La Difesa delle Lavoratrici - anno II - n. 10 - 1 giugno 191

PROPAGANDA Abigaille Zanetta la sera del 17 maggio par– lò a. Rosate in un affollatissimo comizio di contadini e di donne mondariso. Scopo d<'l comizio era di agita.re la questione del patto colonico nell'interesse dei contadini e quella del salario, del contratto scritto e delle otto ore di lavoro per le mondino. L'entusiasmo dimostrato da quelle lavoratrici a cui più specialmonte si rivolse la Zanetta speriamo si traduca in un compatto movimento di resi– stenza per ottenere completo esaudimento dei loro giusti desiderati, approfittando della impressione che i pochi comizi tenuti ha1mo già fatto sulla resistenza dei padroni che in– cominciano a oederc a!le press1oni della mas- sa organizzar.a. Avanti ad un pubbiico imponente, tra cui molte donne, l'altra sera al ,- Collegio (terz..> riparlo) l'annunciata conferenza su Le grandi finalità cit·ili del soc-ud,smo. L'orairice disse diffusamente clcll'obbietti\'o del partito socia.li.sta; - quello di instaura.re un regime più logico e più equo dì giustizia. distributi\'a.; di emancipare dalla schiavitù del salariato la classe la,rnra.tricc, che è poi la grande maggioranza umana e si intrat– tenne a. dimostrare come la donna la,·oratricc debba attt"n<lersi dal socialismo quella ideale emancipazione e quel perfetto sollie,·o alle sue sofferenze che Ìll\-ano si attese fin quì dalle ciYiltà del priYilegio di classe. In fine della conferenza alcune la,·oratrici si inserissero al partito socialista. IIl\·itata d8.l circolo socialista oel tramite deffCnione clelle donne socialiste, -A-- Zanetta fu domenica 25 maggio a Jlasio ed a Uastel– la;;o Bormida (Alessandria). _-\.lfasio parlò ad un"immensa folla di con– tadini e contadine su! « ocialismo. il pro– letario, e la donna la'f"oratrice H, tra dimo– strazioni del piu YÌ'=.O entusiasmo. Oltrechè al Comizio in cui disse pure bre,-i parole il com– pagno De1fino di Castellazzo, la Zanetb .. fece molta propaganaa spicciob. tra quelle lavo– ratrici che accorrono a udire le parole della speranza proletaria come delle assetate di giu– stizia. e di ele,amento. A Ca.stellazzo, una folla indicibile, 11 La Zanetta sYolse lo stesso rema con argomenta– :zioni adatte alle condizioni di,·erse della mas– ~a locale composta di .piccoli proprieta~i di terre, muratori, filandiere._ contadme. V1 era pure una. rappresentanza di D?-3:estre. La. Difesa de 1 le La,oratrict ,, fu accolta. col rirn, simpatia e certamente trol'erà ora lettrici assidue e ferYenti colà. La nostra. compagna ebbe dimostrazioni C',rnmç,nmti fino alla sua partenza. Alla. Camera del La,oro di :llilano si ,;ono costituite due nuove sezioni fem_mi!li_li_:qu~ll,1. delle bustaie e quella deTTe cuc1tnc1 rn ~1an– cheria. Parlarono ad esse le compagne Linda 1Ialnati e Argia Bianchi. Le nostre compagne socialiste conti':"lu':1-n<? l"opera loro di propaganda. che dà buo01sS1m1 frutti. A.ngelica Balabanoff fu due ,·olte a Brescia. Argia Bianchi prestò !'