La Difesa delle Lavoratrici - anno II - n. 19 - 16 novembre

dovrebbero chiudere le loro fabbriche, la– '>ciar isterilire i loro campi. Lascia che i lavoratori si organizzino tutti, di"entino più istruiti, capiscano tutto il ,nlore de] lavoro che compiono e ,edrai, mamma, che cosa rapprenterà la forza, nel mondo. La mamma. :lla intanto tu che perdi il tuo tempo e leggere, nelle leghe, al circolo socialista. che ci guadagni? Il /i_qliuoln. Che ci guadagno O }folto, mamma. La coscienza. come t 1 ò detto, di essere ,era.mente un uomo e una speranza che mi è profondamente cara anche se non si a:vvererà per me, ma per quelli che ,er– ranno: la speranza, la certezza che la \Ìta per loro sarà molto migliore che non per noi. Soffrirò e lavorerò un pò per noi e molto JJer gli altri non ti pare tanto, tanto bello. mamma? X. Ecl ora? ... Abliiamo palp!tato cransia durante la .lotta el•~ttoral~; aL,biamu palpitato di gioia per JI re– :.-J' tnsn delle urne che attm,Ya il nostro sogno; ed , ra l"an.ì1110 nost1·J si dibatte tra speranza timore. nel desiderio di yeder prossimi e con- creU i frutti della Yittorla. . Ormai la ·dta nazionale attrae anche 1101 dc:nne; inolire, 11e1Ja lott.a attua!~, aJle ragioni di interessamente Yolut-0 dal progresso dei tem– pi. dallo sYolg-ersi della nostra co:-cienza. di dt– t.adine, dalla importanza stragrande dell'?r8: elle vol!!e. un ·altra se n'è aggiunta, potentissima, pe1.chè radicata nel semimemo. Ll h~ sedot.t~ ~l g-rido: guerra allfl aurrra.1 nel cm nome e :.-iata ingaggiata dai no- ;t.ri la lotta elett?ra_~a. non solo 1.>er de~na risposta alla sfida d1 G10- litti. ma perché così ha. \ùlutu la logica e la :,:irza delle co~e. Tutte 110: donne - se degne di tal nome - o madri di fatto, oppur madri nel vivo cuore di tizli non nostri, ha intìiammate la speranza che H- puoolo ·italiano possa, se Yuole dan·ero, Yi– Yere ·pre5to m1·ora st-orica che segni la fine a una trhta ,!?iOrnata di follìa e di a,THimenti. 1l milione di ,·oti socialisti è stato la squilla. del risYeglio, e, come canrnsa }ola.meli, il P(?•?ta :-coldato, caduto tra un inno e una bailagha ... se il popolo .si desta, Di.J si mette alla sua fe~tn. ln sua fol(Jore !Ili dà.' :>la, se il dormiente ~·è dav...-ero destato, ~2nta finalmente ch'egli è arbio.ro cte· suoi destini e che l'ascensione yuole u~•mini f ,ni e ris,i!u:i. \"endichi ora almeno ,e n,•n -:.eppe sah·~guardarne la dta quando pure sareLI">=stato pt:<-sil,:Je, i suoi figli caduti, uon già per la patria, ma per un idolo bu– giardo che s.i w~!le chiamare con tal nome. Partirono a mizliaia, a migliaia, acclamati da. una fo1la ingannata. illusa, ebbra, e tornarono _nimalati. stroncati. o non tornarono p:ù. \'endichi, ora almeno, le madri che tanto -..:.:razio ha schiantate. Che dai- puJpiti, donde ~n,·ehL'~ do\'uto partire la parola di pace e di umanità, si c.rrida~<.:e: :'\on piangete i figli ca– dUi.: in Libia: ~hi muore per la patria è subito arcolt0 in paradi<-O - non solo fu ,·ano per !"