La Difesa delle Lavoratrici - anno IV - n. 5 - 7 marzo 1915

VOCI PROLETARIE Anche a me una parola sulla questione che da parecch io tempo s, agita circa l'op– portunità più o meno che i socialisti pren– dano le armi in difesa def!a patria. \1i pare 0YVio che persone socialiste \ap· punto perchè socialiste) sentano il bisogno di nbellars, a qualsiasi forma dì sopraf fa– zione e di prepot enza. :\'on è proprio questa l'intima essenza del socialismo? 11 socialismo combatte l'amor di pat ria bugiardo, dice un gra nde e profondamente umano scritto re: De Amicis; ed aggiunge : u \1a se per amor di Patria si intende ama– re il popolo fra cui siamo nati, con cui ab– biamo comuni la lingua. l'indole, la storia e l'an·enire e amar la terra dove abbiamo passata l'infanzia. dove son nati i nostri fi· gli e son sepolti i nostri morti : l'accusare il socialismo dì combattere un tale affetto sarebbe l'accusare chic hessia di c-0mbatlere l'amor figliale e materno: il che non è pos· sibile a chi ha \'iscere uman e i,. Si obbiella frequente mente: qu esta no– stra pat ria però ci fu matrigna: ci mandò lungi da lei a lavorare; non ci soccorse quando avemmo grande bisogno di lei, non ha quindi diritl-0 al nostro aiuto, non le spetta qu ind i da part e nost ra alcuna rico– noscenza. Come pa r poco umano a me que– sto ragionam ento! Credo la maggior part e delle persone che fanno queste obbiezioni appartengano a fa. mig!ie proleta rie c-0me la mia . Orb ene se la madre loro fosse provocat a, assalita br u– talmente ed ingiustamente da perso ne che Y0!essero inrnde re la sua casa, loglierle i diritti sacri della matern ità, rim arr ebb ero impassibili i figli di front e agli inrn sori . ai violatori del domi cilio della madr e lor-0? La lascier ebbero sola nell'ora del pericolo rin– facciando che in anco r tenera età, mentre arrid eYano loro i gioc hi e si appassionava– no agli studi, la ma dr e d-0vetle allontanar– li dalla casa e dall e sue cure , per asse rvi · re le loro giovani memb ra a lav ori manua – li . superio ri all a loro età? O non piutto– sto dif enderebbe ro con tutte le loro forz e la madre e tanto niù la dif enderebbe ro in quanto più la sen tiss ero debole ed opp res– sa• E questo aiuto nell'or a del bisogno att a ma dr e pove ra e debole. e lo sforzo contin uo di ques ti fie:li nerchè la ma dr e loro sia in a.venire più fort e e meno soggetta a pre – potenze ci farebbe vedere in toro dei ne- I.A DI.E'lsSA DELLE l,A YOll ATRlC! miei dell'umanità? O non piuttosto sen ti– remo che questi figli così forti e pronti a rlifen der e strenu am ente i diritti della ma– dre loro sarebbero ancora più pronti a ca– pire e difend ere i diritti di Lutla l'uma nit à che soffre' Un'oper aia . fi eramente, cara operaia, la madre è co– stretta da dure necessità, a non curare i suoi figli come dovr ebbe; mentr e la patria , volendo. potrebbe fare mollo, ma mo lto di pifl per i proletari. 