Critica Sociale - anno XXXVII - n. 7 - 15 dicembre 1945
110 CRITICA SOCIALE nel valutare rr ·nostro distacco da quella che è, o è ritenuta, l'ortodossia marxista.- Noi riconosctamo che al movimento socialista, diretto ad affrettare la caduta. -del regime borghese, come soJitamente si di-• ceva, o capitalistico, come ,altri vogliono og~i che sia -detto più esattamente, hanno dato e danno 11loro_ app,odo di pensiero, di fede, di azione, molti che provengono dalle ·file della borghesia; e della. bor– ghesia capit1alistica; riconosciamo inoltre che il com– pito e l'interesse di affrettare e preparare l'avvento del nuovo -ordinamento economico-sociale non è esclusivo del proletariato manuale, ma di altri ceti che lavorano con esso e ,accanto ad esso (tecnici, ·am– ministl'atori, commessi, dirigenti) e con ess.o, hanno comune la sorte di essere prestatori d'opera, cioè di iocare l'opera Lqro a una· persona o ad ,un ent_e che di essa si serve nel suo interesse; ricambiando con un compenso (salario, stipendio, provvigione) il •ser– vizio presbato. Noi abbiamo cosi da una parte rico– nosciuto che anche mo.tivi ideali ·ollrechè interessi economici possono spingere a -lottare contro il privi-. legio capitalistico e l'ingiusÙzia che per causa sua inquina e turba la vita sociale; da un'ialtra parter , abbiamo -allàrgato la nozione di classe lav.oratrice rispetto a quella concezione per cui certuni, per es. il vecchio ·nostro· Costiantino Lazzari, non riconosce– vano genuino il pensiero e· l'aspirazione soéialista zia a quel programma pm ampio; a meno che· l'e– sperienza non d'imostri che la permanenza dell'im– .presa privata in certi ctmpi in cui possa essere eli::– minata ogni forma ini,qua di accap,arramento _-del plusvalore (j)er riprendere la fraseologia marxista) e ·ai predomini,o padronale, non crei- nocumenti od ostacoli al ft1nzionament,o- ,delle impr_ese socializzate. · P.lir con la riaffermazione d'i posizioni dottrinali diverse da queile che il iPischel ci attribuisce, noi vorremmo tuttavia augurarci che il nostro sociali– smo, che è liberale perchè vuole quellia libertà che_ non sia privilegio dei potenti ma diritto· di tutti, che è democratico perchè risolutamente non vuole l'as– sog,gettani.ento della ;volontà di tutti al dominio di pochi; il nostrp socialismo - dicevamo - pos,sia far– si, _come dice il Pischel, « ist-anza universale di tutto il mondo moderno », o, per Io meno,. istanz1a e aspi– razione di quegii spiriti per cui la vita non vuol es– sere soddisfazione ,di' cupidige ·e di ,egoismi, ma sfor– zo di ~elevazione verso f,o,r,mesempre più alte di giu 0 s;tizia, di umanità, di _ci-viltà. Abbiamo così risposJo a1la prima parte d_ello scrit– to del Pischel. La risposta ralla secon,da pàl'te richie– derebbe altrettart,to lungo discorso. La rimandiamo perciò al prossim.9 numero. · se non nella· mente e nel cuore di eh.i avesse attorno al petto Ili. blusa dell'operaio. Ma· queSlti. riconosci– menti che noi fac'ciamo· non arltorizzano 1a conclu– dere che ·noi abbiamo, abbandonato la, concezione cla·s$.ista di ,Marx, iiì quanto rimianiamo fermi nel pen– sier-o che, non bastlando i motivi e le aspirazioni di giustizia a sostituirè al vecchio il nuovò ordinamen- to, sarà la volontà di emancipazione del proletar iato dallo- s:fruttamenl'o capitalisfico e la ~ua ·forz:a or.ga– nizza_ta per l'attuazione di questa volontà che porte– ranno alla liberazione di tutta la società dlalle ingiu~ s-tizie connesse al prÌvilegio capitalistico. Anche le . torbide manovre cui ab.biamo assistito in questi gior– ni di crisi ministeriale ci confermano che le ragioni da c_uin/asce la lotta fra le classi si mantengono ine– sorabilì anche nei momenti in cui, _all'uscita da una· lotta così aspra come· quella che l'Italia e il mondo hanno q,civuto combattere pe·r la ·difesa della· vita e · delle libertà~ sembrerebbe che i( sentimento di soli– ' darietà ·naziorìale ed umana doves·se soverchiare ogni egoismo di classe. · • · Certo, noi rièo,nosciamo l'importanza· dell'iniziati– va privatla e c-onosciamo anche i mafofici, ·oltre che i