La Difesa delle Lavoratrici - anno V - n. 16 - 10 settembre

voi, alla vostra -coscienza perch è non ci ne– ghiate il vostro aus ilio senza il quale noi - troppo sole - non potremmo eviden temente rraggiungere il nostro scopo. Noi siamo certe che consent irete nel ritener e che non basta soltanto dare ad un ,partit o il ~roprio nome, non basta soltant o pos seder e un a tessera 1pel' ren dersi benemeri te del par– tito stesso, ma occone altresì sentirsi dispo – ste ,di da.re qualche cosa di sè, di compier e magari dei sacrifici. Non sac rificarono inf atti onori ricch ezze e finanche libertà, le nostre compagne eroi ch e Clara Zetkin e Rosa. Lu.-xemburrr. fiere asser – trici di un ideale di gi ust izìa e di frat ellanza? )\'on affrontarono esse con istoica rassegna– zion e le persecuzioni spietate, i dile ggi, gli scherni di coloro -che in mal a fede si fann o detr at.tori del nostro partito? Koi non chiediamo da Yoi tani.o; desideria– mo soltanto che vi proponiate d'essere più at– tive , che esplichi ate con maggior e in tensità quel l'azione att a a dar \·alore al mo\ 1 imento nostr o, cons iderat o ancora - 1perchè ai pri– mordi , con tant a circos pezione ed in credulità. Occon-e ohe \'i sentiate socialiste non soltan– to nello spirito ma ancJ1e nell'ElZione; non so– lo in famiglia ma altrove: nel laborato rio, nell 'opifi,cio, nella scuola, fra le amiche ; e sopraitutt o che sentiate il dovere di inter– venire all e nostre a....~emblee ed alle nostre istrut tive con ferenze che hann o lo scopo di liberarvi degli ultimi segn i dell 'atav ismo ; dal le sup erstizi oni che sono la degenerazi one rlell'elemento femminile. È necessario che noi ci riuniamo spesso pel' discut ere. per parla.rei di tante cose utili, p er incor a.g·giarci reciprocamente dimostrandoci che siamo una forza e che ci sentiam o dispo– ste di lotta.re con tenacia e dì affro nta re i metodi di velleità reazionarie che vengono :perpetrate a danno nostro. Noi siamo le giovani avanguardie di un esercito nuovo , <li un movimento che germo– glia ; noi componiamo l'ero ico manipolo - esigu o ancora - che s'in cammina per la via tortuosa ma radiosa del socialismo; sotto l'u– sbergo della nostra grande fede e de1 nostro giovanile entusiasmo, sapremo supera.re le ac– cidentalità e t.I·o,·eremo le seguaci: la schi era dh-errà forte, imponente diverrà il nostro mo– vimento; soltanto allora, volgend o al passato uno sguar do, ci accorgeremo di aver esaurito il nost ro compito, d'ave r veramente compiuto il nostro dovere. Avanti dunque . diamo i1 nostro contributo per la. liberazione della uman ità. En •ir a il Socia Jismo ! La Commissione Esecutiva della Se:.. Femni. Da Cort lcell a .:Vuoi:a Se:.ione. - Domenica 21 agosto ebbe lu ogo a Corticella la costituzione .di una forte Sezione femmin ile. In tervennero numerose compagn e e parecchi giovan i socialis ti. P ar– lar ono applauditissimi alcuni compagni, i qual i seppero infondere nella ment e delle no– \·elle pr oseliti , i concetti fon dam enta li del socialism o facendo comp rendere tutta quanta l 1importanza e la necessità della organizzazjo_ ne femminile. La simpatica cerimonia si chiu se fra la più schietta cordialità e con i m igliori pr oponi– menti. Da Ra v enn a. Il n ostro Congi·esso Giovanile provincia le ha tr attato in apposito comma dell'organizz