Critica Sociale - anno XLII - n. 12 - 16 giugno 1950
162 CRITICA SOCIALE economico liberista a parole, corporativo-fasoi, s.ta di fatto. Che può fare l'Istituto di Emissione di fronte ad industl'iali che imputano l'altezza dei loro cos~i di vroduzione ad un Uvello di sa,lari che - secondo i dati dell'Annuario deJ.la ConfindustFia - si aggira, in media, ,sulle 24 mi.Ja lire al mese? Che si può rispondere a c@loroche vog,liono, contem– pora,neamente, un'espansione creditizia e monetaria e la ridu– zione del carico· fiscale? Ha ragione i 1 l dott .Menichella quando rigetta le respon– sabilità che non competono all'htituto di Emissione, ma al governo ·che ha le mani in pasta nella politica degl.i inve– stiimenti pubblici. Checchè ne dicano i critioi di destra del dott. Me:Jich;lla, oggi soltanto gli investimenti pubblici pos~ sono rianimare un'econorrùa neJ:la quale gli impieghi IJ}ri:vati - giusta le sta_!Ji:stich-e d lla Banca d'ltialia - sono, propor– ziona,lmente, assai più larghi che negli altri Paesi e - ci permettiamo di aggiungere - se non dànno risultati sod– disfacenti, gli è che sono mal diretti e mal dist>ribuiti. D'al– tm 'parte, checchè ,ne dicano i dirigenti della C.G.I.L., non . ha torto il governatore della Banca d'Italia quando osserva che, per l'auspicato incr:mento degli investimenti ]>Ubblici, 'i mez;i:i, oggi come oggi, noo possono essere richiesti aUe ban– che ,'(possono darli soltanto -l'E.R.P., . i,J debito pubblico a medàa' scadenza, il fisco e •l'aumento del rendirnente del la– voro), e che, comunque, sarebbero sprecati se servissero aJ ~l,imentare altri F.I.M. Noi non chiederemo al dott. Menichella di spendere anzi tempo le riserve in oro e in dollari faticosamente accurnu- ll rapporto, del-l' O. N. U. II. 4.. Quali i consigli degli e·sp.erti che hanno reda,tt0 il Rapporto?. E,ssi hanno distinto i provvedimenti di· carat– tere interno da quelli di caratt~re int,ernazionale, che presuppongono una fattiva ·coo,perazione eco- nomica internazionale. , I primi,' in sintesi, sono i seguenti: a•) in. primo luogo, la fissazioJi].e da parte di cia– scun governo, di un « segnale d'alfarme » del- . là. disoccupazione. Più preoisamen.te, c.iascun governo dovrebbe dire: io .ritengo che - te– nuto conto della dis0:ccupa;done fripionale, e .delle altre circostal)(ze economico-sociali del paese - si abbi_a u_µ regime .di piena occu– pazione quan.do il volu~e della disoccupazio– ne, espresso percen.tualmente, varira in UJl da- . 1 to campo; cioè, ad esempio, esso 0scilla tra iJ 2'% ed il 4%, oppure il 3'% ed il 5%, · della Dorza,di lavoro disponibile (3) : quando -la per– centua,le dei disoccupati è supe-riore, siamo in vista di una depressi@ne; . b) in secondo luogo; ,la predisposizione di un programma generale di pòliUca eco,nomica e finanziaria· rivoHa al conseguimento · ed al mantenimento della p-ie-na.occupazion.e, ada,t– tando e coordin.a:ndo i mezzi e le attivi,tà del ~ governo piuttosto che adottando nuove specie 1 di attività iJih•odotte specificatamente ;Per ta– le scopo. Tale programma ,dovcà naturalp;ien– te essere predisp0st0 tenendo conto delle ca,– ratteristiche ambieniali politiche e sociali nonchè dello stad~o di· sviluppo economico del· paese in quèstfone, e ·pertanto esso varie– rà da paese a paese. Il Ra,pporfo. accenna bre– vemente alle varie specie tli provvedime·nti c.l;ie,in via generale, i governi posso.no studia~ re come parti del programma gernei:ale, prov- (3) Questo per i paesi altamenje industrializzati .. :Pev que!U d)i•ù arretrati, il segnale d'allarme deUa disoccupazione do– vrebbe