Critica Sociale - anno XXXVI - n. 5 - 1-15 marzo 1926

62 CRITICA SOCIALE ' I tributaria· i centri e la destra in nome della politica es'tera. Chassez-croisez. Come Briand potè lasciarsi prendere in un tale incrocio? A che serve dunque lo sc,2tticismo? A credere che la destra e i centri avessero la generosità della coerenza ai propri principi di autorità statale fiscale e salvassero lo Stato per gli ideali del Cartello? A credere che le sinistre e il Càrlello nell'entusiasmo per lo spirito di Locarno trovassero l'abnegazione di votare, lasse che colpivano i propri elettori? O in– genuo Briand !' La Camera, come disse quello spiritoso sottosegretario, la Camera lo ghi– gliottinò all'alba, senza neppure offrirgli· un cordiale. La logica della Camera sta nel porr,j le questioni in serie, e ·nel votarle, ciascuna, separatamente e... spensieratamente. Qualche giorno prima, grande maggioranza per gli ac– cordi di Locarno; qualche giorno dopo, gran-· de minoranza sull'omnibus finanziario. E chi è colpilo è,.. Locarno. Ineluttabilmente. Anzi, è chiaro che l'omnibus finan.ziario è stato an– che per molti un eccellente mezzo di neulra– lizzare il proprio voto su Locarno) concesso con la caratteristica malavo_glia con cui i beri– pensanti dànno nelle Camere sempre ragione al ·Governo in politica estera, salvo a rifarsene nella politica interna. Qualche giornale ingle- . se assicurò addi.riltura che la sconfitta f inan– ziaria cli Briancl non era che la mascheratura della sconfitta estera. Certo ne ha tutti gli ef- fetti... • E certo la reazione europea ne ebbe un sus ... sullo cli giubilo folle ma non esagerato. Il voto, ai suoi occhi, sigillava la lunga, assidua denigrazione del regime parlamentare; avva– lorava lutte le ragioni della dittatura, scolpiva, l'insurrezione latente di tutti gl~interessi par– ticolari contro tutti gli interessi generali, ché è la maledizione consacrata del parlamenta– rismo. Il voto dava un colpo fierissimo nel costato all'Assemblea ginevrina, proprio nel momento più sensibile della sua crisi di svi– luppo,,)'enlrata della Germania nella Società · delle 1~ azioni; quando per effetto di essa è posta fatalmente in discussione tutta la for– mazione costituzionale della Società ... L'inci– dente del reclamo di un seggio nel Consiglio, per 1~ Polonia, patrocinata dalla Francia e dall'Italia, come degli altri analoghi reclami della Spagna, del Brasile, della Cina, etc., svoltisi come conseguenza di cruello, non f or~ ma che un sintomo della crisi di assestamento della Società, nel suo trap·ass·o da Società delle Nazioni... vincitrici, a « Società delle N azio– ni». Quando - come tutto porta a credere do– po che l'opinione pubblica inglese obbligò il ministro degli esteri Chamberlain, a rettifica– re la sua opinione sulla concessione di un seg– gio del Consiglio alla Polonia in via contem– poranea all'entrata della Germania nella So– cietà e nel Consiglio, conforme agli accordi cli Locarno - la soluzione sarà di cancellare il carattere offensivo e diffidente di tale con– iemporeaneità) e l'incidente sarà onorevol– mente composto con la solita soddisfazione generale, allora si affaccerà con be1i più grave, importanza la questione se si manterrà l' ob– bligo ·della unanimità del Consiglio per l'ap- provazione delle sue deliberazioni. ' BibliotecaGino Bianco Un tal'e obbligo, ·che aveva una certa ra– gione di essere allorchè la Società delle N a– zioni era un sindacato di vittoriosi contro i vinti e continuava, per così dire, il diritto co– stituzionale e sindacale del tempo di guerra, si profilerà sempre p.iù assurdo man. man.-0 · che co: genera·izzarsi della S.odetà e col molti- ' pli.carsi delle vedute, la Società· diventerà una vera Società democratica, che può impegnare i suoi membri nel fatto, anche là dove sono minoranza nell'opinione; cioè quando la ~o– cietà assumerà una preminenza costituzio– nale sui singoli Stati componenti per le ma– terie di-interesse comune. Grosso e banale er– ro17e quello di considerare la questione del seggio in Consiglio alla Polonia, ,come una mossa semplicemente antigermanica, e di avere. espressa Ja propria risoluzione in di– pendenza esclusiva di un rancore contro il Reich. Neppure la Francia che lanciò la pro– posta -- e ne fa f.ede il locarnismo mai con– traddetto di Briand - volle darl~ tale signi– ficato: la proposta era avanzata, a prescin– dere da: intenzioni particolari ·e da particolari opportunità, come conseguenza dell'ampliar:. si e del trasforn;iarsi della Società delle Na– zioni, in un organismo che assun;ieva di con– sa:crare gli accordi di Locarno e di integrarsi con la entrata 1 della Germania. * * * Momento adunque storico e delicatissimo, nel quale Briand, che parla « europeo », è una . garantia e Briaµd che si rimette alle forze intrinseche del Parlamento, fa atto di fiducia nel regime demooratico. Se il Cartello e i so– cialisti lo lasciano affondare in quel punto da– vanti alla reazione che soffia non dalla.Fran– cia soltanto ma da tutta Europa, e conf on– dono i loro voti con quelli del na2ionalismo e della destra, debbono avere una enorme sicu– rezza di dominare la situazione .. Tale sicurezza-, à chi giudica di lontano, appare incauta e persino spensierata. Ma, in ogni modo, è un giuoco diabolicamente arri– schiato. La Francia è certo un pae.se di pro– vata democrazia, ma anche le potenze del,na– zionalismo vi sono imponenti. Dove è la sa'– viezza, in questo tempo, a cimentare il desti– ~o? Ogni crisi, se anche si risolva con vantag– gio delle sinistre, è un colpo inferto al regime parlamentare, e vi lascierà un'altra cicatrice che produrrà ·un altro punto di minor resi– stenza alle percussioni ed alle scarnificazioni dei fautori di guerra e di dittatura. I socialisti, dalla to.rre di avorio dei loro principi, non si esonerano delle loro respon- . sabilità .. Formalmente, la loro opposizione classista è irreprensibile. Ma tuttavia, se essi fanno della politica ed hanno cura di anime e di interessi, non possono non preoccuparsi . delle conseguenze mediate ed immediate della loro azione. Chi dice che_essi corrono la guai- - dana della popolarità antifiscale? Non è am– messibile che s012ra il dado della perfettissi– sima giustizia tributaria essi giochino tutta la partita. Coi precetti di scuola, essi sono a , posto. Coi doveri della vita, essi lo sarebbero .-meno. Quando Leone Bliim oppone al pro– getto fiscale del Governo il progetto del grup-

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