La Difesa delle Lavoratrici - anno VI - n. 1 - 14 gennaio 19

u UfFE SA DELLE LAVORATRlCl Porranno egualmente le signore Patronesse, i signori Sopraintendenti e De legati, esplic are la loro opera, fuori dall ·amb iente scolasti co, une n– dosi e formando (come neHe souole elementari ) dei comitati appos iti di a~ istenza. Sarà allora la loro opera veramente utile e maggiormente be– nefica, ed essi troverann o egualm ente, nel com– pito loro, le soddisfazioni migli ori, che vengono dal! 'amore stesso de! bene. Lu mano d' operil fem mi nile nell' industrifl dellfl pil nif icflzi one Adoperiam oci dunque per dare ai nostri figli un 'educ azione sa na e farne così degli uomini che entrino a fronte alta nella vita e prosegua no senza debolezze il loro camm ino. Noi li vedr emo con orgoglio ques ti nostri figli forti uscire sem;:ire più sicuri e ritempr.ati dalla lotta : combatter e per i nos tri stessi idera li ; at– tuare i nostri ste ssi sogni ; proced ere liberi e sicur i verso la meta e compiere l'ope ra santa di ..:stiz ia e di eguaglia nza da noi con tanto amore intrap resa . ♦ ♦ E ' ormai ora che cadano i vecc hi preg iudizi. che ritengono essere l'istituto infantil e non altro che un ricovero di car ità. E ' ora che un nuovo soffio di vita, entri nei nostri asil i e ne purifichi. ne animi l'amb iente. in modo eh ·ess i si possa no davvero chiamare (( giardini n ove i bimbi fio– riscono rigogliosi nel trionfo della propr ia indi– vidualità al sole della ver ità e della giust izia . M ARIA GI OVANETTI. Mario e il suo gatto (RACCOl\TO PER f PICCOLI) Sul campo di battaglia , quel giorno , c'era un nuovo eroe: Sovrano. Sovrano era un belliss imo gatto dal pelo bian– co come la neve e dagli occhi di un colore in– definim tra il verde e l'azzurro. Veramente di candido per ò, non avev a che la pelliccia : chè la sua anima er a nera di delitti : strag i d 'inermi topi, d 'innocen tiss imi uccell ini. Quando i suoi padron i glie li rimproverava no !ui li fissav a im- E· dopo una p rofonda espe rienza data mi dalla perterrito e poi rispon deva con un lung o mia- mia lunga carr iera di Educ atrice dell 'ln fanzia e golio che voleva dire: quind i con spirito di \'erirà e di giustizia, ah\ o Ma se siete \'Oi, uomini , che m 'avete dato il inten do trattare qui una questione. che ha im- cattivo ese mpio: almeno noi gat ti non facciamo portan za grandissima nel camp o educativo, e strage dei nostri fratelli. sfoghiamo solame nte i Tempo fa - discutendo con una redattri ce je Jla « Difesa )) di asseg namento di ma no d 'o– pera femmini le a vecchie e nuove indus trie , fin qui occup anti soltant o uomi ni - ho consigliato di avviare delle giovani inteHigenti e labor iose ai lavori di pan ificaz ione. Mi vennero però rivolte ques te doman de: Crede te che non siano troppo faticosi per don– ne, tali lavori ? Eppoi, non solleveremo le ire degli organi zzati nella federaz ione del!'arte bian– ca ? Risposi ohe oramai nei princ ipali centri, si estende l'u so di a,pparecdhi di impastazion e, semplici e di facile manovra. Che in ogni modo anche nella lavorazi one al banco la donna 1?0 - 1rebbe comp iere utilmente operaz ioni niente af– fattv faticose. Dove poi si vuole ser iame nte mo– dern izzare l'industr ia panificatrice ed ado ttare il più perf etto macch inari o rper impasto, spezzat ,ura e formazione de i ttpi più comuni, la donna di– venterebbe collabo ratrice efficace. Ch i ha avuto frequenti occasioni di vedere in molti Comu ni di campagna come si disim;,egna la donna -for– naio. non può che formular e le migliori pre vi– sioni per l'imp iego stab ile della donna nei lavori di panificazione. Jn quant o ai contr as~i che posso no sorgere col! 