~p~r~ su_a in pr:o de! la.Yoratori e delle }a,\'oratnc1 di Zmasco, 11cui sciopero fu vittorioso. Giselda Brebb1a, parlo a ~agenta, poi an· eh e-ssa al V colleg10, III r1part-0. Argentina Altobelli tenne un fort-e, caloro– so, loa-ico discorso agli scioperanti di hlassa- fi.scagha. * * * A Pometo di Ruino (Pavia) la maestra Lui– gia Gola parlò applaudita in quel conve– gno collegiale socialista. A lìapoll3., (Baslicata) sì è costituito un nu– meroso circolo Socialista femminile, coll'in– tervento della compagna Materassi. N. d. R. - Prendtamo 11ota, con viacere e orgoglio, della fonda::.ione di questo 1movo nu– cleo di vensiero e di az1."onesocialista femmi• mle. Le mondari,;;o di Abbiat<'gra,~'"> e d:ut.,rni sono in fermento: esse combattono per la. con– quista delle otto ore. A Ho~atc· sono in iscio– pcro dal giorno 26 e anche quelle di Abbiate– gras.-:;o hanno seguito il loro esempio. Alle forti lavoratrici che sono in lotta per la, conquista d'uno dei pilt lta.~ittimi diritti va il saluto della ({Difesa n e l'augui·io di cornr p!eta ,·ittoria. A Suzzara sono state condannate dalla pre– tura di Gonzaga tre giovani donDe, arrestate lo scorso inverno per aver protestato contro le compagne di lavoro che, non organizzate. servivano l'Agraria. Le pene furono miti e col beneficio del perdono. ma il fatto della co11- daru1a inumana esiste e di quosto si vantano i proprietari. i veri colpevoli perchl- vinci– tori di laumire. ).f1.. coc..ì ,·a il mondo bor– ghe')e '... Corrispo11d.e:a::1ze Da orino. Domenica. S giugno aYrà luogo a Settimo Torinese una gita cli propaganda femminile, [:d:tflis~~~~ >~ezioa°i~efi:mà1~ilPi~.z: ~1.yf; f~1~f~ Emanuele, \'icino al Caffè :Emilia alle ore 19. llice,,imento a Settimo Torinese alle ore 15: alle 15.30 corteo colla musica, e i vessilli, indi Comizio pubblico. in cui parle1~anno i seguenti oompagm e compagne: Pavesio Pietro, .Frosio Dante. Paolina Perono. SYolgeranno il tema: Diritti e dove1"'1· della dt:n111a. Si pregano i compagni d'inte1Tenire con \'essillo facendo partecioare numerose donne alla manife~tazione di u·rgentc e schietta pro– paganda socialista. Da Modena. J[an.ifatture tabacchi. Chiunque da anni lavori in uno di questi ambienti, non può che essere scoraggiato 06- s.en· ando con quanta indifferenza le operaie sfrutta-te ascoltino i consigli di chi ha in ani– mo di additaro loro la ,·ia dell'emancipazione. Da una parte Yediamo !"ingordo stato ca– capitalistic.J preoccupato solo di aumentare i milioni che ogni anno l'industria. del tabacco gli fa, guadagnare, mercè lo sfruttamento di inu– meri cittadini. Dall'altra.i una falange di ope– rai e operaie, cLlciotto nd!ct circa, la maggior parte inconsape,ole dei propri diritti, rasse– gna.Li alla loro sorte di sfruttati c di reclusi. E la grande maggioranza sono donne. En– trano in questi sr.abilimenti nella loro prima gio,·inezza. con un concetto molto limitato della vita reale, ancora figlie di famiglia, i– gnare delle conseguenze del loro triste mestie– re, non sapendo che una volta entrate negli an-elenati laboratori, non se ne esce che per andare al cimitero. o in una casa d"invaJidi. Chi di voi lettrici ha Yisitato una m'.lnifat– tura1 Visitatela. e Yi persuaderete della ve– rità di quanto io scri,·c. A centinaia le operaie s'addensano nei labo– ratori, la,·orano a cottimo coll'orologio din– nanzi