111a sianio lieti eh,. un'o– peraia ammetta, che la difesa dell a patria, di fronte a/l'aggressore, è un diritto e un dovere. È quello che abbiamo, non sappia– mo con quanta f ortuna. sostenuto se,npr f' Note pratiche di " Dram ,, Truffe di piazza e pregindizii. r. La u Difesa n deve occuparsene ed io lo farò comincia ndo daije prime , le più volgari, le più riconoscibili: dei pregiudizii dei veri nemici subdoli e dan nosi, concepi ti e mant enuti dalla tradizione ignora nte , credenzona più o meno mistica o religiosa dei nostri vecchi, me ne oc– cuperò in segu ito solo in ra gione di tempo e di quel prezioso spazio che le \'a lorose colleghe della uDifesa II mi concede ran no. Delle piccole truffe di piazza, alcun e almeno non meritano scuse sia pu re in tempi di care– stia e di disoccupazione che giustificano le in– gegnosi tà -della lotta p-er il pane e per la vita: e se dalle mie note ne uscirà qualc he cosa, che oltre l'atte nzione delle lavoratrici. solleverà que lla degli Uffici di tute la Sanitaria e d'Igie– ne delle grand i e piccole citt à tanto meglio; se le piccole truffe attent assero ~olo alla buona fede ed alla integrità del borsellino pazienza, ma costit uiscono invece ver i pericoli per la sa– lute E> ta lvolta provoca no danni e catastrof i mortali. Eccone uno: la meraviglin.w l)Oivere per pu lire ed ina rgenta re quals ias i OJ:{.l?etlo di metal– lo: la meraviglios ità dello specifico viene illu– strata coll"esprri mento più suash·o e sorpren– dente: una forchet ta un candelliere (l'ottone, una cate n a dèlla stesso ... aureo metallo, una casse ru ola di ram e. sporc hi ossidati dal lungo m;o , ven&rono soffrega ti con un niccolissima quant ità della polve re meravigliosa inumiòita ron acoua . Ed ecco che il met allo ne rsce su– bito tel'so, lucenie e quel r-he più sorprende, brillante bianco d'arge nto . La buona massaia che pensa ai pochi (( r ami 1, della sua cucinet– ta trav a~liat i e con.::unti dalle lavature al u ros– setto,, dei droghieri, abbocca e compra. S:1nete voi qual terribile veleno assai più temibile del su ddetto pregiucficato rossetto essa abbia comp rato per nobilitare l'alpacca o l'ot– tone delle sue batterie di cucina"! sapete forse voi che se il :;uo bel bambino per ingorda cu– ri osità ne assaggiasse, ne mol'irebbe forse? Ebbene lo spec ifico è precisamente un vele– no e <lei più terribil i per quanto sia noto pure per la sua utilità se usato in form a e dose di medicamento: la polvere che viene ga bel– lata è nient 'a ltr o che un po' di tal co o bian co di Spagna, rnescolato con u sublimato corros i– vo" in polve re. Il su blima to al conta tto col meta llo si scom.. pone chim ica mente nei suoi elementi. che sono l'aci do muriat ico e,cl il mercurio metallo: ccl è precisamente ;-ill'effetto del mercurio a– mal gamato sul metallo che si deve la fuggevo– le apparenza dell'arg enta turn_ Fugg-rvo le risul– tato dunque. truffa \"Olg-nre(' pericolo. Ad un alt ro numero la continuazione. drnm. CORRISPONDENZE Da T orino. Gruppo Femminil e Socialis ta u Risvegli o n. Grazie alla buona volontà e molto lavoro pr1;.. pa rativ o da pa rte del Cjrcolo Socialbta Cam– pidoglio, si sono riuni te, 11e1 medesi mi locali, numerose don ne per la form azione di un Grup– po socia lista . Le iscri tte rnggiu nsero subito il nume ro di venti e sono tutte \'O]onte rose cli fare molto lavoro di prop aganda. All a .form azione del Gru ppo si inter essò pur e 1( La Riscossa 11 che mandò le comp ag ne P aola Per one ed Elvi ra Zocca a spiega re l'utilità del– la preparazione di forze femmi nili, tanto più nel momento tragico che att raversiamo. Il nuovo gruppo fu den omi nato ((Risveglio u e ci augu riamo éhe tale nome risponda allo scopo. Si è poi tenuta una seco nda riunione il 25 febbr aio. nella quale