La Difesa delle Lavoratrici - anno III - n. 14 - 19 luglio 1

Anno Ili · N. 1 4. 19 Luglio 1914. Con to cùrreme coda l'osta. I • • ESCE LA 1.n E LA s. ~ DOMÈNICA DEL Il O ABBONAMENTO: REDAZIONE ED AMMINISTRAZIONE: Un numero Cent . 5 Ann o . L 1.50 Semesrrn .. L. O.SO MILANO - Via S. Da mia no, 16 - MILANO 50 copie .. L. 1.50 100 copie . L. 3. - E S TE RO IL o o P Plo Alle nostre lettrici ~on rlubit iamo che le clonne iscritt e al Partito abbiano tu tte quante , senti to il doTere di abbornn si al nostro giornale, a questo fogl ,o modest o intorno a cui si raccogli e tanta affett uosa solidar ietà fem– minil e e tanta simpat ia anche da part e dei compagni dell 'altro sesso. )[a noi temiamo che non tutt e le nost re lettrici sappiano insist ere presso le ami che e le compagne di laYoro, perc hè facciano il piccolo sacrifi cio di abbonarsi al giorna le. Il liern pr ezzo cli L. 1,50 annuale e di cent. 80 per semest re deye rappr eseufar e uno sforzo troppo graTe anche per le più modeste laToratrici. In Germania il giorna le delle donn e conta più cli 100 mila abbonati e noi che pur siamo ali' infamia in confronto al morimento tedesco potr emmo raggiun gere forse in un per iodo non lontano un tal unm ero, se ciascuna compagna che ama il nostro giornale ~i face sse centro di propa– ganda , raccogli e~.~e gli nbbonamcnti in • Tiandoli coll ettirnmeute e I ichiamaudo i mo rosi a compiere il loro dover e. . E si persna1lano anche i compa gni che il nostro giornal e der e entrare in ognuna dell e loro case, sentano essi il dorere di cooperare attraT erso rli esso all'e lernrnento dell e proprie dorine, sor elle, madri , se ve– ramente sono rlei socialisti. La Difesa delle lavoratrici mo le par lar e H linguaggio Jliù semplice, rno le essere acces sibi le a tutte lé menti, ruo 1e sgombra re pregiudizi, diffond ere cogn izioni e pr incipii e dil"enterà sempre mig liore in rag ione ::.=~~= '1.~!di ;iiut i materiali e morali che-, com- pagni e compagn e rnri-anno darl e! · ~i pr egano ri n1mente i compagni di fare l'abbonamento in nome dell e donne (mogli, sor ell e, figliuol e) percb è la Difesa è compi– lata specialm ente per le rlonne. IN MARCIA Coloro che dopo lo sciopero genera le, sogna– vano la rivincita sulle forze soci aliste , hanno dovuw disilludersi. Le vittorie eletto rali che vanno centuplicandosi nei grandi e nei picc oli cemri fanno giorno per giorno allibir e la bor– ghesia. Milano, Bologna, Firenze, Novara, Ve– rona, Ancona, sono vitror ie tali da compen sare la sconfina di Tor ino. Ma le notizie che ci giun• gono da domenica in domenica dai piccoli centri e dai paesi di campagna, ove è ron a finalmente una vecchi a crosta delle ammini str azioni pad ro– nali, sono quelle che più ancora ci dann o ragione di orgoglio . Esse ci dicono che il pro:etariato è in marcia e che gli atti convt..1lsivi provocati dalla violenza bor ghese non smembrano il proleta – riato, ma lo rinnovano di fede e lo ritrovano pronto anche all'azione pratica e positiva. Ma ciò che di più confortante abbiamo po– tuto racco gliere in queste lotte elettorali si è la viva partecipazion e delle donne, sia con la loro presenza ai comi zii, sia con I 'aiuro offe rto ai compagni. Abbiamo raccolto notizie veramente commoventi. Nel Reggiano e preci samente nel mandamento di Core ggio, le falciatrici hanno data la loro giornata di lavoro per le spese elet– torali. E siccome nel giorno delle elezioni, i com• pagni doyev ano, pur essendo di festa, continuare il lavoro di taglio, esse si offersero a sostituirli per turno. II lunedì vollero che la vittoria fosse festeggiata al suono delle campane durante l'ora meridiana memre esse elevarono i loro canti di festa. Nè mancarono le nostre pr opagandi ste di compiere il loro dovere : ov unque accolte festo • samenre e fra le altre compagne fu una gara a distribuirsi dalla città alla campagna per la di– stribu zione delle schede. Più coraggio se fra que ste le compagne che si recarono nella Vandea Lombarda . Bisogna pur dirlo: non dappertutto ancora l 'idea soc ialista ha fatto sua breccia. A Saronn o pae se da tanti anni dominato dai preti , le donne in prima fila as– saltarono le sezi oni, insultaron o con paro :e da tri vio le