per misurare il tempo e non per· dere un soldo del loro guadagno. Entrano alle otto ed escono alle <licia.sette, tutto l'anno; tornate a casa debbono rimboc– care ancora le maniche per preparare la mo– desta cena e rigovernare la casa dopo av~r mesw in letto i bimbi. La madre andrà ID letto quando avrà ultimato le sue faccende,_ e spesse Yolte mezz8:notte, suona che è ~nc?ra m piedi. e al mattmo almeno alle sei bisogna essere alzati per ricominciare! .... D.1. oltre un decennio si parla nelle mani– fatture di organizzazione, della neces.sità _di un organi~mo che tuteli i diritti delle oper_a1e 1 che sono state chiamate da qualcuno l aristo– crazia delle operaie. ma una grande inc'?scien– za regna. in queste masse, troppo presto 1solate dal moJldo operaio. . E mi sono <;pes,~ \' ,lte domandata. come s1 potrebbe fare per scuotero l'apatia, la rasse– gnazione di queste don·ne che tanto lavorano, e nulla comorendono di quanto vive intorno a loro. - L'organizzazione, comprendo, sarebbe l'unico mezzo per l'iuscire nell'intento; ma non l'or– ganizz.azione di nome, ma, di fatto, forle e duratura che mettesse anche queste lavoratrici nl livello di tutte le altre categorie organiz– zate seriamente. e federato nazionalmente. Proprio ora è finito il congresso dei lavoratori LÌello shi.to , e ben triste figura hanno fatto le operaie delle manifatture, di fronte agli ope– rai delle altre categorie! Scuotetevi, o eolllpagne e interessatevi un po' di pili. di quanto succede intorno a voi: se non lo fate per ~·oi s~esse. _a,·ete_il do,·ere' di farlo pei vostri figli, altrimenti non avrete neppure il diritto di p1·ocrearli ! l"t,'a dr.Ile taut Rjrutlrtfc. Dal Reggiano. Organizzato dalla Camera del La,·oro di Reggio Emilia la Yalorosa compagna Maria Goia ha fatto un giro di propaganda nella nostra _µlaga. Essa ha già parlato in tre di,·erse località solleva°:do fra le compagne la,·orati-ici e i la– vor~ton onda_te meravigliose di quel sano e s<?hietto entusiasmo che non pochi socialisti ntenevano un ricordo dei tempi passati. Fu a Campegine, Bagnolo, Veuano. Mas– senzatico e Po'f"iglio. dappertutto tèsteggiatissima. Fra qualche mese la nostra compagna ci ha promesso che tornerà per un altro giro di pro– paganda. co~ì la Camera del Lavoro avrà la soddisfazio:1e di accontentare qualcuna delle numerose richieste di conferenze. _ Intanto da queste colonne im·iamo alla 1\Ia– r]a Goia il_nostro sa!ut-0 grato, per l'efficaeis– s1mo contributo datoci pel ris,·cglio delle no– slre donne. La sua propagan1ia fu di eccezionale efficacia. ila Napoli. _Alcun~ ~~m1pagne del nostro gl'uppo femmi– nile ~ociausta, _con altre aggregate, si riuni– ro~o 11 18 m~gg10 _alla Borsa del Lavoro. Dopo am1mata d1scu$1one approvarono l'ordine del giorno che qui riportiamo, colla premessa di \'ari considerando diretti a tenere le donne socialiste !onta.ne dalle secessioni per ten– denze politiche, o a preoccuparsi soltanto del– la. loro elevazione morale ed economica. Ecco l'ordine del giorno: Lo ~on!1e socialiste di Kapoli, inten·enute alla numone alla Borsa del La\"oro dichia· rano che la sezione femrndnile soci;lìsta di ~apoli non debba fermarsi alle diverse