~~e. ma in quelle par0le le madri sentirono nnzanno e l'offe.,a al loro ~acroc:.anto diritto di :.u:.ela dei propri nati. Ed ora alm~no la memoria dei morti splenda r- rbC'hiari la via al popolo italiano, se da\'– \PrO li Yuol vendicare, imponendo roi fatti il - ba.--ta! - alla fo!le impresa, sorgendo a ~:li~ vazuardia di altri ~ur,i figli che non debbono ---er dei morimr:•, che furén ct--:amati aJ!a \'lta n, 11 :=ià.per d,1r rnurte o morire nal fiore d~gli uJ1ni, ma per c•Jmbattere ben altre lotte, per f'a.ritar i:rl'ioni dell'a\'\'en.ire e Yeder tcionfare ...ul mo?Jd() gi.u.c;;iiziae Jibartà. -\h. --e il r>Of.>O!o italiano fosse quale rarnor n :>. rn di patria lo Y.Jz:r1a! .•. la rnagnifica in– tl?--<i che potrebt>-:: ~tringersi fra tutti i padri! e 1,nch.- non anrhe fra tutte le madri? E a un puntr.1 dato, tutti d'accordo. in tnt~a I;alia, nelle \ie, neH~ piazze delle città P'°J– IJOJO:-oe, nelle campa~rne de~tate,;i a vita t;iYile, t1J1.ti a una. v<;ee ~rida~s.ero ben forte 2 t•e11 "h:,tr,,: ;\O, non ci Ja... f'iamr, f1iù r1<Jrtar vh i n .;.tri fizli da 1 l'Africa nNn:ira! I nostri fi~li li - ~J1·~mr., dJf,-ndere! Guai a chi li t..occa! r, f:t-:;:dnnzec;:;ero riYJluti: Volete la pili t·ran– ,1.:. Jt.a:Jia:! ..\ndatR a 1=r1nq•1istarvela r,er <la,·,·prr;! S J. ,azi•1naJis.t:, "-U, guerrafondai, offrite il yr -·ro brar:cfo, cr,stituitf>vi in battagli<Jni ,·o- LA DIFESA DELLE LAYORATRJCI lontari e partiie! Pagate di pe1sona i vo,atri conYincimenti - se na aYete; mettete l'azione d'accordo col pensiero. L\impr,esa libica. - ciite - è ianto necessaria e vant..aggio<::a all'Italia? Ebbene, compietela voi e la glorja. ne sia tutta ,·ostral E tulio Yostro sia :il peso dei miliardi che vi si dovranno profondare, prima che sia cc1m– piuta. H pOpolo italiano ha tuttora lrcppa Afiica da incidjjre in casa sua, p,erchè il h,sso di potiaTe la civiltà tra le popolazioni afri– cane non sia una risibile preten8'lone. E, ad ogni m:)dO, la. civiltà che pretendete difforl'lervi con la bocca del carn10ne e con Ja forche r1on è che una ra~one di ro~sore per J'Jt::dia. E ancora. dices<:ero ben forte: - T1·oppo a. lungo ci avète iuga11nati: ci dipingeste l'im– presa come una neces<..ità per la. difesa dei no– stri confini_,rnnrittimi, e ora sappiamo che mi– lioni e m:Iioni sj do,-rru1110 buttar in ma.re per a~:::icurare il nuoYO pos.,c:.essoche anebbe do– nito garantire ~a nostre 1)osizioni maTitlime da ne:"''-Unn minacciate. Ci aYete fatto brillare jj mirnggio cl'una. colonia per j nostri emjgranti, a. b1·e,·e distanza dalla madre patria, e ormai ,·oi stassi riconoscete che, a render l'impresa pMsihile, miliardi e mi.liardi dovrebbero pro– fondersi in quelle sabbie per lunghi o lunghi anni. Ci :l\'ete condotto di inganno in jnganno: ora basta! .