La Difesa delle Lavoratrici - anno II - n. 10 - 1 giugno 191

\nno !l. 10 1 Ginµno 1013 Conto corrente colla Posta """"==============~===========" ESCE LA.. 1.a E LA.. 3. DOI\'.CENICA DEL ])'LESE l'll El ABB01'Alv'.IE1'TO: Un numero Cent, 5 .-\uno. . L. I.SO Semestre . . L. O.SO 11 REDAZIONE ED AMMINISTRAZIONE: mL.\.NO - Yia S. Damèano, 16 - ll!L.'1..NO 50 copie . L. 1.00 100 copie . L. 2,00 ESTERO IL DOPPIO ===================~"- le altre vittime n lla guerra L.1 i' ··e di Ouchy ha parlato i frutti che tloYeva portare: la guerra. \continua non o,tante In forma <leifrattato e i milioni dati .dla Turchia. le onorificenze larg-ite ni plP– ui potenziari. P:u• che ne.:.suuo scontro. daìl ·inizio <lei– -:.~,guerra in poi, sia i:stato più ::;anguin~o di questo di Ettangia: dopo una clie1..•ina di ~iorni non si ~anno o non oi ,ogliono d,1. re notiai.t,, prL'ci~e. Si sa che cinque batta– ~lioni ~:..ettero al fuoco dalla mattina alla -.era, eh.ebbero un nemico numeroso e ac– canito (Oh: il pugno di arabi predoni inet ti a sostenere un a-..;alto '. a pochi metri di di,tanza: che lasciarono sul teneno :-oldati. uffieiali, cannoni, e molti la ~ra mancaro– no all"appello. morti non rinYenuti o cli– ~persi e prigionieri: Ma quanti -.iano i mor– ti. i feriti. i disper.-i, e come di~peNi. non :::i ,a nnt •ra. Però è un c·oro unanime: i sol– dati furono prodi, di ufficiali mera-.igliosi. E ~ia: Xoi ci chiniamo su tutte le tombe nov1 :lamente aperte, :-.urutti cote;:;ti fiori di gio,inezza c:chiantati dalìa morte. siano di ~ldati per cui il ,eTTizio militare era una con.;.trizione, una oarente5i nella loro vita ~he .;:i r:promettev~o invece di lavoro, di lott~ ciTili "' ,:l; affetti familiari e la µ-uer– ra era un epi,od!o, non sospettato prima. o ~inno di urlir-iali per cui la gu.Prra è unn profession• .. la morte sul camp, di h: tta ~lia. quello rhe, per l'operaio, è un infor– tunio ~:.:1 lavoro. GE uni e di altri sono vittime. prima di h..:.~--0. cli q~t n<J-.tr .... ,-.ocietà civile ciie ri· tiecne anr•ora :..~i::tittimo l'ingrandir~i cli un popolo a e-pe-."' ,li un altro e anco!'a ,alido il prel?iu<liz'o rli ,Jrlio, e morale il diritto del 1-'à forte. Per i morti tutto è fin:to. ci e! pir-c-olo ci m:tero d<"l pae-e- o nella necropoli della ::z-a_ndP c·ttl, --otto una po,era croce di I~ ::..mo o un monumento, ,75-itati da cuori mP– mor. c·h'"" pc,rtano fiori, o dimf'ntic-ati da t"1tti, i !LOrti i;;i di.:.--ol.ono e ,i tra.":>forruano allo st..,,o modo: la Yita e-terna è muta p<-r tutti e nul!a rimane d"l r'.r-ordo di ciò che pia.c.-qu~ o di-;J>~ar·que. di queUo e-be più Ai mò od Of 1 iiJ al ruondo. Xella terra d'..lfri r;a comP in r1ualu.nquç:. altra terra, le vitti– t,JP della l?Ue-rra hanno ce-,-;ato di ~firiro. Per a:tro "t°ittirue invece f-i è fatto più c-uto, è divenuto '.n::;offribile ;o ~tra.zio: 1,er 1a madri due ,olte ingannate. In~annatr– quando .,;_ di .... - e loro ehe questa guerra non ,lovf-va c-;...ere in n°!Pnte confront:Jta a1la pri– ma rl'.Hr:ea, poiché ,,arebbe -tata fa<-ile e bren,: .,.rJ e~~ oon f-bbero il t,~rn1>0 lleppu 1r- di ·0110:icerp. il pericolo YeNO eui a11da– Yan.fJ i loro fi.~1iuo!i, nè di f!ridare la foro '.ndi~,zwz~one, il loro tf;'ITfr"'; ini:rannate più t.JrJ;, quando 6'. parliJ di par·<> ed P',:)-0 c·re– dE-ttero eh~. Yeramente, fo---S<·roce.