La Difesa delle Lavoratrici - anno IV - n. 11 - 6 giugno 191

PERI NOSTRI BIMBI Le trep idaz ioni, le ansie, i do lori. che .ine\t-jta.bilmente ci r·echerà l'o ra itragica che passa, non ci devono far trascura re i nost ri piccoli. N ai mamme dobbiamo ora sentire più forte che ma;i il rlover,e ,di farli crescere sani ,e forti, per pnepara re una generazione che compens i con tanta salute i da nn i che su– bisce la generazione nostra . E se le aumentate responsabilità vi doves– sero far sembra re fast idioso o troppo um ile ,il vostro com,pito, pensate alle mél\dri del Belgio per la solidarietà delle qu~li ci de 1 ve esser più lieve il nostro sacrificio. Ed or.a ipermeneite ch 'io mi occupi del più prosaico degli argomenti. Eccoci aJl'e– state. Il 1nostro bambino perde il bel colo– rito. di.magra: patisae il caJdo. diciamo noi. Ma che cosa qnten dia.mo significare con ciò? Che sia verament e solo l'a umen1o di tempe– ratura che anemizza i nostr i bamb ini, o non saranno piuttosto a1teratie le sue funzion i ga– stro intesti nali? Col caldo son tanto facili le fermentaz ioni c11e pro ducono mossa, dolori, pe rd~ta detll'apil)let'ito, svogliatezza e tutte quelle seccature che ci fanno esclamare: - Come patisce il caldo questo figlio lo ! Un po ' di mal di ventre? Gran che! Man– gia piuttosto. sforza.ti. Non vedi come sei pallido? Hai J1anemia ! Bevi questa tuorla– ta: ti tira su.. Quanti errori' Se il bimbo non ha fame,. se ha dolori di corpo, è chiaro come il sole che le funzioni del suo appara.te digerente non sono regolru-i. Rendetele tali, fate che l'assimilazione si c,ompia a do,·ere. e l'ane– mia sparirà da sè. logicamente. L'uovo e il vino della tuorlatai, il cui acquisto Yi cos-ta forse un sacrificio, non fanno altro che au– mentare il disordine. Si è tanto detto contr o que l veleno che è l'alcool. e si vuol darle a dei bimbi indispos ti ! Il più comun e buon senso oe lo do Yre bbe impedir.e. Pu ò anche da rsi che il nost ro figliolo, pur de peren do, non abbia dolori di nessun gen e– re; ma un esarrne dei rifrui·ti del suo inte– stino (che è do, -eroso in caso di diminui.ta floridezza e che noi trascuriamo spec ialmen– te per i più gran dicelli ) ci può in d1care la causa del deper imento che ci impen sieri sce . &i ora , non aspett atev i ch' io consig li dei rimedi. Quest o è affare del medico. Anzi, a que sto pro posit c,. sarebbe molto bene do– ma,ndar e {ed asco ltare ) il parer e del dotto re prima di sommini st rare quell e famose polve– rine per i Yermi che si dann o ai bambini con -troppa facilità . Il calom elano è un a sostan – za delicat issima che può , se al,terata , pro– durre av-velenamento. Ci son casi, pur trop– po. in cui si rende necessario , ma datelo so– lo se ordinato dal medico. seguend o le sue pre scriz ioni. K oi badiaITlo piutt osto a pre – .:.renire il male cur .indo che i nost ri bambini non mangino fuori pasto , non ma,ngino LA Dlf'llllilA II BL~ l..A VOKA 'I'8W.I ghiaccio 11.è altro di troppo fr.eddo; che pPi– ma di mang iane si lavino ie mani e la faccia per non ingerire col cibo microorganismi nocivi ch,e pullulano nella terra colla quale giocano tanto volontieri i rag azzi. Non date la colpa alla frutta o alla ver– dura se i vostri fi.glioli han.no distu rbi inte– stinali: fr utta e verdu ra 110n devo no ma-i mancare nell'a limentaz io.ne ,umana. Ba<late piuttosto alla qualità e aJ!a qu an– tità. N-o.n formtreli mai a mangia re. Pu ò darsi che l' inappetenza sia una difes a natu – rale dell' ,organismo e ricordatev i che è più fu.cile moPire di indig;estione che