La Difesa delle Lavoratrici - anno II - n. 19 - 16 novembre

Anno Il. • N. 19. 16 Novembre 1913 Conto corrente colla Posta. • • • g ABBONAMENTO• Un numero Cent. 5 Anno . L 1.50 Semestre .. L. 0.80 REDAZIONE ED AMMINISTRAZIONE: 50 copie .. L. I.OD JOOcopie .. L. 2,00 ESTERO IL DOPPIO ?,Ie!l.tre nel cam1..10borghese i fautori e gli C..YYer~ari del suffragio femminile per– dono ancora il loro te;?1po per dimostrare o negare se e in quale misura le donne abbiano il diritto al ~uffragio, o ne senlcno la mancanza, o sono capa.ci di maneggiar– lo. ecco che le donne del popolo - giusta le preYisiom dei sc.e-ia.lisli - in,·adono i co– mizi eJettcrali e in mille modi dimos.trdnO il loro inter ' e non solo, ma la loro parte– cipazione effetlirn alla grande contesa dei partiti. dimostrano n rammarico di non po-– ier fare trionfare direttamente. mercè il personale intervento alle urne, i candidati socialisti. Chi ha assistito agli affollatissimi comizi tenuti in tutte le parti d"Italia non polriL mai dimenticare la nota speciale por!ataYi dal!"adesione del proletariato femminile. nè il mL.:do eloquente e 5.pon.taneo con cui le pru!darie dimo3trano la loro ardente sim– patia per la riuscita del candidalo della loro clase. Gim·a quindi, anzi è neces.sarissìmo che il fatto nuorn e certo per noi. da noi stes– se 0 ia studiato e Yalutato nel!e sue cause determinanti e ne11e s-ue conseguenze. L'adesione del proletariato femminile al– la p:attaforma del ParMo Socialista è evi– dente. si astrae de.l!e poche più o me– no autentiche popolane romane che hanno aderito alle candidature clerico-nazionali– ste di Roma e da qualche isolata femm1- ni.-3ta- che si è iatta \·iya in qua!che i:::o– lato luogo - le donne che si sono int•~ ressate alla lotta hanno dato tuite acl2- s1one al r.osiro Partito. Fatto que:-;to tanto più. confortante in quanJ.o non fu neppure pr~rara:o: e le donne sono accor:::e in ma'-– :;a. ai comizi --0cialbU anche là do\·e non esiste qrganizzazione femminile, là dove mai ,i è falla propa"anda alle donne, 1 n dov·e le donne sembrano ,eguaci c:eche del prete. no accorse Yincendo timori e pre– giudizi. infrane-endo le abitudini della lo– ro Yit.a. perciò attrat!e spontaneamente i1·rr– ~i~tibilmente dalla parola :::ccialista che ri– specchiaYa i loro dolori, i loro bisogni, ri– coner.;ceva ad es~e il diril:o ad una vita di uguali e libere. ·ono accorse e sono rimaste fin in uHimo a :'.:entire e applaudire la pa– rc,1a dei n~lri perchè anch" nelre-:::po;izio– ne del programma elettorale, di attuazione immediata, le donne trovarono i portavoce dei loro più sentiti e pìù impeJlenti bisogni. L·accE:nno al rincaro dc.:i viveri ai proble– mi .tnbutari, a!le ~igenze della scuola, la ra_ 0 segna contro le ,p~e improduttive pos– -,c,no non rovare eco nel cuore delle donne la cui vita int{'ra, purtroppo, è assorbita dalle preoccupazioni economiche, dalla mi– na<:c1a terrihile di flljfl.. p(J{Pr andar,~ ai·ant,:J Anch,::. ,-:,t: i no;-;tri avvf:rsari non aw·:-~rro tenui€ le loro riunio;u elettorali a porte chiu.~. le donn~ dr-I popo!o si :xtrebbero ty•n r,re::lrJ :-tanca'e dalla e~po:;izione attifì– ciale f, r&tUlrica rJ,:J loro pro~rammi rhe non :-iOlonon rifletk:no i bi::50gni e- le ~sr,i– raziorn d~1le r.la .