benefici che essa è ca.pace di produrre e miriamo.a costituire un ordine .sociale in cui gli' impulsi che. spingono à quei ma~fici siano impossibili -o inutili. . È 'l'iniziativa priv-ata, che oggi,. in regime i,ndividuà– listico·, produce il bellum omnium contra om{les e le guerre frta, popoli, come anche le rapine roc;m– bolesche di cÙi da più mesi le 'cr,Ònache dei- giornàli ci dann o -quotidiane descrizfoni. È l'iniziativa indi– vidua.le che, mentre ha il meritp di scoprire sempre nu ovi mezzi e metodi per auQ1entare la produzione della ricchezza, crea anche i cartelli e gli accordi destinaH a }imitare la produzione per tener .arti i prezzi e i~ -p-r~fitto; che_,organizza allo stesso scopo la « _vafonzzaz1one » del caffè o ,del gr1ano per di– struggere u_na parte di questi prodotti, la quale pur sarebbe n~cessaria_· a soddà-sf1arei bisogni, a saz-iare la _fame d1 tanta ,gente che non ne ha in misura suf- · fi~iente. Noi pensiamo e miriamo perciò ad un ~.– d_mamenjo sodale in cui l'iniziativa individuale- non sia soffocata, e sia '.'Ilzi inco-raggiata, nia non debba e p~ssa essere o_rgamcamente di!l't;_ttia fini antisociali. . Finalme_nte,_e vero· che noi ammettiamo urna coe– sistenza di aziende socializzate e di aziende -pl'ivate p-er~hè, _come ha detto in altro fascico-Io dtlÌa Criticd ·e nb~d1s~e anche ~--questo .il ~ompagno Diagnino, non ritemam~ p-oss1bile una socializzazione integra– le _-fattlatutfa i_nun colpo e consideriamo necessÌ)rio un procedimento graduafo, che non significa rinun- U. G. M. L'istruziortE! professionale.· come fattore spiritu~le . Nell'ardua strada, della ricostruzione nazionale· l'econoniia,Haliana dovrà fare enormi sforzi per po– .tenziarè• e moltipHcar.e le iniziativ,e di-rette- alla pre– parazione spirituale e materiale· delle categorie lavo- ratrici. · -Pe.r coglier~ l'esattezza di questo pensiero basta _pensare che la produzione moderna _.:.., grazie alla ra-– pidifà d~l, progresso scientific.o. che hà trasformato vertiginosamente ..i mezzi di lav-0razione intròdotto J nuoyi materiali·, nuove modalità di ti-att~mento e ·di · impiego degli. stessi, distrhggendio ogni empirismo. - ·' richiede agli uomini che debbono lavorare ·a contatto Cfln la macchina, sia: nel c:,1mpoagricoli) e industriale sia nel settore· commerciale, ùna s,oJi-dapreparazione ed_ una elevata specializzazione, Soltanto una siste– matic:1 istruzione professionale, soltanto la consape~ voJezza di poter dìominare la macchina con la pr-o– Pfia intelligenz.a e la conoscenza per'fet!a de'l suo. tlso– da al lavorator~ la sicurezza-di se e_del sùo rendi– m·ento.. Gli incon veni_enti -deriva,nti dalla scarsa abilità del– le · perso.ne addette a1le macchine - scarsa produzi-o– ne . s ia ~11ant,itativ_asia qualitativa, ed up. ingente nu– mero d1. mf-o.rtum •- hanno determinato nel mondo moderll'o lo sviluppo -dell'educazione profe,,ss-ionale. -Così ~O_§toil I?ro~lemà deU'istmzi_0ne tecnica, ap– pare chrnra e gmshficata la necess'ità per il socia– lismo di· -0,rien!arsi verso :postulati in cui si ribadisca il concetto d:i accrescere la capacità tecnica e pro– ~uttiva-~ell~ ~aestranfe in relazione ai bisogni -del-· 1e_conomrn italiana nel quadro della _più vasta: econo– mia eur,opea e --,-··quod,es-tin votis ~·mondiale. ' Gli sf-o.rzfd'Ovranno essere quirnd,i riv:olti a dare al lavoraJor~ una _educazione versatile nel sensÒ che egli _possa passare ag1;Y;olmente da un processo pro" _duthvo ad un altro, diverso da quello in .(;Uiera oc-· cupato :p,rec~dent~m~nte. Tale -orientamentò però do~ vra esser:_emtelhgentemente avviato ·e progressiva– ment~ sv~luppato senza lasciarsi sopràffare· da una smama d1 eccessiva specializzazione, ch_e può. con~ durr_e ad una danp-osa meceanizzazione dello spid– t-o,_si da rendrei:e I uomo semplice-motore -della n.iac– e):una. Se !!- questo assurdo si era giunti nella conce– z19ne fascist~, .in cui. si er_àr~s? il lavoratore schiavo della macchma, ·se d prmc1p10 della divisione del lavoro portato all'estremo aveva stanciardizzaf,o l'uo-
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