nostre compagne , mentre i loro uomi ni assali vano i compagni con basto ni e coltelli. Ora si chiede I 'annullarÌ1ento di una tale elezione. Ma in mezzo a tante ragioni di conforto il fatto di Sarcnn oJci fa tristi : come e con quali mez zi potremo arr ivare a quelle povere ment i ottene– brate dall'ignoranza? Qua .e forza perversa può dive nire la relig ione, quando è predicata dag li sca ltri a dei barba ri? Eppure coloro che insultava no le nostre don– ne scacciando gli odiati soci alisti, erano guidat i da una fede, eppur e credevano nelia loro co– scienza di comp ier e cosa santa . Bis ogna dunque compianger li e pensare al modo di giungere fino ad essi . Quando le fem– mini ste col loro superficiale dnguaggio vengono a dirc i che la donna nel! 'agone politico rimedierà a tant e piaghe socia li, non ci ritroviamo nel cir– colo vizioso e comprendiamo che non si può teo– rizzare sui meriti o sui demer iti dei sessi, ma che uomini e donne sono gli stess i nei loro am'" bienti e nel gioco della vita soci ale. Ma se la propaganda dei nostri compagni vuole arrivare ai !avorator i in genere, noi che viviamo la vita di casa e che conosc iamo gli arg omenti più pra– tici, noi avviamoc i a queste compagne ancora cieche e cerchiamo redimerle. Non disperiamo : i fatt i stess i ci aiuteranno. Quando dalle amministrazioni dei comuni so– cia listi parre una buona esempl ificazione di fatti che dimo strano quali bene fici può portare lo svol– gimento del programma soci alista, anche que ste donn e si persuaderanno a passare dalla nostra parte . A Gravellona Lomel!'ina ove da quattro anni que i bravi contadini, con un sindaco calzolaio reggono' la cosa pubblica, in un cascinale ove si dicev a che le donne erano qualche anno prima tanto bigotte , furon o tutte conquistate dal fatto che l 'asilo infantile , istituito coi fondi dapprima assegnati al cappellano, aveva portato un grande giovamento aile famiglie proletarie. Veri miracoli - abbiamo visto comp iere in certe campagne e in t3nti sobborghi. L'evoluzione dei cervell i avviene sol itamente · a poco a poco , ma può accelerarsi e comp iers i subitamente ai fatti di troppo chifl,ra ev idenza. Ciò che si accingo no a fare nei comuni i no– st ri compagni, sarà l' argomento migliore di pro– paganda per le ment i anc ora chiuse. E la vecc hia fede religiosa che favorita daìla ignoranza divent a s1rume nto di difesa della clas– se pri viiegiata , questa fede che scaglia te povere donne incoscienti di Saronno contro le nostre compagne, dovrà certame nte lasciare il posto alla nuova mora le che si regge sulle leggi po– sit ive <lei la vita! Un premio ben dato Noi non siamo in tesi di massima favo revoli ai premi. Li abbiamo aboliti nelle scuole perch è erano f onte di cattive passioni. La nostra morale vuole che si faccia il bene per il bene, che si compia il proprio dovere per la soddisfazione che ce ne deriva che è già premi o a se stessi. Ma un atto di eroismo come quello di Angeli– na Bonalumi , una donna di Cologno Monzese eh.e nonostante l 'età avanzata , si slancia sotto un car– ro per salvare una bambina non sua e ne riman e ferita tanto da passare dei mesi all 'ospedale, merita davvero un compenso. E il compenso è venuto ne&a discreta somma di lire mille del lascito Carnegie . E noi applau– diamo. E possiamo applaudi re anche a tant 'altr i pre– mi che servono ad incoraggia re e ad aiutar e la scienza redentrice dell 'umanità soffe rente. Ma i premi pel pacifi smo, dio mio, come sono buffi! Creati i quali ecco il traffi cante che fa il pacifi cista di pr ofessione, che si fa avanti col bagaglio dell e fra si fatte , che briga , corre, si affanna, per concludere cosa r' Il f atto della guerr a non si scongiura con squarci letterari , in esso sono in giuoco gli in– teressi de/;~ dive rse classi e non è che dalla lotta di queste che si può o meno scongiurare tale sciag ura. Se vi sono altri Nobel. altr i Carnegie che hanno denari da restitu ire alla società prima di andare all 'altr o mondo, lo facciano pur e, Premi– no gli sforzi scientific i, gli atti d'e roismo, i veri atti d'ero ismo come quell o della donna sunnomi– nata. Ma badino di non pr emiare le idee... se vo– gliono che esse sieno