'organizzaz.ione dei lavoratori dell 'arte bian– ca, le preocc upazioni non dovrebbe ro essere tali da far scartare la rposs ibilità e conven ienza della innovazione . Òe\'e inte ressare chiunque a cui sria 8 cuore il nostri istinti felini sug li anima li delle altre problema de ll ·assis renza infantile. e le mad ri razze .. Recente mente l'o ttima compagna, mi rilevav a che mandan o i loro bimbi all ·asilo. Sovrano, dunque, quel giorn o seduto sulle come non pochi lavoranti JJanettieri, ai qua li ave - Inten do parl are ài tutt o quel corpo onorar io, zampe i;wster iori ass isteva impassibile dietro ai va comunicato la proposta , abb iano in via asso- composto di parr onesse, delegati. sopraintende n- soldatini di piombo . alla battaglia. luta sconsigliato l 'utilizzazio ne della donna nella ti, che esplica la sua opera èi c.arirà di benefi- - Io, gli aveva detto Mar io, sarò il re dei lavorazione del pane~ per un cum ulo di ragioni cen.za negli jstitiJti infantil i. Pe r riconoscenza ai frances i. degli inglesi. deg li italiani, tu ... quello che destano troppe preoccupa zioni. E parte delle piercsi bene fatto ri. si fann o in loro onore de i dei tedeschi. ragion i espostemi, forse le più grav i, hanno ca- saggi lcomu nememe chiam ati O festine n·, che si Gra nde giornata campa le quel giorno ci dove- rattere morale, assa i delicato• com;>cngono di cam i sce lti per l'occasione: di ,·a essere: .Mario dove va prov are un certo can- Confesso di esse re stato merav,igliato alla enu- eser cizi ginnastic i. il più possi bilment e compii- noncino di legno che lanciava bombe di carta merazione di tali rag ioni. Oss ervo d 'altra par te cati perchè ries cano d •effetto ; di poesie, dialo- compr ess a capaci di atterrare mezzo ese rcito e, qui, come rileva i allora in via amiche vole, che ghi, monologhi ... rutta roba che non serv e che a se colpiva nel se gno uccidere un passe rotto al non ritengo asso lutam ente fondate le fatte con- volo. siderazio ni di ordine mora le, non ave ndo mai comp.rimere 10 sv ilu ppo de ll 'imellig enza del bam- li ragazzo acceso in volto. con gli occhi scin- avll to occa sione di disis timare i lavoranti fornai. bino. ej a svia re in lui i prim i germi di que l tillanti, gridava : coi quali - e non poch i - ho avuto rapporti sentiment o moral e che dovrebbe esse re colti- _ Viva la guerr a! di lavoro. •-- •·• '•o•e• d•ir,;e,_rr,_o,;b.,e.;n;.,,;d,;,;iv~e;;,rsam_,,_ e;;;n,_t;;;e·... -~-:---- --i::;;-s!liiÌ~trnisi:w-prewin:irnm -:rvevano gi~ .,. •contr asti interno alla introduzione della ma- E ad assis tere a cotesti saggi teatr.ali. inter - atterr ato mezzo eserc ito tedes co.. ancora un 110 (Ì'_opera femminil e in questa industria. pos- \·engono, spesse volte. anc he le tener e mam- colpo ... e s 'udi un miagolio straz iante: Sovrano sono dipendere da cause economiche, specia l- mine che si commuo vono, si inorgo gliscono cad de lunugo distes o sul tavolino perdendo a ~ mc quando la maest ran za maschile deve più quand o il loro bamb ino. scelto per intelligenza flotti il sangue dal nasino roseo dov'era stato .,, 0 1te soffrire l'infortuni o gr ave della disoccupa- fra molti , fa la sua compa rsa dinnanzi al pub- colpito dalla palla avversaria . zione involontaria. Ma ciò tocca tutt o il com- blico. recitando con affettazione il disco rse no Ebbe ancora un sussult o. un ge:nito. ;,oi ri- plesso probel ma della trasformaz ione rad icale dei d ·occas ione, del quale non ha forse afferrato il mase immobile in una pozza di sa ngue . criteri fin qui 'J)reva lsi nell'orga nizzare 1 ·indu- senso di una ;:,arola. Mario res tò per un istante attonito. come tra- stria del 1;,iane. Ah. sapessero le madri che amano i loro bimbi sogmno . ro i si scosse : Rimasi ancor