~ti i ;:rior:!i di an ia, ,i" lutto, e pot,:.rono, neHa loro ÌDQ'enua frr]P, rin~rraziare Iddio di nrm !l'\·,-.rle toc-r.:af..e <nn 1a 6Ua V-rrib!lf- mano. La madrr- ha vi~suto tutt{: le µ-iornatx·, t"tt~ i!' nott= d,~1 figEo s111lt1trinr.:.u~, nPp-li a(:f..:.a.rnpam,~nt:, nr-He marce pieno di pe-ri r•nH r:, d1 Iatichf:; La nofrerto ,-or.i lui la fa– m~, la bet~, ]a prostrazione fisica, La t,;r•n– t;to paBBare v:cina la mort.e. E l1a vi.;!3uto tutto cfo int~n,ifir· .. 1n<lolo r;ol c·uore. Si ;. t~ntita diiaruare 1.1~lle11otti profond(:' e scu 1 ~ e il cuore !1-- doleva di non JY,tf:"r r,orlarc· 11na r·oltr~ alla sua cn-a.tura di,~ dorrni\-a ,a.., le •V•l!e o u,-1!,, raffkhe dP!la pioi,i[ici (: dr~l 'W•DÙ'J; ... i t rimprow~rata ra,;qua. il pan.r~, le n•~ti di,- r·orar·'-'dPva al EUO · tintù d_1 c:on.sen-azionP, poir:hi~, la.zirilJ, Pg-li pa t -ra frir.;.e la faIJ1e, la fete e non ayfl·a abiti a'iciutti e fresr·Li dopo una pioi;r_!?iao dopo una. fat:c-a. Ella La vi-.:to tonne di 11oinin1 lanciaffii c·ontro il suo fidiolo e ha gridati, nello pa,;;:imo di non potRr r-:5..<.,.prf:" tra loro e lui e aJJa mortP che volteggiava biM·a h-i òUpp!icrifo ruggendo: ,, Prendi me, prendi m<--, in vece Bua'. "· La morte La pre-.o lui. E per l"i ccminc;a il più acuù:, tonuenfo Il t-0rmPnto di nnn p:..;,,;er,, Rtata là a rae<:.<,p-liPr lo nelJP brae.cia, il T"i;.;osul viso, il r:uor=– ~u1 cuore, cl baa-nar.zr le labbra, a r,ercarj?lj un'omhra fr~ea perchè moris.;:e in par·e: a la-,.argli le fer·te. metterlo nella fo,,;a e ca larci fors.. con lui: il tormento di non po terlu 11it1 a~1"' tta.re, di non poterlo più ch·a– mare per aYerne la. gioia cli una risp0;:_;ta; cli nou aYere I)iù alcuna cosa da fare p ,r lui, di non ri,·ederlo mai pit1. mai più'. Cominc:a. 1w•r la madre il tormento che po trà climinuiro d'intensità con gli auni, ma che non avrà fine mai più! Raceontano i giornali rhe una Yecchie.tta, a Xapoli, all'arriYo dei feriti da Denia, si aggiJ-a,;-a_ tra i furgoni chiedendo del suo figliolo. e che alla notizia ·ch'egli non era tra i i-impatriati, pen:::;andolo morto. caclcle• colp'.ta. al cuoro e non si ri:11zù più. 1folte madri italiane nen,ano forse. mentrC' att-en– clono risposta n.I telegrammi imploranti no– tizie. o cono:Scono già la lo:·o tri,;t.e sorte, pen.:.ano che è sbta fortunata quella che non ha resistit.o al graYe colpo cd è -.13.b iN:i-•a tie non dalla hlf's .... a arma. dalla guer– ,tl di cui le t, morto il figlio. Larnrntriei <l·Italia, lascia[<> alle poche {lonue rol!lite il pianto silenzio-;o che èerca iDYano di addolcirsi nel pensiero della glo– : a se1·bata al caduto e del sacrificio com- 111uto per la pat.ria.; in nome cl'?lla vostra t wte-rnit~\ dolorante. per <JuelJp dt<' non a. ,ranno più riposo e per le altre chr non 1esister~urno a} dolorE'. gridate C'he la g-uerra r°:nye fi.11ire: ricordatP cli essere- anchP voi •-ai1e del popolo italiano e la più offesa e 1 -o. più col1-~b.: destate la ..;Opib. ribellione clei padri. dei laYora1ori; date- una voce "'UOY;al proletariato che è shto troppo in- nnato. 1[.