Critica Sociale - XXXVI - n.8-9 - 16 apr.-15 mag. 1926

CRIT~CASOCIALE 123 si reinlegra. La ricostiluzione fu enormemenLe ac- · 1 celerata dalla decisione dei bolscevichi di abban– donare le esperienze utopistiche - Yeramente In– credibili - de-i primi anni! AYeYano stabilito (e non era neppure una ne– cessità della guerra) che nessun contadino po– tesse possedere più di quanLo gli fosse personal– mente indispensabile. Così, nessuno coltivava. Nel 1917 fu proibito il salariato agricolo. Questa logge, durata fino all'anno scorso, fu elusa in varii modi: i contadini assumevano dei o delle serventi, o spo– sayano, puramente pro formn, delle domestich..;. Nullameno, dow~ non erano grandi aziende e doYe il contadino era solo e la mano d'opera scarsa, parte del terreno rimaneva incolto. Dapprima si tentò di formare dei « Comuni ru– rali » pei· for.r,are i contadini a riunire i loro ter– reni e colliYarli in cooperazione. Ne nacque tosto una disorga-aizzazione spayentosa. L'essenziale è che i bolscevichi posero fine a tuUe queste espe– rienze e_,nel 1921, con la Nep - la nuova politica economica instaurata dallo stesso Lenin - rista– bilirono la libertà ·economica degli agricollori. Il contadino potè di nuovo disporre del suo racco] to e tenere d<:>i salarfati. Si aggiunga l'ecoollente raccolto. Testè se ne è sopravalutata 'l'importanza: lo Stato russo espor– terà il 20 per cento meno del previsto; in con– seguenza si comprerà il 20 per oento meno cli prodotti industriali. L'ultimo rapporto di Staline (21 dicembre) fa salire la produzione agraria al 71 per cento dell'anteguerra. Ma, dopo quelJ.a ter– ribile distruzione, il progresso è enorme._ E tutla la vila russa ne risente: le città sono abbastanza provviste, la carestia è terminata, i Y.i– Yeri si vendono a un relaliYo buon prezzo; l'eco– nomia urbana si rifà; il contadino può di nuoYo acquistare prodolli induslriali: sono i prodromi della rinascila. · La restaurazione industriale. Con la guerra civile l'industria fu ancor più di– strutta dell'agricollura. La produzione era scesa .al 20, al 10 e, in certe_grandi i~duslrie, al 2 _p01· cento dell'anteguerra ..Anche qui la restaurazione è in corso e, nell'ultimo anno, in corso accelerato. In Austria, l'industria, troppo grande per u1: così piccolo mercato, deve csporlar,e, e non puo farlo che Lenendo i costi più bassi che all'estero. Questo problema non esiste per la Russia. L'in– dustria russa non deve produrre che pel suo pro– prio mercaLo e le b~sla che_ i conladini possano acquistare. Nessun l1morc ~1.<;ioncorr 1 ~nza estera, dato il regime dogana~c pr01b1l1:o· Se m tu~la 1 Et_1- ropa i dazii sono alti, rn Russia sono alt1ss11111: le calzature, ad esempio, pagano un oento per cento ad valorem. Il monopolio statale delle im– portazioni consente di impedir~e ~ome pjù pia~– cia. L'industria russa può quindi dommare 11 mercato, malgrado _gli al_ti costi. I p~O??tli sono assai più cari che da noi, la prod?Lt1v1t~ del la– voro è assai minore ma produrre e tecnicamente sempre possibile, s~lvo che lo smercio_ è ~nino~e. Molli rami di industria non bastano a1 b1so~m e - vietala la importazione - rimane la penuna (e~ sempio, ne-i lessuli); non si compra c~e r,eca1:1d~s1 nelle ciltìì · la penuria è anche maggiore nei nl– laggi. II l~bacco ed i cuoi mancano ugualrncnlr. La disoccupazione. I villaggi sono sovra popolati; f1;1 quest:l una delle cause della riYoluzione. li d1fiello d1 terre spinse f contadini alla rivo.Ila. Ma già il yillaggio oggi è di nuovo troppo denso, C· grandi masse migrano alle città pe,r farvisi operai_ de!l'industri~, onde la disoccupazione, che ha cag10m affatto d1- . . n!rse dalla nostra. Scarseggiano gli operai qua- 81bl1ofèca Gino bianco lificati, esuberano i ma~ovali. Non ho il numero es~lt,o dei disoccupati, _perchq Le cifre sono con– traddittorie -'- pf'lr l' Economitches !