\'on ,·i crediamo più! E in c~rnsto nostro risveglio ci troviamo una cosejenza nuo,·a.: eantiamo ben forte il nostro dùitto a orientare la. vita politica del nostro paese in modo sincero, wnano, logico: non ci la.sceremo più estorcere una pa1ie dei sudati guadagni, perchè sen·ano a cPaare strumenti di morte; ma miriamo a. un avvenìre non trop– po lontano, se i la,·orato,i di tutto il mondo sapranno davYero unirsi, nel quale gli stru– menti cli gue1Ta saranno conYertiti in stru– menti di lavoro: quando neirimen più ci ~a- 1 anno confini da difendere, parchè i la,·oratori di tutto H mondo si sentiranno tra loro fra– telli e non -potranno più esser J::rnciati in a1·mi gl: uni contro glil altri; quando i go,·ernanti dei diver~i paesi clo,,ranno pure ri1neltePè la risolnzio1ie delle loro conie::.e ai tribunali iJ1. tenwzionali e non più alla sorte deJle arml che tanti lutti lasci-a dietro d1l sè. Tn~"' doYrebhe e potrebb'essere l'intesa e la libera vore di tutti i la\·oralo1·i italiani, se. in– vece di ,i,·ere rneschilrnmente giorno per ~ior– no, ora per ora, tendessero lo sgua1·do a.11':n·– ,·enire; se, inY·"ce di ~entir forte il solo stimolo dell'immediato profitto materinle. ~i :n-e~s.e dai più dinanzi a.gli occhi una mira più degna: ~e troppo lunghi anni di una politica. corrotta e co1Tuttrice non JJe aYesse troppo velati gli oc– chi e infiacchita. la fibra... LUJSA B,\ROSJ. Corrispo:n.cl .e :n.ze Da MONZA. Dom~nica, 12 ottobre, il circolo .s:ocial'è Vin– cenzo Bellini di San Rocco inaugurò i.I suo ,·essillo; la ma..drina fu la compagna. Ines Sa– racchi· la quale tenne un eloquente discorso da• vanti ad un numerosissimo 1n1hblico che l'ap– plaudì ripetutamente. Sabato 18 la compagna Abigaillc Zanetta t-.:!n– ne in un locale della. Camera del Layo,1·0 una conferenza sul tema: La donna e le ele:.ioni JJolitiche. La Yalente oratrice colla ,sua parola. cl1iara e J)'Grsuasi\·a seppe strappare, come sempre, gli applaus~ dell'udiiorio, lasci-ando y.ivissima im– p1·essione ed il desiderio d.i aviudirla presto. 1l arum10 femminile socialista. Da PONTEDERA. Dopo la lotta elettorale i compagni a Pen– dere si riunirono a banchetto per festeggiare il compagno canclidato Bellincioni, sul cui nome si fece una bella affermazione so<:.ialista. Le compagne, numerose, che presero parte al banchetto offrirono al festegg,iato mazzi di ga– rofa11i rossi. Qu·2sti fece un eleYato discorso, dimostrando anche il diritto che hanno le donne di conqui– stare il Yoto politico e ammin.istratiYO. Un 11u– meroso corteo percorse poi lo ,,ie del paese fino a.Ila C. d. L.; il compagno Bellincion:i parlò ancora, dal terrazzo, al numeroso uditorio. SP'.?ttaco\o gentile e commoYente era c.ffeJ·to dalle compagne. le no.sire forii e co.:::cienti ope– raie, che circondavano l'oratore. .-\nche qui- il risveglio femmi11ile s'annunzia promettente. E nol, l'aiute1·emo persuasi di far opera ve.ramente proficua e ~0cialista. .1. l'. Da TORINO. Vittoria! E Je proleta..rie torinesi Ja gridano entusiasticament~. e sono orgogliose di gri– darlo! Tutte abfJiamo la,·orato. tutte abbfamo cooperato, come le nostre forze lo permette, rono, alla grallde loita che si è S\'Olta così in– ten~a e coc:.ìalacre. E tutte perciò, s-antiamo la dolcezza. ~erena. che cJi procura questa vHto- 1fa.. p:randioc::.a del partito che è tu1ta la nostra fede e la. nc~tra ~peranza. Tre rolleg-i ".