÙtE 3o · f t·-. ' ' < < • ( < < (-,+-.+--<-,-<-->{-t Direuore : G. B. Angioletti Uire&ione e reda:1:io11-t1 : t t Laa1otevere Tor di Nona 3 - Tel. 55679 t A.naminisiru.:i:Wrte Pubblici"6 : t SOM111ARIO: Carlo Kerényi: I concetti fondamentali dell'umanesimo - I compo– nimenti vincitori del nustro concorso per i Licei: G. Lunati, B. Bottai, F. Chiavel– lari, L. Dughcra -- All,crto Savtnio: Fùie dei modelli (Ili) - Girolamo Comi: l'ocsie - Enrico Falqui: lf.lio Vittorini - Libero de Libero: Uri libro di Lionello Venturi - Mario Praz: ~tumpe i11glesi - Note e rassegne di: E. de' Concini, 'f. Guerrini, E. Galluppi, G. Antonelli, T. Balestra, R. Assunto, G. Caproni, R. Benin– casa, G. C. Govoni, ecc. "t-(~.--f'.--(-~--+-+--· • E E E <-. i A.bbo,oam•nh: anauo L 1500 • aoano con ! pag,unenlo semeatr11le L 800 • annuo eoa pagamento tnmellrale L 420 . F.atero: aa.• ouo L 2:il.lO - Quota mentile per abbo– ! oament1 1pec1ali (1oae.guaot1 e atudcab) t L 125 · Pubbl.cud: al mm L %5 Piuu M'aduna, 8 - Tele(. ~0.919 ; 1 , EDIZIONI DELLA BUSSOLA t copia arretrata L 50 RO.IIA Ì 6pedbioai UI ---• ..... (~ l) ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( ( t---~--) > > • ,--, ..... ! I concetti fondamentali dell'umanesimo e le sue possibilità nell'avvenire L• uomo 1perpera il suo tempo con inkllsi regKlnamenti- dice - quando vuole t,piega· re i centa'P'i e la chimera, le Gorgoni e i pepa., e gli alai etaeri 1n01tn1o1i della mi– tologia. Il detto di Delfo 11coDOlci te llfJINO» gli fa .:>"ere una domanda lla quale do– 'frebbe am:1tutto riapondere e alla qUNe D0D può ri,pondea:: che ione lui, 1"11101m Socaa· te, non sia un mottro, e un ftlOltro CODltndto più deformamcnte che il mostro Tifone) ~ pure è tuttavia 1ui, r uomo, un euere pii) Lettera a un giovane umanista di Carlo Kerenyi :: det~iv-=':~~ii:= t q:!: """"° Il mostruoso e il divirui J L Suo utic.olo « Humanith et Huma. niame• e la lettebl che. lo accompagna huno mec..itato nella mia memoria La viaio· De d'un contLDellteaommeiao da una inon– dazione. SI:, l..ei ptta un ponte su codesto continente, crea un leaame con lui e lo fa di aUO\IO reale. Dalla sfera aoaaettiva degli :-::un:··i: :0,:r'°~~ii ddlo ~::: ucbe le ciò non era nello Sue intenzioni. L. Sua voce - voce di uno 1t0ootciuto che pa cuo ha trovato me, pure aeoooteiuto, oa no ~- addormentalo - è stata il primo • di merlo che aMunzia il mi- ....,; I tempo dopo la a,.deua di que- :tt!f~~:e n:nr111:.T J~ "q-:;tt0 di °u!O!::,: mo in.uc ::olblto. e aolia.rio. C'era ind.J>bia111er&1e da upett.ani che quando ai fu.e incomiociato a lasciare la - del terrore - che ci ha opprCNOin qi.aeati a.noi - si cmniocieuo pure a rivol- ~•de~:i :::.~:ta~\j:.:,d::: minare le loro ide-e. Clii v-1.fC)le dunque oe· cup&rsi dell'wnanetimo deve a:>11:enere il dicano e formulare le riapo.te. Cosa in– tende per umanesimo e came ~ che l'u– maDeldDO -=qu·lh inRuenu :nell'avvenire} Tanto pià duttile e largo aMl però li con– cetto nuovo dell~neaimo, tanta più a~ teaziooe ai(te nel S1.tOarticolo il rimprove– ro che Lei muc>Teai teorici e agli sto~ci d.,I' umanesimo. Ld ~ 1eon""1to perchè l'idea dell'umaneaimo ai inquina continua· mente con il penllero degli studi clauici che nell"Em~ occ.idenlAle vengono chia– mati 11: Humarut& ,. in ftanceae e « Humaoi– tiea II in ina'ese- Lei ne deduce che 1'-:.una– De9,llm "lime in tal -,do delmito ,emplice– male dal .eanto di viat.astorico perchè in oric_ine ai identificava 'feramente con quegli stadi. Ed i petciò che non li può cedere ,U, tentaz;one di pensare aali elementi la. IUii e .