(aia J i~n, un milione e cento mila - cifra enorme, maggiore che da noi in Austria, dovendo calcolarsi, non in confronto alla popolazione total,e, ma alla sola in– dustriale. Staline parla inYeoe cli 750 mila. Pro– babilmente il divario si deve a diversità di criteri i slalistici. L'industria, anche con la ripresa, non assorbe l'afflusso rurale-. l\falgrado quesle- riserve, che sono dover9se, il progresso è notevolissimo. 1lliglioramento delle condizioni del lavoro. In.fatti i salarii vanno aumentando. Co:}la,guerra civile "il tenor di vita operaio era sceso in modo incredibile, al disotto di quello dei nostri operai nei periodi più tristi. Oggi l'aumento è abbastanza cel-ere: nell'ultimo anno fu in media del. 17 per. oenlo. Ecco alcune cifre lolt,e dall' Economilo.hes !(aia Jisn, .Monitore economico ufficiale del Go- Yerno russo: . 1 minatori ricevono oggi il 66 .per cento del ·Jor-o salario di anteguerra; i metallur~ici il 74 per cento. Al contrario, i. tessili e chimici rice– vono dal 10 al 18 per oe·nto più che ànteguerra. Non è gran che, se si pensa che i sai ariì russi erano infinitamente più bassi che nel l'Euròpa oc– cidenlale e ceutrale, ma è mollo in confronto della terribile carestia precedente. Altro miglioramento: i bolscevichi emanarono una bellissima Legislazione sociale, che in molti campi (per esempio, .la pro'.czione dell'adolescen– za) supera la nostra. Durante la carestia, tutlo ciò restava sulla carla; col rifiorire dell'industria., acquista un'efficienza reale. Idem per la preYi– clenza sociale,: si tentò di aprire asili per.fanciulli, adolesoonli, apprendisti, convalescenti. Infieren– do la miseria, se-rviYano be:n. poco; oggi chi li ha visti assicura che sono assai belli, quelli special– mente per 1e oonvalesoenze e le Yacanze degli operai. Si r,equisiscono all'uopo i castelli~ le ville de!Je ciltà balneari. Beninteso, ne J)rofltta una minima parie della classe operaia: l'ultim~ Cpn– gresrn metallur~~co par~ava del sol~ 3 per ce_nto: Lo sviluppo dell mduslria aume-ntera_queste ~1!r•c. Analocramenle per le scuok. Il Governo sov1ellco elaborò 0 un programma formi~a~Hc- di._ riform_a scolastica. Duranle la gl;lerra c1v1le era 1.h.esegm– bile: qudl' organizzazione ,era zero. Ora, . mollo lcntamcnte diventa qualche oosa. Secondo 11pro– gramma di Lunaciarsky, ci varrà _un decenni,? . . perchè l'obbligo scolastico. sia appll~a~o,_ pe-rçh~ esistano i fabbricati ed il numero d1 msegn.~nl1 nieoessario. . , ,, Naturale quindi che- lo spirito degli o~erai, eh~ era di Yera disperazione - lal che solo 11tie~·rore esercitato nelle ofl'icine dallie 1 < ccllul,e comumste ;> impediva la solle-vazi,one - sja- ·oggi meno de-_ presso, e una certa fiducia vada nascendo Yerso il regime. La speranza del socialismo. . Ciò spiega molle cose: spi,ega, fra l'al_tro, pe~– chè quel GoYerno inviti oggi delegaziom operai<> a visilare la Russia, ,e giuslifica l'ihter,essc che_ noi sentiamo pel ristab}!imento di_r,ela~io~i eco– nomiche con essa. Ma ve allro, anche più 1mpor– lanle. . . · . Nei primi anni del~a riYol_uzfon_c, i ~OlJCCv1~h1 facevano una folla cli esperimenti, spmt1 d'all a-. berrazionc eh.e fosse possibile sall~rc dal c~pita~ lismo al socialismo in un Paese d1 C{'nlo ~1Jiom d1 abilanli, la più parte contadini. Ne segùì non soJ,ola carestia ma il f atto doloroso che- lo scacco àclle csperienz~ 1·usse coi11pr01r.li~e il·. so~ialism_o in tutla Europa. Oggi (e pe,r no1·e essenziale) n-

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