sinceramente profess ate. La propaganda che si fa per la speranza di un guadagno ~ sempre falsa. E un premio istituito per essa, serve ancora una volt a ad imb rogliare questo monlo d'imb rogli. Lavoro il domicilio Le condizioni del lavoro a dom icilio sono fra le più penose per !a mancanza di contr ollo, di regolamenti che ne regolino i. sa lari, l'orario, che vietino il lavoro in locali anti-igienici. Il lavòrc1 a domicilio è riconosc iuto co; nome di siveating-xyste,n (sistema del sudore ). Su! "lavoro a domici lio molte inchieste furono ìatte ~ tut te parlaron o alle stesse dolorose con– sideNtzioni. In aicuni stati vi sono leggi e re– golamenti che tentano di discipl inarl o, asso gget– rand o alle comuni leggi de! lavoro. A che la Confed erazione Generale del lavoro in I lia studia attivam ente e diligentemente le ioni del lavo ro a domicilio ed è nel suo mma di lavoro la domanda d 'una solle- pprovazi one d'una legge che ne fissi i sa– inimi , ass icuri !a salubrità dei locali adi– lavoro a domicilio , vieti il lavoro in lo– <?Verisiedono persone affette da malatti e ve, il lavoro dei fanc iulli a scopo di lucr o, tti il lavoro dei laboratori al controllo di i ispettor i, obblighi ì padroni a ten ere una lista di tutte le persone occupat e in qua– lavoranti a domiciiio , impedisca di dar e ro fuori di casa a mezzo di interm ediar i e le assicurazioni ai lavoranti a domi~ suo programma di lavoro 1'U. N. S. F. pone di aiutare l'agitazione per ottenere . gge sul lavoro a domiciliò come quelìo cupa e sfr utta migliaia e miglia ia di don– più adatte a compiere questo genere di perchè possono farlo senza abbandonare igJia, comp lètamente, come le operaie che va ~ fabbrica . ·In Fran'cia &50.000 donne lavorano a domi– cilio neII 'industr ia del vestiar io. In Germania oltre 200 .000 donne lavorano nell'indus ria del vestiario e Ìr) quella ressile. In Italia moltissime donne lavorano a domi– cilio per la filatura della seta, la lavorazione dei mer letti a mano , gli articol i di paglia. Occupandosi del sistema del sudore l'Unione socialista Femminile si occuperà di un 'altra ca– tegoria di donne numerosissime , il cui lavoro è precario , non disciplinato da nessun regolamen– to, non aiutato da nessuna preparazi one tecnica, il cui salario è vario, oscillante : quello delle donne di servizio. Quali sono gli stat i che hanno leggi protet– ti-ve del lavoro a domicilio? La legge tede sca (per la Germa nia e la Da– nimarca ) fissa delle disposizioni che lo concer– nono, specialm ente per quanto riguarda i fan• ciulli. Fa cbb ligo : I) di dare pubblicità ai sa– lari e di notificare gli operai lavora nti a domi– cilio; 2) di regolare i rapporti fra operai e prin– cipali media nte l'introduzi one di un libretto di sa lari ; 3) di vigilar e i local i indu striali dal punto di vista delle condizioni e della durata del la– voro, del! 'igiene e della sa lubri tà. Ma non fissa un minimo di salario. Essendo la legge app licata da pochiss imo tempo non poss iamo dire con es attezza qua li effe tti ne ebbero a sub ire !e condizio ni del la– voro a domicilio. Ma da un diligente stu dio di Rinaldo Rigo la appre ndiamo che in altri stat i dove la legg e è in vigore da parecch i ann i i been fici sono verame nte notevo Vi, spec ialmente dove è stato fissato un minim o di sa lario. Nello Sta to di Vittor ia, per esempio, in Au– stralia i salari eran o, prima dell a legge inferiori del 33 e per fino del 50 % a quell i delle operaie delle fabbri che. Nel 18 l2 I 'aum enro dei salari è stato del I30 % in confr onto a quelli del 1890 . Così nella Nuova Zelanda le legg i pro tettive del lavoro a domicilio ha nno portato migliora– me nti notevoli. Le cucitrici in bianco che gua– dagnavano per ese mpio nel 1899 fr. 18,75 alla settimana , guadagnano ora fr. 52,50. L 'importanz a delle leggi che regolano il la– voro a domicilio ha per le donne, ripe tiamo , una importa nza cap itale. Disinteressarsene ora vor rebbe dire non rico– nosce re una delle più profonde piaghe che af– fliggono il pro letar iato ind ustrial e, una fonte di s~ruttam ento che sfugge ancora al contro :Jo, che piega ad un lavoro sfibrante, mal retr ibuito, non tutel ato migliaia e migliai?,i di donne, di uomi ni di fanciulli. Le donne devono far sì che l'op i: nion e pu bbl ica si occupi di que sta innum erevole schiera di sfruttati , portando solidali, ricerche nuove , un contri buto loro di pen siero e d 'azione, porta ndo anch e in un terr eno di pra ticità quella che è la loro fede e il loro bisogno di lavoro. E S TE R O I~ D O PPIO Per ledonne occupate neilavori di sta~ione Il Ministero di Agric oltura Industria e Com– mercio , interrogato in quest i giorni su!! 