Critica Sociale - anno XL - n. 18 - 16 settembre 1948
CRITICA SOCIALE 415 Alla base di questo rinnovamento sindacale deve esservi la libertà, la libertà per tutti, nel reciproco rispetto di tutte le idee reLìgiose, filosofiche e poli· tiche. Come premessa a questo lavoro di rinnova• mento dei Sindacati si deve proporre al Parlamento che alla « Lìbertà dei Sindacati », proclamata dal– l'art. 39, venga sostituita « la libertà nel Sindacato », che è _la sola che, presidiata da un largo spirito di tolleranza, permetterà al Sindacato, spoglio da tutte le miserie, le umiliazio:ni morali. e i con.trasti che oggi lo immobilizzano e lo rendono• infecondo, di farsi promotore di una seria poLìtica ·del lavoro, al di fuori da ogni interferema dei Partiti e del Governo. · · Per rispondere a questa esigenza, la legge sinda– cale, .da elaborarsi prossimamente dal Parlamento, dovrebbe, .in modo chiaro e breve, limitarsi a fissare · gli scopi legalmente perseguibili dai Sindacati, con– --eetto questo già esplicitamente fi,Ccolto dall'art. 39, col riconoscimento giuridìco dei Sindacati stessi. Ciò fatto, la legge dovrebbe ammettere la costitu– zione di, un 'so-lo Sindacato per categoria, senza obbligo di iscri.zione, ma con la facoltà di stipulare . , contratti c0llettivi di lavoro, valevoli aRche per i non iscritU, appartenenti alla stessa categoria. La legge dovrebbe inoltre demandare alle sing·ole cate– gorie il compito di elaborare, nel rispetto della legge, i pro,pri Statuti, per il regolamento della vita inter– na, che dovrà ispirarsi a metodi democratici nei mezzi e -nei fini, prevedendo che le elezioni per le cariche sociali debbono essere fatte a scrutinio se– greto; come pure la deliberazione di uno sciopero. Detti statnti dovrebbero ,poi eSllere depositati :presso apposito ufficio, per il conseguimentò •del riconosci– mento giuridico a wtt:i gli effetti di legge: Lo stato, constatato che lo statutò risponde alle ' norme fissate dalla legge, non avrebbe altro compito da assolvere rispetto ai Sindacati; ,e ciò perchè il controllo dovrebbe essere riservato ed esercitato dai singoli 'soci e dalle minoranze, che provvederebbero, in cas,o di bfaogno, a denunciare alla Magistratura le irregolarità e le violazioni di legge. Tutto ciò comporta che il Sindacato non può legal– mente compiere alcun atto all\nfuori degli scopi per i quali la legge. gli ha concesso il .riconoscim;ento giuridico, anche se, per far. cosa non prevista dalla legge, avesse il consenso di tutti i suoi soci. Poichè ciò impHcherebbe una modifica della legge, modifica che potrebbe ,essere appor.tata solo dal Parlamento, che ·vi può essere indotto anche dall'opinione pub– blica, -se preparata adeguatamente dalla stampa, da riunioni, conferenze, ecc. Questo sistema, garaJiltendo l'•e~istenza e l'indipendenza dei Sindacati, impone automaticamente ai Partiti una revisione della loro vecchia tattica, e compiti completamente nuovi e diversi da quelli assolti in pas sato, Infa tti, per SlSempio, la non obbligatorietà dell 'iscrizio.ne al Sin– dacato deve ugualmente preoccupa re tutti i Partiti ed impegnarli in una opera di ,persuasione sul do– vere dell'i-scrizione ai Sindacati, unico modo: per i singoli, e indirettamente per i Partiti, di partecipare alla loro vita e per influire sulle loro decisioni. In conclusione si tratta di attuare un ordinamento sindacale, che realizzi ,una efficiente unità, in un unico sindacato di categoria, dove sia garantita la dignità e la libertà individuale, e siano rispettate le opinioni di tutti. Questo sistema risponde alle necessità storiche del movimento. o,peraio e della vita di una fervida e attiva democrazia, della quale lo stesso movimènto deve costituire uno dei fattori più efficienti. Dedico queste righe alla memoria di Carlo Ros– selli che, nel 1924, scrisse, in Battaglie Sindacal'i, un importante saggio..,. a sostegno del Sindacato unico, che noi, nelle polemiche del 1943, chiamammo: Sindacato Unico nella Libertà. · E~RICO BASSI iblioteca ·Gr o Bianco La politica di Mosca La notizia della morte di Zdanov ha fondatamente fatto una profonda impressione in tutto il