Critica Sociale – anno XXXVIII – n. 6 – 16 marzo 1946

... CRITICA ;SOCIALE 91 mettiamo anche di chiedere àl compagno Basso se> sia vera– mente ]eaJe: 1) intitolare « per l'~nità del Pàrtito >>, la mo– zio111e che porta come pvima la sua firma, quasi .che il voler mantenuta queWunità sia il segno dHierenziale dì' quella mozi•one, di fronte aUe altre che quell'unità noin vogliano o non cùrino, e possa oonciliairsi con quella campagna di di~amazione che miira a rendere impossibile la nostra per– manenza 111elPartito (anche quando non si dichiara a di– ·rittura di volerci espellere); 2) se può ritener-si espressione di un1 sincera e ferma convùnzione l'affermazione, conte– nuta i111quella mo~io1J1e•di voler salvaguardata l'autonomia del Partito .. Dice inf:atti precisamente la rno:r,i,one: « In que- - sto processo (per democratizzare la vita del paese e prepa– rare l'unità del. moviment-o piroletari o) il· Partito Socialista ìnterviene con la propria catatteristiclV fos.io-11,omia e con piena· ind,iv.ùluata.,.auto,wm-ia,, allo- s·copo di _darvi• quell'impronta, che è sua propria, delle istanze di dienwcra:oi'<IJ, d;i Bibertà, di sviluppo deUa personalità ». Questa affeirmazio:ne che, per dimostrare la necessità dell'autonomia, rivendica al P. S. ' concezioni e· metodi che segnano il suo più notevole dl– stacoo dal Partito comunis-tia come si concilia con la propa- · ga111da per la fusione fatta in tutti• gli ,scorsi mesi da parecchi -dei firmatari della mo-zione, alcuni dei quali- (il Basso ste~so) . furon presentatoiri di- quell'ord. del g. votat,o al Consiglio Nazionale che -demandava .proprio al prossimo oongresso l'ufficio di deliberare e compi~re l'auspicata fusione? Di- fronte a questi sin-tomi, i quali ra,gionevolmoote susd– tano i:l dubbio che certe dichiaraz!oni si facciano per il puhblioo e pon p~r l'impulso di un'intima oonv,inzione, si capisce per-chè jl Farav•elH abhia fatto I-a pro-posta (·alla quale tuttavia non ·tutti noi ci sentiamo di: a-derire, ma a cui viceversa ha aderito ti.I Basso; dopo, averla. vivamente cen– surata, ora che essa è stata travasata dall'art. 73 Faravelli all'art. 103 del Triumvirato-), ia proposta cioè che le ·vota– zioni sull'indi1ri-zzo ge111eràle d·el Partito debbano farsi, 111ei G:mgressi, a scrutinio segreto. Problemi del LA CRITICA SocIALE costituzionali -~ domani III. - Stabtilità del Govern10. Risolto il ipro-blema della pre-sid 1 enza della "RepubbHca, .resta da risolvere quello del .Go·v~rno, che è,, anzitutto, un problema di ,~tahiHtà. Peir ass~curare l'e-s'i-ge111za della sra– bjHtà, occo-rr-e che al Governò sia garantita possibilmente 1a stessa -durata della legisla.tura paruainentare, di guisa che es-so abbia -dinanz'i-· a sè uno ,spazi,o di · tempo suffici-ente per svolgere un pro-gr.a:mma o-rganioo, senza H timoire di poter es-sere da un momento, all'altro costretto ·a dimettersi, lasciando il posto, ad un nuovo Govern,o, che déva ricomin– ciare da -capo, e oon iahre diirettive, l'opera brus-ca.mente interro-l.ta. Opportuno è perc.i:ò che il Parlamento, concede111do la · prop-ria fiducia al. Governo, s1 pronunzi anclìe su un pro• ~ gramma politioo generale presentato, dal Gov-erno stesso, di maniera che i ,partiti e i ,gruppi, ,si• trovino- .poJ' impe– gnati iad appoggiare la politica governativa. Solo quand,o il Gover-no dovesse venire· meno a qu 1 eUe direttive . presta– bilite, alle quali si deve o-bbligatoriamente attènere, i, par– titi eh-e lo hanno appoggiato· all'ini,zfo. po.trebbero g.i'\Jsti– fiéare u111 J.oro -successivo atteggiamento di -sfiducia. In ogni altro caso l'allontanarsi di un ·partito dalla coali~foné go– v,ernativa non. può trovare alcun.a seria giustificazio'ne in un paese che si vo,glia libetaire dal malanno- dell'intrigo parlamentare. proposta· oon la firma di- un d'etermi_nato numero di deputa– ti, comunicata a tutti i membri del P•arlamento e discussa solo dopo un cert,o ,numeiro di · giomi dalla p,resentazioi;ie, per impcdi,re le c,osì delle imboscai-e a.I' Governo. Ed essa non deve pot,er aver~ altra mo-tivaz.i:one se non la. mancala attuazione, da parte del Governo, delle direttive progiramma– tiche approvate dal Panlamento. Nè paire sufficie1J1t,el'ap·. provazione della mozione di sfiducia da parte .della mag– g,i:oranza s-empHce dei deputati•; ,più· opp-0-rtuno sembra in– vece richiedere una maggioranza: qualificata .,_ se non di 2/3, almeno dli 3/5 - in modo da impedire che il Go- - vemo scivoli· sulla bu-cda dii limo,ne dii pochissimi vo-ti, i qm,tli da un giorno· a-Ja'altro potrebbero sp,ostarsi in un diverso senso. !Si dirà che, richiedend, o-s.il una. maggi,oranza qualificata del 60% o del 66% ·per rendere valiida la mozione di sfi-. . duci.a, può accadér-e ,che il Govemo, irima,nga a• 1ungo al poter-e con l'appog,gio- di una minoranza, sia pure forte, del Parlamento: il che rJ·sultereibbe .antidemocralic,o. Ma si dimentica con ci·ò ,che .an'cqe H Capo· d-e:Uo · Stato- ha una funzio,ne; e pertanto, n-el oaso che un simile stato di co,se si pirolunga-sse, ad· esso spetterebbe di risolvere la situa– zione, esaminando l'o.ppo-rtunità di r-evo.care l'incarico al Capo del Governo (-l). ,. Quando la mozione di sfiducia. nei, oonfro,nti del Governo venga votala oon la maggioranza · richiesta dalla legge, il Presidente della Repubblica no111avrà, da- sceglieire che tra fa revoca d·eH'inca,ròi'co al Capo del G-0vern-o, ,nel ca,w che 1-e sue vedute oo-in-cidano oon quellh~ del Parlamento, e lo .scioglimento del Parla.mento• stesso, nel caso che sia invee.e . in <lisacoordo. È data con ciò al Capo- dello Stato la facoltà di chiamare · nuov~mente if popolo alle urne, ,per cons-tatare se .siano effettivamente .i111t-ervenutinotevoli cambiamenti nel-l'opinio– ne pu•bblica e meitteire alla prova la -serietà delle ragioni che hanno· Jndott-o il Pa11"lament.o, a ritiirare la fiducia concessa al Gàbinetto. Il Parlamentò che uscirà dalle nuove ·elezioni ,fovrà confermare, o meno•, la fiducia al· Governo. - Dato però cbe ·una iegi.slatura albbia la durata di quattro . o di cinque· anni, 1110111. può ·ammettersi- èhe questa extrema ratio de1 riwrso allie urne debba ver.i:ficarsi frequentemente in tale periodo. Unia nazione 1110111 può essere chiamata a nuove èlezioni tutti, gli! anni, e vivere pertanto in perpe:ua cris.il elettornle. S otto ques-to iriflesso, può essere utile pertanto che il Par– lamento sia ~m:posto di due Camer'e, anzicbè di una sola. Più. diffic~~e è in.fatti che -entirambe le .Camere votino con 1a maggtiloranza richi-estJa· d,alLa !regge la mozione di· sfiducia nel Gov-emo, a meno che la situazione no111. sia eccezio-nale . Da ciò qumdil 1a maggior stabilità del Goverpo- -stess,o, se, come è augurabile, ocoorrerà ia voto sfavorevole di- entrambe le Camere per mettetlo in crisi. Per eliminare ulteriormente i1 pericolo di frequenti crisi milni.s·tei:iali o.c-c,o.rreiam::he fare una netta distinzione tra la sfiducia 111elGo-verno,- e cioè nelle dfrettive politiche del Presidente drel_Conisiiglio, è la sfid-u-cia nei singoli ministri. Quandto un ministro abbia dlimostrato- di non possedere le d-o,ti ~ecessarie 'per reggere 00111venitentemente il suo- dica– stero, si può ad·divenire alla· sua sostituziione, su appo-si.ta segnalazione del ··Parlamento, da parte del Piresidente deil Co1Dsiglio. L'importante è c he le d imi.s&i!oni dei singoli mi– ni-stri non porti1J10 in crisi l'inlle.ro Gabinetto. Il ch·e si rende più faoilmente oon-cepi,bile quando il Pre– sidente del Co-nsiglio nolll sÌ'a un primus unter pacres, come nel sist6Jna costituzionale ottocentesco, ma i[ vero e piroprio Capo del Governo (2), di f.r-ontè' a:1 quale i s.ingoli ministri devono rispondere d 1 ella propria azione politi-ca, e che può pertanto_ ,sostituirli senza essere tenuto a presentare le di- . missioni dal Gabinetto. Questo 1 rendeirà anche assa,i; meno p-robabile un insanabile d-issidio tra Padame-nto e Cap,o deJllo Stato circa- la questione della fiducia -nel Governo. 'Irµatti oppo-rtune _preventive rri_o– difiche nella oompagine ministeri 1 aI.e .possono evitare che si g,iunga alla extrema ratio della mozione d;i, sfiducia. . Pare du111que oppo-rtuno la-sciare al Parlamento la possi– bilità di costringere il Govem,o alle dimission1 nel solo caso che t oontrasti tra l'uno e l'altiro oirgano, as.suman~ qu~l canttere di sostanziale gravità eh-e -sta a indi!care w1 reale camh 1 i•a-mento nelle direttive politiche del Governo. È per– ciò n ecessario che .i.I Patla:rµento si esprima con uno- sp-eci– fi.co voto dii -sfiduci.a, ci-roo111datod·a una determinata serie di garanzie, ali~ ad .assicurare che la' causa della cri.sii ri– siede in un !l'eale e insanabile dissidio,' e non nel capric~io di una picoola critoca di deputati, ,o nel malumore d'ell~ direzione di qualche partito. In .sosta111za :però tutti gli accorgimenti d'i caratt-ere tecnico da inserire néHa Costituzfone di domani av-ranno sempre un 1 as&ai limitato effetto-, se ,ill nuovo Stato italiano non si. reg– gerà sulla -ooscienza politica dei cittadini -e sul -soos-o'd1 re– s-ponsabi,lità dei partiti, i ·quali devono i,ntendere che, di ,. fronte alla fonda.mentale necessità di dare un Governo È opportuno -che ogni mozione di sfiducia, come era sta– . bilit,o nella costituzione della Spagna l'epubbl~na, sia Biblioteca Gino Bianco (I) Sop~a q?esto ,punto rie bi-amiamo l'attenzione dei lettori, perchè la !])rooos'ta involge certamente qualche pericolo di attribuire 50 • Y{rchio lllrbitrio al Ca-po dello Stato. (Nota di c. S.). (2) Anche que5ta pi-oposta,ci lascia alquanto dubbiosi non ostante qualche buona ragione dhe milita a suo favore. 1 (Nota' ài c. S.). ..

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