non di fame. Attente al copioso lavaggio cl-ella verdura f.resc:a. alla frutta acerba o guasta, alla car– ne , alle uova non fresc"ne, al latte non bo l– lito. Purtroppo il latte bollito perde qualche valore nutritivo, ma per poterlo ber,e crudo (spec ialmente d'<estate) bisogmerebbe poter lo lo raccog liere asettica mente. cosa dall a quale siamo mo lto lontarni. A,tte.nte alla pulizTa scrupo losa della caisa ~er allon tana re le mo– sclle. veicolo di malattrie intestina li e sopra · tutto no n scostatev i da qual reg ime <li viba raz ionaJe del qua.le ho ta nte volte pa:rlato in questa n 1brica. A. Suss. Piccole e grandi verità li lampo rischi ara di un a luce ignea la notte buia , il tuono ha rimbo mbi spav en– tosi . Un tr emi to va per le ossa e risvegli a inconsce paure . Sono le paur e delle genera– zioni mill ennari e che rivivono in noi, con un senso confuso di sommi ssione per le forze spave nto se che stanno fuori di noi. Gli an ti– chi dis sero i lam pi usciti da lla fucina di Giove e al Dio degli dei si piega rono rive– renti. Il lampo è sperduto , il rombo smorzato . Si rivi ve . Ah, pic cola e magi ca pu nto dor a– ta che sa lvi gli uomini da l cieco cap riccio della natu ra! Oh , mit e Fra nklin , che con la tua buona scienza ci hai ridato la sicurezza tranquilla della vita nell'ora in cui l'uraga– no imp erversa ! Sì, la scienza ad ogni suo passo su l cam– min o del progres so, ci libe ra da un pr egiu– dizi o, dalla cecità di una fede passata. Essa ci spi ega i fenom eni della nat ur a : ci di ce che qu ella stessa forza che ha spaven tate le generazion i, è stata imp rigionata dall'uom o e fatta sua schiava. La bella luce che rischi ara la notte , il tram che di vora la st rada, son tutti agi che ci dà la na tura piegata all'ing egno dell'uo· mo. E perciò ci riconciliam o con essa. Dove ar riverà la scienza? Non sapp iamo. Certo ad ogni suo passo è un affr anca m ent o del– le coscienze dava nti al Tutto. CONSIGL PRATICI La stagio ne dei fiori.. ortaggi e frutta è incominciata ufficialmente nel calendario da un mese ci1·ca; la buona mas.saia, come la for– miqua seduta, 1provvede alle riserve ed alle ... conse rve: edi ecco l'oppo rtunità di alcuni os– $er vazioni e consig li. Come si conservano le fr utta rntiere? Ecco 1 la conclusione di inte ressan ti espericn. ze. Le frutta si conservano semp re bene... nella paglia :però cruesto, diremo, assio ma pro -.,er– biale ha su.bìto come tutte le cose antiche un suo rimo demis.mo. Si distmgue cioè, da paglia a paglia, e da ... maturazione a matu razione delle nespole ed affini. La paglia di fr umento per esempio, la pa~ glia diremo ufficiale, mentre è p1·od.igadei suoi fayori colle pere e colle nespole, lascia av– vizzire .le mele, l'uva, le a rancie ed in genere iuiti gli ortaggi: la sua fama quindi basata su un smg olo merito è usurpata. La paglia d'o rzo conse rva meglio, ma la sua concorrenza tede al confronto colla prim a in fatto .di maiu ranza: non vuole quindi frutta acerba, ~rba le sue grazie solo alle mat ur e, ed in ciò non ha poi tutt i i tort i. Un elemento prezioso di conservazione che ornò essere contemporaneame nte ·adottato con alt ri, è la carta ,·elina di seta . Tale carta, che è costituita da fibr a d'ori,gine-an imale {,l'al– tra è di or igine vegetale) è uno schenn o dei raggi chimici della luce: è uno scherni a contr o le facili Yar iazioni di tempe ratura: è uno scher– mo contro la ma nipolazione degli ortolani, dagli impmi cont att i delle cui mani, Dio " 'J)reservi... è uno scherm o contro i pa ra..C\Siti microbici