que– stioni per le ,·arie tendenze· Di ~e~tersi in regola colle n'orme dell"U. S. .Pem.m1mle facendo parte dell'Unione sociali– sta di K apoli ed usufruendo del suo locale e del _giornale socia_lista u la Propaganda 1,; D1 lavorare senamente presso le organizza- zioni f.emminili già costituite alla Borsa del la.varo e di lavorare anco1 a !)Cl' la formazio– i!e di altre: Di non riconoscere, nè ,·olerne sapere delle diverse lotte sorte nella sezione socialista di N'apoli, ma la,·orare ,veramente e seriamente per la donna. non solo per ottenere i diritti economici, ma ancora quelli politici, e sopra– tutto lavorare per formare delle vere coscien– ze femminili libero da. qualsiasi dogma, pre· giudizio o com·inzioni sociali borghesi, aspi– ranti solamenfe invece ad un avvenire cli ri– scatto del lavoro dal capitale, in cui il lavo• ro andrà a Yantaggio di chi lavora o la donna cessando di essere la sfruttata. e qualche vol~ ta la crumira dell'uomo nel vasto campo dì sfruttamento, venga ad essero invece la com– pagna di lavoro dell'uomo, &e non la madre, rispettatn e tutelata materialmente e mora}. mente, di nuo,·e generazioni libere e forti. N. d. n. - Ricltinmiamo l'attenzione delle rompar;ne socialiste di 1Yapoli anclie sulla Di• fesa delle Lavoratrici, giorwr.le di propagan• da. socialistct femminile, molto diffuso e avi~la17lente letto dr,i compagni e compagne ù1· scrHlt al vart1to. l!Ja Bar;. Sf·iopf'ro di sigaraie. Il Direttore della Manifaltura tabacchi li– cenziò. senza giustificato motivo. uno dei sor– vcglianti-~apo, tale Perr011e Raffaele, il qua– le, accasciato dnl dolore, tcnlò di suicidarsi, gettandosi dal balcone. Una commissione di operaie chiese di esse– re ri.ce, ·uta dal Diretlorp per conoscere i mo· tivi del licenziamento inflitto al povero sor– "egliante: respinta sulle prime, fu ammessa poi ne.Ilo studio del Direttore, il quale, a. conclustone del colloquio. di&e: e, Cadrà la mia testa, ma non recedo dal mio proponi– mento >1. R_ife:it~ la cosa alle sigaraie, si misero tut– t-c rn isc1opero. La manifattura è chiu,;a, ma le operaie re– stano ferme nei loro propositi. Della. questio– ne si è interessato anche il Comune e si at– tende l'intervento dei denutati socialisti. Forse ne.s(.:un'altrri agita'zione di quante ne ha. fatte il prolets.ri1.to barese fin oggi, e così si•m.patica, così bem·isa dalla cittadinanza. e sopratutto così compatta come 0uesta che fan· no 1~ sigaraie. La cama la si deve trovare in un s€'ntimcnto di pietà che l'anima collettiv:i operaia sente per tutti i perseguitati, in una domanda di giustizia che fii richiede con un modo impulsivo, ~e vogliamo, ma che è sem– pre richiest.a di giustizia. Si gridò un tempo in pa1·lam<'nto che il mezzogiorno ha sete di acqua f' di giustizia. Se !"acqua ,·enà. col tempo. che almeno a que– ste mas_se di la,·oratori si dia giustizia, allor– chè la in,·ocano. Le sigaraie di Bari in un impeto subfime di pietà Yerso un povero giovane, inviso a! Di– rettore della manifattura, fanno un'agitazio– ne. che re~terà. memoranda nella storia degli scioperi. perchè la causa che l'ha determinata è l'espression~ più sincera e pili nobile di questo popolo