Critica Sociale – anno XXXVIII – n. 6 – 16 marzo 1946

94 CRITICA SOCIALE - Disoccupazione. ed emigrazione La cl'isi attuaile e 1a pl'ossima ripÌ·esa dt;ll' emigrazzon,e. Nel clliscors.o te,nut,o a Genova il 3 febbraio u. s., sui << Problemi interni ed internaziona_li della demo– crazia italiana», :Pietro: Nenni_ h~ .fatto pr~se~te ch_e nel momento attuale i piroblem1 p,1u ango_sc_ms1p,er 11 nostro ,paese sono que_lli d_el p~ne qu~hdiano e d·el lavoro. Circa la difficile s1tuaz1qne ahmenta~e _sa:p– p-iamo, ;pur:t.riopp- o,dopo i gridi 1d'allarme lan~iah sia. daUai U.N.R.R.A., sia dalla O.N.U., che essa .e .~nche più critica dli quella dip 1 intaci da! vice pre_s1d~nte del Consiglio il 3 .febbraio, e .c~e :I ,popol<_> 1t~hano dovrà sottoporsi a nuove resfr1z1-0~1. Tutta~ia c1.cio~– fo'rta il pensiero che, dopo tutto, s1 tratta d1 ~acrifiz10 temp-oraneo. Se sap,re-rnio !'laidunal'e, m_etfere H~ c?mu~ ne e ripartir.e equamente le -piqche riserve d1 -y1ver1 che ancora ci rimangono, potremo sup,erare 11 p~– riodo acuto della -ca.restia e ardvare, a o.lenti sireth, sino al nuovo, racc,olto, id :o.po il _quia!e. si allontane 1 rà, - ne abbiamo f ed~ - _lo sp,ettro a.ella fame. Non altrettanto semplice si pr 1 esenta il problema del lavoro. A questo riguardò Pietro Nenni ha detto che 1o•ggi l'ftalia h_a qualche cos1a1 c~mé un mi~ione e mezzo dli disoccupati ed ha prosegmto: << Pers1sten'd.o l'attuale in.sufficienza della imp 1 orl:azione del carbone e la crisi dell'elettricità, si corre· il rischio di aver:e, nel prossimo mese di marz-o, ld'ue mili.oni e. mezz·o di disoccupa.ti édl allo1;a1bisognerà 1 che i_dti:-iss_iJ?i sacri~ fici da sopportare siano e,quamente d1str1bmh su tuth i 45 milioni di abitanti, il problema italiano• non es– sendo s-oltanto un p,roblema 1ctipane e lavoro, ma an- che un problem:à1 di giusitizia ~ di moirali~à ». . Dunque, l1a1 grave dis,01ccupazione che lat?,e~tiam_o è da attribuirsi almeno in ,parte, ai mancati r1forn1- menti di carho~e e ad avverse condizioni meiteoro– logiche. Ne siamo p,ersuasi e con:dividi1amo piena– mente l'iid'ea idel Governo, il quale intende distribuire su tutti gli abitanti i sacrifici che ne derivano. Ma . non vorr·emmo farci soverchie· illusioni e cadere nel– l'er,rore di credere che i id'isoccupati sarannio sen– z'altro riassorbiti il gforno in cui i.I ca,rbone-1i.urriverà in quanti1à sufficiente e le condiziòni -almòsf eriche saranno favorevoli. Do-pio il .dlepauperamento subito dalla nazione a causa della guerr,a,, dobbiam·o atten– de:rci una forte ripresa ld'.ell'emigrazione. Crediamo pe'itanto necessario richiamare fin d'ora l'attenziqne del· P,a;rfitio e. d(egli organizzatori socialisti su questa eventualità, affinchè _non si lascino cogliere impr.-epa-· rati. · La emigrazione 'l"taliania pi,ima della legge 31 gen- · nitio 1901. Con la riforma agrar.iia, e con la ri.forma industriale che abbiamo in pirogetfo, noi riusciremo certamente a ciorreggere lo .soomp,enso che esiste tra le n\pstre risorse naturali e la nositra eccedenza dem.og ;rafica, ma ,questi rimedi non ,fiawanno sentire i loro benefici effetti se non a lunga scadenza, mentre urge dare la- . voro ai ddsoccupati. Quindi l'emig.razione,che già co– mincia e sulla quale si ,fa assegnamento senza siofi– sticia1re. I la-voralo'ri italiani, del resto, sono da lunga pezza avvezzi a -tras,ferirsi all'esitero per motivi di la– voro e non .si sentono· per questo inifer:i 1 ori ai loro compagni s~anieri. Non è sempi-e stato. così, si :ca– pisce, ma oggi c'e'rrtip•reg.iudfai s-ono scomparsi ·e non s..t' fa p-iù ·ld'.istirizione tra chi esporta forza di liaiVoro 1 e chi -e-sport.a invece granaglie, c_otone o mànufafiti. La nostir1a1 emigrazione indust•riale è formata in gr•ande prevalenza di.m•aestranze addette alle costruziQlni edi– lizie - e quindi anche di- ingegneri e d'i tecnici - . e, a quantq si sa, i cana.Ji, i p,bnti, le strad~, le ferro– vie, gli edifici non si possono cio,struire in patria ~ esp,or.farli, ma bisio-gna andare a costruirli sul luogo. Qùesto per dire che i lavoratori ibaJiani non· hanno delle ,eccezi001i.dà sollevare nè pro'., n,è ,eontiro l'emi– griaz~o-ne ·e che domandano soltanto di éssere .lasciati liberi di stare o id'i anid:a-re a seconda della loro con- 8.ibf iòf etéa Gino Sia.neo- Dicevam•o ·che ·non è semp,re stato cosi, e infatti non è chi non saipp.ia di