\.HU Gon, LOTTE E DIFESADELLAVORO IlCon~resso nelle Arti Tessìli a Prato p1ù nobili, hanno bi-sogno <lella forza mo– ice: i mezzi finanziari. Le nostre rappresentanti interYennero an– c;lie ai due comizi di Briglia e <li Galciana. eil primo parlò la Cleric:i, uel secondo la )falnat' darnnti a un pubblico affollalissi– i110, composto di uomini, di numerose don- Dal 15 al 18 maggio fu tenuto a Prato nt, e_ di gio,inetti. attenti. raccolti. entu- m Toscana, il 5° Congres:;o delle ..lrti Tessi- ,xash. li. Fu con un senso cli profonda melanconia Le àonue non perdeYano i-empo: laYora~ f'he do,-emmo constatare l'aSSCuza. delle Y_.no la treccia, mentre ascolta\"ano: quella rappresentanti femminili: <lue sole leghe. treccia· c:he ,iene pagata. così: a Prato 70 delle numerose che e~isrnno, avevano man- centes;mi per 85 braccia, a. Galciaua 30, 40 date le loro delegate. Gemma Perchi per la. te · · 80 b · X' I ' l I el la__ ~n s1m1 per racc1a. J. e e une ne e lega di .Je::-.io Xa.rcisa Trifo one, per qn 7111T · :--!~?-Pn-j~.lui} '\.. .'J,ivviagn1-1..1,-. ~ 1 n{l,. :uecl;,... pi. 1 1 i ~iont ... Yarchi:-·. • 50 centesimi al giorno! Lavorano a domici- L'"Gniono Xaz.ionale della Donne Socia- !io, per conto degli intermediari tra h fab- liste e la nostra (I Difesa <lelle Lavoratrici ii brica e la laYoratrìce: sono quindi doppia. ,·rana rappresentate dalle compagnp Car- mente sfrllttatè- Le poYere donne sentono lotta Cler'.r:i e Linda )Ialnati. tutta la graYità della loro condizione: capi- E appunto nella prima 6eduta la c:ompa- ,cono che se fossero unile potrebbero sot- ~na Jfahiati parlò a nome delle donne so· trarsi all'indecor 050 sfruttau";ento 1 ma nes, cialiste italiane: illustrò brevemente il pro- suno ba pensato finora a metters-i alla testa ~rallima di lavoro che si sono impo.:ste. au- di un mm-imento che sarebbe la loro reden- guran<lo il trionfo della clas,-;e laYoratriee zione. contro il capitali1:,mo. Inneg-giò al ~uffragio Compagne delFLnione Socialista, ecco,-i f':.-,;tesoalle donne la,oratrici. ricordò _1.n additato un nuoYo dovere'. 1a Kulisr•ioff, la promotrice della Unione Ecco gli ordini del giorno Yotati al Con- Socialista Femminile e fondatrice della gresso e che interessano direttamente le , Dife--a "· Jiandò un saluto alle umili la- donne lavoratrici. \"'Oratrici assenti. non per colpa loro, mo per le tristi cond.zini economiche <' rnornli in ,-u· si tro,ano. E~, pur la,orando e soffrendo c·ome i compagn:. vittime c·ome loro delln 1 wghe– sia capitali-;ta e cli una malintesa religione che offu...;cn il loro cervello e ingombra il loro t-pir;to <li vani terrori e cli sup,~na igno ranza, non 1>00c;ono prendere parte allr riu– nioni in t::oi si discutono i loro inter~-,i e dailP 11ual: , errebbe Toro l'incoraggia1m•nto ,: la forza w·r r•ombatt<-rr le belle battaµ-111;1 pel trionfo dPi loro di1;tti. Le parole clella. no-.tra C'Ompaf!u,,. t·bhe-ro un'N·<J tiincera e sentita nc>l r11ore clc·i laYo ratoTi prF--.Pnti ~ i-iperiamCJ cli,,, tornati H(~i loro pat!Si, po.;-;:mo inten~· ficare I 'opera di propaganda per r·onquititare 1P donnC' alla huona <·nu•m, ,. pt>r c]ifr-rukrJ,. dallr• in'--i,li<• ,l"i loro nnnir1. fl Cou~n !-.<, r-i vol.;,c,:mimato f'd orclin,1 11) ,-riq,1<• .. Tra i t,~ml tr;,ttaii, 11c,h•n,li CJllPl lo sul ff Sali:ito ing-'.c•~e )J int,,.r,•~.r•anù· -.pe– ,-ia]mPnt~ 1-- ,fonna lavoJ'atri<·e <· N')~t<•trnto ,-on m:rahil,· C"hiar,,zza ,. r:.on 1-,in<·<•rità pro fon<la ,lnl NJJCp:.l)'.!1tO EHriro Ofoni 'fra 1P refazioni fi!-"Hr:n-·rno qu1•lle sulla ('· n ,li ,ratr-rnifa. ~ 1,11J1a ri,111z:r111e rl,·l b\"(}r<, rl<'l· IP ,lnnne A dei fanr;ulli. ;\ 111 d·~,--usi..:onf' ulla in't.c•rre rrnt..P r,·la– iion,, 111oral,~,. finanziu ;,:1 fotl:t <la <·OJ11 pa~11 o ,.