a– zione giovanile , movimento femm in ile ed in– fanzia socialista. Riferisce ampiamente il compagno Marzet– ti. Parlan o Lanconelli, Ghirardini e Fabbri. Yiene , infine , votato un ordine del giorno col qu ale c1 il Congr esso riconosciut a la necessità del mo-riment o femminile ed infantile (il cu.i LA DIFES A DELLE LAVORATRICI in cremento spetta specialm ente ai capi di fa – miglia) ind ta an che gli adulti della prov incia ad int eressa rsi dvamen te affinchè donne e brunbi n i pos....~o contribuir e aJla rieducazion e del pro letari at o i) . Inoltr e i giovani sociolisli 1< bias ima no que11a che è oggi la fucina ideo– logica delle vergini coscienze (scuola n azio– nal e) men tre inn egg ian o al1a scuola mo– dei·na )>. Da S u zzara. Con entusiasmo annunciain o che la nostra. sezione ya,· rafforzandosi sempr e più, aum e.n. tanclo ad ogni adunan za, il num ero delle in– scr itte. Ve ne sono di tutte le condizioni: agia te, impi egate , sa rte e contadin e; e l 'affet. to, r affabi1ità, la cordi alit à che esiste fra tu t– te, è da:n ·ero am.mil 'evole. La compagn a .Maria Goiai coll a sua elo– qu ente e per suas iva ,p arol a ha comin ciato un corso di lezioni, e così noi sentiruno ad ogni adunanza che il nostro spirito e la nostra co– scienza s'inna lzan o, elevando si dai pettego_ lezzi delle donne borghe si. L'Ideale sociaJista si è ormai radicato nelle nostre an ime con forza incrollabile. Compagn e, ,continu iamo con ardore a dif– fond ere, val iclo mezzo di rpropag ancla, La Di– fesa delle L avora tri ci fra le simpatizzanti, e comun ichiamo loro la nostr a fede e le nust.re sper anze. Vi sarà qua.1cun o che colle critich .e tenterà di scoraggiarc i, ma noi dobbiamo sa- 1Je1· resta r-2 feNne nei nostri propos iti, unen– -doci sempre 1più cmnpatte sotto la grande ban– cliel'a, slmbo lo cli redenzione , di giust izia e di bontà, ban<liera fiammant e che sventol a an– cora, nella sub lim e pu rezza sopra il cozzo deJle armi e sopra l'odio dei popoli. G. L. D a O ne g lia Ha an 1to lu ogo l'adunanza del nostr-0 Cir– colo Fenmtin ile, che conta ormai 21 ise1it te; l'adunanza, presieduta dal la compagÙa Bian– ca Corbella , ha votato un ord ine del giorno di adesi one all'ag itazione pro Carlo Tr esca. Veng ono nom.inate a far parte <lena Com– missione del Circolo: Negro Ugolina, Bisio Camilla, Languasc o Carolina, Greggia Lui sa , Lepidi Luigia. Si nomin a segreta 1ia: Disio Camilla., cass ie~a : Bi siò Rosina, collettri ce: Rovanis Mmiuccia, corrispondente: Corbell a Bia,nca . Corbella pro pone di abbona.re le singo le so– cie alla Dif esa dell e La vo ratri ci, per il ,bene del gio rnaJ e e per leggere e farsi un buon concetto ed elevar e lo spirito nos.troi siccome il nascente grU1pponon può avere fondi, si ri– volge ai 1giova nili present.i, i quali conced ono un versame nt o di ,dieci lire allo scopo sud– detto, r accog liendo in oltre altre 5 li.re in un a sott oscri'zione a,pposita imprO\wisata. 