più merav igliato, quando leg- e non desid eran o che il loro bene . di quanto _ Micio micione bello . chiamò. ma il gatto gendo i reso conti del rece nte convegno degli danno sian o pe r la !ero piccola mente, quegl i non ficpose.' mai più avrebbe potuto rispondere. addetti all 'art e bianca tenutosi a Bologna, vidi sforzi incredibili eh 'essi devono fare, per acco- I! ragazzo, allora , diede in uno scoppio di preva lere i criteri ,che vennero già fatti prese ~ti gliere e ri tenere tutto quel cumulo di cognizioni pianto ango scioso. disperato . Afferr ò con moto ad alcun e compagn e di Milano quand o esse m- C:-:.e ven gono loro impartire per forza ! Se quel convulsivo i soldatini e il cann oncino e li buttò tendevano indirizzare un certo num ero di donne lavoro supe riore alle ener gie intelJettua li del sul fuoco del caminett o. nei lavori di ,panificazione . In fatti in quel con- bambino . cià al momento rfsuhati prod igiosi . non vegno, discute ~dosi dei problem i del dopo guer - son o che ris:iltati firtizi. poichè lo sfo rzo stesso ra si reclamava - tra l'altro - dal Governo di ritene re. intorp idisc e il loro cerve llo. offu- H \a modificazione della legge sul lavoro delle sc:indo la viva . pronta . chiara intelligenza loro . donne e dei fanciulli. nel se nso di pro ibire I 'im- E come esp rimere tutta l'influenza perniciosa piego nella lavoraz ione del pane ai giovani pri- che que.&re ceiimonie esercit ano sull' anim o in- ma dei 16 ann i di età ed in se guito se nza il cer- ianti le ;- Da tutta que:la fa rr agine di roba acca - G 1uSEPP INA MORO LA NDONJ. tificaw comprovante la idone ità al mestiere . ri- tast2r.a confusamen te nella memoria , da rutto lasciato loro da scuole profess ionali di pan ifica- quelra:;iarato convenzi onale . il bimbo non in· ;.r:__~v~q ~ zione che il Govern o ha il dove re di istituir e ,e:ide cr>e una cosa : ch 'egli viene beneficato ; ~~~ ][" LJ~ anch~ in Jtali::i, a garanzia di una tecnica più che il henesse re di cui gode nell 'istiruto , lo deve perfezi onata e per la prat ica del! 'igien e n~lla la~ alla carità al -ui. E questa è un 'ingiustizia . un NUOVO vorazione del pane , e vietando l'assunzIOne dt violare i sacri dir itti de~!'infanzia . Noi abbiamo ANNO dnnne all a fabbri cazione del pane. in considera- i! dovere di allevare Il bambino . fino all 'erà in zione sopratutto della morale e per preservare c:Ji le sue forze non gli permetteranno di ba- la donna dall e malatti e che la colpir ebbero in tale stare a se sresso . Noi abbiamo il dovere di as- Anno che sorgi mentr e un altr o muore attivitd di lavoro. n. sisterl o. di procu rargli que lla tranquillit à che lo brindo a te e saluto : Malgrado ques te affermazioni continuo a rit~- viene aa! s.'Jddic:-facimemo dei su oi bisogni. dei ~e tu p(}rti nel grembo Pace e Amore nere che gli ope rai panett ieri quan do sono rn c;,ooidesid er i, senza che egli senta , fin dai primi Che tu si ' il benvenuto! ?res1ino a lavora re non si dimentican o di avere anni della s~a esis enza Ie disparit à di condi- una famiglia e porterebbero rispetto a donne la- zioni sociali. e quella dipendenza umiliant e. che f',he tu sii benedetti.., se il dolore voranti con loro, come a qualsiasi altro com- soffoca in lui ogni principi o di libe rtà individu ale (.,he su l 'Eur opa incombe, pagno di lavoro . e ogni senso di digni tosa per sonalità . JJ bimbo che oggi si abitua a!! 