meridionale, sempre pronto a far esplodere, in ogni modo, l'innato senti– mento della pietà. Le povere ragazze - che poi sono le più sfruttat-c di tutte le sigaraie delle manifattu– re d'Italia - hanno fa.tta propria la causa di un giovane loro ca.po, che si è sempre man• tenuto con le dipendenti operaie mite e buo– no, senza però mancar mai ai sentimenti del proprio do\'ere. !la Prato. Il Congresso di Prato Toscana comincia a dare i suoi buoni frutti. Le operaie di Yari stabilirr.ienti, non ancora organizza.te , hanno saputo i-esistere alle insidie di un capo-sala che predica loro il finimondo se si organizza– no. lralgrado questo però le bra,·e te itrici si sono inscritte in lega e... lo scagnozzo si am– malerà di bile. -vocI DALLE OFFICINE E DAI CAMPI , Jl ,J c.:,·nconendo così ,· 1.li, ,a;11entc ., perpetuare il frutto del loro lavorn, clie saranno vissuti :iiel• f_,ara _JJ~uda,. . . Cara. aor.~' . . r . l'egno dello sfruttamento, della propotenza e la miseria, nella m,tserla mo1·ti e i di cui figli _Yai madn '1 arine&i abbw.m? bi~oou~ d! un m1..scust se r~u.perrne.fto dt scnv~ile. ) on so- dc~ 5<?pruso. La c_ombat.to~10,sopratutto, per~ trascine1·anno certo stentatam~11te l'et!iste11:a. ,-rm~iglio, ed io qui, e,,qponoo t pen1ier1..di va- 110 una ,·?cial1..s_ta, 1n_ahggo la D1~esa_ c:~e ar: ~hc_s1 è allea~a ai potenti, ne ha consolidato Che mi consigli tu? lo t•orrei bene essere in pa- iar:h·e mamme. . _ r _ rlVa a m~a fiolia_ e stcco:,,t. vedo che le1..nspon il 1egno, lo_d1fe~d~, e lo vor~·ebl~ perpetuare. ce colla mto coscienza. S,;,11 ,arel.,1.J~,ieceUf.!r~ 1.-:t_1..twrc 11, Tonno de _a_tutti, v_or_rei ~7tespte{Jlld8~anche a 'me, ver. Può darsi ze01ss1mo, eg_reg1a signora che si u.1, la'.Jor,,torio jfmminile dw_rno, oi-e le rll:- eia:. 1, 1octalisl1, od~a110tardo t pret1, e e.e _lhan• possa _non odi_are e D2-agan anche, amare dio e Jfia cara, an:P 11 ~[1~ i·at:,rnze l?ote11ero 1mp1Jrrire fl cuci~ no !'i_nto colla chie_1a.l!i ~erfe co1,ea dtrle la 1 santi e sentwe_ vieta per _gli ope:ai, ma è a.p- _ il tuo caso di C•-scienza è interessante, or i- re. rit:rirrinre, f11r d, m..aglta e non ~~·-,Freco t•crita seuto. che i ~'!cialt~ll_ l 1J111110 rr 1 r1 1 one, punto quest3: piel~ e:he gh operai non devono grnale e anche, cowmoYente. Così tutti i figli >ct'i-ettedi ir:egliere fra l,a strrvla e J,iljora- ma 11vn capisco percli~ non_ st_po~m volere b~- ,·olcre e che 1I socialismo, per csPi, rifiuta. di r'icchi scnTisc-..eroe volessero! tori d,'!fle mr,,iir.1.r:!tel!e quqli, o_ltr~ rh,. i/rut• 1,e ag_li operili e_sentire 7neta per le loro _d~- I 1aYoralor~, debbono ,·olcre, t, un giorno, Tu non puoi certo, gìacchè le ricchezze sono tarle. le fan 11,;, pregnre t}ltto il_g1orno .. 111r~e· ~ora::.ie_ e m~oan anche aiutarli_ senza_oduue_ vorran110 ~cl imporranno giustizia. Essi non ancora di tuo pu<.lro restituire ai figli degli tù,trido ri po,:a a poco i d"l:Jol1rn1:rllif 80- /Jto e i sa11h e tutto quello _che i. noslr't vea_lu dc;bb!?nn p1u_ chiedere, al buon cuore, dei pa operai derubati il frutto del lavoro dei loro rebl:J, utile ,uue unri tn11-9nr.11de rii,, /01u. drl- /wuna &empre rupettflto, e ci han_no scm7>re tt}; drom_ la ~antà, ma reclamare i propri diritti padri. E non lo potresti nemmeno se le rie- le idu nQ~frP, e far,e-·u, d,, 1110e1tr,ie da mrim ur;_rwl,; 1 <!