La Difesa delle Lavoratrici - anno V - n. 1 - 2 gennaio 1916

Ann o V - N. 1. 2 Gennaio 1916. Conto corrente collQ. Posta. DEL .MESE • • ABBONAMENTO a REDAZIONE ED AMMINISTRA Z IONE: U n numero Cen ti. JS A.uno , L 1,50 Semestr e. . J 1. 0.80 50 copie. • L. I.SO JOO copie.. L . a, ESTERO IL DO~PIO 1915=1916 1916 ? La pace? Oh , si /JUÒ dire e scr:vere che essa è lontana _; si può dire e scrivere c~e essa ~ tedesca, inglese, turca; si può dire e scnvere che si deve acclamare alla guerra - ma non si µuò cancella re dal cuo– :e e dalla mente di tutti, combattenti o non ' 1. des,derio vivo, il desiderio intenso il de'. s,de rio ardente della pace. ' ,Ibbandonfomo il 1915, anno di sventura e_ di maled, czom, di dolori e di sangue . Tut – ll_ color~ c(ie soffronoi sperano. La sola ra– gwne di vivere di chi è immerso nel lutt o e n~~le _angosc'le, è la speran:,a di un do·mani pw _lieto. Il 1916 è atteso da milioni e mi– lz?m dz 1.~01nini con ansia inesp r ·niibile . S e ci_J?Orlera la Pace, sarà accollo con tanta g~o1a. n_zalgrado i sofferti dolori, an :i a ca– gwne d~ essi, come nessun altro rnai. In caso con_tra~1,o.f7:a dodici 1nesi saremo ancora qui . 'flW tristi e più doloranti che oggi, a sperare n.ell anno successivo . Perchè _la vita degli individui è un po' con1e la vita colle ttiva. Si spera sempre nel MILANO Via S. Damiano, . /6 m,eo_lio.Si desidera se1nvr e un'esi slen:.a su– v~rw:e ~t r;uella vissuta, e 7Jiù lieta. Ma la vua_ mdwidua/e è subordinata a qu ella col– leUwa. Poichè la gioia dei singoli non può es1s1._ere, ?ve sia circondata dai dolori degli altri. E il collettivismo, e solo ques to sarà la realtà del domani, appunto perchè con– tempe ra nella gioia univ ersale la felici tà de, singoli . Noi crediamo fermamente che il m acell o attuale farà desiderare a tutti una form a n~ova d_z conviven::a sociale, per cui non sian? pzù possibili gli odii fra Nazione e Na:zone , dai qu~li scaturisco rw le giterre. Anno che sorgi, reca tu ques ta convin::i o– ne fra gli uomini che oggi provano la vo– lultà aniara dell'odio, e si st.raziano, e si ma ssacrano. . . \"oi abbiamo tenULo alto il nos tro vessillo in terna :ionalis ta, per questo des ideri o, per qu esta speranza . Vedi am o già accorrere in – torno . a noi le falangi degli umili, dei dise– redati, dei percossi . Bandiera rossa, al vento! Resisti alla bu– ~era, come hai resis til o fin qui. L'avveni re e tuo, è nostro! MILANO ESTERO IL DOPPIO Lamenzogna dell'amor aterno Una deL!e cose destinate dalla guerra ad esssre travol_te c.ome finzioni rettori che e convenz10naJ1tà bar ocche, è la leggend a del celebra to amor mater-no. Ma.i -come _,in_ qu esto peràodo di dolor e Universa le, .d1 ,mmola zioni di vlitbime, di olocaust i, _d, sacrifici, -la madr e è stata più inert e, P.m asse nte, più pas siva. Che v-1rtù ha qu esto vanta.lo sentim ento deUa donna-madc e, che poeti e scrittori hanno esalta to c.ome fattor e di eT01ismi e d - abnegazioo . 1 ? 