'applica– zione dell'art. 40 del regolamento su:l a Cassa Naz ionale di Mat erni tà ade opera ie addette alle indu str ie di stagione, espresse que sto parere : L 'art. 40 del reg olamento 26 novembre I911 è applicabile anche alle opera ie occupate nelle indu strie di stagione. Per tale interpretazione !e operaie occupate nelie industrie di stagione hanno dir itto al sus– sidio della Ca sa di Maternità anche quando ab– bian abbandonato il lavoro, o siano sta te licen ~ ziate negli uitimi due mes i di gravidanza e que – sti scadano nel semestre successivo a quello per il quale doveva esse re pagata la rata di contri – buto. A tale suss idio han no diritto anche se, nei detti due mesi, non si siano occupate in indu– strie soggette alla legge sul lavoro de;le donne e dei fanciulli. Rammentiam o altresì alle operaie che gli in– dustr iali sono cbbligati a vers are la rata seme– stral e appena 1 'cpera ia ha compiuto sette giorni di lavoro, e che in ogni caso la ritenuta sul safario del! 'operaia, per la metà del contributo semestrale, non può venire fatto prima del tem – po stabilito per il programma del con tributo stesso. Ai monti, al mare! ... In citt à si muore. Bisogna lasciare queste mura arrove ntate. I privi legiati della vita hanno già scelto le stazioni migliori. Le signore oltre a godersi la frescu ra. sfogge-ranno toilettes e si distrarranno in flirt più o meno inn ocenti. Poi viene la classe media : chi appena pub cerca un refr igeri o, una sosta e fa bene. Oh, bimbi fort unati che fate capr iole nei bo– schi , o che fabb ri cate castelli di sabbia sulle ri ve marine. godete, godete il sole e l' aria che vi jo rtiji ca ., Ma ahimè! quanti sono·q1iesti fortunati .:J Tacciono le scuole, ma i bimbi dell a povera gente non hanno che la strada .. E le mamme e i babbi son chi usi nelle officine e nei labora– tori. Non c'è tr egua per loro .. - Si muore dal caldo... - E il ritornello di tutt o il giorno. No. non si muore pel caldo. Si prende sì qual che tifo o qualche altro malanno che tronca la vita; ma sopratutt o si soff re, si suda, si dima– grisce ; si esce dalla fabbrica estenuati per tro– Jare una casa stre tta. senz'aria ove di notte rion si dorm e pel soffoco . Ed ogni giorno è la stessa vita : unico regalo di Domenedd io qua~'Che acquazzone. Eppure potrebbe anche non esser così. Le categori e più elevate di lavoratori hanno già ot– tenuto almeno i dieci. i ven ti giorni di vacanza, pagati s'in tende. Ma da noi è 1111 pr ivilegio di poche classi: Che ci sarebbe di strann o se nel mese più caldo ie officine fosse ro chiuse iJ Ma e la paga? mi par di sentir e! Si, si anche quella deve essere assicurat a! Nessuna ironia. L 'accentrarsi e lo .svilupparsi dell a grande prod uzione renderà possibile la ri– solu zione di questi quesiti che sembran o ora in– solubili. An cora una voi ta la verità marxisti ca della teoria catastrofica appare chiara . Si tratt a di in~ tendersi sul valore di un termin e. Cata stro fe può essere il convergere di tutta la pr opri età in poche mani, così ell e si renda più profondo il solco fra le classi di chi lavora e cli chi ozia. La lotta sarà all ora fac il e, e la fina lità precisa . All ora le sabbie marine, le val1'ute fresche e ridenti, le acque ri storatri ci non saranno dei po• chi pri vilegiati . E saranno dei bimb i, specialmen te dei bimbi i doni più belli ile/la natura/ GJ AELE. 5ii dice la schiavitù è scomparsa dalla civi– li::.::.a ione eurov ea. È ·un errore. Esiste anco – ra, ,na J)Psa soltanto sulla donna. Pesa sul la donna: vate a dir e sulla gra:ia, sull a debo• lr-::.::.o,sulla beltà , sulla ma terni tà ed è una vng oyna per l'uor,w e non delle minori. VJCTOR H uco.

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