sì e no apportato r i di malat tie., ma dist rUltori sicuri dell'inte grit à delle fruita e degli ortagg i. Kel prossi mo numero vedr em<J come, col1'aiuto della cart a e con quello di antichi e nu ovi metodi si conservi razional– mente tutte le frutt a. Dram . COR_RISPONDENZE Da Milano. Nell'adunanz a del giorno 1:8 ,scorso, il Grup. po femminile votò e tr asmise poi alla Glunta Comuna le i] seguente ordrine del giorno: Cl I l gruppo femminil e socialista , deplorando J'eventu alità della guerr a a cui si dichi ar a co– stantemente avverso, delibera di mettere l'o– pera sua a disposizione de] Comune socialista nel caso che non potesse esserci risT1armiato il terMbile flagello. L'onorevole Giun ta comunale può fare assegn amento sulle donne socialiste per l'ass istenza ai bambin i dei richiamati e per tut ti quei servizi pubbli ci in cui pu ò esse– r.e utile la attìvità femminil e '. L'onorevole Sind aco rispose accettando la cooperazione offerta. In attesa òe JJe disposizioni .della Giunta si riunir ono le ra ppresentanti dei Cir coli rionali e deliber arono di tr ovarsi ogni sera da 1le 20 alle 22 alle sed\ dei singoli Circoli per dare al– le famiglie dei richlamati consigli, schiarimen– ti e cooperaz ione di cui avessero bisogno. Alla sede centrale, via Silvio P ellico, 6, que– sta assistenza si farà invece ogni giorno dalle 16 alle 18. · Da Castelfiorentino. Anche qui la mani festaz ione deJ 1.0 Maggio è riuscit a oltremodo imponente. Anche quest a volta le compagn e del G F. S. hanno <limo- VOCI DALLE OFFICINE E DAI Car a Lu cia, Auidua lett rice della Difesa delle Lavora – trici seguo att entamente la rubri ca Voci dalle officine e dai campi, e la tr ovo m olt o ut ile, specialme nte per chi al pa ri di me, non potè aver e sufftcien te ist ru: ione. So pu r e che non ri'fiuti mai il tuo consi glio ed una buona pa- 1 rola a tutte le compagne che si rivolguno a te. Fiduciosa anch 'io ti scrivo sperando in una tua rispost a Ad una mia compagna di l.avoro, non bi got– ta ma animala da fede r eligiosa, par lai spes– so come so e come posso, delle nostre idee , ed eua pur riconouendo!l-e ta lune buone, non sopporta il fatti) di essere noi contrarie alla chiesa. In uno degli ultimi nurn.eri della Di– fesa. la tua -risposta al i..a compagna, che si flr • rrla va A. F. faceva al caso mio, ed io passai il gi,:,rnale alla mia contradditrice. Ora io qui ' li lrll.$crivo , quanto eua per lettera mi risp ose: 11 Certi ragionamenti sono giusti , quind i no,i pouo contraddirli, però non com,prendo comP si faccia a parlar tanto di r eliaione. e si possa avere il diritto di sentenza r e, tenza competni.– ; a di dottrina. Quanto si va errati nel parlar di religione , unza una conoscenza suf{!cente? Guardiamoci bene dal chiudere gli occhi di· nan:i la luce e prendere per iole gfotgorante Je_ mit:roscopiche luctiole della notte. Si sono /Ùbbricat, teorie c/J,P, dimostrano nr,n esser1!i una vita futura pel desideriu di di struggere se 1i pote ue ogni credenza reliu iota. La sfUla fu yettetf.a alla uien :a , ma eua non ha sapu,to ri- 1ponder e, e questa è 1toria con temp oranea. BfJ· 1ti que1to solo : che i 1arn,mi 1cien:iati m odern i h.anrto una religione e i più sono cattolid e quel che im.porta meglio, molti fra eui convertiti dopo di aver combattut o la religione . e co1tr Pt• li dalla evi.denza ad alibrai:ciarla, dopo di aver– lo dili(JPn tem ente , tud iata. Ciò non togliP che lierw liberi, che pouaM illullrare nPI ll)r() {JP.