-,eci della nottra cultura anche quan– do ai tnhl. Ìrr,ece delle upirazioni p;..ù pro– prie d'ogni vero umanista. Pertanto l'Urna· neaimo come 011erntione filol06ca del mondo li potrebbe definire nel suo sian"fi_ eeto aenenle coal: ne.I rAOndo pensare 10· pnlhtlO dal panto di vi,ta de11.liuomini, e aei rapporti di tutto ciò che e11i pen""no 1i– lnare pa,ticolarmente l'aapetlo umano. Ma con tutto ciò l'upiraz:one d~li umani11inon è ancora n&U!ita, percbè a quella man:era di pen•re Mpientemente umanista app11rtie– De pure quell'upirazione di trasformare il mondo, con i .uni peoaalori, in ~ mondo pià degno : apparfene pure I" umanità, cioè l'omore dell'uomo. Se ai tralla di questa. al. ta esigenza del nolho e~re umano. allora «>buto tentiamo che veramente ci disturba l'ombt-a che ,i addensa quando, nel cerchio dei DOst1ipensieri 1ulrumane1imo, facciamo entare l'intereue per r Il h-.nnanitiea Il, • aia per in1enditaienti 1eienti6ci aia per fini di· dattici. Pes- qu~a contaminazione ho solfer_10 an– cb"io, ~bene in .tcnao opPO•to; e.• ccomJ Lei ha rtau1Citatomvolonlanamente m me 11 ricordo di !aie mia esperienza, non posso - DOROltanteciò di cui ,iamo stati testimoni dopo il 1934 - ripenNrci ora senza emo· zione In quell'anno il « Comit~ permancnl dea l.ettre. et dea Art• • della Società del. le Nazioni tenne a Budapest un • Enhc· tien II sul tema « Le rOle dei humanith clan, l, fonnation de rhcr.nme contemporam w. Dunque, secondo il significato ~fficiale del t~, bi~ava IJatJare deg:li !tu~i umani· ll1c1 1emplleffllente dal punto d1 v•sta 11011· co. poichè • rl-.omme contemporain II è ~ià qui ed f, già fonnato. Tuttavia gli organ ~– utori avevano pure l'intenzione di far u· wlgere lo sguardo del mondo colto 1u ·J_n:: determinalA idea UJD&'1ill:a comprendenle I u· manitl come se foae,e questo lo scopo dei 1010wdi. E non e 'è da meravisliarai se in qu_elle conferenze ~ ~a .•t.ata curata 111 driareua dei ooncett1, I analm del oontenu· lo nè 1a determinuione delle parole. ma la tola srande idea senerica e attraver10 quel– la, proprio q~~I lato dell'uman~•:mo che e:ra :7.j!':dde,ru=~~à.mortale: c1oe la real z· Non e'em da me1avigliani: luttavia per il filologo ciò produne una aena:i:zione•·•ra· ,levole. E' proorio Jui infatti che deve av· vertire i pericoli che ai annidano nelroscu- ro conceuo delle ptrole mal definite. Se r------------~ l'europeo colto fosse 1'..ito, 1pecialr.ien.e in Germania, più co;:vinto c!eJr1mporlanu del giu~o modo di ua;ir le parole. allora fors.e non aa.remmoa:iun1im;ii a q~el pericoio ii ~;:!e tàf1,iuqud! ~~::e fd~iì': :r!:~ide: minuioni. Tutto ciò era per me asaa.ichiaro nel momento 11:euo in cui. proprio come 6· loloa:o,avrei dovuto chiedere la parola. Uno dei Presidenti mi dom.indò se deaidera\"o parlare. Nel ,uo 10nito rifle11ivosi poteva comprendere che tutto quello che era stato t~u~~ ~~~ :nv~:~1oiJ =~i;d't: aristocratico, ma il IOfriao di un uomo che è mortalmente ferilo nell"ideale della a:iu· at:z.iae che porlo in tè una ferita nazionale, e che ormai non a1petta più la t;:uaribi,,ne per mezzo dell'umano. 