'idea di essere be neficato , sar à un giorno l'u omo che. privo di volontà propria e ai que t!a fìerez~ f~ne che lo re nderebbe libero e indipende-nte. v1vra alle spal– le dell a benefi cen za altrui, indivi duo inutile a se stesso alla <;ocietit e alla vita Cr esce.re invece il fan ciUllo coli 'idea seria, dignitosa eh 'e gli fattr; adulto non dovrà COTI: tar e che s:.ille ;,ropri e forze; e che non d_ovra aspet tare altr o aiu t0, Juorch~ quello venien te dal pr oprio valore morale e mtellettua le .. que– sto bic;0gna fare. ma non !o si ??1-rà ~nche ne– gli istituti infant ili, i be nefattori contm~eranno a inter romper e e dic;.1''.lrbarel'ope ra dell E:<fuca~ rrice : quell 'ope ra lenta paziente. t~nace d1. ~111 gicrno, che tend e a formare ne!l uomo _di do– mani , le prime basi di un 'educaz ione sav ia. sal- da e razionale , E ' opportuno per la dif esa di que<t_o;,era alta e grave . è nec es.c.ari o e vr ge una .n f~rma ge– ne rale negli ac;!ìi. ch e tolga ~d es.si 1 rnHuenza d; rutto quel personale onorano, ~e n~n '.a a_l– tro che pregi udicare l'avv enire dei nostn b1mb1 Tu fughe rai e f ugherai l'orrore /Ji nuov i lutti e tombe. Che tu sii benedetto se a le madri Tr epilanti pei figi! 1:· ai ,hg/i tr epidanti per i padri Sei lontani peri gli , La sr,.,pir ata recherai nove lla E' cessata la guerra.'. La pace splende di sua luce Sona tutta la Terra! H B,,log na- Non vi può esse re di~, idio inwrno alla neces – sità di creare scu ole profess ionali di panificazio– ne ed anche di elevar e ai 1 fi anni il limite d 'e tà per l'ass unzion e degli app rend isti, ma è da la– mentare che un conveg no di lavora tori evo luti ed appartenenti alla gra nde famiglia proleta ria costituen te la Confede razione ~enera le del la– voM, reclam i dal •?Otere cent rale u il divieto di assun'lione del'a donna ,, nella fabhricazio ne del panr m consiJ erazione sopr atutlo della morale e per ore•;ervare la don na dalle malattie che la colpirebbe in tale a11ività di lavoro. Per evitar e una dic.puia su l terreno della concorr~n:za e~o– nomica tra maes tra nza masch ile e femm1nile. vie– n"! u!-=:at 0 un es.pcdiente che fa torto a tutta la classe . . . La don na che viene da tempo 1mp1egata in industrie malsa ne (mondarisi. lavorazione coto– ne, laterizi e ceram iche , lavo rar.ione cappelli , prodotti chimici ecc.), nf)n ;,ub e non deve es- sere escl usa dalla lavorazi one dèl pane . Il pul – viscolo dei pr es tini è molto meno pericoloso e nocivo del pulviscolo de l cotone, deg!i acidi dei cappellifici, dei germi anoh ilostomiaci delle for– naci. Chi ha avu to occasione di conoscere for– naie lavora nti €parse nelle nos tre campag ne, Si sarà facilmente persuaso che la polve re dei pre– stini dove lavorano ques te donne , non ha prodot– to nocumento alla loro sa lute. Accade quas i se m– pre di trovare robustezza e colorito sano nelle giovani donn e campagn uole che si dedicano ai la– vori di panifi cazione, in confron to delle tristi condizioni fisiche di molte contadine . Evitiamo dunque le finzioni. Si dica pane al pane, afferman ao che agli organizza ti nella fe– cierazio ne dell'arte bianca non accomoda affatto l'intervento pre vidente della donna ne i lavori di -panifìcazione, perchè può de lineare 1una ;'.)reoc– cupante concorre nza. Faremo la constatazione di un altro gret to egoismo di categor ia, ma ci tro– veremo di fronte ad una dura sincerità. Lasc iamo però andare la morale e l'igiene che non c 'en– tran o affatto. lo ho il con\ incimenro che l'industria delia panificazione ha bisogno di radica li riform e inno– vatrici e sono convinto che ia donna dovrà avere posizione importante nei più modern i laborat orii di panificazione che devono rn rgere ad opera di Comuni ed oper e ;,ie e di consorzi d'esercenti fornai. Faranno quind i opera lodevoliss ima i pr e– posti agli Ist ituti di educaz ione ed istruzi one del – le giovan i operaie a prepara re dei buoni corsi pra tici di tecnica panificatri ce capaci di dare ab ili e coscienti laYoratrici di pane e pasta. L 