1 Quali manif estazioni dii gram:Jiezza, di vo– lontà e d, forza, ha d-ato questo istinto de– c,amtato sul>l,ime, _che si è p,reteso gab e'uar e com e una p_rodJig,osa cap acità di altrui smo e di sa.crufi010? Milioni di donn e, milioni di madri sono st&te ·separate da,i figli, a milion , d•i quest e eroin e dell'am or,e PJÌ_Ù miracoloso, sono sta te lolle l_e •creature ,più belle, µiù sane, più vadide, ·a m1!Jom di mad1ri, dunqu e, stando a.Ila l~ gerucla, Sllll'clJhe stato am puta l,o il cuore e laoeraA.ele visoe re; eppur e nessun a ha url ato. MARTIRIO . tamto dolore sarà tenui-O conto se i pa la– dini della mat,erni là straziata, i te2s,tori idJi panogirù ,i, i .raccoglitori d i lag rim o avran– n? ~orri>si e scherni per quell a che, /n nome d1 caò ch e hanno sofferlo e d i tu Uo quanto hanno da lo, .amm aesbr.ate d.alle crud eltà del- 1'~ri enza, vorranno, doman i, conlaire;n el– la vjf,a sociale, ind,irizz,ace pea- al tra via àl lorc, des w.no . Ved,remo se -11petesanno che la donna è fatta per la ,casa, per la famiglia per i'! _silenzio, non per le asp<!'ezze delle;lot– te sooiali, per l'arridità della polstica ! Io so che lo ,r;peteran no. Ah, c.ome allora po– tremo dir loro che ne~ una rovina, pro– dotta dralla inca,µacità, dali"a ines,pe,rienza dalla_:sent.imoot alità femmònile, po trà e55; re pm gr-a.nde, .più s amgwinosa, di qu ella che ha prod otto la secola re espe,rienza de– gli uom,in i; che non ·possono ,pa rlar,e di •pa – ce, dii dolcezza , dopo ave,r porLato ovunqu e la d1struz1on e e il te"ror e, che chi è vissulo nelle an gosce deLla guer.ra non può aver paura di disoond ece in ,piazz a e chi , violen– temente, ha visto str-0iµparsi qua.nto aveva ,più. ca,ro, ,può ben strap pa rsi l'aruima an tica e plasm ,arsene un a nuov a che sapp:ia volere oom btaltere, .guid are il ,p,rop~-io d esLlno e non ubbid rr e e ,piangere soltanto. Nessuna ha lan e.iato un gr-ido , ha tenta to un gesto, ha. osato una difesa , ha espre sso 1~ su~ d-1spe ra2)ione, il suo spasi mo la sua r1bell1on e. ' .Le donn_e di Berlino hanno percorso le v1e della città ,reclamando « Pace e pane! ,,• si sono iermate -da,·a.riti al palazzo impe rial; ed all'impe ra trice apparsa hanno grida to : « Ridatec i i nostri mariti! ,,. non conoe..~o. Mli ipiace notrur,e solt ainto che MARIAGOIA. Avete _voi sen Wo che in Germania , o in ~u ssm, m Fra.nc11a, dovunqu e, le donne si in qu!'SlO &vvamp are di odii ·e dilagar e d,i orr ori, in questa r inascita di brurb8Jrcie, c'è anco ra una vitti ma r,iconosci uta , compian- lrtema dieducazione m rale civile s,a n_oo,pposte aJ reclutam ento dei figli, ed abbiano invaso le caserme o sbarrato le por– te delle stazioni? I giornal isti italiani pa rlano ,ct.e!l'an-erui– mento.,. ril evandon e il non piccolo sìgnifi- ta a cwi -si canoede il dirit,to di ·piarn~ere e d',invocare H l'lilorno di gio,rni mi,gli~rJ. E No. Ness m)a ha fiatato. . . _ _9uesta parte _d-iumani tà vantata c.ome la , " le cartoline illustrate, varie nel sog- PJU <eletta fatl,r :ce di azion, genero se ed e- quesLa v,tti ma è la donna. ~ !!!::"'·i ' P r , sentimento · in.,fiw, ,,_.. ~ch e, davanti alla brag,edia orrende scate-– stre . Jr'l§w;~ ':tM s . che ha in ne :ì~;;~ fo~ ~foggial'e le su~ vesti particola7:e aur aVa m~a all enzwne : in da lut to, memtre avrebb e dovuto balzare . essa è riprodotta una giovan e madr e, la c.ompatt.a con un,a tremenda e formidabil>e qual e palleggia tra l_e mani il suo nud o fan- volontà di salute e di vita , e opp oru-e tu tta toltitno,sulltcw capo innocente spicca un ber- sè stess a alla p er.petrazion e d ell'imman e de- debbon o aver esasperato il popolo t.,desc.o se le cionn e, la p rime ad ad atta rsi, le ulti me a tro,·ar la for za di ribell ione, scen dono in piazza a grlda.re la miseria delle loro ani– me, sen za paura di arresti e sciabolate. E si soffermano, i g~ornali italiani , sulle an – gosc e che da interminabili mesi soffrono le do:rn e tedesche. Queste donne che non CC>– noscernno , come le loro sorelle più povere di altri paesi, la necessi ta dell 'emigrazione. il dolore dei ,:1:st.acchi , l'incertezza sulla sorte dei loro cari, queste massaie che sa– pevano meno d i tutte le altre di Eur opa la necessi tà di misurare il pane ai figli, che avevano r,otuto sollevare la loro vita dalle strett.: nooessi!à mat~ riali e intra\'ederla bella, umana, quale converrebbe ad uomi- Por xnv:fori ~ • ~Hirn~, inteso, restare ' qu ello che è: e le anor rna.1:ilà. degill. uomin ,i, con la sua tenera .pietà , i! mal e ch'ess i fan– no a sè stessi; e non cercare d1 diventar e una forza che sc.ong.iura al mal e o Lenta dJi arresLacrlo : awen a esce dalla sua pass ività, si a,ppuntano per lei tutte le arm i che pos– sono essere Jl motlegg,io 1 la dertlsione, il disJ)'I"ezzo de' suoi simili ~n lemp.i normali; il sospetto, la ,persecuzio ne, in tempo di guer ra e diYenbarre la fuci laz'one se, come :,,liss Cavell, dopo aver curati per la vita arrijci e nemici, non d-i'menLica d i essere donna, di a.p.parten ere ad una ter ra e la– scia in disparte le leggi orr; bili della guer– ra pe r quelle nobili ssime dell'uman ità. n i civili: quest~ donne hanno avu!ca sia.scia- ta la famiglia, sanno l'agonia deJ alteoa che può e-=Ser non confo rtata dal ritorno, ha n– no dovuto ,mmiser:re tutta la lor., v.ta, CC>- 5lrirrg:erla a quella pove rLll che avevano su– perato da tempo. Anche 1 giornali italiani f"ffl'lsidr::rano le donne taiesche c.ome ,piBtr...seviltirn, delh guerra e hanno l'ar:a d'incoraggiarl e a gri– dar forte, a deplorare per le vie di Berlino e d<,lle grandi citt.a dell'impero, la poli tica rovinosa della Germania. L'orgogli o na~io· nal e, gl'int.eressi dei fX,p'Jli, il sacrificio e· rooco dcl prc-senl.: all'av\'enire son', grandi frasi e sublimi c.oncelti, ma nr,n piu alti certo del dirit'.o delle madri e delle spese ... t,;,:lesche a difenrler e le ragioni del lor, cu◊· re e della rs'. Lenza mater'al,; re r si., e per qu-E:lliche non ha ancrJra uccbo la gur~rra. re o mi~ ar~. . , litt.o . · Quale ,l signifi cato che l autore ha volu - Ed ali d• , ff ·. 