inte n•,enne la compa gna Emilia Perone. Nella discuss ione prese la parol a il compa– gno Dar ò (segreta rio del Circo lo) il quale rese noto all e socie, che la Commission e Esecutiva de l Circolo ave,·a delib erato di ced~rc al Grup– po Femm ini le, la prop ri a bibliote ca, augu ran – dosi che le socie ne approfi tte rann o per tarsi una buona cultu ra socialis ta. Si delib erò pure di prender e l'abbon amento per 50 cooie dell a (e Difesa" per ogni num ero. l a Sl'areta ria. Il Gruppo Femn1inilc Socialista u La Riscos– sau dopo aver lett a la comuni caz;one del Grup– po 1( La Dife:-:a n di Tor ino , e viste le note della redaz ione fatte al comuni cato dell e nostre compagn e. delib era all'un;inimità di ri afferma– re ancora un a. volt a tu tta la propria avversion e per qua lsiasi guerr a, non potendo noi accedere nè al conce tto -O.idifesa nè di patria. A Torin o alcu ne signo re borghesi hanno fatto sorgere in divers i punti della perif eri a, delle scuole per l'edu cazione civica della donn a. In queste scuol e s' in segna il ri spetto alle leggi e si fa l'apol ogia del Governo. Intanto che nell'aula scolac;tica \'eng ono im- VOCI DALLE OFFICINE E DAI Carissima Lucia , Tu sai quali discussioni abbiano un po' scon– certato noi donne into rn o alla neu tr alità asso– luta o relativa. Si è detto che noi abbiamo del– le pr e\·enzioni contro le r,ompag-ne intellettua– li. ~o. non è vero. Xoi sappiamo bene che queste compagne so– no, in realtà, delle proleta rie come noi, che si logorano la vita in un lavoro forse meno ru– de, ma non meno faticoso. Guidate da un alto ideale di giusti zia esse "-i c:ono poste al nostro fianco per combattere la noi;-tra battaglia, per affermare i nos tri di– ritti, dandoci tutta la loro attiv ità, il loro en– tusiasmo,. la loro intelligenza, affrontando per amor nostro, per pietà di noi, la disapp rova– zione, il bia~i mo delle loro stesse famiglie. E oer questa loro ope ra feconda di bene, per questo Joro spirito di sacrificio, di abnegazio• nP, di cui noi ~ar emmo forse incapaci, noi c:~ntiarno per e~se un'ammirazione sen za limi– ti, unita ad una grande fiducia. Ed era in noi questa balda fiducia, scevra di ogni prevenzione ,quando le abbiamo sen– tite dic:a):provare le nostre idee, biasimare il popolo, colpevole di ,:;eguire i loro stessi inse– rmamenti. parlare della nere<:;sità di r,ompierP una prop1ganda, non solo da nnosa , ma con– traria ai nr1stri inte re ssi. E, non prima, ma soltanto allora, dinanzi ::i.Jrevidenza dei fatti, la nostra fiducia è sva– nita un poco, e noi ci siamo sentite improv\'i• am~nte c:ole a combattere il più terribilP f]a. ..:ello rhe possa colpirci, pnrhè ci colpisce in :Jtto, nell'amore, e nella folicità, e nella vita. Ci siamo trovate sole ed impo tenti, perché noi sar;f1iamo bene che e::~e '-ono più necPssa.– rie a noi, r,he noi a loro. E nel \·uoto improvviso, nella subita nngo– cc1a di quell'isolamento, di quel disinganno_. rhe appunto perchè improvviso ci parve piu amaro, cia~c•ma fji noi deve avPr pensato pr"ss·a por,o rr.isi: "Ma r,err·hè :Jiutarci a migliorar~ la ~ostr~ rondizir,n-':', perchi~ fard bal1-nare dmanz1 agli or,chi il rnira$(~iù di 11n'avvenire di gi11stiziu P d·ngu.s.;diar,za, perc-hè in~Pgnarri la rihPl• Jione. r,er..,.hh aizzare il noc:tro <~io rorit~o la hor~'tJe;..ia fJarassitaria " la patri:1. rn:-,tr1g11a. r~r pPrrnetterP, dH~ horghe.:.,ia e p:1tria dispo– fl"""'"""'' "Jella r,o..,tra ·:ita comi:> di ,.,,..,;i Toro? .