– nio O(Jni genere di 1cienza, che gullino anrhP • [P pure soddisfa :ioni della t-'ita. Tanti dicono: la reli(Jione come la paura I> debolez;a. C~ lo dimostrano? Dunque per tacere gli antichi, Sil-vio Pellico era un de- 1Jol". c1ni il Man: oni. co.d il Tommase6 e miltP altri di rJgni tempo " di ouni nazfonP, F ouPrrJ tutti dP1Joli come crJstoro gli uomini dPl nrJ. Rlro ucoLo.' La rfroluzionP ha portalo nuo1'i IO· li, nuovi si1temi. ~ quelli duna volta nono graniti. ignoranti. ?ifa perchP non si legurmo Le loro opPrP? Eui hanno ri 1posto o tvlto. A riPSRrJ hisogna distruggere il passato: i gi(Janti det/.1.t sriPft:.a dh'ina " urruma nQn SQno più ni11ntP, han dPtlo sciocch.ezze e scioctllPZZe >1. Ti riferisco solo una parte della lett,.ra r i– cn·utfl pnchè li rub "r"i lroppQ spazio. Ed ora , quant o scri ve questa mia comp agna e tu tto giu sto? A m e n on par e. Non sono suf– {tcientem ente istru ita per poter r ispon dere a tutt o, feci del mio m eglio. Dimmi tu buona Lucia cosa avresti ri sposto. Venez ia, 9-5-1915. ANIT A ME.ZZAL IRA. Cara comp agna , Leggendo quanto scrive la tua am ica reli– giosa, mi par di senti re il m ir, ex l•~h, 11:olio ex) confessore. Poveretto. Quant e volte 1,d IJa ripetuto questi argome nti ! Ma credilo: sono sempre gli stess i. Anzit11t,.. lo i preti incominciano col nega re la comp eten– :a , come se questa reJigjone, fosse un mono• polio di d)Ochi. ~la non dicono essi <;be è un bisogno e una necessità per tut ti? Ed ecco che perchè non si sa di teologia non si deve di– scute re neppure le cose più semplici e più in– tuitive! Cosi essi ti fossilizzano in qua.tiro dogmi tutta l'aspirazione dell'inte lletto e credo no ap• pagarti colle loro frasi sui vecchi sillogismi. B more solito vengono a cita rci i nomi di grandi che furono credenti. Non siamo cobì set,.. tari da dire che il Manzoni scrisse un cattivo romanzo perchè cattolico; comprend iamo il fenomeno religio so nel tempo e nelle circostan– ze, ma ciò non sign ifica che questo fenomeno debba essere immutabile. Non ci furono forse degli antic hi grandi anche più di costoro, che furono crede nti in l'eligioni ormai discono– sciute dagli stessi preti'! Aristotile fu senza duhbio iJ più grande filosofo della antic hifà,' ma ammetteva come cosa giusta la schia.vittl~ Tutto dunque è relat ivo e r·ontingentc. :'.'loi pure potremmo citare migliai a di 11 mi, (se bast.asse a convince re lo sfoggio di roltura) ma siccome noi ba.diamo piuttosto a neare il raziocinio che a far effetto, vo1Tem– mo soltanto chiedere a c1uesti n.vversar i no– stri Fie credono per esempio thP, il positivista Ardigò sia fJtoprio un imbeciJle. In verità m'avvedo, SCri\'endo, c·he l'amira tua mi .dà materia di crttica più che non con• sPnta lo spa zio P In semplicità <lell:-t rnhricn. QurtntQ rimane da !:Jr sa.pere allP nostre /n . vora.trici ! Anche sul prete.so fallimPnto della scienza molto s'è <letto, ma tornerPmo n.ll 'nr• gornento con articoli adatti. Soltanto voglio osservare rome noi sinmo più modesti e più sr-reni: non crod'iamo di fJos..5e<JerP tutte le verità come fanno i catto]i('i r·he si ill11dono di posc;;eder}eed hanno invece NJstruHo un castello di ipotesi rhe si basa su tmti i r,rPgiudizi deJ passato . La<::ciarnoa.d ognuno il diritto di filosofare come meg]io crede, ma ci mettiam o ardi ta – mente contro crueJlo che la scienza h a rinn e– gato e ciò che intral cia il libero corso delle idee e delle conqui ste sociali. Lucia. Milano, · 17-5-1915. Cara Lu.eia, Permetti anc he a m e, una domanda sul te– ma che ormai è tutto per tutti, la guerra. Sono un 'abbonat a alla Difesa, e se pur mio malgrado non iscritta al partit