{)Jl nostri, due rimangono a loro! Tr2 quinti della popolazione torinese ha biasi– mrito e ,·otato contro la guerra. libica! E le prr.letarie socia 1 i<..tetorinei;;i in\'iano il loro rn1q11rifJ Pd il loro saluto a lutle le 11mlP– ;a rie c.;ocialiste italiane, che dalla ardente Si– cilia., su ~u sino alle nevosi Alpi, asallano ed ~nnPgJ?ùtnr, a questo p1·ogredfrc delle fol'ze vl-:-her, ,·erso la meta additata da Carlo :>Jax ed illuminata. da. r\ugu,;;to Bebel! En·iva il Sodalism,)! T cimp1f' p:111rwi femminili torinesi: la. ni– f Psr,, la Hisr:oJSfl, l'Augusto B1>1ìr>l, ]'Avanti e il Cn1frn ~~ adu,iaron() domenica, 16 noYem– hrr, allo s,:-npo di attiva.re , coordinare le rio– stra JJl'Opaga11da e dare un impul~o al movi- mento femminile socia.lista. I cinque gruppi contano 150 iscritte. Ogni singolo gruppo pre• sent.-arà la. rclaziione del laYoro compiutO, sarà presentato all'approvazione uno statuto unico allo scopo cl i regolare il nostro movimento. Al convegno assisterà la compagna Balc1ba– nof{. Promisero poi il loro intervento i com– l)a~ni O<Ld'i110 )Ioraani. Pilade Gai, cnv. Ghe– rrtrdi11i, Sciorali. La sezi,ine socialista di To– rino ma11derà pure un ~uo rapp1~2.sentante. Le compagne torinesi si~ nrepa1·ano al conve. gno con molto entusfasmo e con la fede cli po– ter fare per l';:n-venire un più profìruo l,woro. Da TREVISO. Sabato, primo novembre. si tenna a. Crocetta. Trevigiana un comfa:o sull'organizzazione. Par– larono Napoleone Po, ro, segretario della C. del L. e la carissima compagna. Tei-esina i\leroni•. Jnten·enne, numaroso ed entusiasta. l'elemento femiriinile. T due conferenzieri, applaudiiissimi, lasciarono in tutti jl desiderio di nuo,·e con– ferenze. Possiamo a pToposito annunciare che, pros– ,simament'è, avremo qui, la. compagna Carmela Baricelli per una conferenza alle spazzolnie di Tre,·iso e t1i contadini di Ti·e,·ille. L'atiesa è fervida. e ci dprnmcttiamo una magnifica gior– nata. di propagnad::i.. lnianto ci adoperiamo per la. diffu:::ione d·aJla 1( Difesa delle Losorat1ici 1, di cui abbiamo già parecchie ::i.bbonale e per cui la compagna Tre\'isia\ sta curando ed at– th·anclo la. dYenilita. Il consiglio generale della lega tessile di Croatt.o alla qu: :i.le sono iscriìte 800 fra. uomini e donne ha deliberato di aprire una sotto<::crizione fra gli orgm1izznto allo ~co– po di regalare alla sezione una. bandiera. Sulla festn rara per l'inaugura7jone r~lor– neremo presto. LIBERO. Da NAPOLI. L'attività spiegata. dalle comp'l,4"~1eitìtte nel periodo elettorale è stata Y•arame.1le stra(,1 di– na ria, poiclrè in tutti i modi, e s-ecJn<lo le rro– prie forze a.bbiamo a.iutat.o :i nosti·i re rrq.agni nel la\'Oro cli propaganda. Si è rlistillta, spe– cialmente, la nosLra compa..gna. Or~eus11. De :>reo, che dopo un fa..ticoso giro lli •Jl'•Jp:,~:1!1<.la fatto nella provincia di Ca~arla. t)er !:i :-~n Ji– datura. dell'a.v\'. :\';Halino Patriarca, si è por– tata a Horna per la. cancl!idalura Amikare Ci– priani ed _\_ntonino Campozzi. La De ~leo ha Vtr!alo per qua.s:.idue sei.Limane ed h1 qualche gio-r_no in tre o qu~ttro comizi. sempre entu– siasticament.ia accolla dal J)TOletariato femmi– nile, che nei comizi della pro,1incia dj Caserta era largamente 1·rippresentato. JI 18 ottobre a :>lintu1110; j! 19 a Castelforte. a. SS. Cosmo e Damiano e. a. Ventosa; il 20 a S. .