1 M to dare al suo disegno? Si è egli pr oposto di ora, gran wsa. a e,rmazio ne a L a- interp retare l'aspirazio ne delle n ovelle m a- dr e avrebb e d ato di sè; _sup ee~a conf erma dri? Si dovre bbe dunqu e concludere che a.Ila.,poten za del suo istinto d_amore, all a n ella tenera creatura, da v oco venu ta alla vi.rtu ~eram e~~ creatri ce e gigant e della luce, la madre or/;~erna vede il fu turo gu er- sua na ura e e suo ~uore. . riero, colui che, al cannone o col fucile alla La madr,e ,resta cosi sempl'.ce~ente u11a m ano, semine rà lo strazio, la mo rte; e di femmrna che procrea per V1_rtu d un a forza ques to si compiace, va orgogliosa. m,rgg,ore estra nea al suo spll'l l-0, che cresce Ma poichè la donn a, oggi è, qua.si ovu n– que, solamente, la ,ittima c.ome si deve, da ogni parte si levano commiserazioni e pian– li p;,r lei. Oh, le donne del Belgio, de lla Francia, prirnte dalla patria, della casa, che assistette ro allo straz io dei mariti e dei figli, alla distru;,;ione di ogni più ca ra cosa, subirono l'oltraggio im morudo; le donne ,]ella Galizia, della Polon·a e quelle infe li– ,;issim<: d<:lla Serhia che fuggono sen za sa– r,e-r dovù, tra..¼inan do vcrso l'ignoto i figlio- letti , sc,5pinte, non dalla speranza, rna dal– l'is tinto délla vit-J. e del.la lor o ma terni– tà possente doll'i ,linto ; queste crea 1ure de-– boli a cui c:ra sr awnlo , fino a ic·ri, la soli– tudine. di una casa, l',e.-,sere.sen za compa– gnia nel rurn<.>n~ di una ri,tà. nuova, che n0n tollor.avano l'aspetto d<•lla morte, od hanno oggi, intorno, il dù&·rlo seminato di rrJvine, il fragore della guérra, le vampo spaw•nto,e dr,ll'inrhndio, e hanno visb ca – davt:ri <lovunquu sono p?s~at.c ! J/ a no; il sentimento materno non /JUÒ, e pei,pettra ,_come un a macchin a _docile e anche ne ll'oscuri tà dell'ora vresen te, es- pass iva nel! impu l_so_del suo _m1sten oso eon – sers i così traviato : il delicato e pur pr o/on- geg no ,~tal e, sensibile aUa c1ec~ forza della do istinto di colei che è ma dre non deve es- conse rvaz_ione, ma ,in_cap•a<;-8 ? un co1~sa 1 pe– sere taciuto, come guida prevegg ente della vale sent11nento nutr1 l,o d amma e d1 ce-r- creatur a proc reata, anc he se il suo sen ti- vello. . . . . . . men to morale era debole se tenue era la Tempo ac!Jdlietro, in ln gh 1lleirra, m1gl1aia sua fede in una )Jiù elev;,ta moral ità. d,i d onne s'erano lanciate in rum orose ,di- E allora non resta nell'autore delle. car- mostr az1ona di poazza per la conq uista d un toline, che lo scopo di sfru tlar e in un mo- diri_l-0 politico ed affronLarono, consapevo li, do di 7,iù l'odierno sentime nto militaristi- perico ll e I'1sch 1: erano donne che un'e\'0 - co; ma il ,,wdo è imuwrale e pericolo so ; luz1one inte llettuale ·avev a trasform ate m pericoloso anche 1 ,er riuelli che nell'amor c1Ltadrne, ca.pac1 cnoè di sentire la forza d1 vatrio vogliono far convergere le più alte un principio, la bellezza d'un'ashrazione, il idealità. valore d'un progresso e d'una causa ideale. ('o/oro, adunque, che r tengono di fare ~1a questa evoluzio ne la donna-madre non alta oru:rrt eduratlva so7Jprirrz,•11do le pub - ha anco 1 1 a compiuto. La madre è ancora /Jlicazioni e le vignette pornografic