o, sono però una sociali sta convin ta e ferven te perch é ho ri cevu to una edUCa:.ione socialis ta in casa da mio padr e che fu un vecchio comp agn o.. Detesto la guerr a per tutt e le r ag'ioni che la può detesta r e una donna , e 1J.na socialis ta ; pu r non so inveire ( come pur tr oppo fanno anc he la m agg ior part e dei socialisti) con tro coloro che la giusti{tca no, per chè n ell a mia poca competenza. mi par e che il pr oblema della terribile guerra pr esente, non sia cosa f acile da riso lvere ,date Le sue complica zioni, come molt i credono e tutti possiam o sbag ,iare nel pensare e nel giud ica r e senza esser e inco– scienti e perve r si. Ed ora veni amo all a dom anda. Se domani disgraziatamente l'or r ibile cala– clima dovesse scatena r si anc he su noi (bada io non lo desidero ), dovremmo fare il nostro dovere in tero, e cioè non ammettere viltà a~– cuna 11ur ài sottr arsi o saL?Jarsi. perc hé la vil– tà è semvre viltà. Non credere ch'io par li co– si perchè non abbia nessuno a me caro che corra il pericolo. 1'utt'attro! l o amo mio ma. rito e potrei vedermelo portar e alìa frontiera. in ventiquattro ore. Non posso pensar e sen:.a che ·mi si stringa il cuore e un nodo mi ser ri la gola. pure se Lo sapessi salvo per aver com• messo un qualsiasi atto vile, mi sembra che la mia coscienza di soci alista si ribellerebbe. Non I• certamente per la vana oloria d'aver in lui un eroe; so pur tr oppo che cosa sia la gloria (l'un rampo di battaglia per non desiderarla. Dirò a mio marito : ricordati che coloro chP ha i davanti come nPmici. anch'essi hanno a rasa spose, madri e fl,yli che 2i attendono e che amano; e pur nelle necessità auerresch e non rompiere rrvdeltà inutili; ma non potr ei nean . r ii.e dire: Ritorna ! ritorna! a qualunqu e costo, rmchP r1,prezzo d'vna viltà 1l mio pensiero I: ,'iemfuat o r1,taluno un'eresia e a te che sem bra ? PPrdona se mi sono espressa mal e; è qv esla la prima ?'Olla chP traduco un mio pensiero in iscritto, uia tu che hai cosi {tne intuito. mi rapi roi . Confl,do mi vorrai risvondere. Ricevi i pòi cord ia li .i;alut i da rhi tanto ama la Difesa, e V• suP collaboratrici pur non conoscendole chP allravn .rn il raro foqlio. F. G. G. strato la loro atività e volontà organizzando Ja passeggiata scolastica ne lla qual.e si sono sostituite alle maestre e ai maest n , tenend o ben ordina.ii i nu merosi bimbi accorsi. pop? la refezione offerta da1le sezioni masch 1h, 11 G. F . S. ha offerto loro una ban djerina rossa con motti d.'occasione . Il che ha contriliui to a rendere tPiùsimpa tico il corteo. F u P1:1re porta: ta da lle nostr e compag ne la corona d1 g~ro~am rossi, che ,duran te il corteo compo sto di circa l1000 ipersone, fru deposta al medaglione com- 1nemorat ivo di A. Costa. P . C. Da V ai a n o. Un ,codeo nume.roso di donn e lavoratrici percorse le contrade della Valle Bisenzio se– guito dalla popolazione tutta ineggiante al so– cia lismo. Comiz i di Pr imo Maggio Le compagne oratric i che parteci paro no ai Comizi del I l\iiaggio non furono molte que– st'ann o, m a in camb io si fece larga distribu• -z.ione della u Difesa delle Lavoratrici n ne ~le nu merose ra duna te ten ute in ogni paese di Italia dai compagn i socia listi. P ada rono ovunque app laudit e, spedalmen– tc da Jle donn e, le compag ne : Balabano ff a Cortona, S. Giovann i, Inci sa e, Figline Va,ldarno, a Fucina , Castelnu ovo dei Sabbioni, Msleio. Jl aria Giudice a Romentino , Ga lJiate, Dor• ,me!Jetto, Buronzo. Teresa M erone. Villado&Sola, Pied imul er a, Zomarco. Argentin a Alt obelli a Gon:zaga, P egogn aga. M. Coia, a Suzzara. Jl aria L az:.ar otti a Fene ra Erbognone, Cor- dara, Pistoia. E. Cirelli: S. !