11 Gruppc femm inil e plaude a.i giovani li per l'ope ra data in pro della costit uzione del Cir– colo F. S. e per la solidarietà morale e ma– ter iale avuta da loro. Là quota men sile iper ogn i sin gola socia è stata proposta ed a,ppro– vata in L. 0,25. Si rin via la dis cussione dello statu to per_ chè lo si atte nde dal Comita to di Torino ; se ne darà lettu ra aJla p1·ossima seduta. Corbella chi ude la riunione con -un vibrante applaudito discorso sui doveri e i di1itti del– la donn a nell'organ izzazione sociaJista. Nen a stessa sedut a sono state accettate come nuove socie: Oreggia Cate rin a, Or egg ia Lui sa , Pe – lissieri Lorenza 1 Ame<leo Velia, Nee()""fo Ugolin a, Neg ro Emerenziana, Tort onesi 1Vfa,1;a, Lepidi Rosin a, A.irard i Nardina. La Segre taria: C.n.11nA B1s10. Da F ir e nze . Un nu ovo forti lizio ha creato la Sezione delle Cure, dopo un lavoro fattivo ed insta n- cabil e. Nei locali della Società di Mutuo Soc– corso fra gli operai di S. 11a.rco Veccho (g. c.) d fr onte ad un folti ssim o pubbli co, prevalen– temente femminile, parlò con efficace semp li– cità e chiareza la compa gna Teresina Meroni di Vaiano. Nella sua conferenza seppe efficacemente dimostr are quanto sia urgente e dovero so per l'elemento fer:nminlle il crea rsi di organ izza– zioni economi ohe cli .d..ifesa, che valgano a tu– tela re i loro di ri tti di donne lavoratr ici, di fron te al irwpac e capita lisn10 c.lell'oggi e ciel cloma.i1:i,e termin ò coll'auguriu che l' eleme n to femminile d.el mondo intier o, com·preso della verità e deJla bellezza clell'IdeuJe socialista., saJJpia per qu esto ri vendi ca re a sè la s.ua for– za sociale n ella vita, con I 'uomo e per il So– c-ialism o, ver :;o la redcnz.ione uman a. degli sfru tta ti. Parl arono pm ·e asco ltat issimi il compa gn o Senatori Cesar e e la signorin a Banibi, che gra n par te di sè ha da to per la form azione della nuo,·a sezion e. Te1min ati i discorsi, fu subito pro vveduto all 'inscrizione nu merosa e in coraggiante del– le ader enti alla sezion~, che, sia per l 'entu– siasmo ri scontrato si, sia J)Cr la pr ecisa. vo– lontà delle nostre donn e di p art ecipare al– l'opera coraggio sa del P artito e dell'Idea, dà buone speranze e sicura fiducia nell 'avve– nir e. AJla coJri.pagna Mcroni, il ringr az iam ento della Sezione_e l'au gurio cl1e il seme fecondo da essa spa rso nella simpatica ri union e odie 1·– na, produ.ca quei fr utt i che n on inwm o spe_ riamo e che nel dornan.i vicino , le donnf' tut– te, an·inte a noi nel pntto supremo di frn.– tellnnza e d'ope re, ci sieno madri e assistenti pr eziose, nella Yittoria fina le, nel cammino pel'igli oso. Da Livorno. Nel sesto Congre sso della Gioventù socia li– sta toscrurn, sott o la pr esidenz J della compa – gna, Livia Pu peschi, J·appr esenta.nte la Federa– zione femminil e regional e tosca na ,prima e ,poi del compagno Filib erto Smorti, ,per la Dire– zione del Partito, e cc,n l'in tervento di oltre una sessantina cli ra:ppresenta..n ti, sono sta ti discussi i var ì important issimi ordini del gior– no. Er ano presenti anch e i car issimi comp-a– g-ni on. Caroti, in ,rappi·esenta nza del Gruippo pa rl u:mentare socia lista. Marin ozzi pel Comi– tat o centrale dell a. Federazion e giovani le so– ciali sta italian a.. Fu lun gamente trattata la. que stione dell e Sezioni. fe,rn.minili; la relatr ice P u,peschi ha present ato il s~o-uente ordin e del giorno: u Il Congresso G. S. Tosca.no, ric onosc iut a, anco ra un a volta, la necess ità di conquistare la donna al P. S., delib era: 1) in vita re tutte le sezioni, adulte e gio– vani li, a pagare runa quota volontaria all a F. F. S. T.; 2) diffondere Ira le