Critica Sociale - anno XL - n. 2 - 16 gennaio 1948
24 CRITie.A:' SOCJALE una parte si deve tener contq che ormai è superato il punto di vista massimalista per cui il Governo era considerato l'esclusivo « comitato d'affari della bor– ghesia», al quale non si doveva quind_i partecipare in nessun caso; ma dall'altra parte s1 deve anche tener conto che nessuno può ragionevolmente con– siderare come una fortuna a cui non si dovesse ri– nunziare la partecipazione al governo nella difficile situazione di questo momento. Quella par_tecipazio– ne non può essere considerata da tutti se non come una necessità a cui i nostri compagni hanno sentito di non poter sottrarsi, pur valutando tutti i rischi, che essa comporta, di addossare al nostro Partito difficoltà enormi e responsabilità di provve– dimenti che potranno non corrispondere ad aspetta– tive talora legittime, tal'attra irragionevoli e potran– no anche magari ledere interessi particolari e susci– tare reazioni dannose al prestigio dei partiti che so– no al governo. Come dicevamo nello scorso fascicolo, la partecipazione al governo potè essere decisa per– chè essa serviva soprattutto a questi due scopi: pri– mo, a impedire che la prossima campagna eletto– rale fosse preparata e si svolgesse nell'interesse del solo partito che teneva nelle sue mani il governo; secondo, per impedire che questo partito, allo sco– po di. assicurarsi una maggiore stabilità nel gover– no che sin qui le elìa mancata, come attestava l'esi– guità delle maggioranze riportate nelle votazioni. potesse inclinare più decisamente ,,erso destra, con– tribuendo in questo modo a creare una situazione politica che avrebbe acuito l'asprezza .della lotta fra le parti opposte e accres_ciuto il pericolo di far ca-' dere il Paese in una guerra civile, per il disfrenarsi della quale ogni effetto benefico che potesse scatu- •rire dalla azione del nostro Partito e delle forze af-• fini sarebbe d,ivenuto assolutamente impossibile. . La discussione quindi, per quel che riguarda lo nostra partecipazione al potere, dev'esser fatta sì con la dovuta chiarezza, in modo che ne scaturisca una precisa indicazione del comportamento che de– ve tenere in seguito il partito, ma, se non -vuole usci– re da ogni ragionevole valutazione della realtà pre– sente e diventare perciò priva di ogni 'risultato, do- 1 vrebbe restringersi a ricercare se esistevano vera– mente i _pericoli contro cui si ritiene opportuno cli difendere la vita del Paese e gli interessi del pro– letariato e se il mezzo scelto fu veramente efficiente ad _allontanare qLtei pericoli. Ma, anche ristret~a in questi limiti, a che cosa può giovare la discussione? Dato che nessuno certo pensa a reclamare, nella· si– tuazione attuale, il ritiro dei nostri compagni dal Governo, non è più ragionevole attendere, fino alle prossime elezioni, il risultato dell'esperimento e dare intanto mano a rafforzare il Partito, a ren– derne più efficiente l'azione? Questo interessa e gio– va ass,ii più che le vuote chiacchiere, anche se ispi– rate dalle migliori intenziòni. Un'ultima cosa vogliamo aggiungere. Le direttive dell'azione non possono consister.e soltanto itì una astratta indicazione di principi e di metodi. Devo– no valutarsi e tradursi in una realtà concreta. Le mozioni' che ~aranno ptesentate non devonoJquindi · essere le solife' enunciazioni' vaghe, per la più parte fatte cli parole a cui ciascuno dà un proprio signi– ficato, diverso da quello che dànno gli altri, ma de– vono muovere da considerazione delle condizioni e degli avvenimenti da cui la nostra azione è deter– minata e devono concludere in una indicazione .de– gli atti in cui essa deve concretamente esplicarsi. Ogni mozione dovrebbe quindi concludersi con la indicazione dei punti fondamentali dell'azione che · noi dovremo svolgere e dovrà così ·essere una pro– ficua anticipazione della formulazione di quel pro– gramma d'azione in rapporto alla prossima lotta elet- · torale che il Congresso dovrebbe approvare, ma che non avrà forse tempq di disçutere in tutti i suoi particolari, con quell'ampiezza che sarebbe deside– rabile. Ma quando la mozione che' sarà approvata concludesse cdn una formulazione dei punti essen– ziali" di que_sto programma, anche se mancasse il tem– po per apposita ampia trattazione,. sarà data la base per le discussioni che