••s1 diS.f:!TedatP.ma li defor– mano ,::.li C'.alpe:-:.tano. v, dcnne che hanno prediletto sponta– nE'.am~nfe i nostri comizii ed i n0:;tri can– didati lo hanno !alto an,;hr, ps,r il rane-0re e i1 dok.!"~ che non po.-.,sononon Sfntirr~ fJf'r le nefa.,;'.f-. incalcu1abili con*guF--nze r!Plla roerra. Ogni impre,raziont:- alla f!l_I-{-rra, v~rni accenno che g,,ttava lucf• suJla ~ini::itr,L impre:::;a e :;ui .,;uoi prof..a..g-onisli. trrJ"av:i. ne11r~donnr~ adP~i0nP profonda. infr<:·nabile. Le donne davanrJ ragione ai socialisti. f}M'– <·hè quf-sti, fJl'rthè (Jrtl.11t,li :-:i :·,ono imm :– desimati colle ,offertnze ,, eùlle miserie dr,I popolù e si Sùno fatti rivendicatori dei di– rit•, wnculcati delle ma_s,e, ,, Ira i dir ,ti deJle masse e le loro a~pirazioni hanno an– w:iw~rato, impJici!amentf-. i diritti f' lf- a– spiraz;oni delle donne del fJùpolo. a cui ne- 0 uno aveva mai parlato se non del d<r vere di rassegnazione. L'&de<-ione delle donne proletarie ai nù– stn comizi, è dovuto, per quest.i volta. al loro istinto. al sentimento al raconre. Ili– sogna che l'istinto .,i concrdi in r-0n.;a1,e– volezza. 1! sentimenl-0 sia rafforzato dal ra– ,c-ioname~!,0, che J"int,il-0 d1 ogg,i, d·,mani '-:ia acc0IT 'narr.al -J f: .~o~tituito da u: 1 :.1 rrn- MILANO - Via S. Damiano, 16 - MILANO vinzione che non si lasoi più sradicare, da una coscienza di classe che non si la~ci çit1 offusca.re . da una cosoienza di dignità indi– viduale che rifugga da ogni transaz:onel da ogni compi omesso. Se ci fo3se dato raggiungere almeno in parte que~ta difficile meta, il sugragio fem– minile troverebbe ua milizia socialista for– te e tenace. Bisogna che le compagne pro– pagandiste includano nella loro propagan– da anche una spiegazione chiara di ciò che è il Parla.menlarismo, di ciò che è l 'eleEo socialista. Ciò per eYitare le facili delusio– ni di chi crede che andando al Parlamento si possa subito, immediat.amenle dare al popolo quel sollievo economico che una mi– noranza parlamentare, specialmente se non spalleggja.ta . da una OTganizzata. e nu– merosa schiera proletaria, non può dare. Bisogna spiegare alle donne che ci seguono guidate da] semplice istinto e quindi più seggette a delusioni. cho il Parlamentari– smo ha la sua e:rande e storica funzione, cli'es~o è la porlilta de.Ua fondamentale d!– vìsione del lavoro fra cittadini e cittadine, addetti a cliYerse, ma non disuguali fun– zioni. È necess:al"iO e benemerito if ra.ppre– senlant-e del popolo. ma bisogna che ne sia il yero rappresentante dal popolo coscier.– temente eletto e controllato in tutte le sue azioni. Bisogna spiegare alle donne che og– gi i ParlamenU rispecchiano, e non po– trebbero non rispecchiarsi, le divisioni di e-lasse che domiliano ne11a società. Lo sfor– zo di accentrare. l'influenza e il potere di chi rapp:·ese.nla gli interessi della minoran– za ptiYilegiala, costituisce il programma elettorale dei partiti borghesi, come è pre– occupazione loro - a cui viene subordinato tutto il rei,;;lo - di conse.n·al'e la prop!"ieUt prh·ata ai suoi detentori attuali. Il proletariato segua e sorpassi la bor– ghesia nella tenacia della lotta: con.ti- ap– ponga nel parlamenLo ai porLavoce del pri– Yilegio borghese, i rapresentanti delle mas– ~, laYoratrici 1 completerà così lo s-forzo che eEso fa per rendere le mol.titudini proprie– tarie dei mezzi di produzione onde render– le libere da ogni schiavitù e da ogni dipen– denza. fl parlamentarismo oggi rappresenta nel campo politico la stessa lotta fr:1 privile– g-i,tti e ,diseredati che si oombatto negli scic– p2ti e in altre agitazioni proletarie fra ca– piu1le e Jayoro. Se nel parlamento, vince e Pl\.t.Lroppo per molto tempo anOO!'a, vince~ rù !a corruzione e la prepotenza; gli è che ne, parlamento prendono sopravvento le sl.