donne la Di;/esa delle L avoratric i ; 3) incitare con ognj mezzo i compagni e le compagne a 1propalare l 1istruzione fr a i fan– ciu lli e la edu cazione ed emancipazione della donn a n. Dopo una lunga discus sione, l'o11dine del giorno \'iene approvato all'unanimità. D a P is toia All e compagne lavoratrici pistoies'i. - An– che in questa nostra Pi stoia. infeud ata fin qui al clerica lismo, in questo mom.ento di ri– sveg lio di tutte le sopite energi e femmin ili che scorg ia1:no in tut ta Italia (ed in 1p 1 art icolare nella Toscana), nelle sezion i è sentita la man– canza delle donne socialiste. Ta le mancanza è stata sentit a specialmente da.i giovan i sociali sti, che si sono dedicati a<l un serio Jayoro di propaganda fra l' elemento femminile, ed haJ1no eietta una Commissione incaricandola cli tale lavoro. La Commissione, accettando il non lieve in– carico, sicur a dell'appoggio di tutti i ~i~vani compagni, ri, ·olge a voi, don~ e lavorat r!c1~ un invito a pa.rtec ipare aJ movunento soc1al~s~a, inscrivendovi nella novella Sezione fem.rrurule de,1 Pa.rUt o. Con la spera nza che que slo appe llo non rie– sca vano , portiamo a conoscenza d_i color? che ader ir anno, che ipossono rivolgersi al Circ olo giovanile socialista ,prnsso la Camera del_ La... voro o individualmente ai com pone nti del Circ~lo stesso. Per la CommiS"sion e : SILLA C'AR1\ i\IEL LI. D a P on. t ed e r a. Xell'u1Lin10 n umer o de1Ja D ifesa lessi Wla bi-eve corri spondenza. re]ativa a1 poco in tere s– sa.mento dei compagn i adult i di qui ver so il movimento femmi nil e; purtroppo, come ben diceste, e ciò è doloroso constatar lo, non è solo ,per Pontedera che va lrunentata ta le de– ficenza. Però, rigua11do a P onted era, sono lieta di potere annun cia re che, se n on tutti, almeno buona pa rt e di compagni com inciano ad occupa rsi deJla questi one, e rec en temente ha aYuto luogo un' ,adun anza cli compagne e compagni, con lo scopo di trov ars i d·accondo per in tensificare la propaganda e vedere di cost.itu ir·e IJYUJ·e in que sto pae se un gruppo femminile per poi, h1 unione ai circoli gio– van ile e adu lto, esplicare un rpiù va-sto la– voro di ,proselitismo fra le ni asse. Quindi, come vedete , le compagne di cui parlaste nello scorso num ero, avr anno com– messo un erro re ad inscriv ei-si alla sezione fenrni in ile di un paese limitJ•ofo (ciò venne de– ciso per ragioni ohe crOOo inutile esporre) in– ,·ece che nella locale sezione adu lti; ma non per questo banno ces.sato d'eserc itare una certa pressione verso quei com pag ni che si mostrano semp re diffid enti rig uardo al mo– vimento femminile . Contente dì ve<lere qu alche buon risu ltato speriamo si esten derà molto qu ando saranno passaH que sti momenti critici. Coraggio e avant i ! ARDELIA L UNAROi. PICCOLA POSTA. A.vvutiamo che sei novelle attendono il lo– ro tUtrno. RAVEN NA - G. Casali. - Abbiamo già trat._ tat o l'argomento di cui ti occupi: ma 1a censura h a inesorab ilm ent e imbiancato. ::VIJUNO - Orsetta. - Tr oppo pessimista 1 R OMA - V. Jlf. Ramb elli. - Sollecitate l a com– lI}agna Mari, come vi abbiam o scritto 1 Il più gPande successo libPaPio del gioPno di ROMA.INROLLANO unica edizione itali ana autoi"i1.iata dall'autora. Lire .DU E Sconto ai Librai e Rivenditor i __ In-viare ordinaz ioni , accompagnate dal rel ati,o