1 pericoli delle parole l" lll e : V pagina I RISULTATI DEL NOSTRO CONCORSO PER I LICEI * La l'elazione della giuria * Il tema premiato -<· I temi segnalati mal d~{inite ohe un giomo l"umane,imo ,ipoghi al polo su1T·~~:.f: 1 \ d;Lp:~~o~:sfhi~c~!~biÌ::~ :=:a~~'.\J~ 1 1~tt~n:'::ii:n!~i~:li ~: te raccoho nel p3thos '.lm3nista di lliomu lui e ridiffonda la sua luce là dove ali ita1. Mann. Huizinga, Madariaga, non aveue ai edificano e di nuovo a.i di.ianno 11. :;~,:e~!c 6 l~;:.0 1 a.:Y:z;;'eitao~!iaoa\;i8!'; I~~bm:: et: ~! ~t:i::i t~:~.: aivo di quel conle Te!eki che più tardi, d,lfondersi nl polo opposto delrumancaimo, quando la 1ua strada fat.:le e quella delle .è giunto il tempn - come Lei mi ammoni· sua palria lo condu~ro all'abbraccio mor- sce - di valoruz.are sii aludi compiuti nel· tale dell'inumano. con quello 1tc110 aoni,o la lolla e nello tensione contro il non umano rifle11'.vo ,i -:iccise.Ciò che in quel tempo, e di vnlo~izzare, per lo lleaso um;inesimoe in unn confcrenzn tenuta a!tro,•e - 11 Umn· per gli steu: :Studi umani1tici, f! pieciaa· nesimo ed Ellenismo II pubblicata poi c:-me mente a pro dell'inlere11e scien1ifico per il chiusura nel mio libro • Apollon » - il fi. mondo ant'.co, quanto è timnsto di lutti que. lologo potè dire e raccomand:ue al non f.lo- sti 1:·Jc!i. Ade:uo il filoloso deve p,:clne logo umanilla fu quello: euendo pienamente co1eiente che b sua oc· verso l'uomo: interell&fflCnto che rende tem· Mo Lei certamente vonebbe domanda.re pre più ricoaoecibile l'uma.nilta, come lo perchè mai io dica u p,ima. della QOltra rende riconoscibile la aemplice cornprenaio· ~ »} Una tale profonda conoaccnza dd– oe del mondo greco e latino. Homo ,um, I uomo, la quale ha reao pDINbile una ricer nihil liumanl a me alienum puto - sono uo· ca m tologica ia quel tenao Socrat.C.O. nc.i mo e penso che nulle.di umano mi ,ia eatn.· eailteva forse anche prima dell'epoca tlOlb"•, neo: coù dice il f&IDOIO detto di Terenzio, per esempio nei arandi eoaotcitori cristiani il commediografo romano che sene di base dell'anima> Dunque il ciistianO!IUDO ha por. al!'1'ffl&ne1imo preso in sento ristretto aei n1a 0 1 1 o 14 coqauaoèle laha Pc'°ol"locaia 10mito!ot 0 ,· •-~~} ... di•· ' "'mio auoi rapporh con 11 mondo antico. E Le"1 ll1 ~ .....,..,.., comprenderà 1ub1to quale grande gt01a ha tal modo dall'immaaine dell'uomo ha e1pul– p1odo1to la Sua rappresentazione umanista 10 il non-umano. E ~e gli 1m1anisti che propr)O a1 hloloa:1-umaai1tiche adottano 1I non f)enaa.vaooalla maniera cristiana hanno metodo 1toncofilolo-1co perchè io non ho rivolto essi pure la loro faccia non veno il ritegno a confeuarm~ ~uace d1 questo conL nor.i~no ma --:uso l'_um~no .. Propr:o quelb? pkuo 1enere dell'iodag1ne sulla aat1ch1tl. è 11 ~1aulta~ dei no1tn.1101~1,. al quale ogni Dietro Terenzio sta, come verace fonte api- umamlt.a, 11a~a,uo. 11a ?1st1ano, nella, lot. r'.tuale, come .i11_>iralore d lle •~e più pet"SO- ~ e nella !en11onecontro 1I non·~• deve nali capacità, il commediografo greco Me· giunge~: I uomo è mostruosoe d1vtno, ~•– nandro con quel suo detto famoso <;he io ~ ~ inumano. P~ nel. ~zo della c1Y1ltl ho posto al centro della conferenza 1n cui cnahana può venir hion d berbaro pre– lbUavo dell'umanesimo e ddll'ellenilfflo: greco, ma con ciò KI ollendo egue,lrnento « Che COM sruioaa è l'uomo quando è uo. quei_~poli che. avev.ano.:in •~1t~. <;ultura •– mo 11. Su <@ella linea. che parte da Mennn· va~h I epoca dei ~rec1 e 1.l?r!m1hv1, e .devo cito e che Terenzio conlin~, sta la Sua di- chiedere -~ 1_1 loro ap1n~1.Nella IIDl',III fesa di quell'umanesimo che non è più poa· inglese I 1nveat1~1~~ 1c.1ent_ifica.. sulle opo– aibile confondere cogli studi degli acritlori che i:ion !ocora <;-mh~le st chiama aDt!O– ((l'eci e latini... Lei deve pure ~ttere pologia, cioè stud10 cieli UOlll;O· Ben• rag10- che il 6lologo eeamini il concetto di codelto ne Aldou. Huxl.er, •ncor pr~ ~I.-~ wnaneatmO reatando sul r,pno terreno in- d:t, IJU!'namondiale, ~I auo d,ano. d1 v1aa· veatigativo; lo esamini nel • 1ua oriq.ine,cK>è to II Beyond !he Mez1q1;1e S.y. n II domu- c!n c!i~ 0 :::n!i a~:ni: ba! ~;°~;; ral': e Pf~.ru!ni~~~°!i~.~,~ ~ ~= ,tudi, di quegli ,tudi che .:ina voha erano pologia, ~ la ca.ntl, b1aogtiaconuncl&rla umaniatici e che ogsi vorrebbero eseere pu· a ca'!'- proP,11& n. Dopo !a ~da auena ramente ,torici sebbene di continuo ai oc· mondiale bisogna pone I tonaneumo aul!e cupino anche ~n il pu10 umano. t::O df~ 1 ~ntr=~iaoèptbiao;l ,iÌ::re PJ! Umanesimo come nessuna.profonditi alla quale l"analiai. medi~ a111oredell'uomo ci i,j:::n-• con Jung e con Szond,. ogz1 "Non lasciarsi abbagliare nè sbalordire cupozione non ai ident'fica con l'umaneai· '::j;nf 01f:i fct, e~~':~ :=~e:~ t;: ~m~re;i nd!n:t:°iti!uells~~ei:!~~r;:o:eco:~ Neppure il filologo p~amente storico deve fn-ciò che è pt:vo di apiril~alità e non In- Lc:i &nostri\. Vernmenle è q11è,1'" una oc;-:.u.:!:1e:;;,t:!i~:~1!nJ~eaz~;è m:uaÌ:: aciar,i condurre da questo per una lolradn poz'.one umaniatica soltanto ri:iuiirdo alrori· che puè condurre ad una 11:raclaabasliata. abapliata. ma proteggete in noi ,teni l'uomo gioe, e come ricerca stor·ca rill da tempo cc Sono uomo e penso che nulla di umano t,pirituale. e conservare per lui la :°saibilità ho perduto q:iell'intereuamento appanionato mi aia ettraneo II e questo detto è p-..are Mlf· Anch"io vorrei restare • cua mia per compiere la mia ricerca antropologie.a nel Wopropùocampodi~.aro.~,-oneiM:UD– na.re almeno brevemente quale eaia:enu po- --------------------------1 ~::;::n:~ :a;:r~:r~ d't°ognitt:tm=~ :iar:'8e ~n :.n~::iz~~e u::r.:':en:. GIACOMO l\fANZÙ: Pllrticolare del grundc rilrnllo di signora (ge,soJ za umana vi è con,iderata come la fonte d'una. scienza, ma al tempo alesao piva di valore acientifico, e tuttavia chi1nque aia in poMCNOdi tale esistenza ai_ aenJÌrl i.n d_i– ritto di esprimere il suo giufz10 au1 ptù ,variati aapelli umani della ,tona. Invece tutto ciò che Terenzio e ogni uma– ni11apreso nel vero 11U0 aiani6cato ricercano è già di più che la templico e,iatenza urna~ na. E11i già vogliono trufonnare il mondo in un mondo pià degno dell".\!OfflO: questo • homo humanuan è l'ideale dell"uomo uma· ~:• !~~~l\:~!l'=pr~tl~lo r:°C:,e~_:ut; ~a, i~ !j~e c;i r:t::::1~:. ~1~C:i'i ;.