essere il superamento di uil dato volume di d•isoccu– pazione industriale. Biblioteca Gino Bianco · late. La' costituzione di qudJe_riserve era critioabi:le, in quan– to oi abbia 1>rivato (se è vero quel che si dice) di maggiori aiuti E.R.P., che altrimenti, ci sarebbero venuti. Ma fosse tempestivo o intempestivo accumulare quelle :riserve, spen– derle oggi, finchè dura l'E.R.P., sarebbe fuori luogo, per il fatto stesso che dall 'E.R.IP. possiamo ricevere aiuti ,non in– feriori a quelli che la nostra economia è in grado di assor– bire. Molto probabi-lmente è nel vero il .dott. Menàchella quando ritiene che venrà il momento, ver.io la fine dell'E. R.P., quando deJ.le riserve in dol,lari ci saranno di grande utilità. Questa è una prospettiva realistica. foreale sarebbe 10. polit,j,ca che &i •segue, soltanto se avesse come prospet– tiva il rito,r,no al:la base aurea, se dimenticasse gli insegna– menti che il vecchio Cassell trasse nel r936 dalla crisi fa– tale del tallone oro, rivedendo coraggiosamente le proprie posizioni sostenute durante decenni. · In conclusione, al gove·rnatore dell'Istituto di Emissione chiediamo salo che così come si pFeoccupa in tempo del fu– tur:o della nostra bi.Jainciadei pagamenti; veè!a di preoccu– par.si anehe del futt:1ro de,! nostro sistema finanziario. Sa– rebbe irrespons~bi,J,ità fargli contrane malattie che si ';:ios– s0nò evitare, addossargli· rischi che non gli cempetono. Tut: tavia, se l'economia italiana ha da svàlup.par.si , verso i livelli piiù'alti raggiunti dai Paesi dell'Europa occidentale, il no– stro sistema fina,nzia.rio deve pur c~nsegu.ire, in un modo o nell'altro, I/ampiezza e l'elasticità conseguite altrove. LEO VALIANI sulla ·piena · o·ccupazione vedimenti ehe riguardano la politica fiscale; i mezzi: per stimo}are fo frenare) gli in:~esti– menU ptivaH; fa rprer>ara,ziolilee l'esecuzione di un ·piano di lavori pubbliéi sca,gUonati nel tempo; fo stimolo al consumo; la stabilizza– zione del reddito dei produttori di prodotti agricoli 0 materie i!)r!ime i,ndl!lstriali. Per quanto ,necessariamente succinta, l'an.aJisi del ·ra,I')porto, è quanto mai ,i,n~evessante; e) l'adozione di mi,sure oompensatFici automati– che iN caso di disoccupazione. Il con~etto dei relatori è, in sl!lccimto,' H sèguente. Quand·o la disoccl!l:paz-ione ha supera,to per tre mesi il limHe che il Gov-erno Fitien.e c@rrispondente ad ~na situazione di piena occupazione, d@– vrebbero entrare ai1:1tomaticamente in esecu– ziorne certi provv ~dimen.ti H cui effetto d@t vrebbe' presurnibilrQente essere quello di far aumentare la domanda, effiettiva. ·Queste mi:sure com,pensah;ici .dov11ebbero: 1) entrare in azfone automaticamente al mo– mento di cui; sor>ra, perchè se la data dei. · fa l<:>roentrata in vigore fosse· lasciata al– rarbitrio deH'Amministrazione -Statale, que– sta s.avebbe quasi ·sempre indotta a pro– crastinarla sia per incertezza sia per evi– tare responsabilità. La c<:>noscenza dello automatismo , dei [Prov v-edimen.ti avrebbe, a giudizio dei relatori, tm'importante be– nefica !influenza sta.b:iJi,zzatrice sulla restri- .• f • z1one economica; 2)· avere le seguenti caratteristiche: - essere in grado di aumentare la doman– da effettiva immediatamente e in tut– ta l'economia del paese; esseFe di; natura quantitativa tale da poterne valutar,e il loro effetto con sufficiente approssimazione; essere di ampiezza ta;le da ridurre il volume della disoccupazione, tenendo conto dei loro effetti di11etti e indiretti. Le misure compensatrici autamatiche, o, per
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