im– porto, alla Società Edttrice A vanti !. via S. Damiano, 16 Milano. VOCI DALLE OFFICINE E DAI CAMPI Cara Libera , A te che sei tanto bu ona 1 chiedo du e parole di deJu cidazi oni. Qualche seitimana fa avem– mo fra noi, chiamato dal Circolo giova nil e e dalla Sezion e femminile un comp agno per una con!er enza. Egli par lò a ]ung o e ben e riscuo– tend o gli appl au si della mas sa operaia, ed alla fine dell a conferenz.a i compagni e quaJ– che comp agn a gli por sero la man o congra– tu land osi con lui. Io che per istinto non sono ser vile e dispr ezzo ogni form a convenzi onaJ e che poss a eccita re J 1arnbizi one, non lo feci per. su a.so che ognun o ha il dovere di da re tutt a la sua an h;tà al pa rtito in cui milit a, senza r.ier qu esto ri tene rsi supe ri ore agli altri ed aH:r diritto ad u na maggiori'! cons iderazione. Ho &;vuto torto io o i cùm pagn j ? Saluti fra tern i. Cf)u ato. PrER l~ O A!'."CJO:SO. Car o compagno , Il congratular si con un compr;,gn o che, col– la sua par ola soci ali sta ha saputD avvincer e e r vnvin a re, non signi fica ni ent e affatt o com– piere atto di servilis mo; se non dobbiam o e~– . ,ete tant o f eticis ti da crèarci d.ei tlo!]nii e de– (lli idoli , nr..,n dobbiam o nern.meno essere tanto in(lrali , o sup erbi da non ricono scere i meriti M i comp agni e qualche volta la loro sup erio _ r ilà. Colla rM desima franche:.za cDn cui r im_ p101;eriam o un erru re o una debolez:o, é sern,.. pr e un nDstr o dover e il cer car e d'i ncora ggiar e cr.Jl n(Jstr o pl ausfj sincern, chi Bi tro va sulla 1"ia della giusti :.io e della ver ità, a persever ar– ri Pel bene stPUf) dPl popolo. l o, che come lit. non sonr, punto sen:ilP, con– gra tuland f)mi con qualc he or ator e od or atr ice, e 'tPdemb.J la com.mozione jcol pir si sul suo 1>isf.J,ho compr esp benissimo come nr)n l'am– bizion.P sodd iRfa tla la suggerine, ma .,olo lo gfoi a di essere stato comp r eso e lo cer tezza di atn cf..Jmpi ulo un'(Jpe ra riconosduta bnona Pd u til e. Quando tu soddisf atto del la1:oro com.viuto per lP da un mo desto art P(ice, senti il do1)Pre e pr o1:i il bisogno di trib 11,tar gli il t1J.o Plo(Jio, sicu.ro di pr ocur ar(Jli u n gui:.: o di gius to, 1n.P– r il ato r f)mp iarirne nt o, credi tu fa cPndolo di dimos trar ti suo inf eriore e di sacri fica ry li lo, tua dign ità? l'\'(), non è ver o ? Per chè dunr/~ non fa rPsti altr etta nt o con chi colla sua par o– la P[oquen te fa del bene non solt an to a te, ma ai tttoi simil i ? Certamente chP ogni sociali(/ ., ha i"l dor1>re di dare la sua atlivild e la tua opera al par – tilo , m,a spesso, se non senipr e, anche il co·,n.. pier e un dovere costa dei sacr i /i.ci e delle ri– nuncie di cui non possiamo misurare il val ore el come ogni sacrificio merita premio, noi non ci abbassia mo punto di most rando di ric onc. ttcere e di valu tar e q11es'ti sacrifici. Perdonami la rude franchezza con cui li ho dato il mio mode sto parere e r icevi i miei fra– tern i saluti. LIBER .