he, diano allo, sla lo prii;nordia le doll'an,i mali là. . /'ostracisnw on rht• alle corto/ine di cui ho L amore eh ella porl a alla crea tu ra a cm par lato/ Ancora ,w,i sap71iamo quate sarà d•iedo la vita, non è supo riore nè diverso da l'in(luPnza che, .mila omeracione aclolr,cen, quello che una qualunque femmina porLa al te, avlfì l'f •salta:.ione (sia vur sap1r'ntcmcn- suo nalo. Con questo in ,peggio : che nessu– te tra visato), dei sefltimcnti più / croc1. na f,emmina cede rebbe facil mente al carn e- fice i piccoli da lei pa,rf-Oi,li, e se fosse con- sapevole del perc hè le ven isse<ro toì ti, non reste rebbe passiva ed ine rte dava nti alla p rospettiva dello scem 1)io. ln qu oslo tragi co frange nte della guerr a, l'amo r maLi''rno - come tan.Le altre men– zogn e letlo rari e - ha avuLo la ,più formida– bile delle smentile. Ctrto. s~ noi potessimo l<~g,;re i giornal i te1,:,schi fcd ans'riaei, 1•edremmo notati gl; 3fk5:>isintomi e udin~mmo gli stes~i inco 1agg iamenti all 8 donn~ dr.-j nemici. '.\on veglio dire cc,n qu<:-,toche la ;t,amp1 di ogni r ae.% ~n guerra ::>1 sia a.;sunto il compito di notare i mali del v.cino e di farli conoscere al mondo rxr razioni sue particolari, cercando intanto di soffocare 1,, manil e-lazioni di que:li che non rr.ancan0 in ca,a sua: non inl.:rJ'.lo di, cosa che sp:o.c– cia ai C2'n.30ri e non ,·o~lio ~,..;,·olar:• nr~l Tra tutl.: le Yiltime della ·;rn<,rrn le don– ne sono C'·rlo le più. 1Jo1oro5'-'. I giornali hanno ragione di su-; cita.re intorno ad OSS'l la pietà, d<:-'il'rivendone it marlirio. La pi(), là diventa r,oi <dio ,,ersc, i colr,evoli e r'in– salda s-rnpre più il rrrr,posilo di andare ol– tre, per l'esp:azir,ne e la "'' 1delt-1.: è l'olio buttato sul fuoco , quando acc<>nna a indc– Lolire, r,crchè la fiamma si ri;ollevi. ,h noi vr,drr-mc, domani. V<,drn1nc, &· d, Ifa u,i grande s'iani[Lcato quPsto fatto: che a malcdirf' la aunra e a invoc{ire la 7JacPsi accordino r siano piU costanti r suonino più ottamentP tl'oa11i ollra vor(' collrtliva,, La vocr. r/Plla vartr più del>0le " pili , yenlilr <Lello uma– nità - delle donnr, ynll'rolmcnte av1>ersf' cd . 'iori alismo - f' r1urlla parte piU forlP (> più. ru – dr• - rlella 1,wltilll(liflf' im111f'n.w df'i Lavorato– ri, che nr,tl'P st>rcilf> socialista. costituisrono la ara,ule nwaai.orrwza. LI> duP (Jra,1di ali d1>l/'ow1r•lrJrlrl/rt PacP so– ,w la dorma ,, roprrrdo. E qurwto s<J,w i-aste r potrnti! Jlorle oryr,atioso e inardulo le ri~ cc,nosrerri rtl 11otr, chr spif!l) hPramw .\Opra i rontinenti e (fii oaani e al rol])O svp rrmo con cui alt spr:.:nor111r1 in 7111(ptola s1,ad"· E. f' E .\~tJ<:tS. li fatto che nessuna madre abbia saputo por re il bra ccio coraggio so Lra il fig,lio ed il gen darme venuto p er reqnisi rlo; che nessu– na abh,a avuto la disperazione sub lime di gelLarsi perdutam ent e alla pr ot.e~ione del– l'ossere suo per la difesa e la salv ezza di tanti altri essori. smen tisce per semp re la leggenda cho l'amore dc,lla madr e sia gran– de e sia NOiCO.

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