- rt,.piil_tare. T uol~ _ 1p1eoarmelo leb ed e::ilg:erh. chezze fossero tue. ma a que.,te Janc,ulle. .li 1_afi-qlta, a_ rltrle ~a ver~ta, non hrt ~aputo ~ esigere ancora che ciascun compia il pro- J.la puoi bene compiere. per tuo conto, ope- . 1,uoru·melo. Perdr_.,nt lri l1bcrta r!te ml sono pr!o d~\"e1~e,pagancl9 - col la.,·oro _ il pro- ra di riparazione nrso il proletariato tutto. Cara compagna,. , r,,re a e nit creda dt Lei dc1;oltsst1nn pr10 tnbu:o aUa società. Non certo, rinunciando agli agi della casa A.ltroche se approv~amo_ la tua proposta'. E e; na ~\ladre. Perchè anche_ noi al,biamo, egregia signora, di tuo padro per andartone a h: e ia maestra ottima n?n S'Jlu, I?a. corns.p_onde a?che ad_ un la nos~r~ reltg 1 onc, una grnndo santa, subii- in qualche posto e Yivore del frutto <lel tuo lJisogno 1mpellent1Sc1mo. L'rndust!ia trascii:ia J:,,'r,reoiae cara signora, me religione che tutti eguaglia e tutti redime· lavoro. negli stabilimenti inn~meri ma.dr1 proltla.!l~, k rispondo subito col nrns: imo ri_acert_·. . . la religione del Lavoro. · Risch_ieresti, così, cli andnre a. prendero il e quelle. alr.oeoo. !ra_ d1 lor?, c:he non c:o~dtvi· Lc:C<J anzitutto non e vero che 1 S<JciahsLI Ed ancho noi abbiamo il nostro dogma fon- posto di una. autentica proletaria che deve, clon_ole 1de4:cler1cah e ."":ogl1?no_OOuc,3:rc 1 loro r-d,·a,,r.' Dio r. i santi e tutto ouello che i 1, .o.st -ri damentalc, _d'aeco_rdo_,r>er ciò perfettamente, per forza, vivere colla sua prnfcssione e rinun· figli alla vita e non g!a a_l1?,rrnunzta.. e ~ll_a iv_rcr:ltt e-i h;;,mCJ inseonato a'.l. ri.;pt,,llar_ e. I _so· con un_o dei santi p1u a.utorcvoli della chiesa ccresti ai tanti benefici che l'indipoadenza eco- rubet:,rnazi,Jne, hanno 11 d1r1tto ad una _u1ti- ;., . t f' prcc1sall?ente San Paolo: 01 11 11011 lrtvorct nomica arreca e che tu potresti utilizzare per t.izione in cui vengano rispettate le loro idee. c:ialiati non credono semrh~men~ nei 8 él: 11 1 e no_11mfJn[I,, perchè non ne ha il diirtto. ' la causa proletaria. !J · t't · · cara corr r:agna pù~ran i(I tante coSl·, nelle _quali 1 ~ 0st n. vecchi or<:- Il di itt li · · · · · lnY('Ce di alartene in ozio, studia la causa LOa ;;~=~~~ 1 :0louz:e 0 r~ JrJ sior~r; ten~ d~ll~ d~vano é ch 11 la CO!-,ClCnza (; l cs:pcnenza lia di. ~rchi•_ 1 ~e r \,~:~i'_ci~esi~,~~ ~~1~t\ 10 ~~;1~li.t 1 fl~~~i proletaria,, la\"Or~ per essa a seconda delle tue t,te,ssa cla~,e lavoratrice; De~·e ,:;~re una. _df!Jl~ mt.1&trate- ,-s1:1ero menzognere. fratell_1, (_come ~1oc anche la stossa rrligione) forze e del tuo lemperamento e statti in paoo diramazioni ddl'organ1zzaz1on~ prolçtar1a, .e Non crcdrmv, ma rispet«Jao coloro rlrn ere- n_on d1 p1e~à,. bisogna parlare, ma di. giu,;ti- colla tua <'◊scienza anzi una. di quelle alle quali le proletarie d<-1noeinceraa.ente ptrchè ogm frdt, qual un• zta, non d1 arnto, ma di umana solirlctrietà. Sei mae~tra. 1 Dedicati a.cl istruire gli operai de""·ono dedicare le lorv cure piu ?elosc. quo · sa !!ia, è sempre