'inte – ress e dei consumator i i;:1ar lizzer à sicur amente anche quel qualunque gretto egoismo di cate– goria che vuol lasciare la donna fuori dai fu– turi laborato.rii di mode rna e razional e pan ifica- zione. G . GARtBOTTt. Da un articol o del marche se Raffae le Cappelli sulla , Critic a Sociale » :i lra na cosa è questa, che mentr e ltill i di– chi aran o di n on aver colu to la uuerra , tu tti si rifiutan o di cessarla , con lo speci oso pr etesto di dover assicu rar e pegn i territ ori ali o c,nuti – ;;w ni tali di pace che, schicicciand o il nentic o, ilftpedi.scano la rip eli :.ione di falli sim il i aoli aliu ali . Xessun o per o ig, ior a cfieTp egni "ifT lal genere, cioè i len it or ii stravpali a un altre :stato ver moti vi milit ari e contr o la volontà deUe popola :ioni, e i patt i oppre ssivi e u.rnf– lia n ti imvosti al n emico, non allontanano ma richiamano nuo ve gu err e e ne r estano sti m,olo 1Jerma nent e. L a storia, an che recente, basta inoll re ad i11u urw rci che dopo conff.ill i cosi yigant eschi come l'atl'lLale , ci ascuno dei Paesi che vi pre– sero varl e cerca per un lu n.1;0 perio do di tem– po non giiL di r omp ere la pace, ma di ris anar e le pro1n ie fer ite; e ciò è 1)iù ver o oggi che in uyn i Stato la voce degli elementi sani e calmi si fa, dovo si gr(1..ndi sventur e, pi11 for te. ed a1 1:– che più mina .cciosa contr o (}li elementi ambi– ~iosi e m,alsani. Inoltre vedia mo che forse la am.mira:ion e involontaria v rova ta sui cmnpi tti batta.glia ver l 'avver sari o va lor oso, fa spes– so, dopo un periodo di ri sentim~nt o, ~r ovare una svecie di attr azione ver so il nemic~. Sr 1wo dei m.or l-i a W ater loo avesse al:at o 1/ ca– po dalla sua tomba. di terra ed avess_epotufu_ r,1rnrdare i campi di 17!-kerma:1-n .e pli eser ci~t cu1nball ent.i dinanz i gli spalli di Sebasto poli, fo rse non avrebbe creduto ai suoi o.echi ve– dend o che, dopo soli quar an ta am u e ~wn ùslan te tant o odio e tanto sangue spars o, l In– ghilt erra unita al ni pote del suo gran de ne– mico co'mballev a cuntr o l'all eato che le ave~ l'a r~sa possibile la ·vi tt oria . Nè oggi i 111.orti li Mukd en, se si sveglia sser o, potr ebbero cr e– dPre che fra lo ( ; or e il Mikad o, dopo appe– ,w •un decenn io ~ia poltlla sor~~r e .la present e t 1Jrdia le ani ici zia e all ean:.a. Cio ,lim ostra che <·eder e al ran core e sacri{ lcar e il. pr e.sente. ve: assicu rar si nel {'uli uo d.a i11:1-1~wg~1:an venco li. è il più (!ran de err ore, an:;i t ~ 1nu gran de de– litlù contro le fortun e avven~re del I.oro po– pr,/t, che sot•rtw i e uomini di Sta to possan o ,·omm ett er e. RAFF AELE CAPPELLI . Q)(Q)(Q)(Q)(O)(O)(O)(Q)(Q)(Q)(Q)(Q)(Q)(O )(Q)(Q)I Anche me ntre la guerra infuri a. è un delitto, da parte dei migliori, comprome ttere in essa l'integ rità del proprio pensiero. E' v~rgognoso veder li servire le passioni di una puerile e mo– struosa politica di razz.a, la quale, men tre è as– surda dal pun to di vista della Scienza (ness un paese possiede una razza veramente pur a) può soltanto condurr e - come ha detto il Renan nella sua bella lettera allo Strauss - a guer re zoologiche . a guerre di stermin.io , ~nalo~he a que lle che le varie spec ie di ros 1~a~t1 o d1 car – nivor i combatt ono fra loro per I es istenza. Sa– rebbe la fine di que l miscuglio feco ndo, com– posto di elementi necessar i, che si chi ama l 'uma– nità. ROM.Ali\ R OLL.ANO. I l gior n al e esce l a 1° e la 3 ° D o me – n ic a d i o g n i m e s e, m a p e r e si g enze d 'impagina z io n e , gli s c r it ti debbo n o p e r v en ir c i r isp etti v a m e n t e primà de ll 'ul ti m a e d ella 2 3 Domenic a d 'o– gn i me se.

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