\laria lnfonle: il 22 nuo,·am-ante a SS. Co– <::moe Dnmiano; il 23 a Scauri; jj 2-'• a Homa 11el 1° e 2° rollegio; il 25 nel 2° collegio di Homa cd infìne ~I 26 nel 1° collegio di Roma, per la dis~ribuzione delle schede, in~iema alla. ~otto. <.."1·itta,la De }oleoha portato sempre la sua pn– rnln. Tivo!uzionaria. specie contro la guerra li– hica. 1~m G,,RBAB1x1 - Searelaria. VOCI DALLE OFFICINE E DAI f 11.rrJ.lll".l(Jd11, I PNt rwdr,, 11L {Ji.1/.t[() ri;uprfiu1r 1 rh" lu l,Qi I foflr1 a l11((i fJUPi. r1rr,LPffLr, rf,/i 11r,11 i isrrir01t/'.J p,,r il limr,,r" d1 rfiriPr trrrnp<Jfi i lt1r11 "frr,ri ~ 1,r,u li rftfpdrn,r, r-ru.,i r1uf'i flJllsiyfi di t11i hauno l1111fr1 fn, fJ(JTW, f1 rrflrr,,_ AurhitJ nr111 li fu:, mrJt rrlflr, ftnrJ od r,r11 pt-r timid":.:.tJ. s~nli, 11Pl/Q 7flÌ(I air,ri11P:.:.r1, m'i1,1,11r,1r,rr,i r1·11110 drJnnfJ, uML fr, rPfi'}iri1a. ('f'r/rJ ;,, .fr1ffri1·r, 1111)ffr,, di no11 pr,. tir ,•pr,snrln. ,r,o 7,rim11 ,t· 1n,irmi r, [Pi, io fPr,. fru fJ(01i f'i(J ]JN ]Jl'r.1111".IdPflr!, .~1ro1111orlr1 til pu. IP, run lrL N,m:in:.it:,11P l'/1fi 1·arr>IJIJP dala prr 11,1- 111,11 Ji(Jfo una moyliP, ma una NnflJ1r1yna J-lr, d1tltJ irJ "mi pPr,madr, IPfnJuP Jtill rh~ l" dr,i11tfi ,.·r,110 .trhia?:P dPI JJTP(ji11di:,ir, pPrrhi- 11t:,i 11rm ri r,rrupiamt:, al,l)Q&/an:.a di foro, ur,,11 r;Pr- 1'/UflmfJ rii far lfJrrJ rapir" twill' rr.,gl' di rni r,PJ/1'1.0tr1ha mai porlotrJ forfJ. EppurP, saf, iJ fr, rn)JJfJ[r, rli 111 "r NJfflll/PSSI) uu allo rhP fPJJJJlr, 11w rPT(J, f·r.tlfi1:PriQ Jr:, m'indi.anlj JiPfllflf" NH1- lrr, fJU~i yir.,ranfJtli rhP fanno propayaudo d'1Jn– fif'/niralis1110 P poi. oll'allo prolit:r1 n1m hor111t1 tl roraagfo di IPnfir /PdP oi loro prinripi. rn mifJ i11tirno au,iro mi f PCP ln .,r;n1rPso di spnsnr1i in rhiPJi(1. Qur111do mi ridP mi i r111- J)TP-'iSO J)Pr stringnmi La mano .. \la il) oli diJ~i r/11, 111,11Pra 7111i dP(J1tfJ dP[lr, niia Alima P dP1 mio rnluto. E mi allontai rr:,11 1111atto ,1JfJTIJ1JIO. ruo sr,,1w pP11fito, uu ]lflft: d·esur 1 at,1 ,n, ptfarir,, d'rwn PSfl(J"ralrJ. lJimmi f11 u h1J {flllo I rhe non !'-posarsi in cl1iesn. Si può dire che wr,[P. -'·" mi d,rrli dir> sono slo/1) un i11lolle• 'JUP,te C(JStitui~c·ono In grande maggioranza. rfl1tfP ;,, .,011() rli.~1,r,.~/') orl P!ìSPTP il JJrimri ,, ;,1nrora. , tri11u1·r,, /11 11111110 o{ mii) rimiro. ."\<111 tutti gli uomini soriali<..ti possnno come Tuo CES~RE HAlt,1,(:(JI/. ('arr, UJfll]J(lfjllfJ, Ce1 tl> il lu<1 ri'.--f•11l mento fJ''.I' rar11iro tw, e ,. Jm.pagno di fe.<lf' d1f', crJ11trnri:i111<:"1dc nllr ,Jpf- JJr<,fb~ate fi11<> /J ieif, si spo ..;av:t in chi,~– ~:.t. 1'. r1iù clie le,:rittirno. E a tP nJ rnw lode !-.in– <:Pra 1,rrd1f' !Ja.! ~:.1.pufo ctJ11<1ui'.-itarr alle tue d~r l:i. .trn.1.cr, mp:u:ow. prirri:t. <JPI 111ahi11101Jio. ~fo J':wimo suo ha 1111111od11 per <·HfJ('e]l::nr, i11 Cf>11lJ qual ,nodr,. l'iJtV, 4Jj <l,•hrilf'zza crn11- /fJ("'--.