\.lMSrindro Ga1li, un op<•n1io di Co mo il Rutti - P'-pr<--,..,: r il dbi<l◄>rio '"1.10 la nr,i:itra fhf Pw Yf-f1jta rorr1•d1da da un fo– J:!lio iB<·riHo ,-011 la rna ... ,ima '-"mplic-itit, .<,;11] ti– po ,l,·l s~mP }>f"f(•11f' po--.o,a .-·\~-..Sr(• J,,tt.o p c·a- 1,ito dal],~ np<•r:J :e nntPr.t=..... )1P. 1 <·ni fH lc•:;i nata l'i.str1JzioIJP r1)t,ì dPHn. obhlip-atoria, o ,.1,,,. più delle altre, hanno bisogno di propa– flanrla r·iv:l,· P""l' dar prova. <lPila ON;.(>'-Sa· ria !11·,1.n :Pth. La t'HllJH1~n.a )falnati promii--H di pori.are "l.11a ,edazione questo dP'-iderato, da lei con d1l"16<1, ed incitò l(' LeghP a prC'nnh1J'fJipc-r aYf>r,~un c<:>:rto numPr'J di s:,:uri ahhonati, 1x-i,-hè, nell'ora pre-<-nte and1<• le idealità J>el « Sah,1to inglese >1. 1( ll Y Congrc:;so della Federazione Italiana Operai Tesi,ili, considerando che la diminuzione dell'orario del lavot"o nel pomeriggio del sabato risponde a necessità d'ordine morale, intellettuale o fisiologico; che soltanto qurn;ta. nuova conquista della clas!'".eoperaia renderà Yeramente cfficaco la legge pel ri9.oso festi\'o, che attualmente è in gran parto 1llusoria · eh~ _l'f1,ttu3:zio_ned~l ,fWato inglese darà la poss1l?1ht~ d1 estendere il riposo festi\"O a ca– tegorie d1 lavoratori che ora sono esclusi da1Ia legge; fa \'Oli che le rappresentanze delle organiz– zazioni te.':;sil_isi adoperino ad allargare la p~opagand~ m favore del riposo nel pomerig– gio del sabato; ~d in,ita il Comitat-o Centralo a. far sì che nei nuovi contratti di la.varo sia riconosciu– to - nei li1niti del possibile - questo postu– lato; tenendo presento che i salari in cot"so non d(>vr,no mai subire diminuzioni pel Catt.o ~:l~~lr>Zione del riposo nel pomeriggio del Il Congresso inoltro fa Yoti affi i nche le al– tre: cl~,:;si l~vor:itr~ci comprendano fra. le pro– prie r1nnd1caz1oni qu<'lla. del aalJfllO inglese 11 • Prr- la ca _-,a d" maternità: I. 1l (.;c,ngrc-sso: rit4"•nuto che l'assicurazione di un sussidio alle pu<·rpne deve essere considerata oltre quale complr•mento di h·ggi d'int-er<'sse socia.– I<·, non di cla&:-.e,quale la lqrge sull'istruzione obbligatoria e quel1a sul lavoro drllc• donne ,. dei fan<'iulli t:ome un primo inizio rii ,·ast~ a.t:,Sicu~azi(Jni comprendenti tutta la cln!!.M'la voratric,,, i;enza distinzione di sc·ssi o di ca– t,'.gr)rir• r,ro[cssionali; rN:lama: I l'(•@tf't1sii:rne <l<'lla. lr·a-~e a tuttfl if' lavora– trici d<~ll'aJ!ricolt11ra. df'!l'indm,tria, df'I com– rner<'io e· alle d,rnno occupat"' nPi lavori a Jo– mi<'ilio P dornei;tic1; 2 int rodu1.ione, rl~ll 'a!ltiicurnzione r,bbligato– ria. in ca!!o di rn~lattia. prr tutti i la'f'oratori ,.. lP laYoratrici, riman,.ndo in e--sa a1;sorbita la ("·1 s:i di matPrnità.; ESTERO IL. DOPPIO Il. Il Congresso, senza entrare nel merito delle critiche che investono le stesse basi tecniche sulle quali poggia la Cassa di Jfatenu.tà, afferma che in ca.so di un deficit deb}ja lo Stato provvedere direttamente alla deficenza; E in caso di una enntuale re,·isionc della legge afferma: 1. che lo Stato debba aumentare a L. 15 almeno il proprio contributo, che attualmen– te è inferiore a quello pagato dagli operai e dagli industriali; 2. che nessuna limitazione o modificazione debba an·enire nel diritto di sussidio in caso d_i ~arto o di abort-0, conservando le disposi· z1oni tutte della. legge attuale. 