Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 3 - 31 gennaio 1946

CRITICA SOCIALE 37 ti-ebbe essere 11n utile strumento d·i educazione. politica e di democrazia (1): . . . « },] guaio è che, nei grandi Stat;i,.~od~~,!'i, i1~ c~i ~°:ta _(Wlrt<iJella popolazione .non ha !!lab,Iita_ d1 sede: e d1~fi ~1Ii,s– sinio· e forse impossibile, 01rgan.jzz:ire la obbhgator1eta m mod; che oosa sia -reale per tutti ·e non per i_soli e~tto~i delle classi bènestanti. La o-bbligatori:età a ~cartamento ri– dotto è 11n'ingiustizia esòogitata per ,ralfo·rzare politicament~ le classi oonsllrvatrici .• E, nel caso• nostro, ·è do:ppia ingiusti– :1lia, pocchè non solo é .a scàrtamento ri<lo!~• ma si i~nesta su 11n sistema elettoràle da cui, sono esclusi 1. due terzi della . classe lavoratrice ». Chiosava in .n•oita il Turati: « Anche noi• abbiamo insistito sùil'argome~to che la subìta imposi:1lionlJ del voto obbligatorio ,bastava a_ chiari.-ne il si– gnificato e a dimostrare come anche l'allar,gamento del voto era e diventava uiia ·canwnal'llra. ·E questo dicevamo ad ab– blo1{danza,.per rispa,rmia&ci una _disp11tasul valore pi'Ù o-'meno reazionarìo del voto obbHgatorio. Il q11ale p-erò, e!M>flnd-0 il ·rwto d,i coloro che 1,h_nvoteranno, deg1i indifferenti, è •neces– sariam~te, nel' 90% dei casi; voto scemo e votò conservqtore: la -legge deù grandi numeri non pùò fare clell'àpata q, del– l'abulico un combattivo ce 11n noyatori!. E la violazione ·della libertà <li oosci~nza sta -in ciò : che si pretende dj. imporre· un pensiero, una -volontà, a· chi non ne .ha o non né vuol esprimere alcuna. Il che; fra l'altro,, è oo&a impossib_iie e non ha nessun rapporto' di analogia con l'obbligo della sC11ola o del riposo festivo. E la scheda bianca p11ò essere bene una scappatoia; ma è :ipp11nto· ... una scappatoia!,)). (mentre scriviamo deve far~i ancoro l'esan~e degli articoli), ma, quan•dlo ap-panra1;1no queste '.1ghe, l~ discussioe avrà già ,a,vufo termme e ... mol,ti, trop.~ riuscirannio ,a rimaner dove sono. ' La. verità è ·che ·questa opera~ione, dovev,a es~ere un'operazione chirurgtca, che s1 puo defi~ire rivo: luzionaria, pel"chè ,si :traittava d-1. spod,es•\air_e <_IU'e~ gruppi ch_e avevano. sir qu~ _esercitato flinz10m d1 classe 'dJngente negh orgiam dello. Stato, nelle prtJ.– fessioni, nei comp,Jessi dell'industria. È assur'.do che d-i fa re una simile rivioluzione si sia -affidato 11 co~– pi.to .a coloro che mm1 intendevano affatto di se~9-!l– darla pe,rchè· animati -da propositi conserv,ato1:1, e si si~o anzi in molti· casi, chiamati a oomp1erla gli stessi epu~anai. - . . ' . Con questo .scandaloso risultato gmridico: che co- .-loro che negli uffici pubblici e privati e nelle pro– fessi~mi non hanno piegato, han no resi stito a pres– ·sioni, a lusinghe, a corruzioni, ed han.no p~rciò patito nella carriera e nello- stipendio, se contrnuano ora a ved,ere oei posti più elevati- i « carrieristi·» senza -pudore e senza. capacità, clìe si s •ono pie gati a. tutte le Bassezze che magari hanno pz,opos.to, e formulato , per il Gov;rno fascista provved,imenti e secutori no– civi ad intere categorie di cittadini e al paese e che, ·per soprammercia:to, ,si sono arricchiti, legi~timame1:1--. te domanderanno se questo. deve ·essere 11 premio riservato dai partiti di •doemocrazia a coloro che sono rimasti immuni dalle. ta,re fasciste e fedeli ai loro ideali. · Il Bamhlni, infine, esamin.ava le varie forme di san.-__ zioni poc·j non votanti, criticandole e condtann_andole come o ingiuste, o ine.ilìéaci, o inapplicabili, conclu– dendo che, « per qu·;uito scarsa sia l'efficacia della ob– bligatorietà del vofo, ess,a,riusckà sempre, :µiche pro– ducendo un etfe{to ·minimo, a d·an'neggi.are i partiti ,che hanno un vero 'c.mntenuto politico ed nna lìsi-0° •. nomia ben definita:»., E finiranno col dubitare propTio· di quei s•òmmi principi di giustizLa, che gli avvocati hanno troppo avvocatescamente invocato a difesa dei loro pa_troci-• · nati e ·SIOITTO riusciti a far valere, con danno evidente ·dello Stato e con spregio di ogni sano principio di dirittur,1 ·mor;ile é di 'giustizia. . ,,\I,i;~SAN!lRO Sr.mA ~-r Ed è prop,rio per queste ragioni che socialisti,- co– munisti