degua. <la riSI>~~ll~. Di quella umana solirlarittrl che la chiesa. non e lo ~pera10 dl'I tuo pa~, fatti pr?pagatrice, Le idee e le idealità n05tre son,J il nr~tro ùhi: 6è qualcunr-1 eh~ i.:, ù ahti(·no 81 ÙlO(: so- ha mai bandit-0, cl1e il socialismo farà trion fra cli esse delle noslrc idee ed o.vra1 pagato il patrimonio più caro e le m~ri devono fare cialista. agisce altrimenti, f_a m~ll'? rualo e re• In:re ~ .che, sola, ridonerà o.gli uomini la loro debito tuo e ti 5arai guadagnalo - anche tu del tutto nercb~ i loro eredi p~sawJ g,><.lne ca t<>rto a se st.<:sso e a suoi prrncip1. dz(lmftt, alla. terra la pare. - il pane che mangi in casa di luo padre. di qu,.J pàtrimonio. I figli vanno affidati a La rna.ssima t-ollcrama ed il wa.s~,imr, ri~pct CorcHalmrnte salutaudola Qual miglior cosa. per i figli degli sfrutta- chi merita la nostra c:mnpleta flduc1a t-v pE:r le ùpinioni. a}~rudi 1t' o d<~\'C rm<lprc (:.I,· MAGDA tori, che quella di dedicarsi tutti agli sfrutta.- E più il problema è urgente, piU urge tro- stre:, uno dc.i requ 15 iti e a 00 1 ra . e-e ti e valer:-;i della propria indipendenza econo- vare una ~.oluzione. Ma la soluzione dipende 11 die mm toglie eh'-' e con gh scritt_i, e con ('o,-,-' Jlrtr;drt, mica per la.varare, più liberamente, piì.1 inten- . d · )l 1 discu86ioni e sopratutto col favorire scw- ·· ffi •~ 11' dal grado di coscienza. e di organi:124z1onr· -e, pro 1,iù l'istr~zione e diffondere la scienza non n,·ott un caso di ooscu11w: sono ,,we.1tra so- s~mcnte, pm e 1cacemcn~ a_ avvento del gran proletari di ambo i sessi. Quindi .altro suggo si dd>bano comLaUere qudl<: cre<ln111·eh,:, uCJt no ricca, e sono socinlùia. 7'al1•0/lr, lo sta;·me- gwrno della finale resl!Luz1ono, della ripa.ra - rimf"nto non c'è &e non quello di a~nt_uare crNJiamo ferinamen_k-, uato ncll'1gn?ranza, nr 11ella casa de' miei genitori, r, y1Jdrrmi o- zione totale? la propaganda soc:i_alista e di. or8'~l1lZ7.az10ne, dall'ignoranza {avonta, e Vùlte a ctl•1111zzarla zio~·(, i, Jr_,ttfi tlrllfL 1"!:rrluzzo a,· 111iowulre. m.i coAnlld'eoroe;i~nca.dunque!Con [ede, con ardore, ond~ il d~iderio d1 dare un 111din1.1,ornùder· Il l · · · r t' l l tV urrna rimon,o l mi domando se non 1/.f"Ji•rei nfJ all "educazion~ dei figi~ ,m:ga in ro?lli g~ Quanto a Ì·c iicsa, 1 sod~ 15 1 1 a \(Jff' Ja l mo, a,trh'io Zoi,orrire, cr-rcanrlo,ni 1.111 posto dfL n111e- oitori e da questo desiderio_ a:cat~nsca. 11 perch~ wttl apfa!enza 1 1 vo crr ( ~ (JJ}{ ere,. 81/'fl e vivendo a,ich'io del frutto del mio lavo• f ermo pror>o<:ito di creare una 1stituz1on,· adP- ma.nt~ ·nne 1·a r~lt1_g1olne ne popo .o, i.ae "'1·mp~e ro. JJ,_.,.11; ouesta riccl,ezza •l,·. e' ,1,· ,n;o ,,,.. predic ato umi a, a rassegnaz1~me _ _ a. n~ , , ,, .z , ,. . " guata ai bisogni. . . . uuncia, 5 ,Jffr,c:ando nPl c_uor_e _degh urn.1h ?~m t/re e d11> io r1otlo t 1/ 7>rorl'>ffo su:11ro del su,,'rn·p Allora si troveranno anche 1 m(~~-Jti~~t;_ri &f:ntimenfo <l umana ,hgn1ta e d _R'1ust1z1a, w· centiw.iia e Cl':lltinolfl di operai derubati del RIGAMONTI GIUSEPPE, uerente Tip. della Società Editrice << Avanti/ 11 V~ 80.n Dcnn.'«1110, li

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