\'icandr o Garg ani co. l rma Paglia ri a Pont remoli. Giselda Breb bia a Santià. A.bigaille Zan eìta a MiJano. Ricevute collettive per i nnmeri spediti il 1° Maggio Cesena L. 2,50 - P egogna ga 1.25 - Terni 1,50 - Querceta 1,50 - Montecalvoli 1,25 - Desio 2 - Cassa no di'Adda 2 - Crescen za.go cent. 60. Pre ghiamo vivamente quanti non ci hanno • dato conto dei numeri ricevuti, di farlo al più presto, per non sac rificar e l'amministraz ione del nostro giornale. Per la " Difesa 11 MILA.KO. - Un simpatizz ante per ab– bonam enti a donne non abbienti . L. 5,- NIGUARDA. - Le allieve de11a scuo– la di cucito, ringraziando le Auto– rità Comunali ed i Consig li del Circolo 11 Risorgim ento II e della Cooperati va 11 L'Ancora i> per il fraterno aiut o morale e mate ria– le ricevuto, si ricordano della Di- fesa delle L avoratrici n 2,50 Agli Abbonati Si pre gano vi vamente gli abbonat i che n on sono ancora in regola, di in – vi are tost o la quota d'abbenamento . CAMPI Cara comp agna, Ciò che tu scrivevi, quando an cora ci arri – q.eva la speranza di un a soluzione pacifi ca per noi, con quella ahimè ! per tanto temp o so– spir ata della fine della trage dia europea, non perde il suo va lore d'attualità. I tupi concetti circa la complessità de! fatto che ci ha tr ascinato nel vortice delJa gue rra , furono sempre sosten ut.ii in ques ta rubri ca anche allo scopo di attenu are le ire fratri cide, di corr eggere errori ed, esag erazioni, ciò che del resto si spiega davant i a questio ni di così grand e import.anza qua li mai abbiam o dovuto affrontar e. Tutti per a.more di tesi S<' no portati ad esage rare, ed è perci ò che sono state lancia te reciproche offese fra i comp a– gni certamente in buona fede. Parlan do come dici a tuo marito, non hai fatto, o non fara i eresie. Il disco rso delJ'on. Turati aJla Camera che fu pure tanto lodato dal giorn ale del paJ·tito, ti dà perfettamente rag ione, e ti dann o ra gione tutti i nostri mi glior i giorna li socia listi e le afferm azioni di Consigli Comun aJi socialisti. Non abbiamo bisogno di venir meno a ne s• suna linea delle nost re dott rin e, cooperand o. sia pure col deside 1io al buon esito di questa nost ra guerra, perchè la sconfitta significhe– rebbe per il proleta ri ato un doppio servaggio. Noi non segui remo, s' int end e, i nazionali – sti, che possono anda re a braccetto coi tede– schi nel Joro sogno d'impe rio, ma se la nostr a vitto ria vuol anc he dire aiuto alle ptccole n a– zioni aggre dite bruta lmente nello .scorso ago• sio, non capisco, perchè socialisticamente non dovremmo deside rarla. Forse perchè, per me almeno, i I socialism o non è una dottr ina metafisic a a1,di là e al di fuori delle conti ngenze reali, ma positivist a come sono, lo sento in armonia con ogni af. fermazione di girustizia. Coraggio, cara compagna, fra tanti dolori che arreca la guerra, e che arr eca specia J. mente a noi socia listi, iJ)er l'ill usione cadu ta di una più salda frate llanza fra i popoli, ci sia almeno di conforto i1 pensiero che i l sacr ificio di ciasc un a di noi - e tutte ne abbiamo drt comp iere - possa giovare alla causa dei de– boli e deg-li oppressi. Toccherà poi a.I r-;ociali~mo 1 in un doman i n.on lo~ta~o ~li compiere. altre e più comp lete ~~v~~~1fai~~:\'i. per 11 trio nfo sicuro deJlq, pa. Luci a. RIG AMONTJ GIUSEPPE, ,.,,_1,e_ Tio Edit rice dello S<><Utà • AVANTI I •

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