ed azioriisti,, in Commissi~1ne, hanno votato· contro, battuti, per pochi voti, da liberaii, demòcri• sti,ani ed altri minori. Ma, per il momento, il yoto non hia avuto oo,nseguen,ze; le avrà •dopo la discuss'ione. · che si rinnoverà alla Consulta sulla legge elettorale p•olitica. '- · La legge per l'epdraiione. · Ancora più sintomatica dei sentimenti e i risenti– menti riaffioranti è· stata l,a discussione, in Commis– sione, dello schema·del provvedirrì_ento legislativio• sul– l'epurazione delle :pll!l.bbliche •amministrazioni, revi- · sione dègl-i a,lbi, delle prÒfessi•oni, a•rti e mestieri, ed, epuraz1one -dlelle aziende priva,t~ durante la quale le ,p.osizioni si sono mrvesci,a1te_. . , · . · - Infatti gli argomenti .addotti da giuristi ed· avvoc·ati per scagionare, proteggere, tutelare, in nome degli al– ti,ssimi principi ,del giure e del diritto positivo, gli epurandi, evitando loro, n-on già una pena personale. o pecuniaria che non è più od!Il,liemp.Jia~a,.ma l'esonero dalle ,funzioni con - peT gli alti burocrati - quattro anni di stipen•dfo'e la pensione, sono stati tali, tanti e così calorosi, -che, dimenticaìid10 1 le mal-ef.alte--di- · molti d'iioro, pareva che il vero· colpevol.e di violiare · la- legge fosse_ il Governo. Si· è, doè volut,ò ignoqre che'qui si tratta di un giudizio esclusivàmente proHtico, •pe,r infrazi,oni di C{l– rattere politico: clie lo Stato ha diritto, per vivere,– di poter contare su servitori esperti e f,edeli, e che se non può -c'Olntarei sulla loro fedeltà, perchè inficiata d,a,i loro atti -e ,dialla loi<> con'.doha durante il regime in antitesi col presente essenzi-almente democratico, ha diritto, per 1o,meno, di dichitararli incompatibìli con le loro funzioni e di allontanarli; previo un giu– diziro collegiale d!fl. ,!::onsiglio dei Ministri, fondato su dati d-i fatto itHIA.cuµbili .. - . La legge, nondimeno, sarà; crediamo, ,approvata (~) Come risulta d1t quan.to àb~iamo scrit'.o nel faScicolo d;,,1 1-16 gennaio, noi nctn siamo su q u:esto punto d'ac-corèo ·col Salvemini (Not« della e: S.). ' • ., Gino-Bianco Pe_rÌ'equità démocrat~ca della legge ~elettorale Nell'artic~lo I ,;ei gra;di tlettoti, -pubblicalo nel fa– scicolo del 31 dicembre, il compagno Targetti ha elò– quentemente illustral:1() un esempio del carattere aptic democl'atico del progeitto governaJivo di legge eletto– raJe. Infatti questo pr,o,getto stab.ilisce come minimo dei voti di prefereiiza - affinchè questi siano èspres– s{ollle di volon'tà numéricamente e'{fì,cienli - i.I 25% (un quarto!) del numero complessivo dei voti otte- 1 . fiuti dalla Hsta. Da siffatta mostr.uosità aritmetica appàre troppo ·evi,dente nel legislatore l'inl1enzione di ·annullare la volontà espressa -dai singoli elettori. ·Dove si vede -che i meto,di fascisti hanno ·ancora ra– dici profonde neÙai mentalità anche dei rappresen- tanti dei sei partiti! . . Eppure .non occorre arrohaLtarsi per trova.t'è una .s,o,Juzione semplice e· chiara, che permetta .di ·c,onci•– . liare èquamente l'ol'dine di precedenza prestabilita, e la volontà espressa da,gli elettori mediante· i voti: .'di p,refere.nza. Ullhpato lo scrutinio, basterebbe còm-,c pilare un'altra lista secondo- il numero dei· voti di .preferenza rip,ortati ·dà ciascun candi.aato. Tale lista rispecchia l'ordine di nr,ecedenza espresso dagl'i.elet– ·tuI"i. Dalla fusi,one delle due liste, ossia sommando i nu.rneri d'online progressivi che spelt,a·no a ciasrun candidata nelle due liste, si- ottiene una ter~a- lista; che dovrebbe essere q1;1ella definitiva. · . I dirigenti.· dei partiti non - devono nutrire alcun - timore nelJ'applicazione idi questo sistema per tre motivi: primo, perchè, limitando il n~ero dei can– didaiti ad. un 15% in più dei.presumi-bili eletti, ci sa– rebbe upo soarto minimo;· s_econ-do, perchè si può facilmente prevedere che gJi· sp,ostamenti risultanti ·dal-la lista dei voti preferenziali non saranno molto sensibili rispetto aJl'ordine dei nomi nelle .liste pre-· sentate da,i partiti; teTzo, perchè la terza lista, queJJa definitiV'a, ridurl,"à al)la metà i già poco sensibili spo- sta.menti .della seconda lista. , . ~ . .

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