che• sangue e di che lacrime grondi l'emigr 1 a.zione del p-eriodc;>, presocial_ista_. Pu tempo in cui la pression.e .dleniiogr.aifica,la miseria, la piellagra cacciavano. i contadini delle ?;ostre ,ubert?se p.ianure i quali em1,gravano per lo pm nell Ame_rica latina. Nel 1888 la sola p,rovincia di Ma,ntova - che aveva 142 abitanti :per chilometro quadrato - ve:d,eva partiire. per paesi n,on europei, 5984 individui ed altri 162 :p,er i vari Stati dPEurop1a .. La fuga dalla pa– trfa era l'unica aricora di salvezza che rimanesse ai braccianti delle campagne condannati alla disoccu– pazione cr-onica, ai .piccioli proprietar~. espropriati dal fisco cd alle plebi urbane senza mestiere, Ghe an– davano ,a.Jl'estero a compiervi i lavori più umili .e ·più ripugnanti. s,pess 1 0 in funzione di ~bbassa~salan, p·er cui a.i nostri emigranti venne ap.p1op-pat'it la no- 1nea di « cinesi ,dPEuir·op,a ». Nè lo Sfato\ nè le iammi– nistrazio:ni locali si prendevano cura idi quesita gente, · che andava dove la portava il dèstin0, senza una chiia– m, cosci.enza dei proprii diritti e dlei -pr 1 oprii doveri, sicchè rie nascevano spesso idei gravi incidenti. I sioiçialisti furono i primi a int.eressairsi dell'emi~ graz1one, nell'intento ·di sop,primer:e J.a concorrenza ~ovinòsa, che andava tutta abeneficiio dei. capitalis,ti_. e promuovere l1aisoUd~rietà tra i s.alaria:ti di tutti i . m.1esi. La primi:\ deliberazione al ;riguardo.'fu presa dal CongresSIO' internazionale del· 1891. a Bruxelles. il quale raccomandò la costituzione di segretariati del Iia.vo-roin ogni paese, per lo scambio di informa– :doni sulle condlizioni del ·mercato del lavtoro. sulle vertenze -operaie, sugli scio.p,eri in coT"·so,al fin.e di evi.tare che ,gli stranieri potessero es.sere tratti in in– ganno e fatti servire, J,oro malgra:d·o. alle speculaziioni dei capitalisti e dei loro agenti. Ma 1m (Jl'l.ell'epoca il proletariato italiano non era ancora in g.rado di co,r– risp,o'Ildere ai voti del congress,o, per man".!anza di organizzia:zione. · · L'argomento fu ripreso dal Congresso d'.i Zuri1go del 1893, il qmlle, su p,roposta di Antonio Labriofa, votò all'una·nimità la s~guenite risl01uzione: ' << Sulla proposta della delegazione italiana, l1a1 qua- · le -r:-- preoccupata. dlall'influenza deprimente eserci– tata sull'organizzazione. operaia e soci,aHstà dei di– versi paesi dall'immi,gr~zfone e dalla concorrenza- di operai stranieri non ,organizzati, p,roducente l'abbas– samento dei salari, rp,erturbante gli scioperi e pirovo- . can1e non di :radio dolorosi conflitti - invita i partiti s 1 ocialisti e le federa~ioni 101perai.edei paesi 'dove si verifica questa concorirenza sleale ad estendere fra i lavol"atori immigrati la .propaganda socialista, o alme– ho Jo sp-irito di resisitenza. operaia, edl offre dal suo canto tutiti gli aiuti che i s 1 ocialisti ibmliani ·potranno · fornire, sii mercè informazioni sull'emig,razione it~– liana, s•ia ·mediante opuse10 1 li di p 1 ropag~.nda redatti nella lingua m 1 a.terna degli emigrati, sia, infine, con una p,ropaganda specfale da farsi nei pdncipali cen– tri donde p1a,rte la. 'loro emigrazione; << il Congresso, guardando la questione d'al punfo di vista---generale, deci:de: · << è oppor-t.uno che i partiti s1od,alisti e le federa– zi,oni sindacali delle nazioni dove si -prod'uc-ono i mali derivanti dalla concorrenza di op,eriadimmigranti non sin,òacati, si· sifo,rzirno di este:nd'ere fra questi la pro– pa,gand•a dell'organizzazione operaia e della solida– rietà· interna.zionale; essi si rivolge•ra.nno, per ogni sorta di ragguagli é di aiuti, ,sia direttamente, sia pe·r mezzo-dei Segretari ,del Lavoro dove questi esisto-nio; aUe rappresentanze centr•ali çlel1e federazi,oni e dei partiti similari dei ,paesi donde p1a.rtel'emigrazione>>. .. ~ La legge del 1901 e la successiva politica .dell'emi– g_razione. Le mozioni .di Zurigo, hanno servito di incitamento ai profughi italiani, durante la rea,zioni deJ 1894 e del 1898, a [Portare la 1oro prop,aganda tra gli emigranti, compito .dia essi l-0devolmente ,assolto; ma ~ia Italia l'organizzazione sindacale, ositeggiata in tutti i modi dai GCYVerni,non poHr svilupparsi ·subito sino a quel grado che_ sareb_be stato necessario per assumersi la ' direzi;one · del flusso migratorio. Friruttan.to l'emigra'- •

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