-',. Cara L ibera , Sono un a tesser at a e (fllindi W1·assid ua let– trice della Dif esa. Vivo in un a pi ccola frazione dove non es.isf.ono sezioni sociali ste, dove l'al – ta borg hesia, a fianco del 1wete, ha libero agi o di tur]u pin are q1Jelle coscienze che in quest o mome nto, veram en te tenibi1 e, comincei ·ebbe.ro a destarsi aJla •veri tà. Le suo re, le quo.li han– no lasc iato la citt à per venil·e, chi amate dalla borghesia, a coltivar e que sto terreno .adatto per il lor o mal seme, in segnano ai figli dei cont ad ini gli inni be1licosi e queJli religiosi in– neggian ti all a pac e, e crucsti ultimi n atur al– mente fanno " pugni coi 1wlrni . Ma quest a strid ente contraddizione che i poveri contadini non possono ca pir e, è poco o nu11a, in confr onto dell'od iosa pr opago.nda che esse u..sano :per convince re que l'ìti diggr a– ziati pa ri a che i veri r espons ab ili d cl1'immane delitto siamo noi socja.Jisti, Clie abbi amo mu – tato il nome di Gesù in quello di biond o Na– zareno, 00 u.bbiamo osato chian1arci suoi se-– ::.,ruaci, attiran do cosi su di noi e sui nostri c.;irnili la vendetta di d io, che J>BI" p unir ci, ci J1a. man dato quest() flagello. Anche il pr ete, che si chia ma min jc,trc, di frate llanza e dJ ve– rità le aiuta in questa pr opagan d a che ci col– JJisce ingiustame nte, e contro 1a qu ale non poi,siamo difrnderci rperc.J1è il bavag lio c'im– pedisr.e di pa rlart. l n qur-sto momen to no i .pos ~ia.mo r-.o1o pr c– par <J.re i] terreno, ma non ,<:<Jltivn rlo, p,erchè nr-ll a massa incolta esiste un a cr<-dulitft. cie<·a ver~o la stampa soltanto, e la stam pa avver– sar ia, a cui è concessa que1la libert à che a noi è negatn, n e usa e ne abusa contro dj noi in un mùdO ver amente ind egno. Qui 'Vorr ei .Qoffermann.i un pochino, m a tu che meglio d'ogni :;ùtra., vedi ne ll' oscu ro, n on m ancherai certamente, nella tua risr,osta, di o,;;servnre c11me e quan to 1,'ingannano di sovente. E f;Prò con un c ;en.so di gfoia che ti anu un- cio un certo mutament o avvenuto nella mas– sa dopo la lettu ra del numero 12 della Dif esa, che mai come ora è stata così battag lier a e così suggest iva. Colloquii cli dei, per esempio, letto e ril etto dai meno colti ai più istruiti e religios i è stato capito da tutti, e tutti comin– cian o a convincersi che la. g!Uerra (anc he se un dio esistesse) non è stata. m and ata da lui. Votiamo dunque un rplauso alla compagna G. ?\foro Landoni , la qu ale sebbene in modo aJlegorico, Sa l'arte di far si int endere anche dai semianal fab eti, e ci auguriamo che dall e colonn e <li questo bu ono e simpatico giorn ale sca tnri sca la. scin till a anticlerica le, uni ca fiac– cola. cli ,·e1ità ohe guiderà la mnssa verso il sucialism o e ver QJ)l'int ernazi on ale. Con fede socialista Montevettolini (Lucca). Cara compa gna , ADA CARDELLl. Scusami se della tua lettera ho creduto be– ne omettere certe amare consider azioni n on perch.è _siano irigius te, ma perchè la ce~sura , che liyia agli ordini rice1,--uti, non può amare ce:te ~coll ant i verità, ne impedirebbe la pub_ blica:ione; e se da una parte gli $pa,i bianchi pro vano ai compagni che noi non desistiamo dalla lotta, dall 'altra ne so"re troppo la no– stra vropayan da che in questo momento deve essere più che mai attiva . La Propaaanda clericale che tu denun ci, mi addolùra , ma non può sorpr erul ermi; altre volte tn questa stessa rubrica se ne è parlato e discusso. Ora, 1J1.lrlroppo, non possiamo nul – la contr o di essa, ma non dobbiamo per que– sto la sciarci pr end er e dallo scoram en to; verrà imman cabile il mom ent o della nostra rivincita. 