<J, ... fJerforuo per ;1111 ire. pf•1· i111p11zif'11za gi<1,,rni!e, l)f'r tiJJlf'1•a11za, pPr J1ù1111rt:1re in <:erto qual ff10do, lit f~d: dç,Jl:1, <l<J1111;1 a111.1 ta: qt1ello di far <,pPru :Js.-idu:i Ol'<J pf-l'thi· di ,·~riti una Y••ra ,•1,111pa1:muP rH,11 !-ia più c..dlJa. ,·a del prf'giud.:;:io. Sf-. r,er <r ..n,i u<Jw,, ~<>ci:.ilbta. \'i fos.r.;r (d1e -;(}J:!IJO, c-ar<, N1mpag:uO!J una. d<rnw1..~od:1lista <.'erte, JH<,lte, qua'-'i tutif' Jp dedizirmi nn11 <.i ford,IJ.; ro più ! ~Ia purt1.: ,ppo yj s<JJlù drmue d1(' r111u11re. rebtJe .., :ill'amnre e r.d H1:1t1 JJJJ 1io Ji t1llù'-to te avere il ,nodo e la pos~•:hililà di fare, ron la fi<lunzatn, 1111'open1 1 djciamo cosi rl1 edu– razi<JJJe e di propagaJJda. Pe.rd1è \'i sono J))OJ– ti pregiudizi, pPr cui, ririrna del matl'imonio ui1 n<Hno (~ uria clrrnua. 11011 pO!--so110 stare libe– ra111<'ntç~ i11si·me, co11cscend, a111a,1·..:icol cuore e c·<in lii t.(l'st:1, f>\'itnro dei guai, dOp!J. E qualdie \'olt,., l'uomo i1111:11norato,un po' pH delH1lezz.a, un po· 1,<?rr:q:,,:onamenlo pen– sa. u Pfottnsto che perder<> la i,O~"lillilità dc.l– /'1111ione c-011 la <1011na che (t1110. <·zdo e la ... sposo i11 chiesti Dop<J :n rù il modo di ronvin- cerla, 1icr il rna.gp ;i<Jr ftver<• ! 'I.li <h lei 11. Pur, ;rnrhr prnsa1·e: u S.e la mia. fìdnnzata i· cn•drnt fo1s1.• io IIOll ho il diritto di \';O-- Jr11!tirP la '-lltL roS{·1e11za, rli o/Jhligarla a una 1·<JJHJi\·e11za r·on u11 lHJJJlo, sr112;1 il legamr re– Ji~iO"'<l, ~e di1 repup-11n alla. ~u<t ani111a.. Certo ti rir,et<, s<.1.reiJbe<lPsiclcrn!Ji!·~rhe 0~11 uorn<1 tr n·as~e la. cornpagJJ.1 ideule nella ,·itH, ma per oru, dimmi tu qua.liti sr.,dali'-li ~i spo. "< 1 re!Jlif'rO'! !Jirendoti c<1'-Ì io mm intendo di ;1<::<::rt}v<-•re il tuo aniirn, gl: cone<!d0 le .. -.t,, ze .iUr11uanti. rirco- f7R0f7AQA~DA Abigaille Zanella. partecipò atth·amenle allo.. propaganda elettorale pailando a: .. Milano: Nel V e VI collegio e nei due comizi indetti dal gruppo femmjnile soci~lista: Jlaaenla pro candida.tura Ponti. J!on:.a per la. candidatura Heina in un pub– bllco in prevalenza femminiJe. Alessandria in sostegno della candidatura Bonardi. Si recò poi nel CoJJ.è,gio di Lendinora (Po– lesine) per scstenere la c::1ncl~datura ùi G. So-– glia, e parlò a S. Bellino (in co11lraddit01io) a Pincara, a. Castelguglielmo. Si portò quindi a Ro1•ir1ol per sostenere in ba.lloi.taggio il compagno Dott. Begh i e pc.u lò a C1•aspino, Guarda Veneta, Polesella, Pontec•· clUo, Arquà Polesine, Boara. Giiignano, S. ).lai-– tino (in contradditorio) Rovigo-Fos::ie. Abiga..ille Zanetta fu, in og-ni sua confercmz~1~ mil·abile per la. logica del!,e sue argomenta– zioni, per quella sua arte oratoria che ,-iena– a. a far chiare e cony,;n~ere gli umili. Anche conservando una forma, un pensiero eleni.lo . Dopo a,·er prestato la sua efficace ope1a a. favore di parecchi compagni socialisti la com– p::urna Baricelli fu chfamata ad Isola d-eJ!a. Scala in sostegno della candidatura in ballot– taggio del compagno Piccinato. Parlò in cin– que paesi. In uno cli questi, a