\fPg-lio na J.a$Ciarl"i n~lla no'itra ..,11pina ra.<;– sP~azionP, nl:!lla nostra i~oranza, n<dli:> Hù• !l.tr1-.,,,f(1-renM, avremmo dati più voln1ti1>ri, e frir,·,.1r1d1P 1spnz::trammarico q11ec;la \·itri p,:.r. c·oc.<.;t\ da tutt,:. ],:. avvPrsità u. E fr:-➔ nf'amr-nte, de}.,bo dir,:. rhP f-Ono e.tata qu;1si _ iPta di c;apere che J't:..:ordio della rr1m• p:1f!TJ:,_ Br1-bbia i- e.tata accoJto da fi<.;chi? E non, intendiamoci bene, non p~r malani ruo, non per prevenzione verso la compa.~'Ila chP po,:siede anzi tutta la mia -· 1 ima, tutta la mia &m.mira.zione, ma perchè que!,t't;pic;odio, roc.i sintomatico, prova :1ncora una volta, rhr• noi avp\·amo ragione di dire che il popofo non \'Olll\·a, non accettava una simile pro1,ag:mda. 1;ora P troppo grave, troppo <folorosa pP.r pf·rTnPttPrci H lusso, lu5so eh~ pu11 Jc;drl"i fa tale, di ragiona r.e e di discutere; opporsi alla guerra cieca mente, bisogna, con tutte le no– str e forze, con tutti i nostri mezzi, con tutto ~~~~}f~fni.d i~Òl~l c~~rr;ot~~~~e ,g;sre i;;s:~i~ solo così pot remo porr e un 'a rgine alla furia guerrafondaia. n- popolo lo comprenda, ed alla dichiarazio– ne de1la neut ralità asso lut a aggiu nge la mi– naccia dello sciope ro generale , perchè sa che questa minaccia può impensie rir e il go\'erno, e maga r i trattener lo su ll'orlo dell'abisso. Pure il popolo comp rende benissimo che a mobilitazione compi uta lo sciopero generale, non farebbe che agg rava re la situazione , e non lo porrà in esecu zione, ne sono cert a. Ma perchè indiet reggerebbe dinanzi alla minaccia, se ta le minaccia può sa lvarl o dalla strage? E ch e bisoip10 c'è, domando io, cli tirare in campo la difesa n azion ale? Esiste forse qual– che sint omo, qua lrhe indizio che giust ifichi questa app rensione? No, ma qu and 'anche fos– se, perchè volere che il oroletariato cor ra, vo– lontariamente, scientemente ad una rovina immed iata, sicu ra , quan do questa rov ina è al di là da venire, e non esiste forse che nella fantasia troppo fervida , di pochi allarmisti'? Dire in questo momento che in caso di ne– r,essità il ponolo è pronto ad impugnare le ar• mi, è fare il giuoco del go\·erno, rhe doma ni potrebbe far sorgere que sta necessità, e giui:;ti– firnrP la sua guerra, scgnrn< lo l'ese mnio della Germania. che ha gius tificato la sua. Rd n proletariato ha dinanzi agli occhi l'esempio tronpo rerente degli operai tPdesrhi tra<liti. ah– bindnlati dai loro dirigenti per non sta ri" in guardia rontro tutte le m anov re deg li inte r– Vf"ntisti P cfogli alla rm isti _ D'arr,o rdo colle compa~nf" di Torino, noi ope– raie milanesi , non trovinmo Mltanto inonpor– tunn, ma dannosa e perfrltomrnte in11tllpI~ propag:rnda per la neut r alità Tf'lativa. 01"1 rf'– sto si rasc:i<-urino Jr compagnP intf'llettuati an• cht> r.pnza i loro inribmrnti, 11 nrmo1o c:;a.prà difpnrJersi da 1m'invasi0nP slraniPra, non Jrià pPr amor di pntria, non per italianità, (chP imnorta mai nlJ'Of)pres'-o <:.p il sno opp rPRc:;orP ;. tP,dP'ìCo piutto<:.to rhe italiano?) ma per un <:;enso di ribellione, verso ogni pos~ibfle vio• lr·nz;i, c.rn !=lo spont::m<'o, i'-'tintivo in o,c-ni cren.