3. che non debba estendersi l'obbligo della contribuzione alla Cassa a tutti gli operai maschi e a tutti gli industriali; 4. Che intenenga un divieto per le Casse private di maternità o simili istituite negli !ltabihmenti, cui le operaie abbiano l'obbligo o semplicemente facoltà di contribuire. Il!. II Congresso: consiàerando che l'esercizio della Cassa di ..llaternità procedo ora regolarmente dopo i -primi gr.avi inconvenienti dell'esordio; in– com·e~ienti che una maggior oculatezza.. avreb– be evitati, risparmiando alla Cassa critiche e attacchi inutili ed antipatie eccessive; ritenuto che per la nor.male e migliore am– ministrazione della Cassa di Maternità si de– ,·ono adottare criteri di praticità, di spedi– tezza ed economia - primi fra tutti il decen– tramento e la semplificazione del metodo di iscrizione, di percezione, di denuncia, di con– trollo, di pa.gamento dei sussidi, ecc.; Constatando che la Cassa di maternità, per un ispiegabile ·oblìo, non fu dalla legge e dal regolamento pron·ista degli organi indispen– sabili al suo rego1are funzionamento; .Co~s~atato che molte lavoratrici, per incu– na, ignoranza. o gretta. parF-imonia. dl i.ndu– tiali '"'i..t.1èoscienti,sl'uggono .all'iscrizione nel– la Cassa, e Sono private dei conseguenti be– nefici; reclama: l. l'istituzione di Consorzi provinciali e re– gionali1 diretti e amministrati da un Consi– glip misto di operai e di industriali, a parità di numero, con presidente elettivo, con fun– zionari retribuiti, scelti fra una terna pre– sentata dall'organizzazione professionale; 2. la nomina di uno o più ispettori retri– buiti, scelti fra una terna presentata. al Con– siglio ci"amministrazione della Cassa :llater– nità dalla Federazione tessile o dalla Confe– deràzione del lavoro. . 3. l'esclusione di ogni ingerenza delle Casse hbere di maternità, demandando ai Consorzi le funzioni di assistenza e di controllo pre– ' iste dall'articolo 8 del regolamento. E. GlANI. lVJ.ondine, non emigrate! (Dalla "Giustizia II di Reggio E.) Pochi giorni ancora e poi il laYoro di monda del riso verrà. iniziato. Che cosa aYYerrà? Ecco Pincognita che ci tiene in apprensione e che ci costrinO"e a. ripetere ancora una volta alle nootre o;e– raie: ,Yon emigrate! E' facile che questo nostro appello Yenga accolto, dopo l'annata brulla, !alla <lolle nostre lavoratrici, le quali per la. crisi ciel truciolo, e<lin causa <lollabella stag;one nei lavori agricoli, non hanno guadagnato il hocco di un quattrino? Xo; nou lo t-lappiarno o lo sappiamo trop– po! Comunque, di fronte alla prepotenza padronale, la quale non ba voluto -acrorda– re aumenti alla lllnno <l'opera organizzata, ed ha pe~giorato i patti cli contratto, il do– vere d,,Zl'organizzazione è quc-llo di essere nel senso cli persuadei-e le no:-.tre laYoratrici a non voler emigrare nelle zone risicole del VRrcellese, .llortarese, Novare.~e. l,' Agraria di quelle locali(à intende di calpe--,tare la leg9e, servini ancora dei e~ 710rali, ed imporre palli contrattuali rea– zionari. Leggano atientnmente lP ri~aiolC' la se– guente circolare della :Federazione Naziona– le e poi rifiutino di am.i(Jra1'e ron gli 1_"ncet– tatori, e con un ronlratto rn,:::iowirio ! Xon c.;j conqu;:-;tano aumenti di salario, nè migliori patti di lavoro e.e non t--i è disposti a rom!)iPrt- cl Pi :;acrifiri.

RkJQdWJsaXNoZXIy