é !:e ingiustizie e disuguaglfanze che pre– vaì~ono in tut.to il sistema sociale. I sin– goì .. deputati ~ocialisti possono denunzia– re: stigmatizzare le conuzionj -e le ingiu– stizie. che i par.!.iLi borghesi compiono, non le 11ossano sradicare, pe1·chè la radice è la prcnrietà privata. la divif1ione in classe di tuH t la sccieta. J~ bene che le donne sap– .,ia, o lutto questo pe1·chè chiamaLe final– mer-te alle urne ci possano andare armate da l, na salda convinzione socialista, rispar– mia 1dosi alcuni e.rrori d'interpretazione e di -~ 1 ttica commessi dai loro fratelli prole. tari, Affrontino le donne proletarie le Jolte po– litiche colla consapevolezza che ogni depu– tato non può rappresentare e propugnare che ciò che i suoi mandatari l'incar!cano di rap}1"esentare. Afkontino le donne proletarie le lotLe po. liticfi, di classe ed in\ransigente opposizio– ne I lutti i partiti della borghesia.. Aff.·onlino le donne woleLa,·ie le loLte po– litich1• colla persuasione che il parlamento non "t che un angolo della società borghese in Q.Ui si svolge la gigantesca lotta fra c.a– pitale e lavoro e che esso non è nè da schi– vare -é da sopravalu!are. L. 1eccnte campagna elettorale ha anco– ra una rnlla dimostrato e ciò sopratutto mere,:\ nn~Pn·enlo dPlte nrolet.1.1•ii:i 1 ' rffi.ca– c1i1. e"éì-ticilu.-icè, e la poru:il.a rivol~zionaria delle lotte elettorali quand'esse ,ono im– prontate a principi e ispirati a criteri di pun1. e rigida intransigenza. TI privilegio econimico e politico priva le donne del voto, J,i gagliarda lolla del soci.alis.rno conLro ogni ptivilegio rende la donna ribelle e cosciente e la conduce al ~ocialismo. a. b. LOTTEE DIFESADELLAVORO .\ \'alle S. >.:iwlao durava da tempo uno conflitto fra gli operai e le operaie tessitriei e la ditta ~losconi, Cesa. La soluzione fu soddisfacente per gli opz– rai. Il lodo cftgli arbitri ritenne che tutti gli operai dovevano essere riamme3si al lavoro, e quelli che s·erano pres~.:tti 11.. fare opera di krumiraggio dovevano es:;cre li– cenziati. ~cnonchè sorgeva una grave ques .tii:m.epr ·r l'apr,l!razione del Jodo arbitrale. L t-neraie ~ciopf•ranti erano 13. .\0-1 tull.e erano di.-;.po~te é rioccupare il Joro telctio. r,erchè alcune aw:vano emigrato o :::: erano 0ccupate altrov('. Di qrn il quesito: 1 • Lna volta eseguito il lodo e lire"'ziat1 tutti i krumiri, potrit la di.tla }v1osconi !'1\HP.– mettr-re qualcuno di questi nei posti la..;ciati vacanti dalle srioreranti? n. I..,a ditta e l'A~'-ociazione industriale ri– •pondevano: SI; la 1,,ga per mezzo delta ('/;mmi-=,.."ione 1hp0ndtva: .\'O. GJi arbitri c-0nc'-1rdi dirhiarono che ,r gli OJ}trai crumiri una. VfJlta liN•nziali a norma dF-1lodo, w•ngonQ a trovarsi liberi ed uguali a tutti ,E!lialtri opr.rai e chr· possono e:-;sc,re ù<:cupati da qual.,iasi dilla, compresa la ditta .