1•err à, quarul o a ou erra ftnita, il bavaglio ci sar à tolt o, e noi potr emo una volta per seni– pr e, smasrh erare tutti qu esti iJJOCrit i fanfaroni chP hanno saputo sfruttar e ia no bilmente una orr rn,do, calam i tà per abbind olar e il popolo. ll nos tr o tri onfo sarà tanto piiì comple to, quanto più lerrihil e sarà slatri la r eazion e, e sr1rti in Pt'ifahil e, sicur o, perch è la, pro paganda dt' (Jti aoversari non è il ferr o chi ru rgi co che stro.,ppa , dolor osam entP, nw sicuramente il rnale da/LP radi ci, no. è l' o7Jpio, 'il cloralio che osso pi .SN , add ormenta le coscien ze, che si de– str-rr1nno un gior no chiedendo la n ostra opera epuratri ce. Non P la pr im a vult a che il clericalume ac_ rus ondo il suo dio d'un pub bli co 'flagello, lo giustific a chiarn.iinàolo dio di vendetta. Cnto che se fossi una credente, amer ei r affi gur ar mi il mio dio, non come quello stupidamente mi– sericordioso che i preti ci dipingono ... '{in quando torna loro comodo il farlo, ma un dio veramente giusto che sapesse p-unire i ver i mal vagi, e premiare gli altri , 11w non pot r ei certo adorare quel mostro d'in(Jiust-i:ia e di crudeltà che prend e in un fascio solo buoni e catti vi e si di verte a martoriarli in tutti i mo– di e con tutti i ni e;;::.i, Nessuno di noi socialisti poi oserebbe chia– marsi seguace del Cr isto, perchè se v'è una parte dell a sua dottrina che noi approviamo, ve ne è pure un'altra su cui avrenuno molto a di scn tere. Per etem 1 io come piW u11 socialis ta accettare e fa r sua quella frase del Nazareno u Date il superfluo ai po·veri? 11 Il superfluo ha nn signific ato molto, tr oppo elasti co, ed anche la signora che veste abiti lussuosi, che va. tuL ti i gio rni in carrozza, in automobile , a tea– tr o, ai balli, non crede di avere pi ù del neces– sario; perchè inf atti tutt o quel lu sso e quei piaceri son necessari alla stta sete di god,i,– mento. A. questo 1noposifo ricord o che la graruJ,,e compian ta Al essandrina 11avi;;:za, avend o un aionw chiesto ad ima 1·,ccasignora un ai!lto pei suoi disoccupati sl senti rispondere: 1< So– no piU che dolente, m(i ìn quest o momento non posso far nulla per i vos tri pr otetti; ho speso tutti i m~ei risparm i per far rinnovare l'araen– ter ia Il. L a Ba vi:.za replicò allora con (Lne i-ro– nìa: u Ella ha ragione, perchè certamen te ha piU bisogn o lei dell 'argen teria , che i miei po– veri di pane e di lavoro o, E tornando alla tua lett era lasciami di r ti che il chiedere in questo 111.0mentodi convi'R– cere la massa ch'essa s'i nganna cr eden-da-t·a tull e le fandonie contenute n ei giornali , è cO_ me domandare ai chi ha le mani leya te di etr o la schi ena, cli pors ele in tasca. T...o stesso Luigi Barzini confessando che la n~agqior. part e dell e corrispon denze e degli ar– ticoli 1 in venta ta, non avrebbe avuto tanta audacia se non fosse s-tato sicu r o della stu pida cr edulità tlella massa che, una volta abbindo – l~ta persiste n ell'errore non arren dendosi fa– cilmente n emm eno all 'evidenza. Noi percon- eremo senza esitazioni e sen:.a de– bol~zze ~l nostto non facile càmmino verso la est·u:,Jaz1011..e della mPnzog11a e per una met a rad tosa. Coi s'alttti più cari LlBEnA. RIG AMONTI GlUSEPPE . geren te 'J ip. Ed itrice delJa Società u Avanti t 11

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