– tora nmana, rome spontanPo istintivo f> in o~i donna il SPntimento <l<'lla matPrnità, r h<' n~s~un morali~ta si è m:ii sogn:ito <li prr,di• carP. OPI rP~to, malg-rado ln. loro dichin.razion,, rii nr,11tn1lità. :,ssoluta, non saranno r,rrto i sorin.. listi, rh1- ribelli :1 l giogo italiano, curvera nno l:1.schin1a. E-otto quello teutonico, e cosl , com<' og~i rnurJVono rontro il soldato del re , dlP pu– f'P ,. r:irn<' ,JplJa. sua rn..rn", domani, al bisogno, si :1rrnnit. <·01itro quPIIO drl kaiser. '\'011 so i:;e mi sono spi<'::(ata IJenr, ad o:ini mr...do <'redo che mi avrai 11guaJmenÙ· 1·om• pr-Psa, e colla tua facile eloquf>n1a potrai con– \'iw•nr le compagnr intPllrtlunli rhr noi non nutri <i.mo prevenzioni di •OJ-ta, JJf'r<'hè in fon do pn1siamo cc•me l'Jro, "-olt::rnto c";hPpili vici ne al popolo, perch è nate dal popolo crediamo di poter ne cono scerne meglio lo stato d' animo e comprenderne qu ella neutr alità assol uta, che assurda in aJ)par enz.a, in realtà non lo è af– fatto. ::vlARIA (ERRT. Car a compagna , chi ti risp onde è.... quas i u.n'i ntellettuale. Il dista cco fra le com7Jngne 011eraie e quelle intellettuali, in questo periodo così doloroso, evidentemen te c'e stat o. For se perc hè le com – pagne hanno studiato un pochi no di più e leg– gon o anche di più, e sentendo pareri di versi, cercano di orientare il loro pensi er o n on sol-– tant o secondo l'is tintiv o e sant o abbominio del– la guerra . ma anche secondo il tu rbamen to, lo svolgimento portat o nell'anima loro da questa gu err a at roce. Per me e ]Jer le alt r e li ring r azio di c1uant o e~ scrivi. I vostri dolori e le vostre aspirazio– ni, care conipagne operaie, noi li sentiamo c~si _ pro_fond~m ente, nel c1lore che occupand o- ~~e!it~0ti ~~~1d~~-:io aJ/ ;~: 0 r!~~~s:~\~}~t 'i,:i:a~~~; ci dovete, ma abhiamo volut o solta nto soddi– sfare un nostro desiderio e un nostro bisogno morale. Al vosto affe tt o ci teniamo, $ia perchè l'affe tt o è stima, fi du cia, incoraguiamen to. Pensa, car a compa gna, se noi non deploria– mo la guerra ,quanto tu la de]}lori! Semp lice– mente noi ci :;iamo posti dei quesiti abbiamo fatt o un Psame di coscien::a. abbian.{o misu ra– te un po' di più. le nostr,, forze. Ci siam.o det– to: il socialismo ha avut o negLi altri paesi la for:.a di opporsi alla guerra? lo pu6 aver e in Ttalia, dove le schi ere socia liste, in confron to a quelle proletarie, sono cosi esiaue, e dove pp1· di più il disaccordo è cosi vivo nel partilo stesso? E se lo nostra coscienza ci dice che questo for:.a non l'a1;rà per chè dobbimno osten. lcula? La sincerità deve P.'ìsereuna dole del nostro partito. Since r amente quando il comita to delfr sezione di Milano ha proposto lo sciOJJero ge– nerate come ml":.:.o per opporsi alla guerra, molti di noi ci siamo domanda to, se non a.'ìSU· :;~~: a cuor lf(/(JPTO, tm(l tnriùifr rrspon.rn - Sai rhe vorre bbP dirr uno sdope ro general r net raso di mohilita:.io11P? Vorrebhe dir e 1,1, tPntatiuo rivoluzionario rhr 1•rrrebbe, SPn:.'af• tro soffocato nrl .rnn(JUP. Potuhf1" voler dir e un moto a rave inlPrno, di rui nr,n possiamo orn. misu.~ore l~ ~onse(f_uPn:.(' Ora, rara mia gli Pspn11nenti nl'olunonon non si fanno q1u,ndo parla pel mr,ndo l' PspPrfl.nto rlf'i 4201.. Tu dici pni l'/u• noi sorialisli 110n dohhiamo rfinsiderare nf','ìsun popolo rom,. mmersario. 