mondo. Egli era uno dei maggiori dirigenti della politica ·sovietica e si presa– giva in lui il probabiie successore di Stalin. Membro del Politbureau, capo del Cominform, èapo della commissione d'armistizio in Finlandia, elevato al grado di generale in capo per la vittoriosa difesa di Leningrado, uomo d'altra parte in grado di dettare la parola d'ordine decisiva nei problemi della cultura e della propaganda: questi rapidi cenni confermano la potente posizione di quest'uomo che, tenuto conto della sua età di soli cinquantasei anni, si è spento inaspettatamente, senza che la sua indefessa attività lasciasse sospettare quell'incrinatura della sua salute, a cui si riferisce il bollettino medico che annuncia la sua morte. E' caratteristico che in tutta una serie di commenti venga prospettata, più o meno velatamente, la <:ongettura che Zdanov non sia morto di morte naturale. Naturalmente è assolutamente impossibile dimostrare questa supposizione; ma è sintomatico, per rilevare il carattere del regime attuale in Russia, che essa abbia potuto così diffusamente germi– nare. Riteniamo completamente superfluo sprecare qualsiasi parola , circa la verosimiglianza di queste voci. · çi sembra invece opportuno a.ccennare alcune considerazioni sulle conseguenze della morte di Zdanov. · Zcl_anov era l'esponente di una politica di estremismo nazionalistico, che aspirava all'assoluto dominio della Grande Russia sopra tutti gli altri popoli. Era lui che propugnava il rifiuto dell'arte e della cultura d-el « putrido Occidente » e che condannava le tendenze modernizzanti nell'arte e nella' letteratura della Russia Sovietica. Così pure era lui che suffragava, in tutte le possibili occasioni, la tesi sistematica <:be tutte le scoperte dei tempi moderni erano state originariamente ritrovate in Russia e che erano poi state carpite dal capitalismo occidentale. Mentre ciò non era che un aspetto interno del regime, la politica russa nel Cominfonn rappresentava il crescente soggioga• mento delle altre nazionalità ~. in pari tempo, la più coerente manovra della dittatura comunista. Zdanov era quindi il più autentico antagonista di Tito e b~n si· può supporre che la notizia della sua morte sia stata accolta con soddisfazione a Belgrado. Pare quasi simbolico che, contemporaneamente con la notizia della morte di Zdanov, ·venisse pubblicata la noti• zia che i quattro governatori militari di Berlino si fos. sero riuniti in consiglio per trattaré il p·roblema monetario e il ristabilimento dei collegamenti di Berlino con l'Occi– dente. Questo risultato, invero alquanto magro, delle trai· tative di Mosca, protrattesi per un intero mese, dimostra chiarame_nte che éntrambe le parti hanno bisogno di lasciar subentrare nella loro lotta almeno un attimo di pausa. Si può ritenere ·che il compromesso elaborato consista press'a poco in questi termini: a Berlino il marco orien• tale, introdotto dai russi, diventa- la monet~ valevole per tutti; pur sottoponendo al c~ntrollo di tutte· e quattro le potenze· la sua emissione .e la sua manovra. Di fronte a ciò i russi si impegnano a por termine all'interruzione delle ferrovie e degli autotrasporti. Tatticamente si può considerare l'evento come una vit• toria dei Russi, giacchè la riforma monetaria da essi pre• disposta diventa impegnativa per tutti. Si deve tuttavia ricordare che gli Alleati sin da principio aspiravano ad un compromesso nel problema monetàrio e che ·il marco occidentale venne introdotto a Berlino solo dopo che i Russi rifiutarono un accordo. Anche durante l'intero pe• riodo del blocco gli Alleati avevano in una c~rta misura accettato i marchi orien~li come mezzo di 'pagamento nei loro settori, dato che Berlino è quasi completamente cir• condata dalla zona russa e non si poteva formare un'isola politico.•i;nonetaria. lnve~e essi hanno completamente fatto accogliere l'altra loro richiesta, che l'eliminazione del blocco dovesse essere il presupposto di .ogni ulteriore rego– lameJ1to ,lei rapporti. Se si vuole apprezzare il reale valore dell'accordo, bisogna ricordare che da parte russa e comu-
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