potranno esser fatte in se– guito nelle singole sezioni, in modo che il program– ma che bandiremo nell'imminenza della lotta elet– torale p9ssa ve11amente essere ii risultato di una consapevole preparazione di tutto il Partito. LA CRITICA- SocLALE BibliotecaGino Bianco Per l' organizz_azione del Congresso Da un artìcolo inviatoci tempo addietro dal com– pagno _Beghi riproduciamo la parte relativa alla or– ganizzazione -da dàre alle discussioni in seno al Con– gresso. Qualcuna delle sue proposte ci" sembrn de– gna di attenta considerazione. Per quanto riguarda lo svolgi~ento' dei lavori, p·enso che il metodo più razionale sia il seguente. Il Congresso si apra con una seduta inaugurale alla quale partecipino tutti i congressisti, che udranno il discorso d'apertura fatto dal Presidente del Con- 1 gresso, i discor•si dei rappresentanii dei Partiti S0- cialisti invitati e degli altri eventuali ospiti, ed in– fine la relazione generale del Segretario del Partito. SL1ccessivamente il Congresso· si divida in qLiattro sezioni: politica, sindacale, economica, organizza– tiva. Partecipino ad ogni sezione i delegati all'uopo designati dal -le Federa zioni, sistemati i.n modo da rimaillere~ ben distin.ti dagli- invitati e dai 'delegati -non officiati a quella discussione. Ogni sezione del Congresso sia presieduta da un membro dell'Uffi- cio di Presidenza. · ' Per quanto riguarda l'ordine delle discussioni, lo Uf-fkio ·di Presidenza, disponendo delle varie mo– zioni .ed argomentazioni proposte dai Congressi Pro– vinciali, nei due giorni precedenti l'apertura dei lavori 1 cerchi di raggruppare gli orientamenti simili, ed all'apertura del Congresso convochi, per le varie sezioni. i vari raggruppa'menti di delegati, invitan– doli a formulare precise proposte o mozioni da il– lustrarsi, in sede dii discussione, da un delegato da loro designato. In tal modo, e per ogni sezione del Congresso, si avrà una, coµipleta ed esauriente espo– sizione dei vari punti di vista. Su tali esJ')osizioni si apra la discussione, che dovrà essere, evidentemen– te, di carattere critico e riguardante i punti parti– colari, e ciò in quanto l'esposizione generale di quel determina to pensièro od. indirizzo sarà stata di già fatta dal presentato.re, ragione per cui il tempo per questi p articolari in terventi potrà essere limitato a 15 minuti,_senza inconveniente alcuno e senza, con ciò, dover correre il rischio di impedire a qualche compagno di esporre ·il proprio pensiero. Termina– ta la discussione, i presentatori dei vari punti di vi– sta proposti all'esame del Congresso riassumano il pensiero dei loro compagni e ·presentino lé' proposte definitive facendo le eventuali raccomandazioni o richieste di voto .. Sarà opportuno che le votazioni avvengano per scheda segreta, in un locale diverso dalla sala della riunione, e ciò al fine che non sia impedito di discutere frattanto di altro ·argomento. Non è da·. dimentica,re, nè da sottovalutare, l'im– por,tanza che nel Congresso avrà la discussione sullo Statuto del Partito. Tale discussione dovreb– be, secondo il mio parere, essere fatta <;!allaSezione organizzativa. Le varianti da prQporre ·allo Statuto provvisorio dovrebbero essere state precedentemen– te approvate dai Congressi Provinciali e, quindi, mandate all'Ufficio di Presidenz-a, almeno 10 giorni prima dell'apertura del Congresso. Su tali rich(este la Presidenza dovrebbe apri-re la discussione, iH– tendendosi approvati tutti quegli articoli 12er i· quali non siano state avanzate dalle Federazioni richieste di modifiche. :Per quanto rigua11da la nomiHa della nuova Dire– zione del Partito, proporrei di affidare ad µna Com– missione, composta da 3 delegati per ognuna delle quattro sezioni del Congresso, l'incàrico di compi– lare una rosa di nomi, tenuto in debito conto lo svolgimento dei lavori - congressuali e le direttive affermatesi nei varii dibattiti. ·Su tale rosa di nomi i Congressisti tutti. dovrebbero essere chiamati a votare· con scheda ,segreta, ognuno per il numero dei voti d-a esso rappreseptato. So bene quali e quan– te obbiezioni sorgeranno contro questa proposta, ma– io argomento che gli indirizzi sal piano sindacale, economico_ ed organizzativo costituiscono componen– ti dell'indirizzo del Partito di non minor momento
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