1- rlf'IJ.lmente è yiusto, unz'nllro, mr1 JJrn.tiramPn– u,, rome puoi 1wn pPn.rnrf' alfn rli{f'.rn rlfl tuo poPSf', quanrfo, mrntrP l 'ttmanila semhrova as* s'l!rta ri_11n (Jrado .mpniorr, di riviltrì, il nrl – Oto subrna nn martirolor,io eh,· ronto porliì ,,_ sempi sim~li n_ello storia, r la Srrhia .'ila wi per P~s.t>rf'sduarnata fio uno ,'ìloto, in finita.m ente PtU forlP? Jfir.1. rr,r,, 11n pPrirolo. rrnrhP non immediato prr l'inrliiJf'ndrn;a italiana 1ton lo 1·rrliamo solo noi. lo 11('(1onr,uomini rminPnti, P 111J11, rom,. tu rrerleroi. a11imflfi do ,i;:pirito partite queste lezioni alle don ne, nell'anticame– ra vi sono altre signo re che intrattengono i bimbi delle operaie interv enute alle conve rs a– zioni. Fa cciamo not are che un arti colo dello statuto di questa scuo la dice: ({Le int ervenute posso– no prender parte alla conversazio ne: ma sono proibite le discussioni poHtiche 1,. Dunque è per messo manifestare un pensiero , qua ndo sia d'accordo con quello già prima m a– nifestati dall'oratrice; ma esprim ere un'opi – nione contraria, no (1). Si sa ipure che il comitato s'inte ressa per i mariti delle interven ute, che si trova no dis oc– cupa ti. Temiamo assai che tale sistem a di col– locamento non sia altro che oper a di crumi – raggio. Le donne •proletarie devono diffidare del tra– nello loro preparato. Il Gruppo u La RLo;cossa·,, ha già tenuto dei contraddito ri nelle conferenze promosse da questo camita.lo e la nost ra com– pagna Elvira Zocca fil molto applaud ita dalle operaie. Intanto si -sta prepara ndo a nostr a volta un a scuola di Cultu ra Socia le per la don na, e spe– riamo ri esca un efficace corrett ivo dell e conv e··– sa zioni di que l comit ato borghes e. Noi intanto inciti amo tutti i Gruppi di To– rino a tenere cont rad ditor i ed ap rir e sru ole di cultura soci;ile. ' (1) Ecco, care compaun e di Tor i.no, come voi sentiat e subit o la necessità (li r ibellar vi a questa i11toll era.nza settar ia dell e donne bor – ghesi. E {ai e l>em'. Ma perchè rimprove rare a -noi il /atto di aver aper te le colonne alla lib era disc1Lsione? Voi avres te avu to ragione di protestare se noi avessimo commess,, dell" oartigianer ie. M a ciò non sar ebbe vero nè yiUs to. Avet e dunqu e pau ra di ind ebol ir e La tesi del– la neu tr alità socialista? Cercate di raflor:.a r la con nu ove ragioni e n oi saremo liete di dar vi posto. D a Pont e dera. Diversi anni ad dietro esisteva nel nostro paese una forte organizzazio ne economi ca di tuti i rami di mestie re, in ispec ial modo nel ceto_f~~minil e capeggiava la forte lega deUe tess1tnc1 che sostenne delle buone battag lie. In quel_la oc<:asione furono fra noi le compa – gne Man a Go1a e Carolina Annoni. Molti fu – rono i vantagg.i ottenu ti da quei movimenti che portarono un maggior e consolidam ento deL la organizza.zio ,1e. Ma ben presto vennero le scissioni polit iche e Je lotte dei repubblican~ ed ana rchici contro i socia lisU port arono al bel frutto dello sciogJi– mento dell'orga nizzazione. _Ora l.e conseguen:-e dell a manc ata organizza . ZJOnes1 fanno sentll' e più che mai: fioccano le mult e; i salari sono mise ri e falCidiati. _Queste lavora tr ici sen tono il bisogno di rea– ~ ;·:~ ?ma come fare senza una lega che le ac- . Biso~na che esse si stringano ancora sotto 1I vess illo della organizz azione. Solo cosi esse 'P?tr:3-nno lottar e cont ro i loro sfruttatori e U– mrs1 alla •.