\1osconi P C<;::-,a,1. L':! oprrair: sciopr!run+.1 dichi-1.rar-ono allora r·he n<•..::sunasar<·bOO rii:·ntrala nr~lla falJbri– r·a s,,_ per un deu·rmrnato tempo, vi perma– nP.va uno solo rlei krumiri cho avevano oc– cupato i loro fPlai ìn l<•mpo di ~riorX:ro. Di qui la nomina di una commiSjionf"' spc– r·iaJ.-, che non f>ùlè concludr:re nulla e de– mandò la quP>.tione all'assemblea generale per un altro ,ludio. Questa nùminò una Commission,:! di 1.1 rn<:mLri con prc--via fo– evlla rh ri,oh·err, la questione, ddìnit1va– men1e, nell"inl rc-,se della lega e delle sc10- f,<,ranti. La eomm1:--.sionP dopo una discussione an1- matis-,rna e cui pre:;.-,ro parte i krum1ri e 1 rappre-.,ntanti drlla ditta cùnclu,c che· ,. 1 l hrum1 ri non potranno accetLJJ"(• occ, rvz,onc in qualita di le,sitor1 p,.. ,,.-;o la ditta stessa prima del primo giugno H.iH ; u 2) Due operai e un capo telaio si ')b– bligano di pagare in un tempo de.termin~to una somma che varia dalle 50 alle ~00 !:re alla lega; , 3) Un'operaia che fece da krumira si obbliga di restituire alla tega la somma per– cepita quale scioperante. Enlro il novembre gli operai e le operaie krumire si obbligano di ab6andomtre il loro posto per cederlo alle scioperanti. Oli operai e le Opf'raie krumirl' hanno rwuto lrf, lrzione che si 1nerilavarw. li loro è uno degli alli più odiosi della oita operaia. E non brir;ta i.t b1i,ouno per gin~lifìcorlo. Q11olch1• volta il kn.aniruooio lta 1m'olff'11?umfr nf'llo profonda ignoranza 1tr,i f)OVf'ri ow•rr,i clu· 1H'no01w inoaggioti in par-,i lontru11 r/11 qvr•llo in cui si svolge il ronflitto, r• lu inaspn\cono, quasi involon– Um111n1·nt1· ,, rrcrmo ai loro frail'/li in follo 1111 do,mo rii rui uon po,nono miH.trt1rr /'irn– (}fJrtanzo. M (I r1amu!f.J Il kru11ziro -H I rm,a / r(I Io sriopr•rorur, qoanrlo lr, 1 mancola 1rnlirlariPLà vir'nP dr, r;r·ntr• r/P/ ,w,·w' rhP non può igno– rarf' lr, rou~·,, dr•/ (•fJn(llllo, la rnassa u71eraia Ot.t]f/fli:,:.atr1 hrt ra1J1mw di ri(ìuLar.\i di lovo– r1111' ton loro, ,u•llo .str.\.W .\Labi/ù,u·nto. Il lcr11,11iro df'Vf' w,uir chf', l'aLto odioso l'ha PO\Lo rb /rontr· al compagno clu· fotta 1 ' so(/ ff•, ori un lhHlto rl'in/f'riorito mora/(' thP fo avvl/i\r'I' t1.f'l suo conc1,uo ,, tfa, co– stituisc,•,. nf'lla suo vita rl'uor,w di lovoro una }1lfltrhifl. ' Artchr• ol'1nd11\tria/1 1m7;orr•rt1n,w ehi•, 11.,,f!t· ,-onrt,:.ww attuai, r[f'l/'orgrmiz:.azionr, chr N1 .v·,r1prt' più rrt(/orzonrLrJ\i, è prricolo– w 1 ' impr11rlr•1Ur• tl snvirs, di lcrurniri /H'r (iru·ra,,, lo rr'.-,Hlf'nza Of)f'ra,a r, ult 01wrai purr• l111/Jtn1•rt/flnO 1110/t11 do f/1lf'sto sc,Opf'rO rlu• )t tra r:uwvo da tanto tr•mpo, ria oltre 1li nu•.\t, ,, /H't rvt lo co,nnU.'i-SWnP ovPva tro– Nllr; 1ma v,r, d'atromrJdamPnlo 5 1ftP.