~~ dt filotofi e mae.tti anche Terenzio ha la. :du:o~ I~= :=:;;oki~ d~i~~~o~~ achen:oaamentesapiente, Men&ndro. Ma que– l sto ideale ha posto una voha per sempre l' e– Iaisenta del\'amore per l'uomo. E Ione ha fondato anche la prima e naturale esigenza delr umanesimo inteso nel senso p.ià sene– raie. Q:iesta esigenza è che dobbiamo inda. ~:~ce~~ 1 ::-~ 1 ;:tin 1 ::'f°rifÌ= J!1 C:~~ do e dal cui punto di vi,1a I' ufflo\ne,imo con• tempia il mondo. Il veno di Menandro: uCo. me è grnio,o l'uomo quando è veramente uomo II esprime nell'uomo. ohre l'-ammira– z:one pe1 l"essere umano, anche qualche al– tra ccaa: il concetlo ~elruomo inumnno che, 1ia pure in una maniera paradou.ule, è tut· tavia uomo. L\iomo. come umano e come inumano, come ~n euere oatile, anzi mo· struoso e terribile. con eossibilità conlra– stonti: così apparisce in Platone in un pun· to famoso del dialoao Fedto. Il bello, I avi– do di .. pere, il giovane Fedro, che sembra p,efcrire le spiegazioni razionaliste che in quel tempo sono venute di moda wgli eueri mitol~ic.,. domanda a Socrate le crede o no nel mito di quel luogo dove appunto di– mora, cioè nel ratto di O,itia compi:ito dn Borea, l'alato dio del vento. Socrate dà una tale riJpoata che condanno totalmente l'in– dagine mi1ologica prima della nolha epoca. ~J:,1 1~;:::dei~ecchi~-n;: pi~~t b;le volto umano. Insomma oggi la scienza cla11ica dell'antichità vuole euere, • quaa· 10 pare, una ricerca storica, ed è umane.imo lutto ai più in quanto deve Ilare sulla bue del II sono uomo• di Torenzio. li valore di tale fnaae è stato gil da noi esaminalo; e ria>.ilta, per un umanesimo 6IOI06co- e VOf– rei sperare insieme a Lei che qUCllaaul la cooc.ezionedel mondo che dominerl nel fu– two - insufficiente. Sarà 1Ufficiente fone per Jll atudi umanistici} E .~~14ment~ ,::. :,:~i 1:utJ;ii:tde1ì:°8n~~~ e d!fl!anri- chità} Certamente non sarà une bue sufficiente, se ooi ci occupiamo della mitologia e delle =~a:U:u:-v! ~~~~~ii /ti C:ma:~ come Socrate ammettev•. Tuttavia la do- :■::ilaali !~e ~1:":ieritii:•c!: tcenza dell uomo gioverebbe a quclto o • quel ramo delle ricerche antiche, oppure al– lo tc0po dell'odierno ginnasio uman,1ta, ma al contrario: cioè come potrebbe l'indaiJine 1ull'anlico mondo iiovare ad una mi~.hore cono,cenza dell'uomo e ad una migliore • d~cazione dell'umanità. Prima di tutto devo ap;egarl..e come in– tendo io il '°'$ere di quelrrmmagine com– pleaaa del • tembile volto umano » il quale, acc.a.otoalle pouibililà divine dell'uomo, comprende pure guelle tj,Joniche. Noi le ab· biamo vÌuule. Tunavia, per terviuni d"una ~: 8 :i r1~~::i~i::,1:,r\ilegS~m'°'; era stato 1e1i110con lettere minincole. L ~ezu aoggina:ante di quelle ·lettere e· :i::a /!1d~~:~a ;:::ic':°ad:1 c~foni:, d~ da quei mezzi inauditamente violenti che gli i!4~t!:'° ~1:F;:~cf:~ 1 d~11~\1~~ù e p~dl~ atoria, ci era ,tata mOllrata nell'uomo la ateL. aa disumanità. Ma ciò non dimin~iace la mostruoaitl, superante ogni cosa, di quelle lettere. Ora b11051na lesgere i ttiati .egni: attraveuo i quali il rib'atto della Gorgone, che giace inoNCrVatodavanti ai n<>llriocchi, subito ai an·ma e 10rge ed aa:isce. Ma spero che agisca in una maniera del tutlo diversa dalla mitologica tesla della Gorgone: quella pietrificava i viventi, que1ta ne deve 1eio-

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