Critica Sociale - anno XL - n. 2 - 16 gennaio 1948

CRITICA SOCIALE 23 v:e~mo andare_~ cercare vie nuove, piene di pe– r~coh, quando es1s~e tuttora la possibilità di con– tumare a progredire per le vie consuete 1 * * * All'in~ento di attuare per tali vie consuete i progressi de!la democrazia politica ed economica dovrebbe mirare quella coalizione di forze che è stata_ propqsta dal deputato repubblica~o on. Co~ti e della quale; _insieme col -P.R.I., dovrebbe anzitutto far parte 11 nostro partito e a cui do– vrebbero aderire altre forze di socialismo demo- 1cratico é affini che per il momento non sono or- - ganizzate in nessun partito. Questa coalizione, che non dovrebbe includere nessun vincolo per la lotta elettorale e laséerebbe quindi libero ciascun gruppo aderente di presentarsi alle elezioni con un proprio programma e una propr:ia lista; do– .vrebbe aver l'effetto di costituire un centro di attrazione di tutte quelle forze le ,quali ·ricono– scono la nec~ssità di :rio:rifermarsi- sulle posizioni conseguite. perchè è la vita stessa che non sì' fer-. ma e propone ogni giorno esigenze nuove, ma' ri– tengono che il progresso debba' compiers1 in for– me ordinate, senza andare incontro a inutili ri– ilchi e ad un non necessario inasprimento del con– flitto esistente fra le diverse forze sociali €!.al quale potrebbe· sorgere un minaccioso pericdlo di cruenta guerra civile. La coalizione proposta dal– l'on. Conti potrebbe avere una particolare impor– tanza per i due partiti di sinistra che hanno _ac– cettato di ~ollaborare al 9'overno; non col propo– sito di trarne vantaggio_ per le proprie forttme, e no~ tanto per la speranza di poter recare gran– de ·giovamento al Paese, ma coll'intento e con la fidu?ia di poter contribuire ad evitare l'aggra. vars1 di una situazione, che potrebbe anche vol– gere verso una soluzione tragica. Pur stando al Governo e assumendone tutte le responsabilità s~nza il più lontano pensiero di fare quel doppi~ g10co che costituì la indecorosa caratteristica del Tripartito ,noi .riteniamo di dover tuttavia te– nere la nostra linea d'azione ben distinta da quel– la del partito al quale abbiamo accettato di dare la nostra collaborazione. Vi sono molti campi dell'azione politica, in. cui noi dovremo resistere in forme, corrette ma ferme, alle direttive della Democrazia Cristiana, specialmente in quella par– te in _cui essa è più strettamente legata alle esi– genze, de1la politica vaticana (in modo partico– la.·e nel campo scolastico) e al tempo stesso an– che iu certi aspetti della sua politica economico- .sociale, specialmente per quel che riguarda la so– luzione del problema della terra. Ora il raggrup– pamento proposto dall'on. Conti potrebbe appun– to avere quest'utile funzione di costituire una coalizione di forze che, senza ricorrere a manife– stazioni clamorose e· ad i)'.lgiurie, riaffermi però, in ogni opportuna occasione, contro il confessio– nalismo e contro ogni proposito settario della po– litica della Democrazia Cristiana, il risoluto pen-' siero di una democrazia laiea, aspirante a un graduale coraggieso rinnovamento della vita so: ciale. U. G. M. In vista del Congresso del P: S. L. I. Anche in questo ·numero pubblichiamo alcuni ar– ticoli di nostri compagni sul prossimo Congresso del nostro Partito. Altri ne attendevamo, sollecitati da- noi, che non ci sono però giunti, per gli incom– benti impegni da cui son presi i compagni a cui li avevamo chiesti. Intanto parecchi articoli sono com– parsi sulla « Umanità »· e sui vari settimanali del nostro Partito e alcune mozioni sono già state rese note, che cercano di interpretare le diverse cor– renti di pensiero, e altri e altre certamente ne com- - pariranno nei prossimi giorni. Già abbiamo denunciato nello scorso articolo il pericolo che anche questa volta tutta l'attenzione del Congresso sia raccolta, e tutta la sua opera si esau– risca, nella discussione intorno al generale indiriz– zo politico del partito. Tale discussione sarà poi questa volta ·complicata e re_sa più appassionata dal– la questione della partecipazione al Governo, intor– no a cui è prevedibile che intendano di dissertare ampiamente tanto coloro che la éònsiderano come una felice innovazione nei -metodi d'azione del no– stro partito, quanto coloro che la considerano come una jattura. Certo, fissare le direttive generali del– l'azione è una necessità fondamentale e_poichè an– ehe la partecipazione al Governo e la determinazio– ne delle condizioni nelle quali questa può ·essere ·consentita e utile fanno parte di quelle direttive, è necessario che intorno a questi argomenti si discu– ta sufficientemente. Ma: bisognerebbe che tutti gli intervenuti si rendessero conto che intorno ad essi si è formata ormal. nel pensiero di tutti· i compagni consapevoli ,che partecipano attivamente alla vita del nostro Partito, un'idea che la discussione del Congresso non può riuscire a mutare, specialmente quand'essa sia co,ti!uita da una serie interminabile lii discorsi, pronunziati in mezzo a rumori o nella disattenzione della maggior parte dei convenuti, i sui convincimenti non possono pertanto subire da 111uegli «interventi» nessuna mutazione. Certo è aesiderabile che le diverse correnti si ma- Bibl~oteca.OinoBianco nifestino in forma nitida e sarà opportuno astener– si da ogni tentativo di cercare artificiose concilia– zioni, come quelle che noi stessi abbiamo contri– buito a promuovere nel Convegno di Roma dello scorso settembre. Ma questo sarà tanto più facile quanto più sarà contenuta entro giusti limiti la di– scussione, in modo che le menti dei convenuti pos– sano raccogliersi in una proficua meditazione di ciò che hanno udito prima che in loro sopravvenga quella stanchezza la quale impedisce ogni chiaro o– rientamento e conduce talora a scegliere, senza suf– ficiente convinzione, quella via che sembri condur– re più rapidamente ad una_ qualsiasi conclusione. Si dovranno pertanto disporre le cose in modo che, esaurite le cerimonie preliminari e la nomina della presidenza e delle diverse -commissioni e svolta nel– -la stessa seduta la relazione della segreteria del Par– tito, nella seduta pomeri'diana dello stesso giorno si dia facoltà di parlare a coloro che vorranno iscri– versi, con perentorio invito a contenere nei più bre– vi termini il loro discorso e a non ripetere cose già dette da altri. In questa seduta avrebbero possi– bilità di manifestarsi press'a poco tutte le diverse correnti, le quali d'altra parte avranno già avuto modo di conoscersi e farsi conoscere nelle discus– sioni preliminari della « tribuna libera» . .Nella se– rata dello stesso giorno dovrebbero radunarsi in al– trettante stanze separate gli aderenti alle diverse correnti per scegliere due oratori ciascuna che par– lino il giorno successivo in sostegno del1e idee che ciascuno di essi rappresenta. Così entro il secondo giorno la discussione sulle direttive politiche po– trebbe essere esaurita e nella seduta notturna si po– trebbe venire alla votazione ;e resterebbe così tem– po per la trattazione ,degli altri argomenti. Noi pensiamo poi e auguriamo che la discussione possa divenire meno ingombrante e più proficua se nel trattare il problema della partecipazione al go– verno tutti vorranno rendersi ragione dei limiti en– tro i qualf il dibattito dovrà essere contenuto. Da

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