~rande ~ami glia dei lavoraforf per futu re e p1u gran di conqui ste. LIBE RO. CAMPI guerrafonda'io: ma che, appartenenti o nìeno a.l nostro P(!rt1t o_cer cano di dis cu teré la gravis – Sl1 '!-aqu._estione mterna::.ionale, nell e sue caus e nei suoi effetti ,çicuri Pd e1;entuali ' . Son:o lie ta che_tu m i dica che n e·l caso d'una invasione s_tr aniera il popol o sorge r ebbe. ani– mat o dal _b1sog!'-o. di oppor si. ad un atto di vio– len.:;çz, e d1 arbitno_. E quest a 1tna grande con– c,~s1~me che tu fai_ alle nostre idee. Rinnegare l md 1pend en_:a 1!-a:.ion_alr oggi. vuol dire r in-ne– gare la stona rffoluz1 ona ria di ie ri. La ~tes~a par.ola internazionale sta a signifi – Cf!,re l .U1uone d1 tutt e le na :ioni redente. E n on si ~uo 'f!arl~r e di na::.ione reden ta qucindo si subi ! ce i l giogo di un dominio stranier o. Mia co~a comp ag~ia, quell i che pens ano che era 1!l,eglio restare ignoran ti e ciechi nel[a vi– ta, piutto sto che aver_e ~vuto, fi,no ad oggi, per la , pr opa_gandC! . socwlts ta, un miragg io di un avve nire mi glio re di aiu sti:.ia , e vederlo ad ~:n~·ai;lo ::Irzt~ ;t.o dalla gu erra, non la ... pen - la v_erità b_isogna a·~er_ il corag gio di guar – darla m fa ceta. Il socialismo non arriverà al. la S'l.fa_ 1.neta senza eh~ la storia segni le sue or ,. ~e:;t l~il~-hf ~e~: :~~~~ wni di oggi lavorano pe 1• S~ il socialismo fosse stato più forte assa i, forse_ la g_uer~l!-atroce non sarebbe oggi un;, rea lta . °È rn cw_che ti dico ora, la nostra f ed P.assata la buf~ra, ricompos te le nost re fil :: ci conter~mo, misu r er emo le nos tr e forz e, quel– le_.che c_i occorrono per chè la guerra n on sia p1.u, e ripr~nderemo il nostro lavoro, tutti con una fede :mno~ata dal dolore soffer to, da tut– ti: le lçigrime p1anfe .. in .<J~est'anno tr agico. O_ggi, s~ anche s1.nusc,ra (l(l evita re la guer– :a in It alia, restera sempre. 'irrimedia bilment e tl fatto or!nai c~ mpitt.lo d'uria guerra fratri ci: da _chf> dilaga in paesi innume r evoli. Gtac~hè tu mi JJCll' i dell'episo dio dei /isc hi toccati _alla Brebbia, nel comizio ai Milano, permetti che (O. cleplori invece. vivm nente 'il con te.uno qeol~ mtervenuti al comiz io ' Clu ha_ f1schiçito, pr ima ch'ella potes"se parl a~ re, espnmere _ il_ .mo vensiero, non ha compiu– to .~n opera nv1lP, ~- stat o al diso tt o dell'eleva. te... ,.a 1~wrale che r mse(111a il socialismo. Per– do?1q.m1 se pa_rlo molto chiarnmPnte. /o odio lo s1nrito setfa!10; legqo giornali di ogni partito, sento tu lit 1 paren. 1l .rnria lismo ha ragioni così pr_ofo_nderi_el mio animo, che posso .'ìenli– rp oam discttss1011e, 11n9liarf' oyni ragione ac <"Pilare il buono <la qualunque part e mi ve'nga- .1 'filano si tiene dalle donne 1rn rom .. i~i~ neuf ral~.'ìtn. U1!a rompaona nostra, affatto in– t~rvent~sta,, clurcle la parola per dire che n on s ~sso~w in. quello ,che può essPre un detta – gll~ dl pensiero dPll orall"ice. 8 fischiata no11 pu~ parla!~- Ma rl~,, avviene? Siamo divéntati (l!'z :a.ttoltc1, e abbwmo un decal ooo rhe non s1 discut_e, pena l'ostracismo? Compagna cara accett a 1l parer~ di L~ cia, non assocìar ti m ai o_n~ssuna manifesta:ionP .'ìettaria, la scia chr s 1 ~zscuta con sereno spirito rii lihrrtà, ascolta . I·ra ternament,. Tua L UCIA. RIGAMONTJ GIUS EPPE , acerente. Tip . Editrice dlllla Soeletà • AVANTI t.

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