Pala ebbe un contradclito1·:o ccn un prete ,·enuto a. post:.. d~ _fuori per confutare la nost1a campagn..1. Fmita la mes<..a una foJlf-t enorme cli uom;ni e donne si fermò e ascC1!tò attenti~~:n:a la chiara e persuasi\'a propn.ganda di Carmela. Rari celi i. La. applattcli frag-m osameme e ,.,li applausi_ ~1i rinnm·arono qunndo la compag:~a 11ha.ttè 11 prete. Grande conco1·so di donne e gr:u)dc entusiasmo. :'\ella settimaf!a del balJottnggio la compagna. Balabanoff parlo 9 ,·o!Le in ~ostegi10 della can– didatur3: :>Iodigliani contro li rappresentante del trust. capitalista, l'on. Orlandi, nel 1I col– legio d,i Lh·orno. Parlò in pinz7...a insieme :-:i! conclida.to, parlò a teatro, ai cantieri, alle ca~e· popnla.ri ad Attignano, ad .-\rdenza. a S. Ja– ccpo, ecc. TI proletariato accorse nun1eroso ai comiz'. e l'uditorio fu composto in parte considerevo!e da dnnne del poporlo, che a.cclama,·ano la ccn– di<latura socia.liista. l'i SfJno allualmente in 7lalia: 125'~ comuni con acqua potabile cattiva o scarso· t8/7 · sen:.a fogne e dovP le defe:ioni si Y"'– tano 1Jer lC' strade: 1700 dov" di rodo si rnanoia pane, se non JJer !~alallia o nei yiorni festivi; 59;);) che non conoscono l'uso della carne se non da~le fa1niali.e benestanti; 600 etrca che non soddisfrm.o all'obbliyo di m 1 ere un medico per i poveri; 306 che mancano di cimiitPri. 1l ci:6 si O(lgi1.wf1ano: 27.303 abila:.ioni sotterranee con 200 mila e più abitanti; 1M co1wuni pellagrosi che sono infestati an– che dolln 1natoria, la quale si estende su 90 mila chilometri quadrali, popolati da 6 milio– ni di abitanti. Compagne, leggete e diffondete l'opuscolo dr /\NN/\ KZJLISCIOFF 11conseguimento del \,010 è una questione vita!e– rer noi, una questione di dignità e di giustizia– L'opuscolo di ANNI\ KULISCIOFF prepara la donna a sostenere la lotta per la conqulsla del.' diritto elettorale. Un numero costa Centesimi DIECI 50 numrri costano 100 L. 4 1 - 7,– » 30,– » so,- 500 lOOO CAMPI cornJHl::!;110 o qualche compagna ribatterà n(:]. la rubrica Le mh~ rap:ioni. Oopo quanto s·è detto f:J pe1· il tuo amirn, che ,·edo. ami nn– c()ra (Jnel che ti suc.-ger ~l'f' i I tuo cuore. M. B. l'ara Jlayda, ."io11,, sin/a in qursli <JiOrni fii l(}f/a rfello– rol11 a se11lire 1110lle co11{1·ri·,1:1' di com11ao11i e rompagne uoslrr ed anf'he di avversari. Ed a proposilo <lr>lla lolla rhr i sorialisli fanno 1'01111'0 i da:.i dO(J{lllllli WtrJ di (JIUSli fece. un'o/J– /Jp:,i011p rhe mi fecp 11ensar1,: Sr la merce rhe rntra in Jlalia, lo :.ucchero, il frmne11fo r•r-r·. non riauruuro una. fortP do– r,rwa, la produ:.ione italiana dim.i1mirr/1l>P, i llfJSlri mrlustriali doi,rPblìer(} rhiudf'rP molti sta/Jilimf'11fi o diminuire la ma110 d'opera p(l allora nr ov-rPmmo un rincrn<limenlo della di.tor-1·n11rt:.i011e. \li 1wrl' 1 ·hr 11011 abhia tanto torto. Potresti JH'TS11odnmi llrl trmtrariO? Senso " riceri una slrrlla di 111auo dalla tua R. Pelici. RIGAMONTI GIUSEPPE, gerente. Tip. Editrice della Società «AVANTI!,. Milano - Vio. S. Dam;ano 16

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