~i. fa. Gli 1 w•rr11 r,/lora qridorono q11,0)i al t1adi- E~TERO IL. DOPPIO nwnto; oggi rivrendono il lavoro in condi– ::,ioni pressochè identiche. Gli organi:.:ali. devono SPmp1e pensare che la C. del L. non ha di mira che i loro interessi, nfJn consiglia, anche quando /"op– pr,ren;a è contro di essa, ncj)suna dedi:.ione. Ila soltanto una maggior pratica di con/lilli econ01nici e quindi un maggior senso d'op– portunità. *** Qualche dilla in passamanerie qui di è-Ii- lano !enla di affibbiare due Lelai ad una so– la operaia, lusingandola con la speranza di un maggior guadagno giornaliero. Bisogna che le operaio pensino che dovrebbe.ro la– \·orare pe.r turno settimanale e che il com– penso per il lavoro bestiale d'una settima· na verrebbe ing:J-iat.odall 'ozio forzato di un' altra. Questo sistema che gli industriali vorreb– bero addoltare è tendenzioso ed immorale perchè porterebbe, di necessità un ribasso nella paga di quelle operaie che laxorano ad un solo Lelaio. Operaie, attente! La vostra condiscende;1- za porterebbe un danno a voi e alle vostre oompagne di lavoro - li Comitato di vropaganda femminile ha indetto un convegno per dornenica, 16 no– vembre alla Caniera del Lavoro alle ore 14, ed ha invitato LutLe le iscritte al partito, le donne organi:.::,ate, le simpati:.:.anti, le bra– ve operaie che nei giorni di lotta elettorale diedero ii loro aiuto così efficace, sponta. neo, entusiasta. A. tutte ha niandato copia del seguente ·manifesto: COMITATO FEMMINILE di Propaganda Socialista Compagne e lavoratrici, Domenica, 16 novembre, alle ore 14. vi attendiamo alla Camera del Lavoro. Le ele– vion.i politiche hanno dal-O a tutti, a noi e agli avYersari stessi, la prova di un magni– fico, quasi insperal_.o risveglio femminile. Le donne comjnciano a. capire qual'è il po– sto che spella, loro nella vita sociale, quali sono le ingiusLizie che le opprimono come la\·oratrici e come donne. Bisogna che questo risveglio, questo en– tusiasmo, questa fede nuoYa si lraduc.ano in tanto lavoro, in un'opera assidua, co– stante, illuminata di p1·opaga.nda fra le donne. ancora sehiave del pregiudizio e dell'ignoranza. \la perchè il nostro lavoro sia proficuo, bisogna. coorrlinarlo, rivolgerlo ad un'uni– ca meta. Al congresso sociaJis.\a dì R"eggio le don– ne intervenut€ tracciàrono un programma di lavoro. Ci uniremo tulle nel comune intento di attuarlo, Nessuna di voi manchi al convegno. l'\el limite delle nostre forze, della nostra cultul'a., dell'esperienza acquista.La. negli an. ni di lavoro, lutte possiamo contrìbuire al trionfo della nostra idea. Ogni progresso ~ociale è dovuto in gran parte al lavoro. al sacrificio Je-lla massa di miliU oscuri, Ognuna di voi può dare alla pro()aganda, alla lolla pei· la conquista dei diritti della donna, a quella per l'elevazio– ne di lutl-0 il proletariato ve1·so condizioni mig·Jiori di vita e di lavoro, più di quan.\o suppone, purché nella sua opera sia gui– data dall'entusiasmo e dalla fede sincel"a. Noi vi attendiamo. Il numero delle don– ne che interverranno al convegno sarà una promessa di lavoro, un'affermazione di fe– de, un indice che tutte voi sentite, come noi -entiamo, la necessità che la donna esca dalle sue c-0ndizioni d'apatia e d"as– servimento per avviarsi verso lo conquiste più elevale del diritto del lavoro, dell'e– mancipazione. I Ju1poli cominciano a caJJire che l'ingrandi- 1,1entr, d'u11 111isfotfonon pnò essen1e La dhni– nu-:.io1u'; chP, se ucciderP è un delitto, uccide1· moll,J 11011, può P.çser circoslan-:.a attenuante· dte s" rubare è una reraoana, impadronirsi 11e; forza non può es.-,eruna gloria. Ah, proclamiaa mo questP tH:tilà assolute, disonoriamo la auerro.1 Vicron Huco.

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